ATTENZIONE! Gli Amministratori ed i Moderatori di questa sezione del Forum di Natura Mediterraneo desiderano che l'argomento caccia sia evitato perchè ritengono che Associazioni come il WWF, Legambiente e Lipu, siano molto ben organizzate e coerentemente molto attive su questo argomento. Inutile dire che siamo completamente in linea con gli ideali di queste associazioni.
Per contribuire alle finalità di salvaguardia che il forum si propone chiediamo inoltre a tutti gli utenti di collaborare con noi affinchè si possa contribuire a diffondere un'etica di approccio all'osservazione della fauna che rechi il minor disturbo possibile agli animali.
Specie in pericolo COLDIRETTI: FERMATE I LUPI SULL'APPENNINO BOLOGNESE 3 dic 07 Dura presa di posizione dell'associazione agricola.
3 dicembre 2007 - I lupi imperversano sull'Appennino imolese: secondo la Coldiretti, da gennaio sono decine i capi di bestiame (soprattutto pecore e capre) sbranati nella zona che va da Borgo Tossignano a Castel del Rio, da Fontanelice a Castelfiumense. E dunque scatta il grido d'allarme: "Proteggiamo i nostri agricoltori, oltre che i lupi: in montagna sono loro che stanno diventando una specie in via d'estinzione". A invocare aiuto e' Claudio Governi, responsabile Ambiente e Territorio di Coldiretti Bologna. "La fauna selvatica sta distruggendo la nostra agricoltura- spiega Governi in una nota diffusa da Coldiretti- per questo chiediamo interventi decisi e concertati da parte delle istituzioni competenti". A peggiorare la situazione il fatto che "le zone oggetto di raid e mattanze- continua Governi- sono quelle dove e' piu' difficile fare agricoltura e dove maggiormente si rischia l'abbandono". Un intervento urgente e' chiesto anche da Alessandro Scala, segretario di Coldiretti Imola, che invoca soprattutto "procedure piu' snelle e veloci per il risarcimento danni, prevenzione del fenomeno e un monitoraggio della fauna selvatica". A proposito del risarcimento, Scala denuncia che "spesso non copre neanche per meta' il valore dell'animale abbattuto e arriva con anni di ritardo, o richiede la presentazione della carcassa delle prede, che raramente i lupi lasciano sul posto".
Da gennaio a oggi decine di capi di bestiame sbranati sull'Appennino imolese. 'Serve un intervento urgente', afferma Alessandro Scala, segretario di Zona di Coldiretti Imola. 'Procedure piu' snelle e veloci per il risarcimento danni, prevenzione del fenomeno e un monitoraggio della fauna selvatica. Non c'e' pace per gli allevamenti delle nostre colline'. Nell'ultimo mese i lupi hanno attaccato allevamenti di pecore e capre in diversi comuni della montagna del Circondario: da Borgo Tossignano a Castel del Rio, da Fontanelice a Castelfiumanese. E anche al di la' del crinale, nell'area toscana del Mugello, sono segnalati problemi in forte aumento da dieci giorni a questa parte. 'Il fenomeno nell'imolese - commenta Scala - sta assumendo proporzioni preoccupanti, a fronte di un risarcimento che spesso non copre neanche per meta' il valore dell'animale abbattuto e arriva con anni di ritardo, o richiede la presentazione della carcassa delle prede (che raramente i lupi lasciano sul posto). Il problema dei danni da fauna selvatica e' stato particolarmente grave quest'anno, con incursioni in molte aree dell'Appennino campi coltivati, centri abitati e strade dove gli animali andando a costituire, tra l'altro, un grave pericolo anche per la circolazione'. E cresce tra gli agricoltori imolesi il timore che gli animali selvatici, cresciuti per numero e forza, inizino a prendere di mira persino le mandrie di bovini. Il problema si sta spostando a valle, riproponendosi periodicamente non piu' solo sull'alto Appennino, ma anche nella fascia collinare e di pianura, dove lupi e cinghiali si spingono spesso. 'La fauna selvatica sta distruggendo la nostra agricoltura - avverte Claudio Governi, responsabile Ambiente e Territorio di Coldiretti Bologna - se continuiamo di questo passo avremo greggi sorvegliati come se fossero roccaforti e campi e pascoli recintati per difendere le nostre coltivazioni da lupi, cinghiali e ungulati. Chiediamo interventi decisi e concertati da parte delle istituzioni competenti. Gli allevatori sono esasperati, anche perche' le zone oggetto di raid e mattanze sono quelle dove e' piu' difficile fare agricoltura e dove maggiormente si rischia l'abbandono. Chiediamo un monitoraggio della fauna selvatica per evitare che branchi di animali selvatici scorazzino liberamente per campi e allevamenti distruggendo tutto cio' che incontrano. Proteggiamo i nostri agricoltori, oltre che i lupi: in montagna sono loro che stanno diventando una specie in via di estinzione'. (ANSA)
Ho provveduto ad inviare al Dr. Governi della Coldiretti di Bologna, visto che lo conosco personalmente, un messaggio di posta elettronica chiedendo spiegazioni su quanto riferito ai giornalisti e riportato dalla stampa. Vi aggiornerò sul suo riscontro.
