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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 febbraio 2012 : 11:16:08
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| Messaggio originario di Stregatto:
... Viaggiando a ritroso nel tempo, ci rendiamo conto che (oltre alla specie umana che giustamente citi) buona parte di piante e animali che ci circondano sono stati, in tempi storici, importati da altri luoghi: tacchini, fagiani, pavoni ecc. Limoni e altri agrumi, come testimonia l'iconografia, erano una costante di giardini e cortili rinascimentali. Vogliamo "sterminare" anche quelli? ... |
sterminarli no... ma ad es. i tacchini o le faraone da noi non sono naturalizzati, tenerli come animali da cortile è un conto, pensare di crearne popolazioni rinselvatichite vitali sarebbe un altro
e lo stesso vale per i gatti; il fatto che il gatto domestico, come animale appunto domestico , sia con noi da lunghissimo tempo, non è in contrasto con il fatto che la sua presenza nell'ambiente naturale, soprattutto in ambienti di particolare pregio con presenza di specie a rischio, è indesiderabile e va contrastata
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare
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Frustone
Utente Senior
Città: Siena
Prov.: Siena
Regione: Toscana
1823 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 febbraio 2012 : 11:52:43
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Il problema dei gatti è reale, e a mio modo di vedere Gomphus (come spesso gli succede) ha centrato sia il problema che la soluzione.
Il nostro gatto domestico è un alloctono, c'è poco da fare e più impattante di quanto si pensi. Basti pensare al sottoscritto che ha dovuto a più riprese chiamare la asl per colpa di un irresponsabile vicino. Chi vi scrive ha un terreno ove realmente avevo un parco naturale. 10 anni fà lo acquistai che aveva, biscie, cervoncini, luscengole, e gli immancabili biacchi, venite a trovarmi a giugno, se si vede una luscengola è... grasso che cola. Per non parlare di certi tipi di insetti che proprio sono diventati rari anche vederli in quel terreno.
In materia i comuni legiferano, da me è già come in Belgio da circa 15 anni, ma.. il problema è al solito la mentalità delle persone, ne portano di nuovi, con l'idea che uccida i ratti, si, uccide,ma.. da me uccide tutto fuorchè i ratti di fogna... Ultimamente con le multe, il problema comincia a calmarsi, ma al solito un'ordinanza comunale non basta, occorre la sanzione.
Guardate quanto questi problemi costino pure e incidano sui bilanci dei comuni, questo pdf cita la realtà fiorentina, citando a più riprese l'ottimo studio inglese (c'è anche un documentario video) che a macchia di leopardo in Europa stà aprendo molte coscenze sul gatto.
Link
Massimo
------------------------ NO ALL'AEROPORTO,NO AMPUGNANO! |
Modificato da - Frustone in data 10 febbraio 2012 11:58:37 |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 10 febbraio 2012 : 12:02:42
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Sono d'accordo. Oggi il problema non sono i topolini da granaio, ma i ratti di fogna, e i gatti si guardano bene dall'attaccarli. Il gatto, in questo senso, è un caso di lotta biologica in cui il predatore, trovando altre prede più facili, si è rivolto anche a quelle piuttosto che alla specie obiettivo. (un po' come nel caso dell'Harmonia axiridis) C'è un altro possibile problema di cui non so niente: il gatto domestico si può ibridare col gatto selvatico? luigi
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 10 febbraio 2012 : 12:13:50
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Per quanto riguarda le specie alloctone, vorrei introdurre un altro concetto: le specie "squilibrate", intese come quelle specie che esistono nel nostro paese da tantissimo tempo ed erano in perfetto equilibrio con l'ecosistema, finché noi abbiamo combinato un pasticcio.
Per esempio, abbiamo messo a loro disposizione, consapevolmente o no, grandi quantità di cibo che ne hanno provocato una proliferazione anomala. A seguito di questa proliferazione, che sfugge ai meccanismi dell'equilibrio ecologico perché è costantemente sostenuta dal cibo fornito da noi, questi animali, pur essendo autoctoni, sono diventati un elemento squilibrante dell'ecosistema e una minaccia per la biodiversità.
