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nastro
Utente Senior


Città: Bardonecchia
Prov.: Torino

Regione: Piemonte


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Inserito il - 30 aprile 2008 : 15:17:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
purtroppo il bracconaggio alla stregua della caccia mal regolamentata è una piaga che crea molti problemi!
P.S. tra pochi giorni ci saranno i primi censimenti sui cervi presenti nella mia zona voglio proprio vedere cosa si inventano quest' anno per continuare il loro massacro legalizzato.
ho paura che se continua cosi tra qualche anno i cervi in val susa saranno pochissimi
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ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


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Flora e Fauna

Inserito il - 30 aprile 2008 : 18:25:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di nastro:

purtroppo il bracconaggio alla stregua della caccia mal regolamentata è una piaga che crea molti problemi!
P.S. tra pochi giorni ci saranno i primi censimenti sui cervi presenti nella mia zona voglio proprio vedere cosa si inventano quest' anno per continuare il loro massacro legalizzato.
ho paura che se continua cosi tra qualche anno i cervi in val susa saranno pochissimi


Speriamo non sia così davvero.. Nel mio piccolo ti posso augurare di trovare belle stanghe ancora per tanti, tanti anni. Questo vuol dire che la popolazione di cervi in Val Susa godrà di buona salute..
Secondo te è possibile che vengano censiti più animali di quelli che in realtà ci sono per poter abbattere più capi?
Ma secondo te, non è interesse anche dei cacciatori che una buona popolazione di cervi sia sempre presente sul territorio?

Intanto complimenti per essere diventato un... V.I.P.!!!

ELAFO
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nastro
Utente Senior


Città: Bardonecchia
Prov.: Torino

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Inserito il - 30 aprile 2008 : 18:43:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
grazie elafo per i complimenti
Sono sicuro che vengano censiti più capi di quelli che ci sono!!!i cervi della mia zona li conosco e tutti gli anni secondo i censimenti ne appaiono 20-30 in più (e tutti belli)ma non ci sono te lo assicuro messuno dei miei compari(tra tutti troviamo il 75-80% delle stange della zona)ha mai visto tutti quei cervi..
intanto oggi ho fatto una passeggiata ed ecco il risultato ..ieri era in testa oggi è a casa mia........
Immagine:
PASSIONE PER IL CERVO
158,01 KB
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ELAFO
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Città: Olbia
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Flora e Fauna

Inserito il - 30 aprile 2008 : 18:46:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bella foto!!!
Sei davvero il mago delle stanghe!!

ELAFO
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nastro
Utente Senior


Città: Bardonecchia
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Inserito il - 30 aprile 2008 : 18:49:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
grazie elafo tuttavia la foto è un po cosi in quanto avevo dietro solo il 400 e mi sono dovuto arrangiare
altra foto fatta da 2 minuti dalla quale si capisce che è un palco del cervo fotografato ieri
Immagine:
PASSIONE PER IL CERVO
121,28 KB
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ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
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Flora e Fauna

Inserito il - 30 aprile 2008 : 18:53:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho notato che alcune delle stanghe che hai trovato non hanno i vertici delle punte della corona appuntite. Sai perchè?
Complimenti ancora. Invidio il tuo tempo libero!!!

ELAFO
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nastro
Utente Senior


Città: Bardonecchia
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Inserito il - 30 aprile 2008 : 19:01:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
si è vero alcune stanghe hanno i certici smussati, ci sino due spiegezioni in proposito la prima banale sono smussati perche li hanno rotti l' altra più interessante e la puoi trovare anche su ungulati delle alpi, secondo questa teoria i cervi con le punte smussate avrebbero un buon avvenire vale a dire che sono soggetti promettenti!
non mi sbilancio a dire quale delle due ipotesi è quella corretta!
se ti consola tempo libero non ne ho molto(oggi ho lavorato dalle 8 del mattino alle cinque di sera) la stanga l'ho raccolta alle 5 e mezza appena uscito dal lavoro... dedico tutto il tempo libero che ho alle mie due ghrandi passioni l' arrampicata e gli ungulati.....
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ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
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Flora e Fauna

