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 Per gli amici delle clausilie
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Subpoto
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Città: Roma
Prov.: Roma

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Inserito il - 02 maggio 2012 : 16:20:44 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia


Ho trovato on-line questo lavoro di Kuester: Binnenconchylien dalmatiens III Die Gattung Clausilia.
Questo lavoro è fondamentale e contiene molte indicazioni e descrizioni anche per le specie italiane.
Purtroppo è in tedesco, ma le descrizioni sono in latino.
Lo collego agli indirizzi utili per chi avvesse necessità di consultare l'opera, in pdf è scaricabile l'intera rivista: Naturforschende Gesellschaft zu Bamberg vol 9/10.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro

SnailBrianza
Moderatore


Città: Besana in Brianza
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 02 maggio 2012 : 19:15:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Sandro per questa nuova segnalazione!

Vittorio


"Non affermo niente; ma mi contento di credere che ci sono più cose possibili di quanto si pensi." (Voltaire)
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ang
Moderatore


Città: roma

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Inserito il - 04 maggio 2012 : 22:25:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
grazie sandro, lo aspettavo da tempo, un lavoro fondamentale per chi tenti di capire qualcosa sulle clausilie italiane; purtroppo il volume è incompleto, anche se la parte mancante non dovrebbe riguardare specie italiane

ciao

ang
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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

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Inserito il - 04 maggio 2012 : 23:35:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

In questo lavoro del Kuster si trova la descrizione originale di Cochlodina incisa (Kuster,1876), spero di aver sbagliato a tradurre ma mi sembra che l'autore definisce il locus tipico di questa specie tra Dubrovnik in Croazia e Budva in Montenegro.
Fauna europea considera questa specie esclusivamente italiana, ma allora sorge spontanea una domanda: che cosa descrisse Kuster?




La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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ang
Moderatore


Città: roma

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Inserito il - 05 maggio 2012 : 12:29:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
evidentemente l'assunzione di fauneur è errata
l'identità della specie italiana con C. incisa credo si debba all'adami che nel 1877 riportò la traduzione della C. adami Clessin (v. qui), descritta su materiali umbri, e che in una nota dichiarò coincidente con la specie di küster. è chiaro che se emergesse che la specie dalmata e quella italiana fossero diverse per la specie italiana si dovrebbe utilizzare il nome di clessin

ciao

ang
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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


9026 Messaggi
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Inserito il - 26 giugno 2012 : 12:33:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Provenienti da Cortona ecco gli esemplari topotipici di Cochlodina adamii di Clessin.


Cochlodina adamii (Clessin) topotipi da Cortona
Per gli amici delle clausilie


Purtroppo non sono riuscito a reperire immagini della specie del Kuster la cui identificazione per ora si basa unicamente sull'opinione di alcuni autori non meglio identificati che identificarono la specie di Clessin a quella di Kuster.
Nessuno studio recente ha confermato la presenza di questa specie nell'area indicata da Kuster che determinò gli esemplari ivi raccolti da Neumeyer (Budua e Ragusa).
Nell'area sono presenti solo forme locali riferibili a Cochlodina laminata, ma data la somiglianza delle due specie una confusione è molto probabile.
Se ancora reperibili si dovrebbero riesaminare i tipi di Kuster di cui non ci ha fornito neanche un'illustrazione ma per questa specie dovrebbe essere usato il nome di Clessin basato sicuramente su esemplari di Cortona inviatigli dal Com. Adami col nome di Clausila cortonensis ms.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2016 : 00:14:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Gli ultimi sviluppi della saga papillaris-bidens (v. qui) mi hanno spinto ad esaminare l’evidenza che vorrebbe Cochlodina incisa Küster specie balcanica e non italiana. Riporto (in traduzione) quello che ho trovato cercando “neumeyer”, colui che raccolse la specie, e il risultato mi ha fatto nascere più di un dubbio.

In apertura del lavoro l'autore dichiara
Ho personalmente raccolto in Dalmazia e Montenegro durante una permanenza di nove mesi, e con l’occasione ho ottenuto molti esemplari di Sandri e Kutschig di Clausilie già conosciute, di diverse località, come pure i tipi delle specie da loro scoperte e battezzate. Una serie di specie rare, ed anche nuove, mi è giunta tramite l’acquisto del rimanente della collezione di Neumeyer in mio possesso; la mia collezione è stata arricchita con interessanti novità da Parreiss (sic) e da Erber in Vienna, e Dotzaner ad Amburgo.

