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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione |
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Forbix
Moderatore
Città: Portoferraio
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
6989 Messaggi Flora e Fauna |
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orni
Utente Senior
Città: Portoferraio
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
3547 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 gennaio 2008 : 20:32:57
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Io direi Carpocoris mediterraneus atlanticus, ma aspetta Paride! Ciao Ornella |
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Forbix
Moderatore
Città: Portoferraio
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
6989 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 gennaio 2008 : 20:51:11
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Grazie Ornella, anche io avevo pensato a Carpocoris sp., ma non osavo pronunciarmi!
Forbix |
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orni
Utente Senior
Città: Portoferraio
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
3547 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 14 gennaio 2008 : 13:30:53
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Sapessi quante volte ho "toppato", ormai non ci faccio più caso! Se vai a vedere in questa discussione, Paride ha messo le chiavi dei Carpocoris, possono aiutare. Link
Ciao e buone foto Ornella |
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Marsal
Moderatore
Città: Bellano
Prov.: Lecco
Regione: Lombardia
1997 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 gennaio 2008 : 15:23:44
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Sempre che quanto ha detto il grande Tamanini sia ancora valido , penso anch'io si tratti di
Carpocoris mediterraneus atlanticus Tamanini, 1958
Chi ha prescha perda seis temp ("Chi ha fretta perde il suo tempo", detto romancio) |
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Paris
Moderatore
Città: Sondrio
Prov.: Sondrio
Regione: Lombardia
5737 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 18 gennaio 2008 : 22:43:26
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LA QUESTIONE MERITA UN APPROFONDIMENTO Martino accenna ad una recentissima (2007) revisione dei Carpocoris mediterranei di Ribes, Gapon e Pagola-Carte in cui le specie descritte da Tamanini nel 1958 (C.mediterraneus mediterraneus e C.mediterraneus atlanticus) vengono messe in sinonimia con Carpocoris fuscispinus. Gli Autori citati esaminano aspetti morfologici e giungono alla conclusione che, soprattutto a proposito degli angoli omerali del pronoto (le "spallucce"), vi è una variazione progressiva dalla forma quasi arrotondata del cosiddetto C.mediterraneus s.str. a quella appuntita (come nelle foto qui sopra) del cosiddetto C.mediterraneus atlanticus. Anche dall'esame dei genitali, secondo i due spagnoli e il russo, non emergerebbero sostanziali differenze.
DUBBI I dubbi a me sorgono, invece, quando si esamina la microscultura del pronoto, un carattere poco considerato dai tre Autori citati e che, invece, per me, è molto evidente anche perché ricordo benissimo che Tamanini lo poneva al primo posto, per importanza, nel discriminare le specie. Quando mi avvicinai allo studio degli Eterotteri, attorno al 1970, fu una delle prime cose che mi insegnò. Infatti nelle due sottoscpecie del C.mediterraneus la microscultura è grossolana e i punti sono spaziati e separati da rugosità rilevate. Nel C.fuscispinus (e nel C.purpureipennis) tale microscultura è fine e poco rilevata e i colori sono più tenui. Osservando poi la distribuzione di questi insetti, si osserva che gli esemplari a pronoto rugoso e dai colori giallo-rossi più accentuati vivono ai bordi del Mediterraneo, mentre quelli "lisci" e tendenti al giallo pallido e al rosa-viola, sono continentali oppure stanno sui rilievi. In Liguria, ad esempio, basta andare nell'entroterra per trovare i C.fusscispinus mentre non ve n'è traccia lungo la costa.
UNA SOLA SPECIE? L'Italia, poi, è la penisola che separa nel Mediterraneo gli areali delle due sottospecie di Tamanini, una orientale (C.mediterraneus mediterraneus) e l'altra occidentale e atlantica (C.mediterraneus atlanticus): infatti sulle coste adriatiche, ioniche e parzialmente quelle tirreniche al Sud c'è il primo, mentre dalla Sardegna, Corsia, Elba e Liguria verso occidente, c'è il secondo. Ribes, Gapon e Pagola-Carte azzerano tutto ciò e stabiliscono che si tratti unicamente di C.fuscispinus. L'argomento dovrà essere ulteriormente approfondito e lo sarà quasi certamente perché, come me, anche gli eterotterologi francesi e tedeschi pensano che le intuizioni di Tamanini siano tutt'ora valide. La discussione è comunque aperta.
IL PRONOTO RUGOSO O LISCIO... Tuttavia, partendo dal carattere "principe" individuato da Tamanini, vorrei provare ad azzardare un'altra ipotesi: la rugosità del pronototo accentuata negli esemplari mediterranei potrebbe essere proprio una caratteristica che viene evidenziata in presenza di climi più caldi e, perché no, dalla vicinanza del mare, persino per una spiccata salinità dell'aria o delle piante alofile dalle quali questi insetti succhiano la linfa. Ipotesi magari suggestive, per così dire "a fiuto", ma che debbono essere comunque dimostrate. Un fatto è certo: gli esemplari costieri, oltre ad avere tegumenti più rugosi, tendono ad un progressivo melanismo con più ci si spinge a Sud. In questo stesso forum, Marcello ha messo ad esempio delle foto molto eloquenti che mi hanno indotto in un primo tempo a pensare che si trattasse addirittura di una specie della Libia, il C.cyrenaicus...!!! (sempre descitto da Tamanini). Poi abbiamo convenuto che si tratta solo di forme più scure. Ma anche questo fatto mi pare emblematico della persistenza di certi caratteri che potrebbero far pensare ad uno scenario del tutto diverso.
NUOVA COMBINAZIONE POSSIBILE Infatti, ammesso che C.melanocerus e C.pudicus appartengono ad un altro gruppo di specie, quelle sin qui considerate potrebbero essere le sottospecie mediterranee di due taxa europei sensu latu: C.fuscispinus e C.purpureipennis. Potrebbe cioè configurarsi una nuova combinazione:
Carpocoris mediterraneus mediterraneus Tamanini 1958 = Carpocoris purpureipennis mediterraneus Tamanini 1958 (n.comb.) e Carpocoris mediterraneus atlanticus Tamanini 1958 = Carpocoris fuscispinus atlanticus Tamanini 1958 (n.comb.)
IPOTESI TUTTA DA DIMOSTRARE Ovviamente si tratta solo di una ulteriore ipotesi di lavoro, che tiene conto delle osservazioni di tutti gli autori precedenti. Non di certo un punto d'arrivo, sicuramente, bensì un punto di partenza dal quale incominciare ad affrontare la questione "con altri occhi" (*) sia partendo da criteri morfologici che allargando lo sguardo agli aspetti corologici ed etologici.
(*) POSTFAZIONE: quando mi sono avvicinato a Natura Mediterraneo e ho incominciato a riesaminare le varie discussioni sugli Eterotteri, ho percepito che l'obiettivo fotografico di Sarah (Lynkos) aveva colto degli aspetti molto significativi proprio nella microscultura dei Carpocoris. Da qui la necessità di esaminarli, come dice lei, "con altri occhi". Lei stessa, da meticolosa osservatrice, si era resa conto della difficoltà di separare queste specie, nonostante si fosse rivolta ad un valentissimo collega tedesco, Hannes Gunther, lui pure in ambasce. Ciò dimostra un fatto incontestabile: classificare insetti non è mai un fatto definitivo e univoco perché, nonostante i grandi meriti di Linné, la classificazione binomiale resta pur sempre una convenzione a fini pratici che viene (soprattutto negli insetti) spesso superata dalle spinte evolutive tuttora in atto.
----------- "La vita è l'arte dell'incontro" (Vinicius De Moraes) |
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