Inserito il - 30 aprile 2008 : 19:06:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di nastro:

si è vero alcune stanghe hanno i certici smussati, ci sino due spiegezioni in proposito la prima banale sono smussati perche li hanno rotti l' altra più interessante e la puoi trovare anche su ungulati delle alpi, secondo questa teoria i cervi con le punte smussate avrebbero un buon avvenire vale a dire che sono soggetti promettenti!
non mi sbilancio a dire quale delle due ipotesi è quella corretta!
se ti consola tempo libero non ne ho molto(oggi ho lavorato dalle 8 del mattino alle cinque di sera) la stanga l'ho raccolta alle 5 e mezza appena uscito dal lavoro... dedico tutto il tempo libero che ho alle mie due ghrandi passioni l' arrampicata e gli ungulati.....


Seconda ipotesi anche per me!!
Poco tempo libero ma speso benissimo!! Bravo due volte!!!

ELAFO
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nastro
Utente Senior


Città: Bardonecchia
Prov.: Torino

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Inserito il - 30 aprile 2008 : 19:12:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
si oddio la stanga è abbartanza bruttina sarà lunga si e no 70 cm avrei preferito trovare quelle di altri cervi che le hanno perse due mesi fa ma così è andata e non mi lamento!
sono quasi due settimane che cerco le stanghe dell' anno scorso di zoppino, come vedi ho trovato di tutto meno quello che mi interessa ma non demordo tutte le sere quando finisco di lavorare vado a fare un giro e chissà magari le trovero
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ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
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Flora e Fauna

Inserito il - 30 aprile 2008 : 19:26:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di nastro:

si oddio la stanga è abbartanza bruttina sarà lunga si e no 70 cm avrei preferito trovare quelle di altri cervi che le hanno perse due mesi fa ma così è andata e non mi lamento!
sono quasi due settimane che cerco le stanghe dell' anno scorso di zoppino, come vedi ho trovato di tutto meno quello che mi interessa ma non demordo tutte le sere quando finisco di lavorare vado a fare un giro e chissà magari le trovero


La costanza paga!!
Anche io sino a poco tempo fa facevo come te: uscivo alle 17 e poi via nel bosco! Ora giro di mattina ma più che altro per vedere gli animali.
In bocca al lupo per le tue ricerche!

ELAFO
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hycanus
Utente V.I.P.


Città: Prato
Prov.: Prato

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 30 aprile 2008 : 22:05:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao...chiedo a voi esperti quale e' la durata media della vita degli ungulati come il cervo e il capriolo in natura.
Grazie
Luca

P.S. complimenti a tutti per i post e per le foto che inserite...veramente interessanti e istruttivi..
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ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


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Flora e Fauna

Inserito il - 30 aprile 2008 : 22:34:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di hycanus:

Ciao...chiedo a voi esperti quale e' la durata media della vita degli ungulati come il cervo e il capriolo in natura.
Grazie
Luca

P.S. complimenti a tutti per i post e per le foto che inserite...veramente interessanti e istruttivi..


Innanzitutto ti ringrazio tanto per i complimenti.
La longevità di un cervo in natura è di circa 17-18 anni mentre per un capriolo circa 15. C'è differenza anche tra maschio e femmina. Appena ho dati più specifici ti faccio sapere ok?
Un salutone

ELAFO
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hycanus
Utente V.I.P.


Città: Prato
Prov.: Prato

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 30 aprile 2008 : 22:40:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Elafo...sempre gentile e preparatissimo. Anche se non intervengo leggo sempre con molto piacere tutte le vostre discussioni.
Ciao a presto e grazie ancora
Luca
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ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


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Flora e Fauna

Inserito il - 30 aprile 2008 : 22:42:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di hycanus:

Grazie Elafo...sempre gentile e preparatissimo. Anche se non intervengo leggo sempre con molto piacere tutte le vostre discussioni.
Ciao a presto e grazie ancora
Luca


Grazie a te davvero!
Un grande saluto

ELAFO
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hycanus
Utente V.I.P.


