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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 01 ottobre 2008 : 10:51:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Roberto,
spero che qualcosa possano trovare (prima o poi) gli amici che sono (o sono stati) iscritti alla Società Entomologica Italiana. I bollettini erano una vera miniera d'informazioni.
Beppe



La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.

Beppe Miceli
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liangi
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 ottobre 2008 : 11:38:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Beppe, spero di aiutarti ...

Da un lavoro di Gianni Allegro (NUOVI INTERESSANTI REPERTI DI CARABIDI (COLEOPTERA, CARABIDAE) PER IL BASSO MONFERRATO (PIEMONTE) - RIV. PIEM. ST. NAT., 24, 2003: 233-238):
"Corotipo: Mediterraneo-Occidentale (WME).
Specie caratterizzata da un comportamento di nutrizione molto specializzato: gli adulti e le larve si nutrono delle capsule dei semi di Plantago, che vengono estratte dai frutti e portate in una tana sotterranea per essere ammorbidite mediante fermentazione (Schremmer, 1960). Abita i terreni asciutti e soleggiati e in Italia si rinviene abbondante nel Centro-Sud e nelle isole, mentre al Nord è rara e localizzata come relitto termofilo.
...
Il reperto, già anticipato in Allegro (1997), sottolinea il ruolo di rifugio di alcuni ambienti monferrini per una fauna termofila migrata verso Nord durante i periodi a clima temperato nell’inter- e nel post-glaciale, come è stato osservato anche a proposito di alcuni reperti effettuati nel preappennino piemontese (Monguzzi, 1970).
"

Ciao,
Livio
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

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Inserito il - 01 ottobre 2008 : 11:57:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Splendido Livio: ottimo lavoro. Davvero.
Abbiamo quindi già delle basi su cui lavorare.
Innanzitutto vedrò di contattare l'Autore.

Ma la prima considerazione che mi viene da fare a seguito di quanto ha detto Andrea (Theco) è che il Ditomus porta nella sua tana delle capsule? non ancora mature....e quindi non comprendo bene il senso di quelle affermazioni riguardanti la fermentazione.

Grazie comunque per il momento,

Beppe


La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.

Beppe Miceli
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liangi
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 ottobre 2008 : 12:08:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di liangi:
Specie caratterizzata da un comportamento di nutrizione molto specializzato: gli adulti e le larve si nutrono delle capsule dei semi di Plantago, che vengono estratte dai frutti e portate in una tana sotterranea per essere ammorbidite mediante fermentazione (Schremmer, 1960).


SCHREMMER F., 1960 – Beitrag zur Biologie von Dytomus clypeatus Rossi, eines körnersammelnden Carabiden. Z. arb. Gem. öst. Entomol., 3: 140-146.

Ciao,
Livio
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gomphus
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Città: Milano
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Inserito il - 01 ottobre 2008 : 12:10:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao a tutti

ora non ho sottomano i riferimenti bibliografici, e non so quanto ci metterò a rintracciarli perché si tratta di cose che ho letto parecchio tempo fa

comunque in vari Harpalinae, come Carterus calydonius, è stata osservata la costruzione di nidi pedotrofici in cui la femmina accudisce e nutre le larve, che fino alla terza età, cioè il terzo e ultimo stadio larvale, quello che precede la pupa, sono totalmente inette; a tale scopo la femmina stessa raccoglie adeguate quantità di semi ancora immaturi quando questi sono ancora disponibili

non so per quante specie di Carterus, Ditomus, Ophonus , Gynandromorphus e altri esistano dati biologici, ma posso osservare che tutti questi carabidi sono notturni, e finora tutti gli Ophonus che ho osservato in estate in pieno giorno su infiorescenze in fase di maturazione, a volte anche in gran numero (oltre una quarantina di Ophonus puncticeps a inizio settembre su Daucus carota, e in un'altra occasione, osservato da un collega carabidologo, un centinaio abbondante di O. stictus) erano senza eccezione femmine; non sembrerebbe azzardato ipotizzare che questa attività diurna delle sole femmine sia in relazione con la necessità di completare in tempo utile l'approvvigionamento dei nidi pedotrofici, e che per questo le sole ore notturne possano non essere sufficienti; aggiungo che nel caso sopra riportato dell'O. stictus, i pochi maschi osservati sono stati rinvenuti sotto i sassi, a fronte del pullulare di femmine sulle infiorescenze

circa la storia dei semi "ammorbiditi mediante fermentazione", potrebbe forse essere che la femmina raccoglie semi immaturi finché ne trova, dopo di che deve adattarsi a quelli già secchi, e quindi ammorbidirli per poterli usare come cibo per sé e le larve, se le cure parentali si trovano effettivamente (come credo) anche in questa specie

per concludere, vi informo che nella versione di questo messaggio che stavo inviando quando mi è saltato il collegamento, c'erano un paio di sciocchezze dalle quali l'intervento di livio mi ha salvato in extremis, giusto se qualcuno di voi pensasse ancora di aver a che fare con un'autorità in materia...

