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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 08 gennaio 2011 : 15:38:55 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Voglio sollevare un problema piuttosto sottile: cosa si intende quando si parla di “ambiente” e, di conseguenza, quali sono le iniziative e le posizioni che fanno bene o fanno male.

Prendo ad esempio il FAI = Fondo per l’Ambiente Italiano; ci si aspetterebbe qualche battaglia su temi ecologici e, invece, l’ambiente loro lo intendono solo come paesaggio in senso lato. E, infatti, il FAI si impegna attivamente per difendere e rendere fruibili i beni che danno gioia agli occhi e testimoniano la tradizione e il culto della bellezza e del gusto: antichi borghi, residenze artistiche, opere d’arte, siti archeologici e simili, come del resto fa la l’associazione “concorrente” Italia Nostra.

Ma è soprattutto nella pubblica amministrazione (Comuni e Regioni) che l’ambiente è inteso in maniera poco chiara e spesso contraddittoria, indipendentemente dal colore politico degli amministratori. Ed è un problema, perché sono proprio questi gli enti che gestiscono il territorio.

Per esempio, nei nuovi piani regolatori, si verifica da vari decenni la progressiva diminuzione dell’ “If” , cioè dell’indice metri cubi edificabili/metro quadro di terreno. Ciò ha prodotto un’edilizia meno intensiva, con palazzi più bassi e meno ravvicinati tra loro, ma anche un proporzionale maggior consumo di territorio a parità di unità immobiliari costruite. Particolarmente dannosi, in questo contesto, i nuovi quartieri periferici creati non in continuità con l’abitato esistente, che in sostanza pregiudicano, dal punto di vista naturalistico, anche le aree che si trovano in mezzo, pur se lasciate a verde, mentre, d'altro canto, incentivano l'uso dell'auto anche per andare a fare la spesa.

Emblematico di questa confusione il fatto che la famosa legge del 2008, denominata “Piano casa”, che consentiva incrementi di cubatura fino al 30% sulle costruzioni esistenti senza ulteriore consumo di territorio, sia stata inspiegabilmente contestata dagli “ambientalisti”.

Alla base di queste contraddizioni c’è un’interpretazione ambigua e contraddittoria del valore “ambiente”, che è inteso dai puristi (come immagino sia la maggior parte di noi di FNM) come “ambiente naturale”, mentre è inteso da molti altri, come “decoro urbano” o come “spazi per attività ricreative”, sempre tenendo in gran conto la "sicurezza" (guai se a un cittadino gli cade un ramo secco sulla testa o se inciampa e cade per un'asperità del terreno!!!!).

In questo equivoco si inseriscono iniziative sorprendenti come quelle illustrate dalla nostra Akis bacarozzo in una discussione di tempo fa (Link), oppure dalla nostra Linkos per quanto riguarda le spiagge (Link). Iniziative di “pulizia” o di “lotta al degrado” con eliminazione di siepi di rovi e altri ambienti di riproduzione nei parchi, sarchiatura delle spiagge per eliminare i rifiuti antiestetici insieme agli sfortunati animaletti e alle piante pioniere e così via.

Il fatto più inquietante è che questo tipo di interventi, così come l’espansione ingiustificata delle aree urbane, sono presentati, spesso in buonafede, come interventi “per l’ambiente” e molti cittadini impreparati o distratti, applaudono.

luigi

FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


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Inserito il - 08 gennaio 2011 : 15:46:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
elleelle:


Prendo ad esempio il FAI = Fondo per l’Ambiente Italiano; ci si aspetterebbe qualche battaglia su temi ecologici e, invece, l’ambiente loro lo intendono solo come paesaggio in senso lato. E, infatti, il FAI si impegna attivamente per difendere e rendere fruibili i beni che danno gioia agli occhi e testimoniano la tradizione e il culto della bellezza e del gusto: antichi borghi, residenze artistiche, opere d’arte, siti archeologici e simili, come del resto fa la l’associazione “concorrente” Italia Nostra.

Io non mi inserisco tra i puristi, sono quelli che fanno più danno che altro, se si vuol mantenere un certo "AMBIENTE" con tutti i suoi valori e principi, ci vuole manutenzione, fatta solo ed esclusivamente da persone ed organi competenti e nei tempi corretti...