Le frasi seguenti sono tratte dalla descrizione delle specie, dove si dichiara la località di provenienza

Clausilia incisa Küster.
Finora avevo posto questa chiocciola sotto „laminata“, dalla quale si differenzia abbondantemente grazie alla spira finemente allungata, la sutura filiforme, la lamella inferiore divisa ed il diverso aspetto del clausilio.
Dalla collezione di Neumeyer, trovata presumibimente presso Budua o Ragusa.


Cominciamo male, e continuando è peggio:

Cl. Sorex Kstr.
Ho trovato questa delicata specie nel „lascito“ di Neumeyer, perciò la località non è dichiarata.

Cl. fallaciosa Kstr.
Possiedo un solo esemplare di questa specie particolare, dalla collezione di Neumeyer, perciò la località di ritrovamento è sconosciuta.

Cl. Sturmi Kstr.
Dalla collezione di Neumeyer; la maggior parte degli esemplari evidentemente raccolti morti, quindi presumibilmente spiaggiata presso Ragusa o Budua.

Cl. decorata Kstr.
Ho trovato alcuni esemplari tra le conchiglie lasciate da Neumeyer, che presumibilmente, come la maggior parte delle [specie] affini, furono trovate spiaggiate sulla costa dalmata.

Cl. maritima Kleciach
Finora Cl. maritima è stata trovato solo spiaggiata lungo il mare, dalla qual cosa prende il nome; ne ho trovate diverse da Lastua nella collezione di Neumeyer, altre le ho ottenute dal mio amico Kleciah, da Ragusa.

Cl. miles Kstr.
Dalla collezione di Neumeyer, verosimilmente trovata spiaggiata presso Ragusa o Budua.

Cl. hiatula Kstr.
Dalla collezione di Neumeyer, evidentemente trovata spiaggiata.

Cl. advena Kstr.
Dalla collezione di Neumeyer, in ogni caso trovata spiaggiata.

Cl. gemmulata Kstr.
Dalla raccolta di Neumeyer, quindi la vera località di raccolta è sconosciuta.

Cl. soror Kstr.
Ho trovato Cl. soror nella raccolta di Neumeyer, e con ciò verosimilmente raccolta lungo il mare, come la maggior parte delle forme affini.

Cl. neumeyeri Kstr.
Dalla collezione Neumeyer, evidentemente raccolta spiaggiata.

Cl. piceata Zglr.
Ho trovato diversi grossi esemplari, così come la varietà, all’interno della raccolta Neumeyer, del tutto conformi ai miei ricevuti da Charpentier, provenienti da Ascoli; altri provengono da Ragusa e Lacroma (trovati spiaggiati).

Cl. platystoma Kstr.
Ho trovato quattro esemplari di questa delicata specie nel lascito di Neumeyer, un quinto l’ho visto nella raccolta di Kleciach. Non si sa da dove provengano, perché a quanto pare sono stati trovati tutti spiaggiati, verosimilmente dall’Albania, dove vive l’affine Cl. conspersa.


Queste sono TUTTE le citazioni di Neumeyer, e il bello è che la località di raccolta non è mai certa, e se anche lo è pare che questo signore raccogliesse materiale spiaggiato e avesse poca dimestichezza con i cartellini. Penso che l'italianità di Cochlodina incisa sia assai probabile. Ciao,

fern

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iperione
Utente Senior

Città: Cremona


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Inserito il - 24 gennaio 2016 : 13:48:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nella comunicazione pubblicata da Adami nel 1877, riguardante una nuova clausilia descritta da Clessin ed a lui dedicata (Clausilia Adami), questo Autore conclude dicendo in una nota che Küster "secondo un avviso che ebbi dalla Germania, avrebbe già da tempo descritta questa specie col nome di Cl. incisa"

All'epoca sembra quindi che fosse stata riconosciuta l'identità fra il mollusco balcanico e quello italico, oltre alla "primogenitura" di Küster.

Sembra però che il "probabilmente" associato ai siti di raccolta e le verifiche eseguite successivamente nelle stesse località impediscano di attribuire un Locus typicus alla specie di Küster.

Perchè la commissione se ne occupi occorre la presentare una osservazione o posono anche procedere autonomamente?