Città: Prato
Prov.: Prato

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 30 aprile 2008 : 23:21:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Visto che sono in vena di intervenire, inserisco un articolo abbastanza preoccupante che riguarda la zona in cui vivo...cosa ne pensate? Possiamo aprire una discussione in proposito?
Eccolo:

AGRICOLTURA: TROPPI CERVI SULLE COLLINE PRATESI, ALLARME DI COLDIRETTI


(PRIMA) FIRENZE - In Mugello si grida “Al lupo! Al Lupo!”, sulle colline della Provincia di Prato “Al cervo! Al cervo!”. Nonostante la ovvia differenza tra predatore e predatore - il primo è carnivoro, il secondo “vegetariano” – in queste due aree ad altissima densità agricola e caratterizzate da piccole produzioni di qualità, è uno il comun denominare: il lupo, come il cervo, è fuori controllo ed è in sovrannumero. Il numero dei Bamby presenti sulle colline pratesi è, infatti, cresciuto a dismisura negli ultimi anni causando notevoli danni economici alle aziende agricole – si contano migliaia di euro all’anno - e al patrimonio boschivo preda facile e appetitosa soprattutto nei periodi di fioritura. I cervi sono troppi e sono diventati un problema. Scendono e vivono nell’Appennino Tosco-Emiliano coinvolgendo quattro province (Prato, Firenze, Pistoia e Bologna) e mangiando a ritmi delle cavallette tutto ciò che trovano sul loro cammino. Coldiretti Prato stima che sulle colline dei Comuni di Prato, Montemurlo, Vaiano, Vernio e Cantagallo, si trovino attualmente un migliaio di esemplari, cinque volte in più rispetto ai parametri fissati dalla Regione Toscana (1 coppia ogni cento ettari) quando su tutto l'appennino non dovrebbero esserci più di 200 cervi. Troppi per un territorio già in difficoltà che non può sostenere e sopportare la grande fame di questi esemplari che hanno costretto gli imprenditori a recintare i propri orti, prati, oliveti, vigneti e appezzamenti di terreno con altissime recinzioni trasformandoli in bunker anti-cervo. Ma non sempre funziona. Non sempre scoraggiano i cervi sempre più coraggiosi e spavaldi nell’avventurarsi anche in zone molto abitate. Persino nei giardini a caccia dei gerani che evidentemente gradiscono molto. Un problema annoso che Coldiretti Prato, attraverso una lettera, ha portato all’attenzione della Provincia di Prato, Comunità Montana della Val di Bisenzio e dei Comuni di Prato, Montemurlo, Vaiano, Vernio e Cantagallo, quelli maggiormente interessati per chiedere di prendere provvedimenti urgenti per contenere, nei limiti previsti dalle normative attuali, il numero dei cervi e degli altri ungulati sul territorio, attivare un severo servizio di sorveglianza, monitorare la presenza degli ungulati e dei danni causati individuando fonti di indennizzo per il risarcimento delle domande parzialmente o totalmente non indennizzabili e prevedere un adeguato abbattimento selettivo dei cervi al fine di riportare il numero dei capi presenti ad un livello accettabile e sostenibile per il territorio. Richieste che arrivano dopo le lamentele di centinaia di imprenditori che hanno perso l’abitudine di denunciare i danni da cervo a causa delle difficoltà di ottenere l’indennizzo. “La pressione e il numero dei cervi – spiega Maurizio Fantini, Vice Direttore di Coldiretti Prato – è diventata insostenibile. Gli imprenditori agricoli si lamentano dei danni che spesso non sono rimborsabili o se lo sono, lo sono in minima parte e con grandi difficoltà da parte del denunciante. Molte volte i danni non vengono riconosciuti e il volume delle denunce che si aggira intorno al 20 mila euro è un dato falsato proprio perché gli imprenditori sono scoraggiati ed evitano di denunciare i danni subiti. Sanno – sottolinea – che è un rebus non molto semplice ottenere gli indennizzi”. Tornando al sovraffollamento Fantini considera “insufficiente il prelievo dei cervi per contenere il loro numero”. “Il cervo è una specie non cacciabile ma le misure adottate fino ad oggi non sono abbastanza drastiche e non tengono presente la crescita a dismisura del loro numero. Gli esperti dicono che sia presente un numero di capi pari a cinque volte quello sopportabile dal territorio. Oggi stimiamo che ci siano 10 capi in ogni 100 ettari, ma poiché il cervo si concentra solo nelle aree dove può alimentarsi, la pressione di questo ungulato in alcune zone ed in alcuni periodi ha raggiunto punte impensabili toccando anche 20-30 cervi in pochi ettari”. Non solo danni ad orti, vigneti, e appezzamenti. Anche il bosco piace ai cervi: “I tagli dei cedui – conclude Fantini che ora resta in attesa di una convocazione da parte delle istituzioni coinvolte per discutere delle eventuali misure - che vengono eseguiti sono costantemente aggrediti dai cervi. In sostanza, nel momento in cui il bosco deve tornare a crescere viene sistematicamente divorato e il bosco non ricresce. Servono misure straordinarie ed urgenti per un problema che non può essere più trattato, visti i risultati, con la mentalità dell’ordinaria amministrazione. I danni vanificano il lavoro agricolo, e la continuità di un’agricoltura spesso legata a produzioni tipiche della collina e della montagna, già minata da una scarsa redditività generale”. (PRIMA)