Luigi, scusa se vado OT, per aver toccato con mano più volte attraverso il Ministero dei beni culturali, questi sono solo interessati alla parte economica, lasciti, sovvenzioni e finanziamenti di vari istituti di credito e altro...insomma sono solo interessti dove circola moneta, ma tanta, parte di questa non si sa che fine faccia!!

Fra le due Associazioni non saprei chi scegliere...

Devi sapere che con questo piano casa, hanno anche usufruito quella legge italiana, vecchia di qualche centinaio di anni che per esempio: tu hai un immobile di circa 2000 m2 o m3, adibito a non importa che, stalle, capanne, industriale, civile abitazione o altro, su un terreno di 40h o molto di più, questa legge ti permette di abbattere l'immobile esistente e sul quel terreno fare tante villette anche di lusso con tanto di piscina, abbattendo bosco o altro verde esistente, poi puoi ricostruire pari alla uguale metratura, cioè su una superfice e o cubatura di 2000 m2 o m3, puoi fare tante villette di 200 m2 ciascuna distribuite sul tutto il territorio. Questo è già accaduto nel Chianti ed ora è al vaglio presso la Regione Toscana dove comitati locali, compreso il comune di appartenenza, hanno fatto obiezione.


simo





Osserva in profondità, nel profondo della natura, solo così potrai comprendere ogni cosa. - Albert Einstein
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elleelle
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Città: roma

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Flora e Fauna

Inserito il - 08 gennaio 2011 : 16:06:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di FOX:
[
Devi sapere che con questo piano casa, hanno anche usufruito quella legge italiana, vecchia di qualche centinaio di anni che per esempio: tu hai un immobile di circa 2000 m2 , adibito a non importa che, stalle, capanne civile abitazione o altro, su un terreno di 40h o molto di più, questa legge ti permette di abbattere l'immobile esistente e sul quel terreno fare tante villette anche di lusso con tanto di piscina, abbatendo bosco o altro esistente di verde, pari alla uguale metratutura, cioè su uan superfice e o cubatura di 2000 m2 o m3, puoi fare tante villette di 200 m2 ciascuna distribuite sul tutto il territorio. Questo è già accauto nel Chianti ed ora è al vaglio presso la Regione Toscana dove comitati locali, compreso il comune di appartenenza, hanno fatto obiezione.


simo


Questo, secondo me, è un altro problema. Il principio dell'aumento dell'If e della deroga alla distanza dai confini era ambientalmente corretto. Poi, se imprenditori e privati senza scrupoli la stravolgono e amministrazioni locali corrotte non controllano, non c'è rimedio .....
Pensiamo a cosa sono stati capaci di fare con le fonti di energia rinnovabili....
Comunque, era solo un esempio per rifletterci su ......
luigi
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FOX
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Città: BAGNO A RIPOLI

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Inserito il - 08 gennaio 2011 : 16:22:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Ok, sono andata OT, ma lo avevo detto, però quello che volevo dire se le istituzioni stesse: Regioni, provincie e comuni, se non sanno cosa vuol dire Ambiente e prenderne le dovute attenzioni, anche se hanno all'interno uffici preposti per la salvaguardia e la manutenzione di questo, andremmo poco lontano...
Purtropo in qualità di presidente di una associazione devo fare i cozzi (scontri)tutti i giorni con questi, credimi c'è totale ignoranza!

Ora torniamo alla tua domanda!


simo






Osserva in profondità, nel profondo della natura, solo così potrai comprendere ogni cosa. - Albert Einstein
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

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Flora e Fauna

Inserito il - 08 gennaio 2011 : 18:24:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non credo che tu fossi fuori tema.
Secondo me, il guaio è proprio un particolare tipo di ignoranza, un po' nascosta e inconsapevole, per cui molti si professano a favore dell'ambiente, ma poi lo danneggiano.
E non necessariamente perché siano disonesti; semplicemente perché, per "ambiente" intendono un'altra cosa .....
luigi
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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

