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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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vladim
Moderatore trasversale
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
34172 Messaggi Tutti i Forum |
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vladim
Moderatore trasversale
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
34172 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 dicembre 2010 : 07:22:48
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Immagine: 208,58 KB |
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vladim
Moderatore trasversale
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
34172 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 dicembre 2010 : 07:24:02
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Alla fin fine la scienza consiste nel sapere che sai quello che sai e che non sai quello che non sai. (Confucio)
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Luciano54
Moderatore
Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena
Regione: Emilia Romagna
4965 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 dicembre 2010 : 08:48:52
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| Messaggio originario di vladim: ...... Si hanno notizie differenti o i castori (anche se animali “non alieni”, e reintrodotti nel loro ambiente) possono provocare gli stessi danni delle nutrie qui da noi? E’ stato un bene reintrodurli? ...... |
Credo che il problema principale sia dare un significato preciso al termine danni. Probabilmente ogni specie selvatica ha la capacità di autoregolarsi ... una volta raggiunta la capacità portante di un determinato habitat (massima densità biotica); il problema è che per le esigenze antropiche ... questo non è più possibile ... e una specie comincia a produrre danni (sempre secondo parametri umani) una volta raggiunta la massima densità agroforestale, ... valore molto più basso della densità biotica .... spesso arbitrario ... e comunque stabilito dall'uomo. Il nostro modo di utilizzare l'ambiente credo abbia ormai poco di naturale: non possiamo tollerare esondazioni di fiumi (una volta normali), ... le nostre colture intensive costituiscono una risorsa alimentare extra per molti erbivori ... portandoli a raggiungere densità non riscontrabili in ambienti naturali (questi poi producono inevitabilmente danni alle colture stesse). In quest'ottica tutte le specie selvatiche (chi più chi meno) producono danni una volta raggiunta una certa densità .... spesso indotta dalla nostra gestione dell'ambiente.
Riguardo all'ultima domanda .... non so risponderti ... di sicuro ogni reitroduzione andrebbe attentamente ponderata ... valutando con attenzione le possibilità di espansione di una specie ... la presenza di predatori o di fattori limitanti in grado di contenerne l'incremento numerico, ... e soprattutto le interazioni interspecifiche (con altre specie autoctone già presenti sul territorio).
Ciaoo
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Flavior
Determinatore
Città: Olevano Romano
Prov.: Roma
Regione: Lazio
758 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 dicembre 2010 : 21:53:42
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Il castoro è indubbiamente una specie chiave (keystone species), è fuori di dubbio quindi, che le relazioni che esso instaura con altre specie siano particolarmente numerose e che la sua presenza provochi un impatto (positivo o negativo). Molte specie animali e vegetali scompariranno in seguito agli effetti prodotti dalla sua attività, ma molte altre, legate alle nuove condizioni, arriveranno. Quindi il suo impatto si dovrebbe considerare positivo perché l’attività di sbarramento dei corsi d’acqua in alcuni tratti dei fiumi determina la sostituzione di habitat lotici (acque correnti e poco profonde) con habitat lentici (acque lente e più profonde) prima assenti, creando di fatto una maggiore eterogeneità ambientale, e quindi una maggiore biodiversità. Questo almeno in un ambiente “naturale”, in un contesto antropizzato i costi/benefici di queste esondazioni devono tenere conto delle nostre esigenze e quindi trovo giuste le considerazioni fatte da Luciano.
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vladim
Moderatore trasversale
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
34172 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 dicembre 2010 : 07:16:34
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Sono perfettamente d’accordo con voi. Quello che mi ha stupito è stato il fatto di trovarli così vicini a Monaco (e certamente, nuotando nell’Isar, saranno da tempo presenti anche in città). E’ vero che ci sono le nutrie nel Naviglio, “in vista” del Duomo di Milano. Ma quelle sono “sfuggite”, non inserite volontariamente nell’ambiente (e, se realmente i danni che provocano sono così gravi , non capisco perché non se ne organizzi una caccia sistematica). Un conto è reintrodurre il castoro al centro della Scandinavia, un altro introdurlo in torrenti da cui prima o poi si arriva al Danubio, col che si invade tutta l’Europa centrale, in assenza ormai di nemici naturali quali lupi, orsi, linci, ecc… Mi chiedevo quindi se non fosse opportuna una caccia selettiva che “insegnasse” ai castori che certi luoghi sono da evitare. Ora che la caccia ai trampolieri è evitata, ritroviamo aironi e cicogne anche a Milano , cosa che fino a pochi anni fa nessuno avrebbe immaginato.Se capiscono la lezione gli aironi, la capirebbero certo anche i castori… Se invece il danno è trascurabile, benvenuti i castori, anche se quel cartello sul sentiero (sterrato ma in zona abitata) che diceva che lo si attraversava a proprio rischio, vista la possibile caduta di alberi rosicchiati alla base dai castori, mi lascia qualche dubbio. Ciao Grazie Vladim
Alla fin fine la scienza consiste nel sapere che sai quello che sai e che non sai quello che non sai. (Confucio)
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Cmb
Moderatore
Città: Buers
Prov.: Estero
Regione: Austria
12844 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 29 dicembre 2010 : 12:15:57
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Ci sono i conflitti tra forestale e protezione
Un riassunto si trova qui:
Link
"La distinction des espèces de limaces est extrêmement difficile, et aucun zoologiste n’est encore parvenu à quelque chose d’un peu satisfaisant sous ce rapport." H. M. DUCROTAY DE BLAINVILLE 1823
Riassunto del Forum Natura Mediterraneo degli Limax dell'Italia |
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