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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
salvob
Utente Senior
Città: Trabia
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
1569 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 febbraio 2012 : 11:26:52
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Mi dispiace fare il bastian contrario ma io sono favorevolissimo alla sterilizzazione dei gatti randagi o di quelli domestici (di razza o meno) che hanno la possibilità di vivere all'esterno
I gatti sono dei meta-predatori non specialisti. Tutti gli animali delle dimensioni adatte quindi non vengono risparmiati. Cadono vittima dei loro attacchi uccelli, micromammiferi, giovani conigli, anfibi e rettili, insetti di una discreta dimensione ecc ecc... Spesso poi il gatto non consuma la sua preda o la consuma solo in parte. Non è infatti la fame a spingere il gatto a cacciare (specie quelli pasciuti e coccolati dagli uomini) ma tutta una serie di moduli comportamentali che il gatto esegue comunque, anche se ha la pancia piena. E tra questi senza dubbio c'è tutto il rituale dell'appostamento, breve inseguimento, cattura e uccisione. Ma come ho già detto la sequenza spesso non si conclude con la consumazione del pasto.
A differenza delle specie selvatiche poi una gatta ha continui calori, si accoppia continuamente spalleggiata dal fatto che la maggior parte delle volte ha una fornitura illimitata di cibo dall'uomo
Questo crea molti problemi
1- mette in serio pericolo numerosi ambienti come quelli insulari. Linosa, una delle tre isole dell'arcipelago delle pelagie, è piena di gatti. Ogni anno in primavera ed autunno questa popolazione felina fà strage di passeriformi migratori che attraversano tutta l'Europa, affrontano il mare aperto per poi finire in bocca a un animale che nemmeno se ne nutre. Ovviamente un gatto non distingue tra un comunissimo occhiocotto o un raro e minacciato forapaglie castagnolo. Sono tutte prede. In estate invece sono numerosissimi i casi di predazione di pulcini di berta maggiore, altra specie seriamente minacciata e che a Linosa ha una delle sue colonie mediterranee più grandi
2- in sistemi non insulari caccia comunque le più disparate specie che devono affrontare già di loro un'enorme mole di energia per crescere, sopravvivere, corteggiare, riprodursi, sfuggire ai loro predatori naturali. Per poi finire in bocca al micio della più vicina cascina
3- c'è un effettivo e concreto rischio di inquinamento genetico col nostro Gatto selvatico, una specie che anche se in espansione, rimane molto minacciata
Insomma, non vedo motivo alcuno per non sterilizzaree in massa i gatti "vaganti" (così come i cani randagi). Non si può parlare di snaturamento dei loro comportamenti perchè i gatti stessi NON SONO NATURALI. E' l'uomo che li ha introdotti, li ha fatto riprodurre a dismisura e quando c'è un reale problema si copre gli occhi con le mani, trastullandosi nell'etica (del tutto umana) che sia terribile "mutilare" questi poveri esserini simpatici
Scusate il mio essere prolisso
<<Gli uomini? Ne esistono credo, sei o sette. Li ho visti molti anni fà. Ma non si sa mai dove trovarli. Il vento li spinge qua e là. Non hanno radici e questo li imbarazza molto>> - Il piccolo principe |
Modificato da - salvob in data 11 febbraio 2012 11:29:11 |
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Hemerobius
Moderatore
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4877 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 febbraio 2012 : 13:09:13
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Che confusione !!! Vorrei fare un poco di chiarezza almeno per quel che riguarda il mio punto di vista (che mi pare travisato).
1) Io sono favorevole alla sterilizzazione chirurgica dei gatti proprio per motivi affettivi, se non fosse così dovrei essere favorevole anche alla sterilizzazione chirurgica (quella chimica è tutt'altra cosa) dei ratti, dei piccioni, dei cinghiali e di tutti gli altri organismi invasivi.
2) Dal punto di vista individuale (io/gatto) la cosa non mi garba per nulla, ancora una volta per motivi affettivi.
3) Il problema dei gatti come "pressori" negativi di ecosistemi naturali è dovuto solo, ma in casi del tutto particolari (isole), a quanto ha bene descritto Elleelle, cioé al loro "appoggiarsi" su risorse antropiche per aumentare le loro popolazioni oltre il limite che si sarebbe determinato utilizzando solo risorse naturali.
