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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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spanter
Utente Senior
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
3358 Messaggi Biologia Marina |
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giubit
Utente Senior
Città: Verona
Regione: Veneto
831 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 giugno 2006 : 14:36:11
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Scusami Spanter se approfitto della tua richiesta per accomunare anche la mia. Ho in collezione, proveniente da Malta (anno 1987), una conchiglia classificata come Danilia otaviana, ma dopo quanto letto sul forum, adesso non so più che cosa ho? Danilia tinei, Danilia costellata...? Qui non c'è un attimo di tregua! Chi si ferma è perduto! Per piacere amici, potete dirmi come devo chiamare questa bellissima, piccola conchiglia? Grazie a tutti. Ciao Spanter, scusami ancora per l'invasione. Sicuramente anche le Danilia da te postate saranno correttamente determinate
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spanter
Utente Senior
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
3358 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 12 giugno 2006 : 15:04:10
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Ok Giubit, le invasioni come le tue sono sempre le benvenute e quindi molto gradite. Spanter |
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myzar
Utente Senior
Città: Livorno
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
3886 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 12 giugno 2006 : 16:00:58
Classe: Gastropoda Ordine: Famiglia: Chilodontidae Genere: Danilia Specie:Danilia tinei
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Dunque, dunque: quella presentata sull'Atlante Malacologico di Giannuzzi et al come Danilia otaviana è una Danilia costellata, mentre credo che quella di Giubit e la terza di Spanter siano Danilia tinei. Aggiungo tuttavia un'immaginetta della Danilia tinei per sicurezza:
Immagine: 51,28 KB myzar |
Modificato da - PS in data 06 maggio 2009 09:30:29 |
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spanter
Utente Senior
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
3358 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 12 giugno 2006 : 17:39:49
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Grazie Myzar ,però ora,per favore, spiegaci quando e perchè la Danilia otaviana o tinei(scusa se continuo ad usare anche otaviana ,ma penso che in passato questo nome si sia usato) è diventata Danilia costellata e il nome tinei sia stato dato solamente ad una specie della quale, per ciò che so, si diceva semplicemente che era una tinei di superficie. Insomma Myzar, avvengono delle piccole rivoluzioni e non ne siamo a conoscenza. Quindi aspettiamo lumi da te. Grazie Spanter |
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myzar
Utente Senior
Città: Livorno
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
3886 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 12 giugno 2006 : 18:28:56
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| Messaggio originario di spanter:
Grazie Myzar ,però ora,per favore, spiegaci quando e perchè la Danilia otaviana o tinei(scusa se continuo ad usare anche otaviana ,ma penso che in passato questo nome si sia usato) è diventata Danilia costellata e il nome tinei sia stato dato solamente ad una specie della quale, per ciò che so, si diceva semplicemente che era una tinei di superficie. Insomma Myzar, avvengono delle piccole rivoluzioni e non ne siamo a conoscenza. Quindi aspettiamo lumi da te. Grazie Spanter
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Ohimè Spanter, quanto ci sarebbe da dire, a cominciare dal fatto che esistono piu malacologi mediterraneisti che molluschi mediterranei e questo produce un certo affollamento di revisioni continue. La piccola rivoluzione di cui parli risale alla fine del 2000, Annuario supplemento de "La Conchiglia" interamente dedicato ad un grosso e foriero di novità sulle grotte del Taorminese. In esso gli autori riportano appunto esemplari della "Danilia superficiale" come la chiami, che in realtà si trova sì a profondità minore, ma è comunque una specie fortement sciafila. Studiatala con calma, decidono che è diversa dalla specie che si rinviene generalmente a profondità maggiori, sino a quel momento chiamata Danilia otaviana per somiglianza su questa specie, descritta su esemplari fossili. e trovando che in realtà anche questa forma differisce da otaviana. Già Monterosaro aveva scoperto che ci sono due Danilia in Mediterraneo ed aveva ragione. In quanto ai nomi, quella delle grotte, piu "superficiale, viene ricondotta atinei, mentre la storia dell'altra, la costellata è lungjissima. myzar
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spanter
Utente Senior
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
3358 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 12 giugno 2006 : 18:52:23
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| Messaggio originario di myzar: ... Già Monterosaro aveva scoperto che ci sono due Danilia in Mediterraneo ed aveva ragione. In quanto ai nomi, quella delle grotte, piu "superficiale, viene ricondotta atinei, mentre la storia dell'altra, la costellata è lungjissima. myzar
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Grazie Myzar.Ma sul nome costellata non si può fare una piccola sintesi?
Mi piacerebbe inoltre sapere di che cosa si nutrono entrambe le specie. Si sa qualcosa? Spanter |
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myzar
Utente Senior
Città: Livorno
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
3886 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 12 giugno 2006 : 19:49:06
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| Messaggio originario di spanter:
[Grazie Myzar.Ma sul nome costellata non si può fare una piccola sintesi?