che ci possano essere danni , mancanza di fondi e di risarcimenti anche senza conoscere la zona non mi è difficile crederlo, ma da qui a dire e mettere in giro voci che vadano fermati i lupi , mi sembra davvero incredibile , specialmente da una associazione/anche se di agricoltura , evidentemente non conosce i lupi. Magari vanno fermati con bocconi avvelenati vero? BRAVO
Ho provveduto ad inviare al Dr. Governi della Coldiretti di Bologna, visto che lo conosco personalmente, un messaggio di posta elettronica chiedendo spiegazioni su quanto riferito ai giornalisti e riportato dalla stampa. Vi aggiornerò sul suo riscontro.
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
Lo attendo con curiosità ed interesse. Spero ti risponda
Io invece ho mandato l'articolo, apparso su "Animali e animali", diretto da Licia Colò Link alla "lista vertebrati", che riunisce tutti i maggiori esperti sull'argomento, vi tengo informati sulle risposte...
Se qualcuno vuole avere la risposta mi scriva un'email che gliela inoltro. Come spesso succede la stampa fraintende i contenuti. Tranquilli il lupo è salvo
Se qualcuno vuole avere la risposta mi scriva un'email che gliela inoltro. Come spesso succede la stampa fraintende i contenuti. Tranquilli il lupo è salvo
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
Grazie mille Alessandro per la buona notizia:
Mario
Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima? (Victor Hugo)
AMBIENTE: COLDIRETTI, RAID DI LUPI FA STRAGE DI PECORE NEGLI APPENNINI
Un branco di lupi ha attaccato una azienda agricola dell'Appennino tosco emiliano sbranando undici capre che pascolavano nell'allevamento posto all'interno di un recinto. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che è la quarta volta che l'azienda agricola “ La Montanara ” di Portico di Romagna viene assalita e che nella sola provincia di Forli Cesena sono centinaia i capi di bestiame da allevamento uccisi dall'inizio dell'anno. I responsi del veterinario e delle Guardie Forestali accorsi sul posto per i rilievi hanno accertato - sottolinea la Coldiretti - la responsabilità dei lupi che hanno ucciso gli ultimi animali da far vedere ai bambini delle scuole in visita presso l'azienda che svolge anche una attività di fattoria didattica. Gli attacchi si ripropongono ormai periodicamente non più solo sull'Appennino, ma anche in pianura dove i lupi si spingono sempre più spesso. Il fenomeno - continua la Coldiretti - sta assumendo le sembianze di una vera e propria mattanza a fronte di un risarcimento minimo previsto dalla legge che non copre neanche per metà il valore reale dell'animale abbattuto e arriva con tre anni di ritardo. Il problema dei danni da animali selvatici è stato particolarmente grave quest'anno con branchi di lupi e orde di cinghiali guidati da animali fino ad oltre 150 chili di peso che hanno “invaso” in molte regioni campi coltivati, centri abitati e strade dove rappresentano un grave pericolo per gli incidenti. Le numerose segnalazioni che sono giunte fanno stimare - afferma la Coldiretti - un drastico aumento del valore dei danni causati dalla fauna selvatica in Italia che secondo un rapporto Eurispes sono pari a 70 milioni di Euro. Nelle aree più isolate - conclude la Coldiretti - è a rischio la scomparsa dell'attività agricola per il continuo passaggio di vere e proprie mandrie che hanno anche causato fratture nei terreni con conseguenti situazioni di dissesto idrogeologico.