Sto pensando, per esempio, ai gabbiani reali, ai ratti, alle cornacchie e, in certe aree, alle volpi.
luigi |
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gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 febbraio 2012 : 12:33:22
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ciao luigi
d'accordo sulla sostanza del tuo ultimo intervento ... ma qui rischiamo di andare OT, l'argomento della discussione è se-come-fino a che punto controllare le popolazioni di gatti domestici, in particolare di quelli che domestici non lo sono più
se ci mettiamo ad affiancare altri argomenti, fra un po' nessuno riuscirà più a seguire il filo della discussione
se vuoi sviluppare quest'argomento, sicuramente significativo, troverei più appropriato aprire una discussione a parte
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 10 febbraio 2012 : 13:00:27
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Hai ragione. Mi ero solo "attaccato" alla disquisizione se fosse più lecito sterilizzare il gatto domestico in quanto alloctono. In questo senso, secondo me si potrebbe generalizzare la liceità di intervenire non solo sugli alloctoni, ma anche sugli autoctoni il cui equilibrio sia stato stravolto dalla presenza dell'uomo (non per eliminarli, ma per contenerli). Comunque, convengo che è meglio parlarne in altra sede dedicata. luigi
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MaggieGrubs
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
3701 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 febbraio 2012 : 13:10:45
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| Messaggio originario di Stregatto:
E' vero Maurizio, la maggioranza degli studiosi ritiene che l'attuale gatto domestico derivi da Felis silvestris lybica, specie selvatica presente in Egitto, Mesopotamia e buona parte del Medio Oriente. In queste terre, circa 5.000 anni fa, cominciò l'alleanza con il nostro prezioso alleato, che nel corso dei vari millenni - al pari di regni e dinastie... - ha alternato ascese, cadute e "risalite": da divinità degna del massimo rispetto (nell'Antico Egitto) ai barbari roghi del Medioevo in compagnia di streghe, alla risalita del "secolo dei Lumi"...fino ai "viziati" gatti da salotto dei giorni nostri... La sua domesticità sembrerebbe confermare la discendenza da F. lybica, più socievole rispetto al nostro gatto selvatico europeo (alquanto "asociale" e impossibile da addomesticare). Detto ciò, è interessante considerare ciò che hanno sottolineato vari studiosi (non solo zoologi ma anche storici e archeologi): il barbaro sterminio dei gatti nel Medioevo si è rivelata, per noi europei, una delle scelte più stupide e infelici di tutti i tempi. E l'abbiamo pagata cara per molti secoli a venire: una scelta diversa ci avrebbe senz'altro evitato topi, pestilenze e carestie...
Stregatto
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Non ho ancora letto gli altri messaggi (pagina 3!) ma ti quoto in pieno Stregatto!!! il mio gatto è interamente nero, con gli occhi gialli. E' capace di distinguere i libri e i fogli che mi servono da quelli che non mi servono ed è bilingue (inglese italiano) anzi no, tre lingue: parla anche il gattese! Nel Medioevo sarebbe stato bruciato! Ed io prima di lui o con lui |
Modificato da - MaggieGrubs in data 10 febbraio 2012 13:40:17 |
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Cmb
Moderatore
Città: Buers
Prov.: Estero
Regione: Austria
12844 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 10 febbraio 2012 : 13:20:40
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| Messaggio originario di FOX:
Ciao Alida,
a parte che non dovremmo parlare qui di animali da compagnia e domestici.. Anche io ho gatti, due miei, due in pensione e un'altro parcheggiato, insomma in totale al momento sono 5. Se questi non fossero sterilizzati o castrati sarebbe un grosso problema averli tutti in appartamento, soprattutto per il cattivo odore che ogni maschio marca il suo territorio e, non solo, anche le femmine non sono a meno... Per quanto riguarda le colonie feline randagie, ritengo che sia un ottima cosa la castrazione o sterilizzazione onde evitare l'accrescersi di questi e perdere ogni controllo, soprattutto il diffondersi di malattie compreso HIV felina e poi chi occupa di questi poveri animali? Trovo assurdo il fatto di non sterelizzare gli animali di razza..allora vuol dire incrementare lo scopo di lucro e non l'amore per gli animali.. a parte che tutti i gatti, sia mie che in pensione sono tutti trovatelli...