4) Dal punto 3 deriva che sono favorevole alla sterilizzazione chirurgica dei gatti anche per motivi ecologici.
5) Comunque non credo che esistano popolazioni di gatti domestici totalmente rinselvatichite ed in grado di sostentarsi senza appoggiarsi all'uomo, e non credo neppure che negli ambiti periurbani frequentati dalla popolazioni ferali i danni ambientali possano essere significativi (sempre salvo casi particolari come le isole).
6) Quella dell'ibridazione col Felix sylvestris è un pericolo inesistente, quella col Felix lybica è tutta da dimostrare (e non entro qui in un discorso sulla ibridazione in natura che sarebbe troppo lungo).
7) Maurizio/Gomphus in questi giorni non può rispondere e io me ne approfitto !
8) Luigi/Elleelle ma dove scappi ?
Roberto
verum stabile cetera fumus |
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gigi58
Moderatore Trasversale
Città: Trapani
Prov.: Trapani
Regione: Sicilia
17657 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 febbraio 2012 : 14:08:17
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attenzione anche io penso che nel breve la sterilizzazione sia la soluzione più percorribile, ero di questo avviso in questo post e lo rimango. Mi fa male tuttavia pensare che passano gli anni e noi, Homo sapiens sapiens, non riusciamo a non stare in equilibrio con il nostro mondo, dimostrando di aver usurpato sia la definizione di specie sia di sottospecie
Gigi |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 febbraio 2012 : 15:01:05
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| Messaggio originario di Hemerobius:
8) Luigi/Elleelle ma dove scappi ?
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Scusa! . Per far scappare me ce ne vuole ....
Un po' era un artificio retorico, un po' effettivamente mi trovavo isolato e potevo essere un elemento di disturbo alla serenità della discussione. Se poi non riesco a spiegarmi, vengo frainteso e faccio la figura del nazista , mi dispiace.
Grazie dell'"assist" Roberto. Sei un amico!
luigi
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gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 febbraio 2012 : 16:05:28
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in effetti questi giorni ho poco tempo per rispondere... sul forum "di là" tutti già sanno il perché, ancora qualche ora e lo saprete anche qui
luigi-elleelle ha ottimamente descritto il problema di predatori come il gatto domestico, la cui consistenza demografica è svincolata dalla disponibilità di prede naturali
e non sono del tutto convinto della tesi di roberto-hemerobius
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5) Comunque non credo che esistano popolazioni di gatti domestici totalmente rinselvatichite ed in grado di sostentarsi senza appoggiarsi all'uomo, e non credo neppure che negli ambiti periurbani frequentati dalla popolazioni ferali i danni ambientali possano essere significativi (sempre salvo casi particolari come le isole)... |
anche al di fuori degli ambienti insulari, osservo che ad es. in puglia, vi sono estesi territori dove fra paesi, villaggi, masserie isolate, praticamente ogni pochi km c'è un qualcosa di "abitato" nei cui dintorni ci possono essere almeno potenzialmente felini che vivono e prosperano appoggiandosi all'uomo, e nel contempo fanno razzia di tutto ciò che trovano; in questo contesto, gli "ambienti periurbani", includendo anche quelli nei pressi delle masserie e simili, finiscono per costituire gran parte del territorio, e popolazioni di animali come il colubro leopardino, già a rischio per una serie di altri fattori (inclusa la gente che li scambia per vipere), possono ricevere un ulteriore colpo dalla presenza dei gatti
a questo punto, mi permetto un suggerimento... non è un'imposizione, o se volete, "un consiglio di quelli che non si possono rifiutare , è solo una considerazione buttata là "... ossia proporrei di concentrare il prosieguo della discussione sull'aspetto ecologico, ossia sul cercare di capire se effettivamente le popolazioni ferali... o meglio, "semi-ferali", dato che concordo con roberto che il gatto domestico probabilmente non è in grado di formare popolazioni significative del tutto indipendenti dal rifornimento alimentare ad opera dell'uomo, anche solo sotto forma di rifiuti e scarti alimentari... dicevo, se queste popolazioni possano effettivamente avere un impatto significativo o addirittura drastico su talune specie selvatiche; non tanto in ambienti naturali estesi e intatti, quanto in quelli frammentati e variamente condizionati dalla pressione antropica, e che ahimè, sono la maggioranza