Io sono dalla parte degli allevatori ma anche del lupo! Mi chiedo perchè invece di scrivere degli articoli con questi toni da apocalisse non si cerca di spiegare agli allevatori come fare per convivere con il lupo? Il materiale non manca come si può vedere al seguente link nella sezione "Damage prevention": Link O forse scrivere articoli con questi toni è più divertente e attira maggior attenzione!
Osservare...Sapere.....Saper osservare!!
Modificato da - Franca65 in data 07 dicembre 2007 16:01:01
i metodi preventivi esistono anche in Italia: cani da guardiania (p.maremmano abruzzese), recinzioni elettrificate, ricoveri notturni ecc. Il problema e' che la crescita demografica del lupo in questi ultimi anni ha trovato impreparati gli allevatori che per lunghissimo tempo hanno riposato tranquilli sapendo che il lupo era ormai quasi scomparso. Per cui molti di loro vanno orientati al metodo preventivo per farglielo accettare. Ormai i pascoli sono lasciati incustoditi da anni e lasciati allo stato brado anche di notte, creando un ottimo presupposto per un attacco di lupo. Gli allevatori devono imparare ad accettare e a riadottare le misure di sicurezza da un tempo abbandonate. Ma non tutti sono disposti ad accogliere 20 cani per un gregge oppure ad usare recinti elettrificati. Questo e' uno dei problemi. Poi mettiamoci una certa esagerazione strumentalizzata e l'associazione con i cacciatori che non vedono l'ora di sparare al lupo..
i metodi preventivi esistono anche in Italia: cani da guardiania (p.maremmano abruzzese), recinzioni elettrificate, ricoveri notturni ecc. Il problema e' che la crescita demografica del lupo in questi ultimi anni ha trovato impreparati gli allevatori che per lunghissimo tempo hanno riposato tranquilli sapendo che il lupo era ormai quasi scomparso. Per cui molti di loro vanno orientati al metodo preventivo per farglielo accettare. Ormai i pascoli sono lasciati incustoditi da anni e lasciati allo stato brado anche di notte, creando un ottimo presupposto per un attacco di lupo. Gli allevatori devono imparare ad accettare e a riadottare le misure di sicurezza da un tempo abbandonate. Ma non tutti sono disposti ad accogliere 20 cani per un gregge oppure ad usare recinti elettrificati. Questo e' uno dei problemi. Poi mettiamoci una certa esagerazione strumentalizzata e l'associazione con i cacciatori che non vedono l'ora di sparare al lupo..
Analisi veritiera che condivido in pieno.
Mario
Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima? (Victor Hugo)
Non trovate, anche voi, che il lupo assomigli un po’ all’uomo? La popolazione è aumentata, gli individui hanno fame e pensano: dobbiamo correre tanto per catturare un ungulato selvatico andiamo un po’ a vedere cosa c’è vicino a dove abita l’uomo! Guarda un po’ delle belle pecorelle facili da prendere...... quindi, soluzione più facile, si mangia le pecorelle!
L’uomo pensa: il lupo mi mangia le pecorelle, mettere recinti elettrificati costa fatica, sono da comprare, montare, su estensioni molto grandi sono pressoché impossibili da mettere e limiterebbero l’accesso ai pascoli non solo al lupo. Il cane è difficile da allevare, richiede presenza e a volte può mordere i turisti! .... quindi, soluzione più facile, vedi link seguente: Link
Cosa possiamo prevedere per l’Italia in futuro? Senza contare quello che probabilmente già avviene illegalmente!
Questo video l'ho trovato su YouTube, mi piace e l'ho lincato. Notate come tiene la coda tra le gambe.
Modificato da - franca0965 in data 12 dicembre 2007 08:17:23
molto bello il video! Strano che il lupo fosse così impaurito..forse però aveva notato la telecamera perchè dopo un po la guarda..
riguardo al binomio uomo-lupo, per me la cosa avvilente è che non è che non ci sono soluzioni, ma non c'è una volonta comune e organizzata di gestire la convivenza in maniera sostenibile, e soprattutto non c'è cultura, la gente non conosce e non vuole conoscere il lupo, e questo porta a esagerazioni e allarmismi..che fanno comodo