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Inserito il - 08 gennaio 2011 : 20:41:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sento un fischio nelle orecchia . In questo periodo mi trovo collaborando in un gruppo multidisciplinare, coordinato da un'ente nazionale. La prima volta che ci siamo incontrati, dopo esserci presentati reciprocamente, il coordinatore, un uomo illuminato con una missione che va ben oltre le sue mansioni istituzionali, ci ha dato tutti un compito a casa da fare per la riunione successiva... di scrivere in breve come interpretavamo i termini "ambiente", "ecosistema", "salvaguardia" e "il rapporto uomo-natura". La mia prima reazione era di brontolare a ciò che sembrava quasi un tema da terza media, ma poi pensandoci, ho capito quanto era importante fare chiarezza su questi concetti, prima con noi stessi, poi con gli altri, perché sono concetti non affatto semplici.
Sarebbe interessante sentire il parere dei tecnici del forum, ma personalmente in ambito scientifico tenderei ad evitare la parola "ambiente" in favore di altri termini più precisi come "ecosistema", "habitat", bioma, biotopo e così via. Avrei anche grosse difficoltà definire il termine "ambiente naturale", in quanto in verità non esiste più un "ambiente" che non risente dal tocco dell'uomo, chi di più, chi di meno. Al massimo si potrebbe parlare di un ambiente con alto grado di naturalità.
Per quanto riguarda l'uso del termine in ambito istituzionale/amministrativo, interessante la definizione dell'ambiente sul sito, appunto, del FAI (vedi qui): "In ecologia si definisce ambiente l’insieme dei fattori esterni a un organismo che ne influenzano la vita. Il termine viene anche inteso, in senso più ampio, come il complesso degli elementi naturali (la flora, la fauna, il paesaggio) e delle risorse che circondano un determinato organismo e, in particolare, gli esseri umani" (il grassetto è il mio).
Sulla definizione generale dell'ambiente, nulla da dire. Tutto sta nel peso attribuito a quelle ultime cinque parole e come vengono interpretate, cioè, fino a che punto è giusto e giustificato migliorare l'ambiente dell'uomo (nel senso stretto e immediato) alle spese dei suoi coabitanti (e a volte pure i suoi conspecifici) sulla Terra.

Sarah Gregg - Con altri occhi, Flickr, Facebook


"Mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto", (Stephen Jay Gould)

Modificato da - lynkos in data 08 gennaio 2011 20:42:40
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 08 gennaio 2011 : 21:09:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Benissimo, Sarah!!
E' una delle poche volte che noi del forum, oltre a discutere in maniera produttiva o meno tra di noi, abbiamo, (ho meglio, hai) la possibilità di far passare un messaggio verso chi ha il potere decisionale.

Secondo me, bisognerebbe cercare di spostare l'accento dalla visione antropocentrica emotiva e superficiale (mi guardo intorno e ho una sensazione di bello!...) alla visione più scientifica e, in particolare, ecologica.
Credo che una parola chiave che dovrebbe essere usata di più è "biodiversità" e sarebbe bello se tu riuscissi a infilarla nelle relazioni del tuo gruppo.

Per molti un bell'ambiente significa semplicemente belle cose da vedere, piante e fiori (magari, specie alloctone coltivate che fa lo stesso), aria pulita, sicurezza, sentieri per passeggiate e jogging, magari perfino piste ciclabili, punti di ristoro, giochi per bambini, prati rasati all'inglese, alberi potati con cura.

Il difficile, secondo me, è convincere la gente a guardare "con altri occhi" oltre la patina estetica e funzionale per cercare i valori (emotivi, scientifici e culturali) della natura e imparare a trarre piacere più da quelli che dall'ordine, dalla pulizia e dalla bellezza architettonica.

Siamo nelle tue mani (e nei tuoi occhi)
luigi

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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 09 gennaio 2011 : 00:04:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di lynkos:
..... Tutto sta nel peso attribuito a quelle ultime cinque parole e come vengono interpretate, cioè, fino a che punto è giusto e giustificato migliorare l'ambiente dell'uomo (nel senso stretto e immediato) alle spese dei suoi coabitanti (e a volte pure i suoi conspecifici) sulla Terra.



Secondo me, la chiave per risolvere questo dilemma sta nell'insegnare alle persone a godere in maniera sempre più ampia e consapevole dei valori della natura, in modo che difenderli diventi anche un loro interesse (diciamo pure "egoistico"), e quindi non si tratti più di fare scelte che si escludono, ma di ricercare una linea di sintesi.
luigi
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Albisn
Utente Senior


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Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 09 gennaio 2011 : 00:36:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Luigi, scusa se vado OT, per aver toccato con mano più volte attraverso il Ministero dei beni culturali, questi sono solo interessati alla parte economica, lasciti, sovvenzioni e finanziamenti di vari istituti di credito e altro...insomma sono solo interessti dove circola moneta, ma tanta, parte di questa non si sa che fine faccia!!