l'aspetto "sociologico-affettivo" è sicuramente importante... ma come è stato fatto notare, qui ognuno rimane sulle sue posizioni, e quindi una volta che tutti abbiamo espresso il proprio punto di vista, credo che possiamo continuare a ribadirlo fino al giorno del giudizio (cioè, fino al giorno in cui "noi" intesi come Homo sapiens metteremo giudizio ) senza arrivare a nulla, e quindi dubito che una discussione che si incentra solo su quello possa portare da qualche parte
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare
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stefanovet1958
Utente Super
Città: Capocavallo di Corciano
Prov.: Perugia
Regione: Umbria
8074 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 febbraio 2012 : 16:17:29
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Mi intrometto nella discussione, solo per ricordare ( a chi non lo sapesse) che in Italia esiste una ( buona ) legge contro il randagismo e a tutela degli animali (Legge 281 del 14 Agosto 1991 "Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo" pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 30 agosto 1991)che tra le altre cose prevede la sterilizzazione dei randagi (cani & gatti) a carico delle ASL servizi veterinari, di competenza. Prima di allora, era permesso sopprimere i randagi, che ora vengono tutelati (sulla carta). Purtroppo, in molti suoi aspetti tale legge è stata recepita tardi e male da molte regioni e il randagismo continua ad essere ancora una piaga in molte zone d'Italia. Per quanto riguarda la sterilizzazione dei gatti, bè vi assicuro che non si snatura affatto il carattere del soggetto , e statisticamente, gli si allunga (di molto) l'aspettativa di vita. Troppo spesso pecchiamo di attegiamenti troppo antropomorfistici nel valutare i nostri amici! Ai mici, come ai cani, non interessa far sesso ma solo riprodursi ciao Stefano |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 febbraio 2012 : 17:52:37
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Questo servizio lo ha usato un mio vicino in Sardegna (Comune di S. Teresa Gallura), ed è molto efficiente. Mi ha raccontato che sono venuti in tre con delle gabbie/trappole e sono riusciti a catturare tutti i gatti; probabilmente è stato facile grazie alla loro indole abbastanza domestica. Il mio vicino c'è rimasto malissimo quando sono tornati per rimettere i gatti in libertà e ha visto che ai maschi mancavano gli attributi. Non aveva capito l'eufemismo "sterilizzare", luigi
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Modificato da - elleelle in data 11 febbraio 2012 17:53:07 |
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giuliazeta
Utente Senior
Città: sassari
761 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 febbraio 2012 : 15:12:02
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Un secolo fa avevo un’amica amante dei cani e ne possedeva due. Due femmine, con molti fidanzati nel circondario. Ogni tot di mesi snocciolavano la loro cucciolata e ogni tot di mesi lei ed io facevamo una lite: secondo me era meglio sterilizzarle, per evitare poi di uccidere i cuccioli che nessuno voleva. Lei preferiva uccidere i cuccioli e lasciare integre le cagne. Finché del suo “divertimento” mi sono scocciata definitivamente. Quanto alla campagna belga di sterilizzazione di massa dei gatti “randagi” (che qui a Sassari invece sono “condominiali”), mi sembra dannosa per la sopravvivenza dei gatti e per l’equilibrio dell’habitat. Insomma, per ogni cosa ci vuole equilibrio, anche per la sterilizzazione. Saluti a tutti.
Link |
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Frustone
Utente Senior
Città: Siena
Prov.: Siena
Regione: Toscana
1823 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 14 febbraio 2012 : 18:38:04
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| Messaggio originario di Hemerobius:
3)..../ Il problema dei gatti come "pressori" negativi di ecosistemi naturali è dovuto solo, ma in casi del tutto particolari (isole), a quanto ha bene descritto Elleelle, cioé al loro "appoggiarsi" su risorse antropiche per aumentare le loro popolazioni oltre il limite che si sarebbe determinato utilizzando solo risorse naturali.
verum stabile cetera fumus
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E' quì che sbagli Roberto, in amicizia s'intende ma sbagli. A dimostrarlo ci sono studi seri inglesi, e.. ci sono i numeri specie per specie che può generare un gatto domestico in un anno.
Ma aldilà di questo c'è l'esperienza non mia (ho due gatti e un cane) ma di tante persone al mondo che si sono poste questo problema, intatti anche al proprio gatto andrebbe messo il sonaglino, proprio per renderlo innocuo al resto della fauna.