Comunque il Belgio è un'altro mondo e un'altra cultura, da quanto ho visto da un mio recente soggiorno non mi risulta che ci sia un abbandono degli animali con molta frequenza, come si vede in altre nazioni compresa l'Italia, noi al momento stiamo raggiungendo numeri assurdi, quando si potrebbe fare meglio, comunque se non ci fosse il volontariato sarebbe molto, molto peggio. Le istituzioni non fanno assolutamente niente.
simo
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....meno male che lo faccio esclusivamente solo nel mio giardino
"La distinction des espèces de limaces est extrêmement difficile, et aucun zoologiste n’est encore parvenu à quelque chose d’un peu satisfaisant sous ce rapport." H. M. DUCROTAY DE BLAINVILLE 1823
Vieni nel mondo dei Limax d'Italia o raggiungimi dagli Opiliones d'Italia
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MaggieGrubs
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
3701 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 febbraio 2012 : 13:37:04
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hai ragione Maurizio, forse bisognerebbe modificare il titolo in modo che comprenda tutta la discussione finora
Comunque, avete ragione con i vostri argomenti. O per lo meno vedo che possono avere un loro significato. PERO' secondo me, nessuno ha un'idea reale della portata di certe azioni. Nel senso hanno introdotto Harmonia per poi rendersi conto che era una grossa cavolata. Ma essendo insetti, tentare di eliminarli è una causa persa! non so da quanto tempo è in corso la lotta contro le zanzare ma mi pare che stiano vincendo loro! per non parlare delle formiche argentine! A Milano, per tentare di contenere i piccioni (visto che altri provvedimenti che hanno detto di aver tentato sono falliti miseramente), hanno pensato bene di introdurre le cornacchie. Ora non ho mai visto i loro nidi, ma vi garantisco che nella mia zona sono almeno altrettanto numerose dei piccioni. Quindi ben lungi dall'aver risolto il problema piccioni, hanno a voler ben guardare, creato il problema cornacchie. (a me personalmente, vanno bene sia i piccioni che le cornacchie, almeno ci rimane qualche animale altrimenti ci si dimentica persino che faccia hanno!!!) Per risolvere il problema delle zanzare, hanno introdotto certi pesci dei quali non ricordo il nome. ALtra trovata magnifica! Gli esperti ancora una volta poi tanto esperti non erano! i pescetti si sono sviluppati a scapito di altri specie locali.
Questi sono solo alcuni esempi ma così ce ne sono una marea. Anche ammettendo che un certo gruppo di politici sostenuti da certi esperti agiscano in buona fede (personalmente non ci credo, ma non importa) secondo me non riescono in ogni caso a vedere molto più lontano del loro naso e degli immediati mesi-anni dopo la loro azione. Non hanno né la capacità né l'interesse reale a vedere oltre. I 'risultati' su cui contano sono quelli immediati ai fini delle successive elezioni. n altri campi, i 'risultati' sono i guadagni immediata come nel caso di Monsanto, Genetech ed altri simili.
Perché dobbiamo pensare che la trovata del Belgio abbia più senso di tutto ciò? In fin dei conti una proposta di legge, può anche essere votata ed applicata. Magari poi copiata da altri stati o magari poi imposta come direttiva europea come è capitato con altre varie cose (vedi TAV). A quel punto come si può prevedere l'estensione e la portata della 'banale' sterilizzazione di felini alloctoni ed invasivi?
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Modificato da - MaggieGrubs in data 10 febbraio 2012 14:00:28 |
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MaggieGrubs
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
3701 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 febbraio 2012 : 13:39:24
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| Messaggio originario di Cmb:
| Messaggio originario di Fox: Se questi non fossero sterilizzati o castrati sarebbe un grosso problema averli tutti in appartamento, soprattutto per il cattivo odore che ogni maschio marca il suo territorio
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....meno male che lo faccio esclusivamente solo nel mio giardino
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MIII Clemens sei un mito!!!!!
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Modificato da - MaggieGrubs in data 10 febbraio 2012 13:41:47 |
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Stregatto
Utente Senior
Città: Arezzo
2251 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 febbraio 2012 : 14:08:48
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| Messaggio originario di MaggieGrubs:
| Messaggio originario di Stregatto:
E' vero Maurizio, la maggioranza degli studiosi ritiene che l'attuale gatto domestico derivi da Felis silvestris lybica, specie selvatica presente in Egitto, Mesopotamia e buona parte del Medio Oriente. In queste terre, circa 5.000 anni fa, cominciò l'alleanza con il nostro prezioso alleato, che nel corso dei vari millenni - al pari di regni e dinastie... - ha alternato ascese, cadute e "risalite": da divinità degna del massimo rispetto (nell'Antico Egitto) ai barbari roghi del Medioevo in compagnia di streghe, alla risalita del "secolo dei Lumi"...fino ai "viziati" gatti da salotto dei giorni nostri... La sua domesticità sembrerebbe confermare la discendenza da F. lybica, più socievole rispetto al nostro gatto selvatico europeo (alquanto "asociale" e impossibile da addomesticare). Detto ciò, è interessante considerare ciò che hanno sottolineato vari studiosi (non solo zoologi ma anche storici e archeologi): il barbaro sterminio dei gatti nel Medioevo si è rivelata, per noi europei, una delle scelte più stupide e infelici di tutti i tempi. E l'abbiamo pagata cara per molti secoli a venire: una scelta diversa ci avrebbe senz'altro evitato topi, pestilenze e carestie...
