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 Nomenclatura specifica delle recenti conchiglie mediterranee
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Heliacus
Utente Junior

Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


52 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 03 febbraio 2007 : 02:34:23 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ciao a tutti,

parafrasando indegnamente il titolo di uno dei lavori più belli di Monterosato mi sono divertito a spulciare un po' fra i nomi attribuiti alle conchiglie mediterranee descritte negli ultimi cinquant'anni.

Spesso, leggendo sulle pubblicazioni del settore le descrizioni di nuove specie, ci si imbatte in nomi specifici dedicati a una o più persone o in nomi geografici, relativi alla località tipo o all'area di distribuzione della nuova specie. Meno comuni invece i termini che si riferiscono a caratteristiche morfologiche o ecologiche della specie descritta.

Per fare un esempio recente, degli 8 taxa specifici istituiti in PEÑAS ET AL. 2006 (Moluscos marinos de la isla de Alboran. Iberus, 24 (1): 23-151) quattro hanno nomi "dedicati" (Cerithiopsis tarruellasi, Curveulima beneitoi, Eulimella oliveri, Odostomia sorianoi), tre hanno nomi "geografici" (Alvania, Parviturbo e Setia alboranensis, con scarsa fantasia) e solo uno ha un nome che si riferisce a caratteristiche ecologiche (Bittium circa, Moreno 2006, il cui nome specifico "se refiere al habitat circalitoral de la especie").

Scopo di questa "indagine" è quello di capire se e come sia cambiata nel tempo l'onomastica relativa alle nuove specie, con particolare riferimento all'incidenza dei taxa specifici "dedicati" e "geografici" rispetto a quelli "morfo-ecologici".

Ho utilizzato l'elenco pubblicato sul forum da Peter (aggiornato al 29 novembre 2006 con l'aggiunta delle quattro nuove specie descritte negli ultimi due numeri del Bollettino Malacologico). L'ho convertito in un file excel per poter ordinare i taxa cronologicamente secondo l'anno di descrizione. Poi ho suddiviso i taxa istituiti tra il 1957 e il 2006 in cinque blocchi di dieci anni ciascuno, distinguendoli secondo la loro etimologia in tre gruppi:
- taxa "dedicati"
- taxa "geografici"
- taxa "morfologici"

Ho quindi confrontato i taxa istituiti fra il 1977 e il 2006 con quelli istituiti nello stesso trentennio di cent'anni prima (1877-1906).

Nel gruppo dei taxa "dedicati" ho inserito tutte le specie dedicate, appunto, dall'autore a una persona cara (p. es. Cerithiopsis annae e Gibberula simonae), o a un malacologo (p. es. Yoldiella wareni e Jujubinus curinii), o alla persona che ha raccolto la conchiglia (p. es. Ocinebrina paddeui e Fusinus profetai). Più in generale, il gruppo comprende tutte le specie dedicate a una o più persone fisiche.

Nel gruppo dei taxa "geografici" ho inserito sia le specie il cui nome fa riferimento all'area di distribuzione (p.es. Conus mediterraneus o Aperiovula adriatica) sia quelle il cui nome indica, in modo più o meno esplicito, la località tipica. Per esempio Philine iris (località Cala Iris, in Marocco), Alvania zylensis (da Zylis, antico nome della città di Asilah, sul Marocco atlantico), Asperarca magdalenae (dalla Penisola della Maddalena, Siracusa). Ma anche Skeneopsis sultanarum (il cui nome "est une allusion à la situation de la localité type [El Ghandouri, Baia di Tangeri], devant une ancienne résidence des épouses royales" [GOFAS S., 1983. Révision des Skeneopsis (Gastropoda, Rissoacea) Européennes et Nord-Africanes, avec description d'une espèce nouvelle. Bollettino Malacologico, 18 (9-12): 225-234]) e, con qualche dubbio non avendo il lavoro di Oberling, Alvania colossophilus, supponendo che il nome si riferisca a Rodi. (a proposito di A. colossophilus, già che ci siamo, qualcuno sa se c'è una ragione particolare perché il nome è colossophilus e non colossophila, visto che il genere Alvania è femminile?)

