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 L'angolo del principiante - 2. Raccogliere conchiglie
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theco
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Inserito il - 07 settembre 2007 : 14:48:41 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Tutti i libri divulgativi sulle conchiglie riportano un capitoletto sull'argomento, che sembra però ripetersi più o meno sempre uguale ovunque.

Al di là della teoria, mi interessa approfondire questo argomento sulla base delle vostre esperienze personali, qualcuno in verità mi ha già dato alcune indicazioni, ma mi piacerebbe allargare il discorso a tutti.

Vi ricordo che il forum che ci ospita pone tra i propri principi la salvaguardia dell'ambiente naturale e quindi è opportuno evitare di parlare di eventuali metodi di raccolta distruttivi.

In particolare vorrei approfondire 3 metodologie di cui mi capita di leggere nei cartellini delle collezioni:
1. in shell grit
2. seaweed washing
3. trawled by local fisherman

Detto in italico: come si trova e raccoglie il detrito spiaggiato, come si trovano e raccolgono le alghe, come si trova e corrompe un pescatore.

I particolari interessanti sono tutti: il come, il quando, il dove (segreti professionali permettendo), ecc.
Sono graditi sia interventi didattici teorici, sia aneddoti di vita vissuta, che aiutano anch'essi ad imparare.
In questo post concentriamoci sulle metodologie di raccolta, mentre la successiva lavorazione di quanto raccolto sarà poi argomento di un post successivo.

Grazie mille per la collaborazione.

Ciao, Andrea

theco
Utente Super




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Inserito il - 07 settembre 2007 : 15:00:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E mi sembra giusto essere io a rompere il ghiaccio, vi racconto la mia prima e, per ora unica, esperienza di ricerca.

Questa settimana, colto da furor sacro, mi sono recato in spiaggia armato di sportina d'ordinanza, che ho riempito con la parte più superficiale del detrito, raccolto nel punto dove l'ultima mareggiata aveva tracciato un allineamento di gusci sbriciolati.

La sera a casa ho setacciato il raccolto e quindi ho amorevolmente collocato la frazione più fine ad asciugare in giardino, sotto le stelle, confidando nel sole del giorno successivo e già pregustando l'analisi del detrito, finalmente asciutto, che avrei fatto la sera successiva.

Durante la notte c'è stata una tromba d'aria. E' stato già un successo che io abbia ritrovato il giardino, figuriamoci la sabbiolina fine messa ad asciugare.

Scherzi a parte mi farebbe piacere conoscere la vostra esperienza: tecniche, malizie e quant'altro ritenete di poter confidare.

Ciao, Andrea
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mitra
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Città: copertino
Prov.: Lecce

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Biologia Marina

Inserito il - 07 settembre 2007 : 17:58:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Andrea, allora per quanto riguarda il primo punto, cioè il detrito, ti dico come mi comporto io, non è detto che siano regole assolute: una volta raccolto lo lavo in acqua dolce con cura, per togliere gli inevitabili cattivi odori, poi lo metto ad asciugare (ma assolutamente non al sole pieno che rovina le conchiglie, meglio in un posto asciutto e al chiuso, steso su giornali); una volta ben asciugato lo divido in tre frazioni tramite due setacci a maglie crescenti (uno scolino per cucina e un setaccio per farina), e lo "imbusto" etichettato, poi passo le fredde serate invernali a guardarmelo .
Il lavaggio di alghe l'ho fatto in verità poche volte, perchè in genere evito di prendere animali vivi, solo alcune volte "costretto" dal bisogno di dati scientificamente più rigorosi. Il nome contiene già la risposta: semplicemente si prendono le alghe e si lavano in un contenitore con acqua dolce corrente, quello che rimane alla base del contenitore si asciuga e si vaglia.
I pescatori a mia esperienza bisogna esaurirli con continue richieste e "corromperli" al momento opportuno .
Spero di esserti stato utile, Daniele

SALENTU...lu sule, lu mare, lu ientu
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blu
Utente Senior


Città: napoli
Prov.: Napoli

Regione: Campania


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Biologia Marina

Inserito il - 07 settembre 2007 : 18:47:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao daniele come fai a farti durare il detrito tutto l'inverno
quello di questa estate ne ho gia guardato quasi la metà
per quanto riguarda i pescatori o una discreta esperienza
come diceva mitra devi letteralmente esasperarli cosi alla fine ti porteranno il detrito (questa estate ne ho avuto tre cassette sigh!! tutte e tre vuote)
non disdegnare il detrito spiaggiato in alcune zone se ne trova di molto interessante
ciao
blu

Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima.
(Albert Einstein)
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argonauta
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Città: Guidonia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Biologia Marina

Inserito il - 07 settembre 2007 : 20:40:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Andrea,
Detrito:
1) raccolto in mare: mi sono dotato di uno strumento artigianale formato dalla parte iniziale di un flacone di detersivo lavatrice segato al di sotto del manico (consiglio di myzar) a cui ho fissato con nastro adesivo per idraulici un calza da donna in modo che l'acqua defluisca facilmente durante il rastrellamento. Mi raccomando raccogliere solo la parte superficiale del detrito per raccogliere detrito semipreistorico.
2) pozze di marea sono autentiche miniere.
3) a riva ci ho provato ma con risultati davvero scarsissimi.

Pescatori
Dissento con chi mi ha preceduto e consiglia di esasperarli con richieste.
Si ottiene molto di più attendendo la fine del loro lavoro di sistemazione della barca o del peschereccio al rientro, fare la richiesta di conchiglie o di detrito per i giorni successuvi offrendo una bottiglia di vino o di liquore.

Lavaggio di alghe concordo su tutta la linea con quanto postato da mitra.

Ciao alla prossima puntata.



Mario

Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima?
(Victor Hugo)

Modificato da - argonauta in data 07 settembre 2007 20:45:52
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blu
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Città: napoli
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Biologia Marina

Inserito il - 08 settembre 2007 : 11:14:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
mario posso essere d'accordo con te se parliamo di pescatori con il tramaglio bisogna aspettare che finiscano e poi dare un occhiata o prendere tutto quello che è rimasto sulla barca
ma se parliamo di pescherecci d'altura il discorso cambia se non li si martella un bel pò non porteranno mai il detrito (chiedi a mitra che in una estate intera non siamo riusciti a farcelo portare solo perchè non siamo andati tutti i giorni) è normale contracambiare con vino, sigarette e anche soldi
ciao
blu

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argonauta
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Biologia Marina

Inserito il - 08 settembre 2007 : 17:37:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao blu ottenere detrito dai pescherecci di altura? Lo ritengo pressochè impossibile perchè fino a qualche anno fa potevano pescare con le maglie delle reti larghe anche fino a 28mm e qualcosa portavano a riva. Poi con le nuove leggi le maglie devono essere di 40 mm. pena multoni che si aggirano intorno ai mille euro. Sinceramente trovare del detrito in reti con maglie di 40 mm. mi sembra arduo.

Mario

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Modificato da - argonauta in data 08 settembre 2007 17:50:40
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mitra
Utente Senior


Città: copertino
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Biologia Marina

Inserito il - 08 settembre 2007 : 18:30:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non ho controllato le reti, ma ti assicuro che portano su anche fango...a fine stagione sono finalmente riuscito a prendere accordi e ho strappato un appuntamento per un giovedì...mi sono presentato e il peschereccio era stato tirato a secco. Passi per questo episodio che sarà stato sicuramente un caso sfortunato, ma ti assicuro, come dice blu, che i pescatori, almeno quelli di Gallipoli sono...leggermente bastardi , naturalmente detto scherzosamente e dal nostro punto di vista.
Daniele

SALENTU...lu sule, lu mare, lu ientu
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blu
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Biologia Marina

Inserito il - 08 settembre 2007 : 18:43:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
mario ho avuto due cassette una di detrito e una di fango da anzio
il detrito purtroppo era vuoto
il fango appena ho un pò di tempo lo lavo e setaccio
quindi anche dalle tue zone prendono detrito nonostante le maglie larghe
ciao
blu

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argonauta
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Biologia Marina

Inserito il - 08 settembre 2007 : 19:21:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beati Mitra e Blu!!!!
Io nonostante cortesissimi e frequenti rapporti con i pescatori di Fiumicino (solo pescherecci di altura) non sono mai riuscito ad ottenere detrito.

Mario

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blu
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Biologia Marina

Inserito il - 08 settembre 2007 : 19:27:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
scusa se mi permetto di darti un consiglio devi essere un pappicio (vermetto) che prima o poi buca la noce.
altra cosa se chiedi detrito difficilmente ti capiscono chiedi sabbione
o al limite chiedi di metterti da parte tutto cio che resta dopo che hanno tolto il pescato (troverai tantissimi pescetti abissali, crostacei e tanti molluschi) e con un pò di fortuna troverai il desiderato detrito
ciao
blu

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theco
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Inserito il - 11 settembre 2007 : 13:21:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie a tutti gli intervenuti, vediamo un po' di fare il punto, aggiungendo qualche altra domanda.