Roberto chi ti scrive rientra in quelle migliaia di persone al mondo che hanno visto il proprio gatto portare a casa di tutto, di tutto te lo garantisco. Persino un pipistrello, tutto, uccellini, piccoli di biscia etc. C'è un particolare che mi fà capire che si conoscono poco i gatti, i gatti uccidono anche per divertimento, per soddisfazione, alcuni di voi avranno i gatti, bene, sono orgogliosi nel mostrare la preda e qualcuno di voi senza dubbio ne sarà spettatore.
Caso mio; unica casa in cima ad un poggio torno ad abitarci insieme ad Amanda (la dobernann e Jimmy e Jenny i miei due gatti sterilizzati, incolto da anni, unica casa vicina disabitata. Arrivai che era un paradiso. Poi lentamente la concomitanza tra i miei due gatti e nel frattempo dell'acquirente della casina prima disabitata e che tutt'ora porta di nuovi gatti per poi detenerli allo stato di randagio ( ha la fobia dei ratti ).. hanno prodotto quello che ho scritto caro Roberto, il massimo arrivò però (e quì il buon Gomphus mi capirà) quando oltre alle solite biscette e luscengole.. gli vidi straziare per il gusto di farlo un cervo volante.. Dissi basta,dal 2009 stanno felicemente in casa.
E badate bene, i miei la sera avevano anche il loro cibo, quindi è da sfatare anche il fatto che solo i randagi caccino, anche il nostro gatto se può uscire caccia e preda, nonostante la sera.. abbia il suo cibo.
Capite? Chi vi scrive ne ha due, se volete ve li posto pure e gli vuol bene, ma credetemi, acquistate un casale nel mezzo alla campagna, mettete 4 / 5 gatti e fuorchè ricci e ratti, sparisce quasi tutto.
Massimo
------------------------ NO ALL'AEROPORTO,NO AMPUGNANO! |
Modificato da - Frustone in data 14 febbraio 2012 18:51:12 |
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Cmb
Moderatore
Città: Buers
Prov.: Estero
Regione: Austria
12844 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 15 febbraio 2012 : 23:25:59
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mi sembra che tutti gatti sono sterilizzati - adesso si puo parlare sulla one-child-policy...
"La distinction des espèces de limaces est extrêmement difficile, et aucun zoologiste n’est encore parvenu à quelque chose d’un peu satisfaisant sous ce rapport." H. M. DUCROTAY DE BLAINVILLE 1823
Vieni nel mondo dei Limax d'Italia o raggiungimi dagli Opiliones d'Italia
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FranzTN
Utente V.I.P.
Regione: Trentino - Alto Adige
216 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 16 febbraio 2012 : 15:40:42
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Secondo me, come sempre, bisogna ragionare caso per caso. A Bolzano, sulla passeggiata del Guncina (un piccolo parco), vi è la stabile presenza di una piccola colonia di gatti (saranno una dozzina all' incirca, non saprei dire il numero esatto, tra ferali e domestici provenienti da vicine abitazioni). I gatti sono regolarmente nutriti ed hanno a loro disposizione anche dei ripari: nonostante la loro presenza la passeggiata è popolata da merli, pettirossi, cince, etc(infatti sono state installate molte cassette-nido).
L' istinto predatorio del gatto è presente a prescindere dalla fame, questo è vero, ma l' impatto dei felini penso possa essere davvero notevole quando altrettanto notevole è il loro numero in proporzione alla porzione di territorio occupato (discorso che può essere fatto per numerose altre specie animali). Mi sono stupito anch' io nel verificare che, nonostante la presenza di tutti questi gatti, la passeggiata è frequentata anche dalla faina (a volte si possono trovare le fatte, finchè non puliscono) la quale a, quanto pare, non è troppo disturbata dai felini.
Certo, se i gatti fossero 10 volte di più la situazione forse sarebbe diversa, ma allora il vero problema non sarebbe certo l' efficienza predatoria del gatto, ma l' inefficienza di chi lascia che questi felini si riproducano liberamente ...