Nel gruppo dei taxa "morfologici" (o meglio "morfo-ecologici") ho messo in sostanza tutto il resto. Ma principalmente qui ci sono nomi che fanno riferimento a caratteristiche fisiche della conchiglia (p. es. Granulina tenuilabiata) o al tipo di habitat (p. es. Lucinoma spelaeum, Epitonium dendrophylliae o Gymnobela abyssorum, ma anche Bela oceanica). Tra le specie il cui nome non è strettamente "morfologico" o "ecologico" c'è per esempio Asperarca secreta ("… this species having been overlooked probably because of its similarity to small specimens of A. nodulosa". [LA PERNA R., 1998. On Asperarca Sacco, 1898 (Bivalvia, Arcidae) and two new Mediterranean species. Bollettino Malacologico, 33(1-4): 11-18]).


I risultati, naturalmente suscettibili di variazioni derivanti da possibili mie errate attribuzioni di specie a questo o quel "gruppo", sono questi:

1997-2006
Taxa istituiti: 90
Taxa dedicati: 55 (61,11%)
Taxa geografici: 19 (21,11%)
Taxa morfologici: 16 (17,78%)

1987-1996
Taxa istituiti: 102
Taxa dedicati: 49 (48,04%)
Taxa geografici: 15 (14,71%)
Taxa morfologici: 36 (35,29%)
Taxa non attribuiti: 2 (1,96%) (Lepidopleurus xanthus, Eulimella ataktos: credo siano termini "mitologici" ma non sono stato in grado di procurarmi la descrizione originale per saperne di più. Nel dubbio, li ho esclusi dagli altri tre gruppi)

1977-1986
Taxa istituiti: 79
Taxa dedicati: 41 (51,90%)
Taxa geografici: 16 (20.25%)
Taxa morfologici: 22 (27,85%)

1967-1976
Taxa istituiti: 34
Taxa dedicati: 9 (26,47%)
Taxa geografici: 7 (20,59%)
Taxa morfologici: 18 (52,94%)

1957-1966
Taxa istituiti: 6
Taxa dedicati: 3 (50,00%)
Taxa geografici: 1 (16,67%)
Taxa morfologici: 2 (33,33%)

Totale periodo 1957-2006
Taxa istituiti: 311
Taxa dedicati: 157 (50,48%)
Taxa geografici: 58 (18,65%)
Taxa morfologici: 94 (30,23%)
Taxa non attribuiti: 2 (0,64%)
--------------

1897-1906
Taxa istituiti: 59
Taxa dedicati: 15 (25,42%)
Taxa geografici: 7 (11,87%)
Taxa morfologici: 37 (62,71%)

1887-1896
Taxa istituiti: 72
Taxa dedicati: 24 (33,33%)
Taxa geografici: 2 (2,78%)
Taxa morfologici: 41 (56,94%)
Taxa non attribuiti: 5 (6,95%) (Modiolus lulat, Bathypolypus sponsalis, Turbonilla rectogallica, Cerithiopsis tenthrenois, Punctiscala cerigottana)

1877-1886
Taxa istituiti: 174
Taxa dedicati: 22 (12,64%)
Taxa geografici: 3 (1,73%)
Taxa morfologici: 147 (84,48%)
Taxa non attribuiti: 2 (1,15%) (Crisilla beniamina, Rissoa lia)


Periodo 1877-1906
Taxa istituiti: 305
Taxa dedicati: 61 (19,93%)
Taxa geografici: 12 (3,92%)
Taxa morfologici: 225 (73,86%)
Taxa non attribuiti: 7 (2,29%)

Periodo 1977-2006
Taxa istituiti: 271
Taxa dedicati: 145 (53,50%)
Taxa geografici: 50 (18,45%)
Taxa morfologici: 74 (27,31%)
Taxa non attribuiti: 2 (0,74%)