Abbiamo parlato di:
1. Prelievo personale di detrito
2. Acquisizione di detrito da pescatori
3. Preparazione del detrito a casa

1. Prelievo personale di detrito
Sembra che il detrito migliore sia quello raccolto in mare (magari con lo strumento descritto da Mario), ma in certe zone è interessante anche il detrito spiaggiato. In ogni caso prelevare solo lo strato più superficiale, preferibilmente dopo una mareggiata.
Domande:
1a. il detrito raccolto in mare, dove va raccolto? a piedi in pochi cm di acqua? in immersione in qualche mt di acqua? ci sono condizioni più propizie (sotto gli scogli, dove rompe l'onda o altro)?
1b. il detrito spiaggiato dove va raccolto? sulla linea dei detriti lasciati dall'alta marea? nel punto dove l'onda ridiscende a mare? o altro?
1c. qual'è la quantità di detrito che raccogliete per uso personale? dopo quanti grammi di detrito esaminato si comincia a non trovare più niente di nuovo?

2. Acquisizione di detrito da pescatori
Non mi sembra che ci siano tecniche particolari, tranne chiedere sperando di incontrare persone disponibili
Domande:
2a. come si distingue un tremaglio da una barca di altura?

3. Preparazione del detrito a casa
Nell'ordine: lavare, asciugare in luogo secco e protetto, setacciare, etichettare.
Domande:
3a. Le frazioni setacciate a diversa granulometria sono poi analizzate separatamente? o è solo la frazione più fine quella interessante?
3b. Se il detrito è fangoso anzichè sabbioso, qual'è il modo di prepararlo? immagno che ci sia qualche difficoltà a setacciarlo, per cui come si fa?

Grazie

Ciao, Andrea
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myzar
Utente Senior


Città: Livorno
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


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Biologia Marina

Inserito il - 11 settembre 2007 : 16:38:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Allora con ordine:
1a In linea di principio qualunque posto ove si noti accumulo di conchiglie. Ma ci sono posti privilegiati, come il cavo delle "minidune" della sabbia di fondo.
1b Va raccolto dalla linea più fresca, generalmente quella di marea più bassa.
1c La quantità dipende in modo forte dalla granulometria: 100 grammi di detrito sottile possono bastare per un mese, cento di centimetrico si vedono in tre minuti. Anche la saturazione nel numero di specie trovate dipende dalla tipologia e non ci sono leggi generali, anche perchè, per te che ami le leggi matematiche, al crescere della quantità esaminata il numero di specie trovate alla fine cresce logaritmicamente.

2 Un tremaglio è una rete, una barca è una barca. Scherzi a parte, le barche per la pesca a strascico possiedono a poppa la necessaria attrezzatura: due grandi rulli motorizzati sui quali si avvolgono i cavi di acciaio che trascinano la rete, ed un alto "castello" sorta di impalcatura che ai suoi lati possiede le pulegge di scorrimento dei cavi; infine a poppa è presente un grande rullo, generalmente in ferro, che serve per aiutare la rete a scorrere durante il suo recupero.

3a Vanno esaminate tutte: la loro separazione serve solo ad avere sotto gli occhi corpuscoli grossomodo delle dtesse dimensioni, il che siuta ad non perdere alcunchè
3b Se il detrito è fangoso va sciacquato con cura sino ad eliminazione del fango.
myzar
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theco
Utente Super




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Inserito il - 12 settembre 2007 : 10:58:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie myzar, molto chiaro.

Allora, salvo altri interventi che sono sempre benvenuti, potremmo sintetizzare come segue:

1. in shell grit
Il detrito sabbioso, granulometria da 1/2 mm a 2 mm, si raccoglie a mano, eventualmente utilizzando semplici strumenti (quali la sezione conica di flaconi in plastica, con filtro per l'acqua).

Il periodo di raccolta si estende a tutto l'anno, ma sono da privilegiare i momenti successivi alle mareggiate e ciò tende a concentrare le occasioni migliori nelle stagioni primaverile e autunnale.

Il principio fondamentale è quello di raccogliere detrito appena depositato dal mare, per cui è opportuno prelevare fino ad una profondità non superiore a 1 cm.

