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 MOLLUSCHI TERRESTRI E DULCIACQUICOLI
 Oxychilus (Hyalocornea) canini (Benoit, 1843)
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siciliaria
Utente Senior


Città: Catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


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Inserito il - 01 dicembre 2007 : 17:48:56 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Gastropoda Famiglia: Oxychilidae Genere: Oxychilus Specie:Oxychilus canini
Anche questo Zonitidae siciliano è molto particolare. Appartiene al gruppo delle hyalocornea, caratterizzato dalla conchiglia "poligira". Come ci sono finiti i rappresentanti di questo gruppo alle Egadi (egadiensis) in Sicilia nord-occidentale (caninii e forse anche egadiensis), soprattutto a Ustica (nortoni) e ad Alicudi (alicuriensis)? Chiaramente anche denatale
(hyalofusca), esclusiva di Marettimo, ha qualcosa di attinente, pur avendo avuto un isolamento senza dubbio maggiore. Anche questo interrogativo è piuttosto inquietante...ma la natura è un libro aperto no?
Speriamo che anche su questo Giusti & CO, ci diano qualche spiegazione più illuminate. In realtà poco si sa sulle origini del vulcanismo eoliano che può essersi sviluppato (CUCUZZA SILVESTRI) su una piattaforma carbonatica durante il pliocene. Quindi proprio da quella/e piattaforma/e sono passate specie rimaste poi confinate nel "vulcanico".

Questa cmq è O.caninii proveniente dalla Sicilia nord-occidentale. Conosco alcune popolazioni viventi in zone piuttosto "delicate". Il nicchio misura 10mm, ma trattasi di un esemplare più che grande.

Sotto sassi e lettiera. Spesso nel talus delle grotte.

Immagine:
Oxychilus (Hyalocornea) canini (Benoit, 1843)
120,54 KB

Modificato da - vladim in Data 01 dicembre 2015 11:47:23

ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 01 dicembre 2007 : 17:55:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ecco, questo è molto particolare, sembra quasi una grossa Vitrea

Conosco alcune popolazioni viventi in zone piuttosto "delicate"

che intendi?

sono contento di questa ripresa delle discussioni su specie siciliane

ciao

ang

C'è sempre un baco nella mela. E il baco siamo noi (Alan Burdick)
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siciliaria
Utente Senior


Città: Catania
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Inserito il - 01 dicembre 2007 : 18:15:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per zone delicate intendo "siti" molto limitati, dove una piccola variazione (per esempio, la raccolta di tutti i viventi, che sono comunque pochi) può rappresentare un serio problema per la popolazione. Salvo che questa specie abbia anche abitudidi ipogee (plausibile) le popolazioni sono distribuite a macchia di leopardo, pertanto da un posto X, basterebbe prenderle tutte (talvolta tre/quattro) per dire addio. Mi chiedo perchè alcune specie non siano inserite nella lista rossa, visto che ad esempio, la giustificazione del perchè C.mazzullii lo sia, sta appunto nel fatto che gli ambienti in cui vivono, tralaltro condiviso da tante altre specie "esclusive", stiano scomparendo.
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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 01 dicembre 2007 : 19:29:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di siciliaria:

Anche questo interrogativo è piuttosto inquietante...ma la natura è un libro aperto no?


Non hai finito di leggere la frase,siamo noi che non sappiamo leggerlo.
La formazione della Sicilia occidentale con tutti i suoi endemismi non sarà molto facile da comprendere,ma lo studio genetico di queste specie e la valutazione anche se approssimativa dei tempi in cui si sono separate potrà dare molte indicazioni.
Lo scontro di due continenti ed il successivo trasporto per migliaia di chilometri di enormi masse di terra deve essere stato uno spettacolo apocalittico.Collegamenti tra la Sicilia,che probabilmente era molto diversa da come la conosciamo, e le isole adiacenti ci devono essere stati per generare la fauna presente oggi.
Sicuramente questi preziosi endemismi meriterebbero di essere più protetti,ma le autorità locali sembrano sorde a questo problema.Forse sarebbe più facile farle inserire tra le specie protette della lista rossa europea che poi dovrebbe essere recepita in ambito locale,non sono molto ferrato in materia,cercherò di informarmi.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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siciliaria
Utente Senior


Città: Catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


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Inserito il - 01 dicembre 2007 : 19:33:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Sandro....io mi sono limitato a dire che la natura è un libro aperto...allundendo ad una lettura da parte di tutti.

Cmq come oramai saprete con Fabio & Co, ci stiamo occupando seriamente dello studio della malacofauna sicula. Lo scopo finale sarà anche quello di sollevare alcune problematiche relative a determinate popolazioni fin troppo sensibili.

Adesso devo andare, saluti
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Fabiomax
Moderatore


Città: Cefalù
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


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Flora e Fauna

Inserito il - 01 dicembre 2007 : 20:27:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Subpoto:


Lo scontro di due continenti ed il successivo trasporto per migliaia di chilometri di enormi masse di terra deve essere stato uno spettacolo apocalittico.

Sandro


Per sfortuna (o meglio per fortuna) non viviamo abbastanza a lungo per renderci conto di questi apocalittici mutamenti
ma gli incendi che devastano anno dopo anno la Sicilia sono un apocalisse evidente e molto rapida

io istituirei un parco naturale su tutta la Sicilia intera

SICILIA: BELLA PER NATURA
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Lepurisposu
Utente Senior


Città: Su Masu

Regione: Sardegna


1912 Messaggi
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Inserito il - 01 dicembre 2007 : 20:41:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Veramente particolari queste entità sicule!!!

..ma gli incendi che devastano anno dopo anno la Sicilia sono un apocalisse evidente e molto rapida


purtroppo ne sappiamo qualcosa anche quì in Sardegna


àiri a pinta de caddaxu. pinnicadì linna crabaxu
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siciliaria
Utente Senior


Città: Catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


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Inserito il - 02 dicembre 2007 : 10:06:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Fabiomax:
io istituirei un parco naturale su tutta la Sicilia intera


Ha ragione Fabio, in Sicilia stanno istituendo una miriade di parchi e riserve (al solo scopo di................................................................................................................................................................mentre la gente viene .......................................ecc...ecc..).

Mi chiedevo se non fosse stato meglio fare un unico enorme parco, escludendo quelle zone degradate dove non ne vale la pena proteggere nulla (ammesso che ci siano).

Gli incendi sicuramente stanno contribuendo in maniera troppo pesante, ma dobbiamo aggiungere anche altro.

Recentemente mi sono recato in un posto X pienamente immerso nel parco X (SICILIA). Laddove c'era una sorgente con tanto di vegetazione acquatica, molluschi molto porticolari, ecc..ecc... dei recenti lavori per utilizzare quell'acqua per dar vita ad un bel fontanile con tanto di panchine, luci ed alberelli (tralaltro fuori luogo in quel contesto) hanno letteralemente prosciugato l'alveo del torrentello che da li si originava. Morale della favola: tutto scomparso. Per la gente del luogo è stata una bella realizzazione....ci voleva. Per il parco è stato un motivo per far vedere come spendeno i soldi. Per i naturalisti, l'ennesimo scempio frutto del'ignoranza di chi gestisce. Per la natura, la solita beffa.

Che dire.

Saluti

Modificato da - siciliaria in data 02 dicembre 2007 10:09:37
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