Fig. 1
Nomenclatura specifica delle recenti conchiglie mediterranee
25,48 KB

La fig. 1 riporta graficamente la distribuzione percentuale dei taxa nei cinque decenni tra il 1957 e il 2006.
Premetto che oltre a possibili errori personali nell'attribuzione di un taxa a questo o quel gruppo, l'elenco di Peter, su cui si basa la mia estrapolazione dei dati, comprende taxa che per esempio il CLEMAM considera sinonimi (ad esempio Opalia fusticulus Gaglini, 1992, secondo il CLEMAM è sinonimo di Opalia abbotti Clench & Turner, 1952).
I risultati non vanno quindi presi alla lettera ma, pur con le loro lacune, sono sufficienti a evidenziare la tendenza all'aumento dei nomi "dedicati" e "geografici" a scapito di quelli "morfologici".
Se si esclude il decennio 1957-1966, poco significativo con soli 6 nuovi taxa istituiti, i taxa "dedicati" più quelli "geografici" passano dal 47% circa del periodo 1967-1976 all'82% dell'ultimo decennio. Il trend sarebbe stato ancor più lineare senza gli 8 taxa istituiti da Angelina Gaglini fra il 1987 e il 1992 riprendendo nomi monterosatiani.
Guardando solo al 2006, infine, per avere un'idea dell'aria che tira, su 15 nuovi taxa 10 sono "dedicati", 3 "geografici" (per un complessivo 86,7%) e solo 2 "morfologici" (Bittium circa e Jujubinus catenatus).

Eloquente è il confronto con quanto succedeva cent'anni fa (Fig. 2).

Nomenclatura specifica delle recenti conchiglie mediterranee
21,92 KB

I due insiemi sono più o meno omogenei (305 taxa istituiti nel trentennio 1877-1906 e 271 in quello 1977-2006) e i taxa "morfologici" scendono dal 73,8% al 27,3%. E, come abbiamo visto, la tendenza è quella di un'ulteriore diminuzione.

Quali le ragioni di un tale cambiamento nei "nomi di battesimo" delle nuove specie?
Una ragione è probabilmente quella di evitare il rischio di omonimia. Dedicando una nuova specie a un malacologo o a una persona cara, o scegliendo un attributo geografico, è più facile verificare se quel nome è stato già usato in passato. In caso di generi particolarmente numerosi scegliere per una nuova specie un termine specifico come "alba" o "minima" o "inflata" significa rischiare di brutto l'omonimia con una specie di altri mari o fossile. E può essere oggettivamente difficile individuare una parola adatta a indicare una caratteristica fisica della nuova specie, visto che all'aumentare del numero di specie descritte corrisponde una riduzione dei termini utilizzabili per un nome morfologico.

Un'altra ragione potrebbe trovarsi nel fatto, azzardo, che alla fine dell'Ottocento i malacologi erano meno numerosi di quelli odierni (un conteggio fatto alla svelta riporta circa 50 autori per il trentennio 1877-1906 contro circa 115 del trentennio 1977-2006): questo ha probabilmente limitato il numero di dediche reciproche, in segno di cortesia e di stima, o le dediche a persone care.

Ancora: il grado di conoscenza della lingua latina era probabilmente maggiore alla fine dell'Ottocento che ai giorni nostri. Così, se oggi per un italiano o per uno spagnolo, anche senza una buona conoscenza del latino, è ancora relativamente facile pensare a un termine morfologico e trovare il suo equivalente latino, per un anglosassone o per un asiatico può essere davvero un problema. Che può essere risolto con un nome "dedicato" o con un nome "geografico".


Quali che siano le ragioni, il cambiamento c'è ed è evidente. E se a volte una specie "dedicata" può salvare la vita all'autore (come nel caso dell'Alsofila grahami nel film "E' ricca, la sposo e l'ammazzo" con Walter Matthau ed Elaine May, 1971), più spesso per noi "utenti finali" la vita viene complicata da nomi difficili da collegare a una conchiglia.
Mi spiego: se leggo Gibbula nivosa o Alvania carinata mi è facile richiamare alla memoria l'immagine delle relative conchiglie perché i loro nomi ne descrivono le caratteristiche (di colorazione e di forma, in questo caso). Più difficile mi resta raffigurarmi subito mentalmente Alvania aartseni, amatii, beani, clarae, dianiensis, dipacoi, dorbignyi (per fermarsi alla lettera "d" delle Alvanie).