Per lo stesso motivo ci sono lungo l'arenile zone privilegiate di prelievo: nella parte emersa queste sono costitute dagli accumuli recenti di materiale, preferibilmente disposti lungo la linea di bassa marea; nella parte sommersa la zona privilegiata è costituita dalle depressioni dei ripple marks (il cavo delle minidune formate dal moto ondoso).

La quantità di detrito sabbioso necessario per identificare con buona approssimazione una malacofauna è pari a 100 grammi. Il numero di specie trovate in un detrito decresce velocemente all'aumentare della quantità esaminata, senza per altro annullarsi mai: il limite quantitativo dell'indagine è dato dal punto oltre il quale lo sforzo di selezione non giustifica più la diminuzione dei risultati.

Il detrito argilloso (fango, di granulometria inferiore a 2 micrometri, cioè 2 millesimi di millimetro, ma naturalmente esistono tutte le granulometrie intermedie tra argilla e sabbia) va raccolto in blocco.

Domanda 1: si raccoglie detrito anche sugli arenili di granulometria maggiore (ghiaietto e ghiaia)? e in questo caso qual'è la quantità significativa da esaminare (500 gr - 1000 gr)?
Domanda 2: in immersione ci sono zone privilegiate per racogliere il detrito, in particolare nelle zone di scoglio e nelle zone di contatto tra fondo sabbioso e scoglio? Ci sono tecniche particolari di prelievo?


2. seaweed washing
Si tratta di una tecnica per quanto possibile da evitare in quanto preleva individui viventi. Il lavaggio consiste semplicemente nella decantazione tramite acqua dolce corrente di tutto quanto è presente sulla superficie delle alghe.

3. trawled by local fisherman
Nelle reti per la pesca a strascico rimangono residui privi di interesse commerciale per il pescatore, che normalmente vengono rigettati in mare. Tra questi residui può esserci sabbia, fango, macromolluschi e organismi marini assortiti.
E' possibile, ma non è semplice, convincere il pescatore a portare a riva questi residui, in cambio di qualche forma di ricompensa.

4. Preparazion del detrito
Una volta ottenuto il detrito è necessario prepararlo prima di analizzarlo.

La prima fase è il lavaggio in acqua dolce (nel caso di detrito fangoso questa fase deve essere prolungata fino ad eliminazione di tutta la frazione argillosa).

La seconda fase è l'asciugatura, da fare in luogo secco e riparato.

La terza fase è la vagliatura, che ha lo scopo di separare tra loro le frazioni granulometriche, per facilitare l'analisi successiva. L'ultimo setaccio utilizzato deve avere la maglia molto fine (tipo setaccio per farina).

La quarta fase è la conservazione delle frazioni setacciate in sacchetti chiusi ed etichettati, con indicazione di data prelievo e provenienza del detrito.

Modificato da - theco in data 12 settembre 2007 10:59:46
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squalo
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Città: roma


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Biologia Marina

Inserito il - 12 settembre 2007 : 11:22:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In immersione è possibile trovare detrito un po' ovunque. Ma in genere è migliore, sia qualitativamente che quantitativamente, quello presente nelle pozze di posidonia(zone sabbiose all'inetrno di praterie di posidonia)subito ai margini della posidonia stessa ,oppure quello alla base di pareti con molto coralligeno. Quest'ultimo però spesso è detrito vecchio e solo lo strato più superficiale è buono. Sul semplice sabbioso c'è poco o niente se non ci sono rocce o alghe vicino e si deposita in genere alla base delle rocce oppure, più spesso , tra le dunette che la sabbia forma in conseguenza del moto ondoso.
Nella ghiaietta ce n'è pure, semprechè ci siano rocce e vegetazione subito accanto e in genere se ci sono molluschi si vedono subito tra un sassetto e l'altro, ma è in genere un detrito piuttosto povero di sezione fina ovviamente.
Altro posto dove se ne trova tanto sono le grotte, specie quelle con molto coralligeno sulle pareti, sul fondo se ne deposita sempre tanto.
Personalmente lo prelevo con le mani cercando di non affondare ma raccogliere solo il più superficiale. Meglio sarebbe usare un contenitore di plasica tagliato e con il manico, a mo' di sassuola (aggeggio con cui si toglie l'acqua a mano dalle sentine delle piccole barche o gommoni).