maurizio

quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare

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liangi
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 ottobre 2008 : 12:18:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tovato!!!
SCHREMMER F., 1960 – Beitrag zur Biologie von Dytomus clypeatus Rossi, eines körnersammelnden Carabiden. Z. arb. Gem. öst. Entomol., 3: 140-146.
Ora servirebbe un'anima pia che capisca il tedesco ...

Ciao,
Livio
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theco
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Inserito il - 01 ottobre 2008 : 12:23:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nulla so delle abitudini alimentari dei coleotteri, ma immagino che il 'concetto botanico' di seme maturo potrebbe essere poco significativo.

Il seme della maggior parte delle piante attraversa tutta una serie di trasformazioni che vanno dal momento dell'impollinazione fino alla sua germinazione (in alcuni casi anche molti anni dopo); una parte consistente di queste trasformazioni chimico/fisiche avviene quando il seme è già separato dalla pianta madre.

Il concetto di 'dispensa' è compatibile con la fisiologia del seme: un seme prelevato allo stadio immaturo potrebbe non arrivare alla germinabilità (come potrebbe anche arrivarci), ma probabilmente questo interessa poco al Ditomus, mentre invece è probabilmente molto interessato alle trasformazioni (fermentazione o altro) che il seme subirà in dispensa, rendendo disponibili i suoi elementi a prescindere dalla sua effettiva capacità di germogliare.

Ciao, Andrea
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gomphus
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Inserito il - 01 ottobre 2008 : 12:27:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di theco:

Il concetto di 'dispensa' è compatibile con la fisiologia del seme: un seme prelevato allo stadio immaturo potrebbe non arrivare alla germinabilità (come potrebbe anche arrivarci), ma probabilmente questo interessa poco al Ditomus...


ciao andrea

personalmente... credo che gli interessi eccome! i semi, maturi o no, devono rimanere disponibili come provviste per tutto il tempo necessario, mentre in caso di germinazione ecco che le provviste svaniscono!

maurizio

quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
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vespa90ss
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Inserito il - 01 ottobre 2008 : 12:28:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di liangi:

Tovato!!!
SCHREMMER F., 1960 – Beitrag zur Biologie von Dytomus clypeatus Rossi, eines körnersammelnden Carabiden. Z. arb. Gem. öst. Entomol., 3: 140-146.
Ora servirebbe un'anima pia che capisca il tedesco ...

Ciao,
Livio


bellissimi i disegni del nido. Splendido lavoro Livio. Grazie.
Il tedesco....? mmmmm ...la vedo molto dura...
Agli inizi della prossima estate dovrò darmi da fare per completare la mia documentazione fotografica (sto pensando anche di girare un filmino).
Beppe



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Beppe Miceli
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 01 ottobre 2008 : 12:50:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di gomphus:

personalmente... credo che gli interessi eccome! i semi, maturi o no, devono rimanere disponibili come provviste per tutto il tempo necessario, mentre in caso di germinazione ecco che le provviste svaniscono!


ciò potrebbe spiegare la grande frenesia che riscontravo nel tentativo di strappare le capsule immature dalla spiga e la corsa rapida nel raggiungere il suolo per scaricare il bottino, quindi ripartire per un nuovo carico.
Perdere troppo tempo in quelle condizioni di gran calore, avrebbe significato mettere i semi nella condizione di maturare e poi vederseli germogliare sotto gli occhi (al buio )al primo accenno di umidità.
E' un dialogo importante quello che stiamo portando avanti: comprendere effettivamente i tempi di maturazione dei semi della Plantago con cui i nostri Ditomus devono sincronizzare i loro cronometri biologici.
Loro sanno comprendere quando è il momento di andare a "vendemmiare".
L'impressione che ho avuto è stata quella di un coleottero ad abitudini diurne: non ho notato difficoltà di comportamento.
Però se affermano che è prevalentemente notturno perchè non crederci? Di sicuro, stando così le cose, si comportano esattamente come gli agricoltori che per guadagnare tempo lavorano con i trattori anche di notte.
Beppe



La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.