Le scelte di ogni autore sono insindacabili. Il Codice di nomenclatura zoologica mi pare vieti soltanto nomi di derivazione religiosa. Però penso che le dediche vadano usate con parsimonia. Se ha un senso dedicare una specie a un malacologo o, al limite, alla persona che ha trovato l'esemplare che ha dato vita a un nuovo taxon, trovo meno comprensibili, è un'opinione personale, le dediche a persone solo indirettamente sfiorate dalla malacologia.
Anche qui, certo, c'è caso e caso: la derivatio nominis della recentissima Alvania claudioi Buzzurro & Landini, 2006 è toccante e resta nel cuore: "Su espresso desiderio del secondo Autore, recentemente scomparso, questa specie è dedicata a suo figlio Claudio". Quella del filippino Conus petergabrieli Lorenz, 2006 non la conosco e non la voglio conoscere: ma mi suona come uno sfoggio di inutile eccentricità o, peggio, come la ricerca di pubblicità gratuita.
Per fortuna il Mediterraneo è ancora immune dai sensazionalismi onomastici che imperversano altrove. Ma per quanto tempo?

Andrea

Post scriptum:
Un dubbio che non sono riuscito a sciogliere e che riguarda Haminoea fusari Alvarez, Garcia & Villani, 1993: il termine fusari si riferisce al lago Fusaro, di cui la specie dovrebbe essere endemica. Non sarebbe più corretto fusarensis o qualcosa di simile?

Post scriptum 2:
Dal 1999 è possibile scegliere per una nuova specie animale o vegetale il nome che si vuole. Basta una donazione a partire da 2600 euro. Il progetto è non profit (Link) ma come non rimanere perplessi?

Post scriptum 3:
Un sito interessante per le ricerche etimologiche è il BEMON (Biographical Etymology of Marine Organism Names) Link




Modificato da - Murex76 in Data 26 ottobre 2009 21:00:26

erpolacco
Utente Junior


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24 Messaggi
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Inserito il - 03 febbraio 2007 : 09:20:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Heliacus:

1 - (a proposito di A. colossophilus, già che ci siamo, qualcuno sa se c'è una ragione particolare perché il nome è colossophilus e non colossophila, visto che il genere Alvania è femminile?)



2 - Il Codice di nomenclatura zoologica mi pare vieti soltanto nomi di derivazione religiosa.


3 - Un dubbio che non sono riuscito a sciogliere e che riguarda Haminoea fusari Alvarez, Garcia & Villani, 1993: il termine fusari si riferisce al lago Fusaro, di cui la specie dovrebbe essere endemica. Non sarebbe più corretto fusarensis o qualcosa di simile?


4 - Dal 1999 è possibile scegliere per una nuova specie animale o vegetale il nome che si vuole. Basta una donazione a partire da 2600 euro. Il progetto è non profit (Link) ma come non rimanere perplessi?




1 - probabilmente hai ragione andrebbe scritta con la a finale... spesso ci sono degli errori di scrittura e trascrizione... effetto telefono senza fili legato ad una conoscenza non proprio approfondita del latino, fa conto che io, paleontologo e biostratigrafo, avendo studiato alle superiori in un istituto tecnico ho avuto il mio primo approccio al latino mentre classificavo le mie ammoniti, e ho avuto difficoltà enormi, aumentate dal fatto che il latino della tassonomia risponde sembra rispondere a regole grammaticali diverse dal latino scolastico (dal confronto con le conoscenze di una mia amica che ha fatto il classico).

2 - il codice vieta anche l'autonominazine... io che mi chiamo Andrea Di Cencio non posso nominare una conchiglia o chi per lei Taldeitali dicencioi.

3 - potrebbe essere fusaroense o fusaroensis come dici tu... tuttavia vale ciò detto al punto 1.