Link |
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Hemerobius
Moderatore
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4877 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 16 febbraio 2012 : 16:57:06
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| Messaggio originario di Frustone: ... Capite? ... acquistate un casale nel mezzo alla campagna, mettete 4 / 5 gatti e fuorchè ricci e ratti, sparisce quasi tutto. ... |
Quindi secondo te 4-5 gatti avrebbero un'influenza tale da alterare l'equilibrio preda predatore esistente tra la guild* dei piccoli vertebrati predatori e quella delle loro prede? Quindi Mustelidi, Ricci, Corvidi, Averle, Falchi, Strigiformi, grossi Serpenti, grossi Ratti, Volpi, eventuali animali domestici già presenti (tacchini, cani, maiali), col contributo di eventuali Cinghiali, verrebbero "oscurati" dall'azione di 4-5 gatti (nutriti) che sarebbero in grado di minacciare (loro e non i predatori già presenti) le popolazioni di rettili, anfibi, micromammiferi, piccoli uccelli e grossi insetti presenti? Senza polemica, non mi pare un discorso convincente.
Roberto
* cliccarci sopra
verum stabile cetera fumus |
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MaggieGrubs
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
3701 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 febbraio 2012 : 18:36:34
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Ciao non vorrei fare polemica ma mi sembra che fra poco qualcuno (non su FNM, in giro) sosterrà che i gatti sono responsabili anche del global warming. In fin dei conti hanno una temperatura corporea di circa 38°C ...
Comunque mi sembra che i poveri felini facciano da capro espiatorio per praticamente ogni situazione di destabilizzazione provocata in primis dai solidi bipedi. Certo, dispiacerebbe anche a me se il mio gatto portasse a casa qualche trofeo mezzo morto. Però se ad esempio il gatto di mia sorella ha pescato quello che era probabilmente uno degli ultimi gamberi di acqua dolce presente a Milano (non provincia, Milano, Milano), certo un po' di colpa il gatto ce l'ha. Ma mi pare che bisognerebbe guardare un po' meglio le cause della 'sparizione' dei gamberi. Certo avranno cooperato anche altri gatti ma probabilmente qualche aiutino lo hanno avuto dai soliti bipedi ...
Alida
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Stregatto
Utente Senior
Città: Arezzo
2251 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 febbraio 2012 : 22:31:09
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| Messaggio originario di MaggieGrubs:
Ciao non vorrei fare polemica ma mi sembra che fra poco qualcuno (non su FNM, in giro) sosterrà che i gatti sono responsabili anche del global warming. In fin dei conti hanno una temperatura corporea di circa 38°C ...
Comunque mi sembra che i poveri felini facciano da capro espiatorio per praticamente ogni situazione di destabilizzazione provocata in primis dai solidi bipedi. Certo, dispiacerebbe anche a me se il mio gatto portasse a casa qualche trofeo mezzo morto. Però se ad esempio il gatto di mia sorella ha pescato quello che era probabilmente uno degli ultimi gamberi di acqua dolce presente a Milano (non provincia, Milano, Milano), certo un po' di colpa il gatto ce l'ha. Ma mi pare che bisognerebbe guardare un po' meglio le cause della 'sparizione' dei gamberi. Certo avranno cooperato anche altri gatti ma probabilmente qualche aiutino lo hanno avuto dai soliti bipedi ...
Alida
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Alida, ti quoto al 100% e concordo pienamente con te!!! Il gatto può essere anche la cosiddetta goccia che fa traboccare il vaso: ma prima di quella goccia, abbiamo saturato quel vaso fino all'esasperazione. Ma il problema è molto semplice: il colpevole è sempre - e soltanto - colui che dà la "spintarella" finale...