Stregatto
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Non ho ancora letto gli altri messaggi (pagina 3!) ma ti quoto in pieno Stregatto!!! il mio gatto è interamente nero, con gli occhi gialli. E' capace di distinguere i libri e i fogli che mi servono da quelli che non mi servono ed è bilingue (inglese italiano) anzi no, tre lingue: parla anche il gattese! Nel Medioevo sarebbe stato bruciato! Ed io prima di lui o con lui
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Mitica Maggie!!! Tra gatti, streghe e...stregatti ci capiamo!
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Stregatto
Utente Senior
Città: Arezzo
2251 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 febbraio 2012 : 14:50:49
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| Messaggio originario di elleelle:
Sono d'accordo. Oggi il problema non sono i topolini da granaio, ma i ratti di fogna, e i gatti si guardano bene dall'attaccarli. Il gatto, in questo senso, è un caso di lotta biologica in cui il predatore, trovando altre prede più facili, si è rivolto anche a quelle piuttosto che alla specie obiettivo. (un po' come nel caso dell'Harmonia axiridis) C'è un altro possibile problema di cui non so niente: il gatto domestico si può ibridare col gatto selvatico? luigi
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Non sempre è così, dipende dai gatti. Qualche anno fa, a pochi metri da casa mia, in pieno centro storico, ho assistito a uno spettacolo che mi ha sorpreso non poco. Un enorme gatto tigrato (il classico soriano, per intenderci) correva come un forsennato verso il vicino vicolo tenendo saldamente in bocca un ratto di proporzioni gigantesche: era grosso forse più della metà del gatto. E, da quanto ho potuto vedere, era ben deciso ad arrivare alla "fase consumatoria" della caccia...Certo, se al suo posto ci fosse stato un delicato persiano cresciuto e vissuto sempre tra le pareti domestiche, che mai in vita sua ha messo il naso fuori casa, beh, le cose sarebbero andate diversamente. Probabilmente tutto si sarebbe concluso con una comica e "ingloriosa" ritirata da parte del "nobile micione"...
Sul rapporto tra gatti e ratti va inoltre considerato un altro fenomeno, estremamente interessante. Alcuni studiosi sostengono che l'uomo, perlopiù involontariamente, ha esercitato su entrambe le specie una sorta di selezione artificiale che nel tempo ha portato gradualmente alla "formazione" di gatti sempre più piccoli e meno combattivi e ratti sempre più grossi e agguerriti. In altre parole, con la nostra "vocazione" a intervenire su tutto (anche se qui non c'è stata volontà) avremmo forgiato dei minigatti e dei supermouse... In questo caso, la classica frase "Non ci son più i gatti di una volta" non sarebbe soltanto un luogo comune...
Stregatto |
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Hemerobius
Moderatore
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4877 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 10 febbraio 2012 : 16:56:44
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Questa cosa di gatti completamente rinselvatichiti che minacciano specie autoctone a mio parere è proprio tutta da dimostrare. Fosse vero che esistono popolazioni di gatti domestici completamente rinselvatichite in ambienti naturali resterebbe da capire se la presenza di un piccolo predatore possa veramente fare danno. Sento riverberi del vecchio concetto di "animale nocivo" del codice della caccia: ma nocivo a chi? E comunque in questa discussione non capisco cosa c'entri. Popolazioni del genere non sarebbero sterilizzabili perché non sarebbero neppure "raggiungibili". Qui si tratta invece di una questione di gestione di animali urbani e periurbani semidomestici.