4 - questo è proprio brutto... immagina il delirio di nomi che potrebbero uscirne fuori se tutti raccimolassero 2600 neuri (cifra tra l'altro abbordabile) e volessero dedicare una cozza alla ex-ragazza giusto per fare uno sfregio (eh eh eh scherzosamente e cmq meglio questo che una coltellata come si sente ultimamente troppo spesso)...
ritengo che il mestiere del classificatore debba essere lasciato a chi ha studiato tassonomia e non essere selvaggio

Bel lavoro comunque...
Andrea
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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


9027 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 03 febbraio 2007 : 14:25:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scegliete il nome della specie a pagamento! E' veramente assurdo, ma bisogna ammirare l'autore, alla fantasia umana non c'è limite.
Che pazienza a contarti tutti i nomi, ed a valutarne il significato,certamente questo aumento di specie dedicate non è un buon sintomo,ma siamo animali sociali e farsi un amico non guasta mai.
Per quello che mi riguarda,per i molluschi terrestri, un nome geografico può descrivere meglio una specie trattandosi spesso di dover distinguere specie con forma molto simile ma con areali di distribuzione diversa, e cio sarebbe valido anche per molluschi marini con areale limitato.Il nome descrittivo sarebbe preferibile per una specie con caratteristiche morfologiche tali da non poter essere confusa con nessun'altra nel gruppo di appartenenza.
Per esempio se dico Raphitoma bicolor a 100 malacologi quanti capiranno di quale specie sto parlando essendo quasi tutti i raphitoma di due colori, e come potrò sapere leggendo un antico testo o una lista faunistica sapere a quale specie si riferiva l'autore?


La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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Doram
Utente Senior


Città: Olbia
Prov.: Olbia - Tempio

Regione: Sardegna


1102 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 03 febbraio 2007 : 14:43:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Andrea
se vuoi ti posso mandare un file con la parte seconda del catalogo, che contenendo anche i sinonimi ti potrebbe dare dei risultati un po' più precisi sull'interessante analisi statistica che stai facendo.

la Scienza e la Conoscenza non sono proprietà di un singolo o di un gruppo, ma sono patrimonio dell'intera umanità - Verde realtà, Roma
Mimmo
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Fabietto
Utente V.I.P.

Città: Carbonia
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


298 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 03 febbraio 2007 : 16:06:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao Andrea,
per quanto riguarda il post scriptum che hai inserito:
il termine "fusari" indipendentemente dal fatto che si tratti di un sostantivo o di un aggettivo,appartiene alla seconda declinazione latina (esistono 5 declinazioni con differenti formule grammaticali e sintattiche).
Appartiene alla seconda declinazione perchè ha la desinenza del tema in "i" che indicherebbe in questo caso la forma genitiva,ovvero il nostro complemento di specificazione, per es: la casa "di" fabio,in questo caso la particella "di" indicherebbe la specificazione di appartenenza che in latino nella forma singolare della seconda declilnazione è data dalla desinenza "i", se fosse stata plurale avremo avuto la desinenza "o-rum" (nelle altre declinazioni potrai avere diverse desineze, nella prima rispettivamente singolare plurale "ae" "a-rum", nella terza "is" "um", nella quarta "us" "u-um", nella quinta "ei" "e-rum"). In tutte queste regole ci sono le solite noiose eccezioni che fortunatamente ora non ci toccano.
Nel caso che ci interessa mi pare che il termine fusari sia grammaticalmente adeguato al significato che si vuole dare e cioè "Haminoea di Fusaro" (fusari ha la desinenza in "i" quindi indica il complemento di specificazione).

Per quanto riguarda invece il dubbio su A.colossophilus, non so dirti precisamente perchè l'autore abbia utilizzato la desinenza "us" nella specie.
Comunque la desinenza in "us" appartiene al genitivo della 4 declinazione, quindi potrebbe teoricamente operare anche qui la regola di cui sopra.
Posso dirti inoltre che in latino i nomi che per noi sono femminili o maschili in italiano,non necessariamente appartengono al femminile o maschile in latino.
Per esempio in latino il termine "silva" che in italiano sarebbe femminile, corrisponde al sostantivo "bosco",quindi maschile.
Ti faccio un altro esempio,in latino il termine guerra si traduce in "bellum", eppure in italiano il termine "guerra" ha un'inequivocabile desinenza femminile; non solo,in latino il termine "bellum" non è nè maschile nè femminile,ma appartiene alla categoria dei nomi "neutri", ma su questi occorrerebbe aprire un discorso a parte..

Spero di essere stato chiaro.
A presto
Fabio

Modificato da - Fabietto in data 03 febbraio 2007 16:09:51
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