Stregatto |
Modificato da - Stregatto in data 16 febbraio 2012 22:35:54 |
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Luciano54
Moderatore
Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena
Regione: Emilia Romagna
4965 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 16 febbraio 2012 : 22:57:41
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| Messaggio originario di Stregatto: ... Comunque mi sembra che i poveri felini facciano da capro espiatorio per praticamente ogni situazione di destabilizzazione provocata in primis dai solidi bipedi .... |
Credo che ci sia da valutare il fatto non di poco conto, che i predatori ... predano per mangiare, il gatto spesso preda per giocare (ma uccide veramente ... non per gioco); inoltre può mettersi in caccia a stomaco pieno ... quindi in perfetta efficenza, mentre i selvatici si mettono in caccia a stomaco vuoto. Negare l'impatto elevato del gatto su molti aimali (uccelli, rettili, micromammiferi e insetti) credo sia un esercizio piuttosto complicato ... poi si può concordare sul fatto che la "colpa" non è del gatto .... ma del "bipede" che lo detiene, ... spesso per una sorta di piacere e soddisfazione personale che, a ben guardare, è anche un po' egoistico. Nel camping di cui sono socio c'erano due gatti di una socia che frequentava praticamente con continuità; ... trovavo mediamente oltre dieci cince (fra cinciarelle cince bigie e cinciallegre) per ogni periodo di nidificazione ... uccise e non consumate (da considerare inoltre quelle che non trovavo ... e l'inevitabile morte di almeno una parte dei nidiacei. So che ci si affeziona agli animali "da compagnia" ... ed è il motivo per cui attualmente non ho cani ne gatti ... li ho avuti in passato (soprattutto gatti) ... perchè mi portavo a casa i cuccioli che la "gente" gettava nei posti più disparati. Egoisticamente, dopo varie vicissitudini dolorose (investimenti, sparizioni ... ma anche morti di vecchiaia) ho deciso di non farmi più coinvolgere, ... anche perchè mi occupo di fauna selvatica ... e non avrei tempo per seguire (con l'attenzione che si deve) degli animali domestici; se devo tenere un animale in condizioni non consone ... preferisco non tenerlo. Vorrei però dire che non credo sia realistico dipingere sempre gli uomini in generale (bipedi) come "mostri" ... e i gatti come degli angioletti che se vedono un nidiaceo di merlo ... lo riportano alla mamma!
L. |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 16 febbraio 2012 : 23:15:13
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Sono d'accordo con Luciano e aggiungerei una considerazione: non bisogna confondere i fatti con le colpe. Ovviamente solo noi uomini possiamo avere delle colpe; per un animale è un concetto che non ha senso. Il che non significa che alcuni animali non possano essere di fatto dannosi e se sono dannosi, di chiunque sia la colpa, bisogna limitare i danni. luigi
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MaggieGrubs
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
3701 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 17 febbraio 2012 : 00:29:14
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Lo so che i gatti vanno a caccia. Quello che voglio dire è che, a prescindere dal concetto di 'colpa' o 'responsabilità' e trattando solo quello di 'causa', non credo che il danno maggiore sia compiuto dai gatti!
Per tornare al gambero di acqua dolce, a Milano, una volta c'era fiumiciattoli, canali di irrigazione, canali navigabili ecc. Ad un certo punto sono stati per la quasi totalità interrati o asciugati. Gli animali che ci vivevano sono quasi tutti morti. Ora, è rimasto 1 rigagnolo, nel rigagnolo una manciata di gamberi di fiume ed il gatto di mia sorella se ne è preso uno. Quell'uno rappresenta una percentuale enorme dei gamberi residenti a Milano però non è corretto dedurre che i gatti siano la causa della sparizione Sarebbe un ragionamento viziato. Certo si potrebbe dire che hanno partecipato ma non dovrebbero essere considerati come causa unica. Anzi mi pare proprio che anche le altre 'concause' dovrebbero essere prese in considerazione
Alida
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Modificato da - MaggieGrubs in data 17 febbraio 2012 00:49:06 |
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FranzTN
Utente V.I.P.
Regione: Trentino - Alto Adige
216 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 17 febbraio 2012 : 00:45:11
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Non mi sembra che nessuno abbia negato il fatto che i gatti siano in grado di predare animali selvatici. Però: - i gatti domestici liberi di muoversi all' aperto o i gatti randagi veri e propri credo abbiano un "home range" incomparabilmente più ridotto rispetto ai "cugini" selvatici. Quindi, quand' anche riescano ad influire pesantemente sulle popolazioni di animali selvatici, l' impatto della loro predazione è limitato ad un' area ridotta: non ho idea di quanto possa spostarsi un gatto randagio, ma i miei (tutti sterilizzati), liberi di entrare e uscire dalla "gattarola" a qualsiasi ora del giorno e della notte, non li ho mai visti a più di due-trecento metri da casa in linea d'aria. Quindi, secondo me, un singolo topo, stabilendosi a cinquecento metri dall' abitazione del gatto, avrebbe praticamente la certezza di poter vivere e moltiplicarsi del tutto indisturbato, se non ci fossero altri predatori. Anche i gatti ferali non hanno una territorialità per nulla comparabile a quella del Felis silvestris, dato che tendono a raggrupparsi in colonie. - l' azione predatoria di un gatto regolarmente alimentato dagli umani è limitata nel tempo ai periodi con le condizioni climatiche più favorevoli. E' sempre bastata un pò di umidità o di vento (per non parlare del freddo o della neve) per convincere i miei a non fare un passo fuori di casa. - finchè ho abitato con i miei genitori, di gatti ho avuto modo di osservarne diversi (tutti adottati, non erano certo esemplari da esposizione). Un paio erano effettivamente dei piccoli predatori, altri, pur avendo la possibilità di stare all' aria aperta a loro piacimento, non dimostravano grande interesse per la caccia e addirittura una difficilmente si allontanava da casa per più di ua cinquantina di metri (ora che è invecchiata è già tanto se esce a prendere un pò d'aria).