Beppe Miceli
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gomphus
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Inserito il - 01 ottobre 2008 : 13:18:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:
... Il tedesco....? mmmmm ...la vedo molto dura...

non così dura come sembra, almeno se ti accontenti di quanto basta per leggere una pubblicazione con l'aiuto di un dizionario, provare per credere...

maurizio

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theco
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Inserito il - 01 ottobre 2008 : 14:30:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di gomphus:

Messaggio originario di theco:

Il concetto di 'dispensa' è compatibile con la fisiologia del seme: un seme prelevato allo stadio immaturo potrebbe non arrivare alla germinabilità (come potrebbe anche arrivarci), ma probabilmente questo interessa poco al Ditomus...


ciao andrea

personalmente... credo che gli interessi eccome! i semi, maturi o no, devono rimanere disponibili come provviste per tutto il tempo necessario, mentre in caso di germinazione ecco che le provviste svaniscono!

maurizio

quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
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Questo potrebbe spiegare molte cose

Raccogliere semi immaturi sulla pianta richiede un dispendio energetico e un'organizzazione del lavoro molto maggiori rispetto all'attività di raccogliere i semi da terra, me evidentemente garantisce un'ampia disponibilità e la prima scelta.

Pensavo al fatto che forse non esiste competizione diretta tra Ditomus e la formica (uso la formica come simbolo di un insetto che potrebbe raccogliere il seme a terra, ma non ho idea se le formiche siano realmente interessate a questi semi).

Un primo motivo di non competizione potrebbe essere di natura organolettica: attendere che il tegumento esterno venga neutralizzato da processi di fermentazione ipogea e invece attendere che la normale maturazione e stratificazione del seme renda pemeabili i tegumenti esterni significa ottenere due prodotti (immagino) diversi e quindi forse appetibili in modo selettivo.

Una seconda argomentazione potrebbe essere legata al fatto che la fioritura di Plantago è asincrona, comincia dalla base della pannocchia e procede verso l'alto e quindi non c'è ragione di dubitare che anche la fruttificazione lo sia.
Significa che tanto Ditomus quanto la formica potrebbero accedere contemporaneamente alla risorsa in modo non competitivo: la formica usufruendo dei frutti della pannocchia inferiore e Ditomus riservando l'attenzione ai fiori superiori. Senza considerare poi il fatto che Plantago ha un'ampia finestra di fioritura.

Ciao, Andrea
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liangi
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 ottobre 2008 : 14:48:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nell'attesa che qualcuno riesca a decifrare il lavoro di Schremmer, mi sembra che stiamo indirizzando l'attenzione nella direzione sbagliata.
Infatti (... Andrea, aiuto!) una cosa è la capsula ed un'altra il seme:

Specie caratterizzata da un comportamento di nutrizione molto specializzato: gli adulti e le larve si nutrono delle capsule dei semi di Plantago, che vengono estratte dai frutti e portate in una tana sotterranea per essere ammorbidite mediante fermentazione (Schremmer, 1960). [/i]"


Mi sembra di capire che non si nutrono dei semi ma ... delle capsule.
Sbaglio?

Ciao,
Livio
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theco
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Inserito il - 01 ottobre 2008 : 15:03:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La capsula è il frutto, che contiene i semi.

Nella foto della pagina precedente, sul ditone di pan_48020, si vedono entrambe le cose: le capsule sono quei coni color beige, che nel caso di quella foto sono semi-capsule, in quanto si sono già aperte lungo la latitudine. I semi sono invece i puntini marrone scuro, che misurano circa 2-3 mm.

La capsula è un tegumento duro, immagino molto povero di elementi nutrienti, viceversa il seme ne è ricco.

Ciao, Andrea
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vespa90ss
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Inserito il - 01 ottobre 2008 : 19:03:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono riuscito a trovare qualche altra foto, stavolta di qualità inferiore... (ma meglio che nulla considerando che tra il vento, loro che si muovevano ed il mal di testa che mi prende quando sto molto tempo disteso a traguardare nel mirino...)

Si possono dedurre dei nuovi dati da queste foto: innanzitutto la differente tipologia delle spighe che di sicuro appartengono a specie diverse.
Poi forse si può comprendere meglio cosa essi stacchino da portare al nido (la foto è sfuocata ma forse un esperto comprende meglio di me).
Infine la consuetudine di staccare le capsule partendo dal basso che avvalorerebbe la tesi di Andrea secondo cui la spiga, cominciando a fiorire dal basso, determina una maturazione leggermente anticipata della parte inferiore rispetto alla superiore.

Le foto sono state eseguite nello stesso luogo (metro più, metro meno) il 10/07/08

Beppe



Immagine 1:
Carabidae - Ditomus clypeatus





Immagine 2:
Carabidae - Ditomus clypeatus






Immagine 3:
Carabidae - Ditomus clypeatus




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Beppe Miceli
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