Fra le due Associazioni non saprei chi scegliere...

simo



Mi sembrano accuse parecchio ingiuste. Ogni associazione ha la sua storia, il suo modo di operare e i suoi obiettivi. Ambiente vuol dire tante cose e certamente queste due associazioni si occupano degli aspetti storico artistici del nostro partrimonio. E con questo? Credo che ci sia molto da fare per tutti.

Le due associazioni sono state animate da personaggi come Giulia Crespi e Antonio Cederna. Direi che basta.

Saluti
Alberto


"Ogni nostra cognizione prencipia da sentimenti".
"Come è più difficile a 'ntendere l'opere di natura che un libro d'un poeta"
"La natura è piena d'infinite ragioni, che non furon mai in isperienzia." (L.d.V.)
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 09 gennaio 2011 : 11:09:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per parte mia non c'era l'intenzione di citare FAI come esempio negativo, ma, anzi, come esempio eccellente della varietà di significati diversi che si danno (in buona misura senza rendercene conto) al concetto di ambiente.

Io sono stato iscritto al FAI per diversi anni (ho lasciato dopo il pasticcio della sponsorizzazione RAI). Sicuramente si tratta di un'associazione un tantino aristocratica ed elitaria e probabilmente ci stanno pure, in qualche misura, le cose che ha accennato Simonetta.
In quegli anni avevo segnalato problemi di vario tipo; per esempio, le piante di ailanto che spaccano i ruderi con le loro radici, o le torri in cemento sul lago di Massaciuccoli, che suggerivo di sostituire con torri telescopiche in metallo. Mi hanno sempre risposto cortesemente che non si occupavano di queste cose.

Ad ogni modo, non volevo criticare FAI, che fa bene il suo mestiere; quello che volevo sottolineare è proprio la varietà di soggetti diversi che si occupano, ognuno validamente ma a suo modo, di "ambiente".

luigi
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lynkos
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Inserito il - 09 gennaio 2011 : 12:14:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Luigi...
E' una delle poche volte che noi del forum, oltre a discutere in maniera produttiva o meno tra di noi, abbiamo, (ho meglio, hai) la possibilità di far passare un messaggio verso chi ha il potere decisionale.

Ti ringrazio per la fiducia , ma mi attribuisci poteri ben oltre la mia influenza, comunque, faccio ciò che si può .
Secondo me, bisognerebbe cercare di spostare l'accento dalla visione antropocentrica emotiva e superficiale (mi guardo intorno e ho una sensazione di bello!...) alla visione più scientifica e, in particolare, ecologica.

Non sono d'accordo (ma nemmeno tu ). La contrapposizione non è fra "emotiva" e "scientifica", ma fra "antropocentrica" e... e... boh! Cosa sarebbe l'opposto di antropocentrica???? Magari "ecocentrica", o "biocentrica"? Insomma, arriviamo nei paraggi dell'ecologia profonda, che volendo sarebbe materiale per un'altra discussione.
Il difficile, secondo me, è convincere la gente a guardare "con altri occhi" oltre la patina estetica e funzionale per cercare i valori (emotivi, scientifici e culturali) della natura e imparare a trarre piacere più da quelli che dall'ordine, dalla pulizia e dalla bellezza architettonica.

Vedi? Avevo detto che non eri d'accordo con te stesso . Qui giustamente (secondo me eh!) fai una distinzione NON fra l'approccio emotivo e quello scientifico (una distinzione che trovo artificiosa e che tende a creare antagonismi fra le due facce fondamentali della stessa medaglia, entrambi degna di rispetto), ma fra valori emotivi, scientifici e culturali (appunto, tutti degni di rispetto) da una parte antropocentrica, dall'altro "ecocentrica".
Secondo me, la chiave per risolvere questo dilemma sta nell'insegnare alle persone a godere in maniera sempre più ampia e consapevole dei valori della natura, in modo che difenderli diventi anche un loro interesse (diciamo pure "egoistico")

Perfettamente d'accordo. Non quindi una guerra fra le emozioni e la ragione, ma una "semplice" questione di valori, di educazione e di cultura... che possono essere "giusti" (o sbagliati) sia nell'amministratore comunale, sia nell'ambientalista, sia nel professore universitario, sia nella ragazza alla cassa del supermercato.