Roberto
verum stabile cetera fumus |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 febbraio 2012 : 00:10:52
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Proprio oggi è stata aperta questa discussione. E' vero che siamo andati un po' fuori tema rispetto alla sterilizzazione dei gatti, ma mi sembra che l'argomento centrale, tutto sommato, si fosse esaurito, e comunque fosse meno interessante degli spunti che sono venuti dopo. Forse non è necessario fare dietrologie, sia di tipo cacciatorio (lotta ai nocivi), sia di tipo animalista (tutti gli animali sono buoni) per spiegare certe osservazioni. Mi pare che l'eventualità che una popolazione di predatori cresciuta di numero possa minacciare l'equilibrio ecologico e la biodiversità non sia scontata a priori, ma neppure campata in aria. Lo zio di mia moglie, che abitava ad Arzachena in una casa con giardino, aveva dovuto circondare di fasci di pungitopo i tronchi degli alberi perché i gatti semiselvatici distruggevano tutti i nidi degli uccelli; e il giardino era costellato di spiumate di tortore. I gatti i mezzi per essere forti predatori ce li hanno. luigi
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Modificato da - elleelle in data 11 febbraio 2012 00:12:12 |
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Hemerobius
Moderatore
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4877 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 febbraio 2012 : 08:47:01
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| Messaggio originario di elleelle: ... Lo zio di mia moglie, che abitava ad Arzachena in una casa con giardino, aveva dovuto circondare di fasci di pungitopo i tronchi degli alberi perché i gatti semiselvatici distruggevano tutti i nidi degli uccelli; e il giardino era costellato di spiumate di tortore. I gatti i mezzi per essere forti predatori ce li hanno. |
Il che dimostra che il giardino dello zio di tua moglie era un habitat inadatto alla nidificazione delle tortore finché lo stesso non ha escluso i predatori presenti. Ma non dice nulla della dinamica e delle interazioni tra popolazioni di gatti e tortore. Può anche darsi che a livello di popolazione la predazione sugli alberi dello zio di tua moglie fosse FAVOREVOLE alle tortore. Il gatto è un piccolo predatore specializzato, a meno di casi particolari (isole oceaniche) non vedo come possa sviluppare una pressione sulle popolazioni delle prede sino al punto di minacciarle.
Roberto
verum stabile cetera fumus |
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Stregatto
Utente Senior
Città: Arezzo
2251 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 febbraio 2012 : 09:46:07
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| Messaggio originario di Hemerobius:
| Messaggio originario di elleelle: ... Lo zio di mia moglie, che abitava ad Arzachena in una casa con giardino, aveva dovuto circondare di fasci di pungitopo i tronchi degli alberi perché i gatti semiselvatici distruggevano tutti i nidi degli uccelli; e il giardino era costellato di spiumate di tortore. I gatti i mezzi per essere forti predatori ce li hanno. |
Il che dimostra che il giardino dello zio di tua moglie era un habitat inadatto alla nidificazione delle tortore finché lo stesso non ha escluso i predatori presenti. Ma non dice nulla della dinamica e delle interazioni tra popolazioni di gatti e tortore. Può anche darsi che a livello di popolazione la predazione sugli alberi dello zio di tua moglie fosse FAVOREVOLE alle tortore. Il gatto è un piccolo predatore specializzato, a meno di casi particolari (isole oceaniche) non vedo come possa sviluppare una pressione sulle popolazioni delle prede sino al punto di minacciarle.
Roberto
verum stabile cetera fumus
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Concordo pienamente! E chi ci dice che quella piccola pressione selettiva da parte dei gatti non era invece l'"asso nella manica" delle tortore? Siamo nell'ambito delle ipotesi, è vero. Ma non dimentichiamo che è proprio questo il dramma dei colombi delle nostre città: cibo e spazio a volontà (creato e ripristinato continuamente dall'uomo) unito alla totale assenza di predatori. Il risultato di tutto ciò lo conosciamo tutti: un'affollamento di piccioni malandati e malnutriti che proliferano a dismisura tirando avanti tra stenti e malattie...
Stregatto |
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gigi58
Moderatore Trasversale
Città: Trapani
Prov.: Trapani
Regione: Sicilia
17657 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 febbraio 2012 : 09:46:11
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Concordo sostanzialmente con Roberto, tra l'altro faccio notare che le tortore sono in un numero così elevato da facilitare il ruolo di prede. Non ritengo invece probabile che una civetta in piena forma fisica, sia preda di un gatto, atal proposito ho un ricordo da ragazzo: una zuffa fra il gatto di mio nonno e una donnola finita sostanzialmente pari con fuga del mustelidae che tuttavia per alcuni secondi fronteggiò il grosso antagonista. Ritornando al gatto ricordo che qualche hanno fa la legislazione sulla caccia considerava "nocivo" è quindi abbattibile i gatti che si tovavano a più di 150 metri dall'abitato e ricordo che mio nonno, irriducibile cacciatore, avversava come nocivi gatti e volpi. Fra l'altro leggo che nella "civilissima" Svizzera questa "pratica" è ancora in voga.