Data: 30/04/08 10:19
Autore: AIA-COM







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ELAFO
Utente Senior


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Flora e Fauna

Inserito il - 30 aprile 2008 : 23:53:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Hycanus.
Conosco molto bene la situazione in quanto "ci vivo all'interno".
E' proprio il caso di dire che.. si danno i numeri!
In un articolo de "Il Resto del Carlino" del 31 luglio 2007 dal titolo "Troppi cervi in Appennino" si davano queste cifre:
Secondo la Coldiretti di Bologna sono oltre 5 mila i cervi che stazionano sull'Appennino bolognese.
L'assessore provinciale alla pianificazione faunistica, afferma invece che i censimenti, hanno individuato in circa 2600 i cervi presenti nelle province di Bologna, Prato e Pistoia, di cui la metà nel versante bolognese.

E' chiaro che non esiste un metodo per dare un numero esatto: si tratta di stime .
Io che vivo in una zona ricca di ungulati sono il primo ad affermare che sono veramente troppi. Provocano decine di incidenti stradali e danni notevoli al bosco.
La colpa comunque è dell'uomo che ha sbagliato completamente la gestione di questi animali: è vero che, nel bolognese, la caccia di selezione nella stagione 2006/2007 ha abbattuto 340 esemplari e addirittura nel 2007/2008 sono stati assegnati 450 cervi, ma questo non basta.
Il rischio secondo me e che presto si debba fare una strage di questi animali per contenerne il numero.
E poi non dimentichiamoci che nello stesso territorio vivono anche caprioli in grandissima quantità, daini e cinghiali....
Io amo gli ungulati e sinceramente sono preoccupato per il loro futuro.


ELAFO

Modificato da - ELAFO in data 30 aprile 2008 23:57:16
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ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 maggio 2008 : 00:35:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per hycanus:
Ritorno un attimo sul discorso della longevità per darti qualche dato più preciso.

CERVO:
Uno dei più vecchi cervi vissuti in libertà, di cui si è potuto stabilire con una certa accuratezza l'età in base all'esame del palco, doveva avere 18-20 anni al massimo. L'animale venne trovato nel 1937 a Solling da un forestale, che ravvisò subito in esso la tipica forma di palco di un animale molto vecchio.
Nella mascella mancava già un'intera fila di denti, mentre la tavola dentaria dei rimanenti era molto consumata e completamente piana.
Non vi è dubbio, infatti, che la durata di vita del cervo é legato allo stato di usura dei suoi denti. Se questi non consentono più un adeguato sminuzzamento del cibo, il cervo selvatico é prossimo alla fine.
In cattività (dunque un animale seguito e controllato) si registra un esemplare vissuto per 21 anni: al 14° anno il cervo produsse il palco più robusto e pesante (6.7 kg) ma negi anni seguenti l'imponenza e la ramificazione del palco regredì rapidamente.