Squalo
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Italo
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Inserito il - 12 settembre 2007 : 11:24:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A quanto mirabilmente sintetizzato da Theco, aggiungo una mia opinione.
E' sempre opportuno raccogliere una "grossa" quantità di detrito, che io identifico in una busta di plastica di quelle per la spesa, ben colma, per due buoni motivi:
1) il detrito va e viene, un giorno ce n'è in grande abbondanza e poi sparisce per mesi (misteri della natura), meglio quindi fare una buona scorta, perché se si rivela molto interessante i 100 grammi definiti prima potrebbero essere veramente pochi;
2) nulla vieta che il detrito in sovrabbondanza venga donato ad amici o scambiato con detriti di altre località; infatti, per avere una buona visione della malacofauna mediterranea si dovrebbe, in teoria, campionare per l'intero Mediterraneo, cosa impossibile per un singolo, ma quasi fattibile per un gruppo di appassionati forniti di spirito collaborativo.

Ciao, Italo

La nostra vita è il risultato dei nostri pensieri (Marc'Aurelio)
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francesca rosati
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Inserito il - 12 settembre 2007 : 11:51:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Italo, bentornato!!!!
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argonauta
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6664 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 12 settembre 2007 : 12:00:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Italo:

A quanto mirabilmente sintetizzato da Theco, aggiungo una mia opinione.
E' sempre opportuno raccogliere una "grossa" quantità di detrito, che io identifico in una busta di plastica di quelle per la spesa, ben colma, per due buoni motivi:
1) il detrito va e viene, un giorno ce n'è in grande abbondanza e poi sparisce per mesi (misteri della natura), meglio quindi fare una buona scorta, perché se si rivela molto interessante i 100 grammi definiti prima potrebbero essere veramente pochi;
2) nulla vieta che il detrito in sovrabbondanza venga donato ad amici o scambiato con detriti di altre località; infatti, per avere una buona visione della malacofauna mediterranea si dovrebbe, in teoria, campionare per l'intero Mediterraneo, cosa impossibile per un singolo, ma quasi fattibile per un gruppo di appassionati forniti di spirito collaborativo.
Ciao, Italo

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Ciao Italo mi fa piacere rileggerti. Concordo pienamente sullo scambio e/o regalo di detrito, è molto più utile del mero scambio di conchiglie. Visionare il detrito ci obbliga all'esercizio mentale del riconoscimento delle specie e all'approfondimento delle loro caratteristiche.

Mario

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Modificato da - argonauta in data 12 settembre 2007 12:02:37
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theco
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Inserito il - 12 settembre 2007 : 15:48:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Italo e squalo, aggiungo gli utlimi suggerimenti.

1. in shell grit (segue)

Il detrito raccolto in immersione è tutto potenzialmente valido, ad esclusione di quello prelevato su platee unicamente sabbiose, che invece è tendenzialmente sterile.
Tuttavia ci sono situazioni più propizie, e cioè:
- isolette sabbiose all'interno delle prateria di posidonia;
- margini delle praterie di posidonia;
- base di pareti coralligene (selezionare solo lo strato più superficiale);
- sul sabbioso e sul ghiaietto privilegiare la base di roccie e i solchi nelle microdune del fondale;
- interno di grotte, in particolare quelle con pareti coralligene

La quantità di detrito da raccogliere è sempre superiore a quella che si intende realmente analizzare, in parte perchè può sempre tornare utile per futuri studi sulla zona, in parte perchè può diventare (auspicabile) occasione di doni e scambi tra appassionati.

Ciao, Andrea
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theco
Utente Super




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Inserito il - 14 settembre 2007 : 16:47:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un dubbio dell'ultimo secondo: finora abbiamo messo prima l'asciugatura e poi la vagliatura, dando quindi per scontato che si setaccia sedimento secco.

Ma si potrebbe anche fare all'inverso e cioè setacciare materiale umido irrorandolo con acqua corrente mentre è sul setaccio e quindi procedere dopo all'asciugatura delle frazioni già separate.

Cosaa è meglio, setacciare il secco o l'umido?

Ciao, Andrea
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Ermanno
Moderatore


Città: Longare
Prov.: Vicenza

Regione: Veneto


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Biologia Marina

Inserito il - 14 settembre 2007 : 16:57:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Se hai una seria di setacci impilabili, è consigliabile farlo in fase di lavaggio ... questo metodo , unico!, quando hai a che fare con fanghi , riduce al minimo la possibilità di rompere le specie più delicate, nelle fasi di vaglio.

Ermanno
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