Sarah Gregg - Con altri occhi, Flickr, Facebook


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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 09 gennaio 2011 : 12:38:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi sono spiegato male. Sono d'accordo che contrapporre emozione a consapevolezza sarebbe perdente: se non c'è emozione non c'è impegno e partecipazione.

Intendevo proprio che bisogna imparare a provare emozione in maniera diversa.

E come per la musica. Tutti apprezzano le canzoni da discoteca al primo ascolto (a meno che non siano proprio delle ciofeghe), perché si tratta di un'emozione facile.
Per apprezzare la musica sinfonica, il jazz ecc..., invece, bisogna "imparare ad ascoltarla" e poi ci può dare emozioni altrettanto forti e gratificanti.

Allo stesso modo, un giardino fiorito è come una canzone da discoteca. Ma, se si insegna ai bambini e anche agli adulti a capire come è fatto un insetto, "che mestiere fa", come contribuisce all'equilibrio del suo ecosistema, ecc.... si crea un grande interesse e allo stesso tempo forti emozioni. E a questo punto un terreno incolto non è visto più come indice di degrado, ma come un valore da preservare.

luigi

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a p
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Inserito il - 09 gennaio 2011 : 12:48:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Le definizioni di ambiente passano dalla concezione primigenia di ambiente naturale (con tutte le sue risorse biotiche ed abiotiche) a quella più attuale di territorio governato, in cui l'uomo e le sue attività sono risorse come quelle biotiche/abiotiche caratterizzanti l'ambiente, in parte materiali (manufatti) ed in parte immateriali (conoscenza, tecnologia, ecc.).
Il paesaggio come risorsa territoriale ha avuto la stessa evoluzione del concetto di ambiente: dal naturale al costruito. Tra le componenti del paesaggio costruito ci sono i centri storici, le archittetture rurali, le infrastrutture, ecc.
Come economista ambientale guardo molto all'evoluzione sia del territorio governato che al paesaggio costruito cercando di mettere in rilievo, in un'ottica di sostenibilità, le potenzialità di sviluppo che hanno questi due elementi (territorio e paesaggio).

Alessandro PD


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elleelle
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Inserito il - 09 gennaio 2011 : 13:40:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quindi, la visione ecologista dell'ambiente come contenitore di biodiversità da preservare sarebbe ormai superata, o comunque, perdente?
luigi
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Cmb
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Flora e Fauna

Inserito il - 09 gennaio 2011 : 13:49:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
nell risetto del ambiente..... Link



"La distinction des espèces de limaces est extrêmement difficile,
et aucun zoologiste n’est encore parvenu à quelque chose
d’un peu satisfaisant sous ce rapport."
H. M. DUCROTAY DE BLAINVILLE 1823

Riassunto del Forum Natura Mediterraneo degli Limax dell'Italia
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lynkos
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Inserito il - 09 gennaio 2011 : 21:09:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Quindi, la visione ecologista dell'ambiente come contenitore di biodiversità da preservare sarebbe ormai superata, o comunque, perdente?

... e se fosse l'opposto ?

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elleelle
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Inserito il - 09 gennaio 2011 : 22:34:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di lynkos:

Messaggio originario di elleelle:

Quindi, la visione ecologista dell'ambiente come contenitore di biodiversità da preservare sarebbe ormai superata, o comunque, perdente?

... e se fosse l'opposto ?


Non lo sto dicendo io. Mi sembra che fosse la logica conclusione delle considerazioni di Alessandro. E la cosa mi preoccupava molto, perché lui è "uno del mestiere" ......
Se nelle sedi universitarie si considera il mantenimento della biodiversità un valore superato, da sostituire con un concetto di ambiente più moderno .......
luigi

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lynkos
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Inserito il - 10 gennaio 2011 : 06:17:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non lo sto dicendo io. Mi sembra che fosse la logica conclusione delle considerazioni di Alessandro. E la cosa mi preoccupava molto, perché lui è "uno del mestiere".