Quindi, sempre secondo me, la problematicità dei gatti ferali è dovuta al fatto che tendono a concentrarsi in zone limitate (se le confrontiamo ai territori di qualsiasi predatore selvatico): se li si sterilizza prima che il loro numero cresca a dismisura secondo me si può rimanere in una situazione tutto sommato sostenibile (come mi sembra di vedere nella zona della passeggiata Guncina a Bz). Certo, se invece si lascia che si arrivi a 100 gatti/ha... ma queste sono situazioni causate dal disinteresse umano (e dall' irresponsabilità di chi abbandona), non dalla micidialità del gatto in sè. Cosa sia poi più opportuno fare quando la situazione è già esplosa e gli abbandoni continuano comunque, questo proprio non lo so e posso solo fare ipotesi.
Link |
Modificato da - FranzTN in data 17 febbraio 2012 00:51:29 |
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Hemerobius
Moderatore
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4877 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 17 febbraio 2012 : 08:29:29
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| Messaggio originario di Luciano54:
Credo che ci sia da valutare il fatto non di poco conto, che i predatori ... predano per mangiare, il gatto spesso preda per giocare (ma uccide veramente ... non per gioco); inoltre può mettersi in caccia a stomaco pieno ... quindi in perfetta efficenza, mentre i selvatici si mettono in caccia a stomaco vuoto.
Negare l'impatto elevato del gatto su molti animali (uccelli, rettili, micromammiferi e insetti) credo sia un esercizio piuttosto complicato ...
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Dal punto di vista della popolazione vittima che la pressione predatoria sia a scopo nutritivo o ludico poco cambia, a meno di non voler reintrodurre dalla porta quella morale buttata (giustamente) dalla finestra. Inoltre se è vero che i gatti si mettono in caccia in perfetta efficienza è anche vero che proprio per questo si possono permettere di poltrire molto di più e che lo "sforzo di caccia" di un animale affamato sarà sempre molto più intenso di quello di un animale pasciuto. Le uccisioni "senza motivo" sono per altro una caratteristica comune anche ad altri predatori, si veda il comportamento dei piccoli mustelidi.
Sulla seconda affermazione ho un'opinione esattamente opposta , confortata fin qui dalla esiguità degli elementi portati a sostegno della ipotesi del forte impatto. Questa discrepanza è forse dovuta ad un diverso livello di riferimento che, nel mio caso, è quello di popolazione.
Roberto
PS: ho letto solo dopo aver inserito questo post l'intervento precedente, su cui concordo pienamente.
verum stabile cetera fumus |
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Stregatto
Utente Senior
Città: Arezzo
2251 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 17 febbraio 2012 : 10:09:44
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Concordo pienamente con gli ultimi tre interventi!!!
| Messaggio originario di Hemerobius: Inoltre se è vero che i gatti si mettono in caccia in perfetta efficienza è anche vero che proprio per questo si possono permettere di poltrire molto di più e che lo "sforzo di caccia" di un animale affamato sarà sempre molto più intenso di quello di un animale pasciuto. Le uccisioni "senza motivo" sono per altro una caratteristica comune anche ad altri predatori, si veda il comportamento dei piccoli mustelidi.
Roberto
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Sono d'accordo: tutto sommato, è anche questo uno dei motivi per cui spesso ci lamentiamo della scarsa efficacia del nostro gatto di casa nella sua "storica mansione" di cacciatore di topi... Come è vero, d'altro canto, che la disperazione della fame può indurre talvolta il predatore a compiere imprese titaniche...
Stregatto |
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