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lucyb
Utente Senior

Città: Schio
Prov.: Vicenza

Regione: Veneto


3542 Messaggi
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Inserito il - 03 giugno 2021 : 14:05:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie per l' intervento.
Mi sembrava che qualche anno fa si riponesse più fiducia nell' avanzare delle ricerche genetiche e nella possibilità di definire le specie in base al corredo cromosomico. Mi sembra che non sia così. Che cosa ci fa dire, allora, che ci troviamo di fronte ad una vera specie, ad una sottospecie, ad una varietà? Non la morfologia, non la fertilità degli incroci, non la distribuzione...Cosa rimane? L'opinione degli autori?

Lucy

"Se ti sedessi su una nuvola non vedresti la linea di confine tra una nazione e l’altra, né la linea di divisione tra una fattoria e l’altra. Peccato che tu non possa sedere su una nuvola". (Khalil Gibran)
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bosconero71
Utente Senior

Città: Argenta
Prov.: Ferrara

Regione: Emilia Romagna


4962 Messaggi
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Inserito il - 11 agosto 2022 : 11:40:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Riprendo questo vecchio post di Bernardo per condividere un articolo di Paolo Laghi & Antonio Pica, apparso recentemente sul "Quaderno SSNR" n. 54. Si relaziona sulla conoscenza della - controversa - A. berica in Romagna. In conclusione si osserva che:
"A. berica è una specie di recente descrizione (Doro, 2020) che abitualmente inizia a fiorire circa 15 giorni prima di A. pyramidalis (normalmente nel sito di descrizione inizia verso metà maggio; con antesi separata o parzialmente sovrapposta, confermata anche dalla coltivazione ex-situ); alle analisi cariologiche e genetiche risulta avere un corredo cromosomico tetraploide (2n=72), mentre la spesso simpatrica e talvolta sintopica A. pyramidalis, appartiene al cariotipo diploide (2n=36). Tra questi due taxa si rilevano antesi, caratteri morfologici e preferenza di habitat diversi, nonché l’esistenza di una efficace barriera genetica dovuta alla diversa ploidia, che rende difficile la loro ibridazione (eventuali ibridi tra i due taxa risultano sterili); le differenze morfologiche e di antesi sono un’ulteriore barriera riproduttiva. Morfologicamente A. berica, risulta avere piante mediamente più piccole (ca. -40%), infiorescenza più grande, ovoidale (piramidale/cilindrica nel diploide), meno fiori ma più grandi (ca. +30%) di colore con tonalità molto marcate (rosa intenso-varie tonalità di porpora-magenta), sperone più lungo (ca. +30/50%), rispetto A. pyramidalis; le differenze morfologiche sono significative e l’identificazione sul campo dei due cariotipi è piuttosto agevole".
A voi discernere quanto asserito.
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ricki51
Utente Senior

Città: Fidenza
Prov.: Parma

Regione: Emilia Romagna


2896 Messaggi
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Inserito il - 12 agosto 2022 : 19:01:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Preciso innanzitutto che non ho mai studiato specificamente la specie Anacamptis pyramidalis, è corretto sottolinearlo, però ne ho viste e spesso anche documentate qualche decina di migliaia perché, nelle zone che frequento, è una delle specie più diffuse e si incontrano anche popolazioni con oltre mille piante. Ed inoltre, nel tempo, qualche piccola esperienza sul rigore scientifico e documentale indispensabili per rendere autorevole un articolo descrittivo di specie con aspetti contrastanti, me la sono fatta. In Anacamptis berica il punto più importante, e sottolineato nel protologo, è sicuramente quello genetico, di non corrispondenza cromosomica tra la vecchia e la nuova specie. Ecco, diciamo che nell'articolo proposto da Alessandro, il partire proprio in questo carattere fondamentale con dati non rispondenti alle conoscenze scientifiche già assodate da anni, inficia molto l'autorevolezza delle affermazioni. Non è infatti esatto asserire che A. pyramidalis sia caratterizzata da 36 cromosomi, in contrapposizione ai 72 di A. berica. Infatti, e non da adesso, per A. pyramidalissono riportati i numeri cromosomici 36, 42, 54 e 72. Avevo già sottolineato il dato nell'intervento dello scorso anno. Quindi gli Autori dell'articolo o sono disinformati oppure hanno fatto qualche dribbling per avvalorare la loro tesi. Se le cose stessero così non sarebbe il modo più valido per rendersi credibili. Ma questi sono ambiti in cui noi poveri appassionati possiamo solo riportare dati elaborati da altri. Veniamo invece alla nostra esperienza diretta, perché qui nel Forum siamo giusto quattro gatti, ma per certo in tutti noi non manca una buona esperienza sul campo. E qui, scusate, davanti alle affermazioni dell’articolo riportato, e prima anche del protologo, io trascendo. A. pyramidalis, e non da oggi, è specie di variabilità impressionante, una accanto all’altra troviamo normalmente piante alte, basse, con infiorescenza di cento forme e dimensioni diverse, con differente densità dei fiori, con colori, spesso accostati, che vanno dal lilla pallidissimo al viola-lilla cupo, anche il bianco è frequente. E sull’epoca di fioritura ma che stanno a dire, piante in frutto accostate a piante in boccio sono normalissime soprattutto nelle grandi popolazioni. Ma la gente va in giro e vede le cose nel susseguirsi degli anni, oppure vive prevalentemente di nozioni bibliografiche? Uno che cerca molto e conosce per lungo tempo in Natura non può ritenere motivo di diversità tra le specie caratteri che ricorrono costantemente nella varietà di sviluppo della specie stessa. A queste conclusioni giungo con ragionamento logico e con un’esperienza che su questa pianta è abbastanza ridondante. Poi capiamoci tutto è possibile, magari hanno ragione loro, ma se un giorno dovessi mai avere certezza di questo, ne sarei terribilmente sorpreso . Ciao, Riccardo

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giampaolo
Utente Senior

Città: roma

Regione: Lazio


2499 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 13 agosto 2022 : 11:46:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Alessandro per aver ripreso il post! Grazie a Riccardo per le risposte sempre interessanti e precise!
Ciao!
gp

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