Mi piacerebbe inoltre sapere di che cosa si nutrono entrambe le specie. Si sa qualcosa? Spanter
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Che diavolo mangino queste creature proprio non lo so! Per la storia del nome, visto che me lo chiedi, ti faccio una scansione di quel pezzo di lavoro e te lo invio come pdf allegato per e-mail e ....benvenuta tra noi infelici che stiamo dietro a queste cose! myzar |
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spanter
Utente Senior
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
3358 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 12 giugno 2006 : 20:22:23
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Grazie Myzar per il pdf, ma solo dopo la lettura potrò dire se e quanto sarò infelice. Mi sostiene però sapere che " Mal comune, mezzo gaudio". Spanter |
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Laser
Utente Senior
Città: Valle Mosso
Prov.: Biella
Regione: Piemonte
1685 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 14 giugno 2006 : 17:08:18
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Due giorni di riflessioni non mi sono bastati per tranquilizzarmi... devo proprio parlarne. Mi trovo anch'io una Danila , Guarda caso..otaviana, 10mm, Isola di Capraia, -300mt su fondale melmoso, come la chiamo???...... costellata? o non ho capito proprio niente.
Immagine: 123,8 KB
Immagine: 101,38 KB
Sergio -------------------- Indagare per conoscere la natura è vivere (Settepassi) |
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spanter
Utente Senior
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
3358 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 14 giugno 2006 : 17:20:12
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Ciao Laser , da ciò che ho capito dovresti chiamarla Danilia tinei ed è la più rara. L'altra è invece Danilia costellata,è meno colorata più profonda , oltre i 100m , ed è più comune. Spanter |
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Laser
Utente Senior
Città: Valle Mosso
Prov.: Biella
Regione: Piemonte
1685 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 14 giugno 2006 : 18:29:58
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Aia, Maria Teresa, Povero me....... se prima......
ora.....
hai letto ? - 300 mt. di profondità su detrito melmoso..!
Sergio -------------------- Indagare per conoscere la natura è vivere (Settepassi) |
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spanter
Utente Senior
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
3358 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 14 giugno 2006 : 23:13:46
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Su coraggio Laser, riprenditi! Hai preso in considerazione il fatto che possa essere scappato uno zero a chi ha scritto 300 metri? Spanter |
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Calogero
Utente V.I.P.
Città: roma
296 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 15 giugno 2006 : 08:41:22
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Ciao ragazzi, mi sembra che una suddivisione specifica delle due entità non sia stata ancora affrontata; o meglio, nessuno ha ancora parlato di queste bestioline argomentando in maniera definitiva le caratteristiche che dovrebbere contraddistinguere e separare le eventuali due, o più specie. Potrebbero essere la stessa specie, che a seconda della batimetria cambia aspetto, per cui forme ecologiche. Personalmente ho diversi esemplari provenienti da 15/18 m, e posso dire che appartengono a popolazioni di taglia minore e con colore più evidente. Mentre gli individui provenienti dal circalitorale profondo e/o dal batiale, sono mediamente di taglia superiore e solitamente giallino bianchicci o comunque scarsamente colorati. Credo che siamo ancora ben "lontani" dalla soluzione del problema. Buona giornata a tutti.
Carlo |
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myzar
Utente Senior
Città: Livorno
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
3886 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 15 giugno 2006 : 09:19:07
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| Messaggio originario di Calogero:
Ciao ragazzi, mi sembra che una suddivisione specifica delle due entità non sia stata ancora affrontata; o meglio, nessuno ha ancora parlato di queste bestioline argomentando in maniera definitiva le caratteristiche che dovrebbere contraddistinguere e separare le eventuali due, o più specie. Potrebbero essere la stessa specie, che a seconda della batimetria cambia aspetto, per cui forme ecologiche. Personalmente ho diversi esemplari provenienti da 15/18 m, e posso dire che appartengono a popolazioni di taglia minore e con colore più evidente. Mentre gli individui provenienti dal circalitorale profondo e/o dal batiale, sono mediamente di taglia superiore e solitamente giallino bianchicci o comunque scarsamente colorati. Credo che siamo ancora ben "lontani" dalla soluzione del problema. Buona giornata a tutti. Carlo
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Ciao Calogero, nel ringraziarti della precisazione vorrei chiedere la tua opinione in merito a cosa dovremmo attenderci per argomentazione definitiva in merito alla separazione a livello specifico delle due forme; poichè a mio modo di sapere non esiste un criterio oggettivo, almeno attualmente, temo che per molto tempo ancora opinioni di autori diversi saranno diverse, o perlomeno non necessariamente identiche. Ma questo credo sia un fatto generale, non limitato a questa coppia di forme o specie o comunque tu voglia chiamarle, relativo a decine di altre "specie" mediterranee, sia di vecchia istituzione che descritte in anni recenti. myzar |
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Calogero
Utente V.I.P.
Città: roma
296 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 15 giugno 2006 : 13:07:25
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Ciao Myzar, fermo restando che tutti siamo al corrente delle problematiche legate alle varie sinonimie o alle specie non ben definite, della malacologia a livello generale, credo che occorra un lavoro ben fatto, che affronti la tematica concretamente ed in pieno su questa specie, in quanto circolano lavori di vario genere, che suggeriscono ipotesi, senza verifica di materiali, o dati importanti aggiuntivi a risolvere la questione. Proprio per questo sono d'accordissimo con te sul fatto che solo opinioni, continueranno ad essere diffuse. Riguardo il criterio oggettivo, suppongo che si possano adoperare i metodi scientifici praticati al giorno d'oggi, che sono condivisi anche in tutti gli altri campi della zoologia. Salutoni.
Carlo |
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