Inserito il - 21 novembre 2013 : 08:57:27
Nazione: Italia Regione: Piemonte Provincia: VC Comune: Mollia Localitŕ: Centro, Casaccie
Mollia, Dipinti Religiosi e Laici di "Montagna".
Mollia, comune valsesiano a pochi km da Riva Valdobbia e Alagna, conserva in poche centinaia di metri alcuni discreti esempi di dipinti del XVIII e XIX secolo.
Siamo adolescenti. Col bisogno di emanciparci dalla natura che è la nostra madre. Quando avremo la maturità per cominciare a occuparci di lei?
La nostra breve gita inizia davanti alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista che reca sulla facciata la data del 1741 e alcuni esempi di falsi elementi architettonici dipinti in rilievo. Ai suoi lati si vedono inoltre delle false pietre angolari dipinte a colori alternati.
La piazzetta sul davanti della chiesa ospita anche delle "sculture" di un artista locale autodidatta che dai tronchi di abete ha creato degli abeti, appunto!
Nuova dal 1741!
Siamo adolescenti. Col bisogno di emanciparci dalla natura che è la nostra madre. Quando avremo la maturità per cominciare a occuparci di lei?
Modificato da - puckie in data 21 novembre 2013 09:09:55
Accanto al portale della chiesa, sulla destra, c''è ancora la "cassetta" delle elemosine originale per il mantenimento della chiesa "nuova". Infatti La vecchia fu ampliata, e i lavori terminarono nel 1741, perché il paese si era appena costituito parrocchia rendendosi indipendente da quella di Campertogno.
Ottimismo
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Ecco la fontana a lato della facciata, si possono notare una vasca ricavata scavando un unico blocco di pietra piuttosto grande e i famosi abeti in miniatura del paese.
Acqua corrente
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E' curioso un fatto, che mentre oggi si poggiano sulla tomba una foto del defunto o oggetti e simboli del suo vissuto, a quei tempi si preferiva illustrarne direttamente il contenuto!
Controllate l'etichetta!
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La lapide di destra porta la data del 1722 ed è in assoluto una delle più antiche di Mollia perché il paese divenne parrocchia proprio in quell'anno.
Prosegue l'elenco dei teschi e le tibie incrociate, ma il messaggio che ci lasciano e del tutto etico, il peccato uccide e solo le buone azioni e il pentimento per quelle cattive "costruiscono" la vita più vera. Un concetto che vedremo amplificato nella Via Crucis che è di Lorenzo Peracini di frazione Bosco di Cellio. Si tratta di un autodidatta a quanto pare non privo di talento che si ispirò al gusto rinascimentale del Sacro Monte di Varallo e alle sue statue e cappelle affrescate. I suoi discendenti dipinsero in ambito locale per altre due generazioni. Cellio invece è un paese valsesiano vicino ai confini del Cusio, il territorio del Lago D'Orta.
L'effimero già si disgrega
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Eccoci alla prima stazione della "Via". Il giudizio da parte di Pilato, notevole per l'epoca che le vesti siano di gusto orientale, anche se piuttosto coeve all'artista piuttosto che al Cristo. L'architettura degli edifici rappresentati mi sembra, ma è solo un'impressione, abbastanza vicina a quella antico romana.
Pilato
Siamo adolescenti. Col bisogno di emanciparci dalla natura che è la nostra madre. Quando avremo la maturità per cominciare a occuparci di lei?
Qui l'artista ha avuto l'idea, secondo me abbastanza riuscita di raffigurare il volto sofferente di Cristo nel riflesso sullo scudo del soldato. E' quasi come se potessimo vedere le sofferenze dell'anima del Redentore.
Riflessi d'eterno
Siamo adolescenti. Col bisogno di emanciparci dalla natura che è la nostra madre. Quando avremo la maturità per cominciare a occuparci di lei?
Qui si può vedere che i "carnefici" cominciano a farsi brutti e appunto "cattivi". Anche il loro cane non sfugge alla regola e ha un muso davvero brutto e ringhioso!
Uomini e bestie
Siamo adolescenti. Col bisogno di emanciparci dalla natura che è la nostra madre. Quando avremo la maturità per cominciare a occuparci di lei?
Ora tra gli sgherri mi sembra di vedere anche un probabile "lebbroso" e un sofferente di ipotiroidismo. Quest'ultima malattia che provoca un ingrossamento del gozzo o "pomo d'Adamo" era un tempo endemica nelle vallate alpine, perché può essere dovuta a una scarsa assunzione di iodio col sale da cucina. E il sale cessava di raggiungere le zone alpine con l'interrompersi degli scambi internazionali che seguivano ad ogni guerra ancora per tutta l'epoca moderna (fino a inizio '800).
Ancora il messaggio è etico, le cattive azioni distruggono la vera vita, rappresentata dalla degenerazione dei corpi.
Ma non sorridiamo pensando all'ingenuità dei montanari del '700. Anche nei nostri cinema e serial televisivi i cattivi diventano sempre più "brutti" man mano che passa il tempo sulla scena, anche se oggi si preferisce esasperarne il carattere o l'ambiguità piuttosto che i tratti fisici.
Il corpo rispecchia l'anima
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