Il sacrificio della specie Cochlodina incisa in nome della salvaguardia del fantomatico Turbo bidens di Linneo non mi è parsa una grande soluzione, oltretutto si tratterebbe, a questao punto, di rivalutare la C. Adami di Clessin che ha una descrizione ed un preciso L. t..

p.s. qualcuno ha notizie dell'attività malacologica dell'ing. cav. Molteni che è il reale "scopritore" di C. Adami?




ciao

Iperione
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


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Flora e Fauna

Inserito il - 25 gennaio 2016 : 21:51:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La commissione ICZN non dovrebbe assumere iniziative in proprio, che io sappia, ma non vedo come si possa contestare l'ultima decisione se non dimostrando che Kadolsky ha sbagliato, come sarebbe se la vera Cochlodina incisa fosse balcanica.
Chissà da chi è venuta la "soffiata" all'Adami: l'indiziato principale per conto mio è Kobelt, che nell'Iconographie VI, 1879, scrisse:
Piuttosto diffusa nell'Italia centrale, come presso Rappalano in Toscana, Cortona in Umbria e Monte Mario vicino a Roma. L'indicazione "Dalmazia" di Küster è dovuta soltanto ad esemplari spiaggiati. M. Paulucci segnala la specie anche dalle "Alpi Apuane della Verna" e dal M. Amiata in Toscana.

fern
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iperione
Utente Senior

Città: Cremona


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Inserito il - 26 gennaio 2016 : 12:14:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di fern:
... non vedo come si possa contestare l'ultima decisione se non dimostrando che Kadolsky ha sbagliato, come sarebbe se la vera Cochlodina incisa fosse balcanica.


Credo che da contestare sia la validità del Turbo bidens di Linneo, che sembra non essere mai stato in discussione per una sorta di timore reverenziale, quando invece è abbastanza palese che si tratta di un nomen dubium da cassare.
Alcuni autorevoli studiosi si sono già "compromessi" intervenendo presso la commissione senza affermare la non validità del T. bidens di Linneo e non credo che vorranno rimangiarsi questa posizione, ma chissà se c'è qualcun altro che la pensa diversamente...

Chissà da chi è venuta la "soffiata" all'Adami: l'indiziato principale per conto mio è Kobelt, che nell'Iconographie VI, 1879, scrisse:
Piuttosto diffusa nell'Italia centrale, come presso Rappalano in Toscana, Cortona in Umbria e Monte Mario vicino a Roma. L'indicazione "Dalmazia" di Küster è dovuta soltanto ad esemplari spiaggiati. M. Paulucci segnala la specie anche dalle "Alpi Apuane della Verna" e dal M. Amiata in Toscana.

fern


La tua interessante citazione rafforza l'ipotesi che la Cochlodina incisa di Küster, in quanto raccolta spiaggiata, non abbia un Locus typicus vero e proprio, particolare che all'epoca evidentemente non comportava l'invalidità del primato di questo Autore, ma che oggi dovrebbe far rivalutare Clessin ed il nome da lui utilizzato per designare la medesima entità; io però non so se c'è una regola ICZN che impedisca di accettare un olotipo di cui non si conosce la provenienza, come parrebbe logico attendersi.
Visto che Küster, nel caso di Cochlodina incisa, non disse esplicitamente che gli esemplari della collezione di Neumeyer erano stati raccolti spiaggiati, in effetti è presumibile che Kobelt, per affermarlo, abbia ricevuto questa informazione aggiuntiva direttamente da Küster (o da Neumeyer); al di là di queste ipotesi, pur sensate, resta il fatto che la dicitura "trovata presumibilmente presso Budua o Ragusa" non individua un L. t., e che là non ci vive C. incisa, come sancito da Welter-Schultes (2012) ed anche dalla nostra check-list dei "Paesi adriatici".
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iperione
Utente Senior

Città: Cremona


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Inserito il - 29 gennaio 2016 : 08:47:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dal sito della ICZN, un estratto del Codice (quarta edizione del gennaio 2000, con integrazioni del 2012):
...
Recommendation 73C. Dati sull'olotipo.
Un Autore che stabilisce un nuovo taxon nominale gruppo-specie deve pubblicare almeno i seguenti dati concernenti l'olotipo, se sono rilevanti e noti all'Autore:
...
73C.2. la località completa (comprese le coordinate geografiche), la data, ed altri dati sull'etichetta accompagnatoria;
...
73C.8. nel caso di un taxon terrestre, l'altitudine in metri sul livello del mare alla quale l'olotipo è stato raccolto;
...

quindi, secondo la Commissione, un Autore che propone una nuova specie deve indicarne i dati di provenienza "... se sono rilevanti e conosciuti dall'Autore", stabilendo quindi una sorta di discrezionalità rispetto a questo tipo di esigenza.
Non ho capito se le Recommendations siano applicabili in modo retroattivo (ma non credo sia così perchè, ad esempio, per nessuna delle specie di più antica designazione sono note le coordinate geografiche del sito di raccolta...)

Nel preambolo del "Code", si legge che "Lo scopo del Codice è di promuovere la stabilità e l'universalità nei nomi scientifici degli animali ..."; è prassi che ogni regola possa avere le sue eccezioni(la Papillifera sarà una di quelle?)

ciao

Iperione
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