Certo Luigi, l'avevo capito . Però, Alessandro, senza dubitare ovviamente il suo amore sincero per la natura, è economista, per formazione e per lavoro, quindi è fisiologico che lui dovrebbe avere un'interpretazione "econocentrica" del concetto di "ambiente", come appunto "territorio governato". Tutto sommato, ciò che lui descrive non mi sembra molto diverso dal modo "tradizionale" di governare un territorio, con un ritocco di verde di qua e di là, che certamente male non fa !
Se nelle sedi universitarie si considera il mantenimento della biodiversità un valore superato, da sostituire con un concetto di ambiente più moderno

La mia sensazione (ottimista!) è invece l'opposto... che è proprio l'approccio ecocentrico all'ambiente che è quello moderno, capace nel tempo di sostituire quello storico antropocentrico. Solo che ci vorrà tempo, generazioni magari, e forse purtroppo una consapevolezza di massa sensibilizzata da qualche "disastro" ambientale in più.
Però, questi ovviamente sono sogni. Nel frattempo, bisogna giocare con le carte che abbiamo in mano .

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Inserito il - 10 gennaio 2011 : 09:08:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
non ho escluso gli aspetti biotici (la biodiversità) .. è uno dei tanti elementi/risorse dell'ambiente come può essere l'uomo che lo modifica.

A dicembre 2010 ho pubblicato un volume dal titolo Sviluppare la sostenibilità. Il mio coautore ha scritto una bellissima metafora sul concetto di sviluppo sostenibile.

Lo sviluppo sostenibile è il baricentro di un triangolo equilatero, in cui ai vertici stanno sviluppo economico, tutela dell'ambiente e sviluppo sociale. Se manca solo uno degli ingredienti (od uno prevale sugli altri) lo sviluppo non è sostenibile

Mai e poi mai l'ambiente senza biodiversità!

Alessandro PD


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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 10 gennaio 2011 : 12:01:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bene! Alessandro a volte è molto laconico. Se avesse scritto due righe in più ci saremmo capiti subito alla prima.

Mi sembra significativa la metafora del triangolo, che però presenta qualche punto interrogativo dal punto di vista "matematico", e mi spiego subito.
Lo sviluppo economico è intrinsecamente una funzione crescente; almeno fino ad oggi l'arresto dello sviluppo ha creato grosse crisi (medioevo e simili).
Anche lo sviluppo sociale è una funzione crescente: è difficile che la gente accetti un benché minimo arretramento senza insorgere (basta vedere quello che succede durante questa crisi).
Le due funzioni sono in sinergia tra loro e la crescita dell'una sostiene la crescita dell'altra.
La funzione che non può che essere mediamente decrescente, o, tutt'al più, costante, è la tutela dell'ambiente; quanto meno se lo intendiamo in senso ecologico.
Infatti, lo sviluppo della nostra società, qualitativo e quantitativo, sottrae continuamente risorse all'ambiente: spazi, cibo, biodiversità; e quello che non erode, spesso lo inquina (pesticidi ecc...).
Quindi, mi sembra che quel triangolo rappresenti una sintesi di buoni propositi, ma sia tendenzialmente utopistico, nel senso che il baricentro tende inevitabilmente a spostarsi verso i due vertici forti a spese dell'ambiente.
In sostanza, credo che, in base a questi principi, si possa solo sperare di conseguire lo sviluppo "senza danneggiare eccessivamente l'ambiente".

A meno che non si ipotizzi un modello diverso non basato sullo sviluppo, ma sul decremento della popolazione e dei consumi; un modello che dovrebbe essere condiviso a livello mondiale, e questa sì che sarebbe una bella utopia ...(e, magari, ci potremmo aprire una discussione a parte ...).

luigi

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Inserito il - 10 gennaio 2011 : 12:12:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
certo Luigi .. di solito parlo poco per lasciare spazio agli altri! Forse qualche riga in più non guasta e ci si capisce meglio (in tutti gli ambiti)

a questo punto il passo successivo è scegliere un modello di sviluppo basato su una sostenibilità debole (privilegiando il capitale antropico e quindi economico) oppure forte (capitale naturale).

Qualcuno ha ipotizzato anche una decrescita sostenibile ... su questo nutro dubbi!

Il cuore mi porterebbe a quella forte ... ma calando l'esperienza nella realtà già una sostenibilità debole è un traguardo spesso irraggiungibile


Alessandro PD


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