CAPRIOLO:
La prigionia riduce la vita media del capriolo di 7-8 anni.
Il più vecchio capriolo libero (e marcato) di cui si abbia notizia , fu una femmina che morì all'età di 20 anni e 6 mesi. Seguono nell'ordine un capriolo maschio libero e marcato, che morì a 17 anni e 2 mesi, e una femmina di 16 anni e 7 mesi.
Si può quindi affermare che l'età più avanzata che il capriolo può raggiungere si aggira intorno ai 20 anni. In generale però la durata della vita è più breve, poichè a 11-13 anni i denti del capriolo sono così consumati che gli riescono difficile sia il pascolo che la ruminazione.
La morte naturale "per consumazione" avviene in genere tra i 12 e i 15 anni.




ELAFO

Modificato da - ELAFO in data 01 maggio 2008 00:35:59
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Tetrao
Utente Senior


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Flora e Fauna

Inserito il - 01 maggio 2008 : 10:11:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sintetizzando al massimo il mio pensiero:

Non veniamocela a raccontare ormai la visione del mondo non può che essere antropocentrica,gli spazi selvaggi son sempre meno e noi siamo e saremo sempre di più!

Gli animali dal Lupo al Cervo vanno considerati come una risorsa,per chi li guarda e per chi li caccia!

Si può discutere quanto si vuole sulla caccia,una cosa non bisogna dimenticarsela :l'Italia non è più quella di 20-25 anni fa dove non si muoveva una penna o un pelo!
Mi pare che la crescita faunistica in generale, dal Merlo acquaiolo al Pellegrino allo stesso Cervo non ha eguali in Europa (ovviamente noi eravamo ridotti molto peggio degli altri)!

Impariamo finalmente tutti a saper fruire di questo ben di Dio!

Impegnamoci a tutelare le specie che hanno veramente bisogno e gestiamo i "Bambi" dell'Appennino che ormai sono a migliaia!
Ne avremmo da guadagnarci tutti,dal Fotografo al naturalista,dall'Agricoltore all'automobilista e perchè no anche al Cacciatore!
Ovviamente non sarà facile,ma è la via giusta!



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hycanus
Utente V.I.P.


Città: Prato
Prov.: Prato

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 01 maggio 2008 : 11:01:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il problema del "sovraffollamento" di ungulati e' ormai una realtà conclamata...ho degli amici pensionati che hanno molto tempo a disposizione e che si recano spesso nei boschi della mia zona, che si lamentano non tanto della gente che getta di tutto in natura (una vera discarica) quanto...degli ungulati!...che si mangiano di tutto (così dicono). Al momento credo che il sistema più efficace per il controllo del numero di ungulati sia la caccia di selezione.
Personalmente la cosa mi fa inorridire...non riesco a concepire come si faccia a sparare a un cervo o a un capriolo mentre se ne stanno tranquillamente a pascolare in una radura. Sono fortunati se muoiono subito, altrimenti devono soffrire pene atroci prima di essere finiti.
Magari potrebbero esistere altri metodi di controllo, non so...la butto lì...invece della caccia di selezione...la sterilizzazione di selezione, ma non so se la cosa puo' essere attuabile.
In ogni caso sono d' accordo con Tetrao...gli animali selvatici sono e devono essere una risorsa per noi e per le future generazioni. C'e' rimasto ben poco di naturale...cerchiamo di salvare il salvabile!
Per Elafo..grazie ancora, adesso ne so un po' di piu' di ungulati!
Ciao
Luca
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Tetrao
Utente Senior


Città: Bormio
Prov.: Sondrio

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 01 maggio 2008 : 12:18:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di hycanus:


Magari potrebbero esistere altri metodi di controllo, non so...la butto lì...invece della caccia di selezione...la sterilizzazione di selezione, ma non so se la cosa puo' essere attuabile.
Ciao hycanus,il tuo pensiero può essere comprensibile,ma non vedo perchè bisogna spendere soldi, che l'Italia non ha,per fare un "lavoro" che c'è gente disposta a pagare per farlo!

Si lo so sono drastico,ma questo paese,lungi da me considerazioni politiche, deve cambiare rotta,basta con l'impegolarsi in pastoie non utili a nessuno!In ogni campo!
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