Gigi |
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MaggieGrubs
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
3701 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 febbraio 2012 : 10:09:36
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esatto Roberto!!
Luigi, sicuramente i gatti hanno un impatto sulle popolazioni degli animali che predano. Impatto che effettivamente io non sono in grado di valutare. Però si tratta della stessa pressione evolutiva che leoni-leonesse esercitano sulle gazzelle e le gazzelle esercitano su leoni-leonesse. Se ci pensi bene, la pressione maggiore la esercitiamo ancora una volta noi umani. Penso che su questo siamo d'accordo tutti. E la prova sono le 'nuove' specie che scelgono di abitare in città. O 'vecchie' specie tipo i passeri che hanno 'scelto' di cambiare o di integrare la loro dieta e che in centro a Milano sono diventati assidui frequentatori dei bar .... (2)
Per quanto riguarda Link la mia opinione è che se quel rapace non è già in condizioni pessime per altre ragioni, un gatto non sarà mai in grado di catturarlo. Un mio ex collega oltre ad un gatto (che passava metà del tempo in appartamento e l'altra metà in cascina, quindi non era un gatto 'da salotto' ) aveva un pappagallo cenerino. Spesso il cenerino era libero di vagare per la stanza. Il gatto dopo un paio di tentativi di prenderlo, ha rinunciato perché le cose si mettevano male. Il becco e gli artigli del cenerino sono veramente potenti ma sicuramente non altrettanto potenti di quelli di una civetta o gheppio.
Detto questo, credo che tu abbia ragione, gli spunti laterali nati da questa discussione sono certamente molto interessanti. soprattutto perché ci siamo divisi in due schieramenti e nessuno dei due riesce a produrre argomenti sufficientemente buoni da convincere l'altro gruppo. In questo modo potremmo andare avanti per il prossimi due secoli e forse non è il caso anche se ho trovato il tutto molto interessante!
Alida
(1) poi secca anche a me, se a casa di un amico, non riesco a trovare un posto decente per appendere mangiatoie varie per i volatili perché i gatti dei vicini riescono ad arrampicarsi ovunque ... (2) I corvi in Giappone hanno imparato ad usare utensili particolarissimi per aprire noci: automobili e semafori. Lasciano cadere una noce, un'auto passandoci sopra la schiaccia. Quindi i corvi aspettano che il semaforo diventi rosso e scendono a mangiare le loro noci. Dimmi tu. Documentario BBC riconoscerete sicuramente la voce del narratore.. Link
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Modificato da - MaggieGrubs in data 11 febbraio 2012 10:11:48 |
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Stregatto
Utente Senior
Città: Arezzo
2251 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 febbraio 2012 : 10:44:34
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Grandeeeee!!! Il mitico David Attenborough!! In assoluto uno dei miei "Grandi Maestri"... Sono cresciuto con i suoi documentari!! Che dire di più? Parafrasando ancora K. Lorenz direi che è un esempio illuminante di..."evoluzione e modificazione del comportamento"...
Stregatto |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 febbraio 2012 : 10:59:21
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E' vero. Come già successo in altre discussioni, si sono create le opposte tifoserie tra ecologisti e animalisti e quindi è inutile proseguire se l'intento è trovare posizioni condivise, perché non le troveremo. Peccato, perché tra di noi non ci sono animalisti puri, ma persone che hanno sempre una doppia sensibilità. Probabilmente, l'animalismo è un "carattere dominante", che, quando presente, mette a tacere l'altro.
A questo punto, se la discussione si è spostata dal piano ecologico sul piano sociologico/affettivo, non credo di essere competente per dare un contributo valido.
Prima di lasciare la discussione, volevo ribadire una cosa che ho già detto, ma forse l'avevo espressa male. I predatori che dispongono di un sostegno alimentare da parte dell'uomo, siano essi animali domestici o animali selvatici che si nutrono di avanzi di vario genere lasciati a loro disposizione non sono adatti per il controllo delle popolazioni delle loro prede come i predatori naturali. Infatti, nel loro caso il feedback "eccessiva riduzione della popolazione delle prede -> riduzione della popolazione dei predatori" è disattivato dalla costante disponibilità di cibo di origine umana. Quindi, questi predatori possono impunemente azzerare del tutto le popolazioni predate anziché tenere semplicemente sotto controllo l'eventuale soprannumero.
luigi
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