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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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ATTENZIONE! Considerata la situazione in cui versa la grande maggioranza delle acque pubbliche italiane, il Forum di Natura Mediterraneo ricorda che l’immissione non autorizzata di qualsiasi specie di pesce in acque pubbliche è illegale in quanto può mettere a rischio gli equilibri ambientali e minacciare gravemente la biodiversità. Particolare pericolo è rappresentato dall'introduzione di qualunque specie alloctona. In linea di principio sono da preferirsi immagini di pesci nel loro ambiente naturale o collocati temporaneamente in un acquario fotografico. Le foto di pesci morti sono in generale permesse solo in caso di individui deceduti per cause naturali (es: morie dovute a crisi anossiche o ad essiccazione di bacini, predazione, ecc.). Foto di individui morti dopo essere stati pescati sono ammesse solo in presenza di un reale interesse scientifico della cattura e comunque possono essere pubblicate solo dopo consultazione dei moderatori della sezione. Le foto di individui pescati (fotografati su nasse, retini o in mano) sono ammesse quando si tratti di individui in buona salute e ritratti nei pressi dell’ambiente di cattura, dunque non è possibile (in assenza di interesse scientifico, sempre previo consenso dei moderatori) pubblicare foto di pesci vistosamente feriti (eccettuate naturalmente le normali ferite dovute all’amo), colpiti con il raffio, tenuti tra le mani asciutte o fotografati in ambienti evidentemente lontani dal luogo di cattura (parcheggi, abitazioni, cucine, etc.). Non è inoltre consentito pubblicare nella sezione fotografie di pesci trattenuti in maniera scorretta (ad. es. per gli occhi).
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Autore |
Discussione |
elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32993 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 novembre 2010 : 15:41:41
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| Messaggio originario di ugandensis:
Il discorso misure si può articolare in due modi diametralmente opposti:
1)L'esistenza di una misura minima trattenibile è pensata nell'ottica di evitare che l'umano intervento (il prelievo, ad essere precisi) non pregiudichi per il singolo individuo la possibilità di essersi riprodotto almeno una volta.
2)L'ipotesi di una misura massima invece è orientata a preservare il potenziale riproduttivo e la "qualità genetica" delle popolazioni: assumendo che il numero di uova prodotte sia proporzionale al peso (anche se non è una relazione proprio lineare), si preservano così gli individui potenzialmente in grado di deporre più uova. Inoltre si tutelano gli individui geneticamente più competitivi (capaci di essere diventati grossi) consentendo a loro, anzichè ad impiastri nanetti, di tramandare i propri geni (spiegato da cani ma spero si capisca).
Non mi pronuncio sulla maggiore opportunità dell'una o dell'altra; dico solo che in alcuni paesi esteri sono adottate contemporaneamente entrambe: Puoi trattenere un luccio di tre chili, ma non uno di tre etti e nemmeno uno di dieci chili. Dove applicato, pare funzionare bene.
Comunque ero OT come al solito, scusate.
"...ho visto nina volare/ fra le corde dell'altalena/ un giorno la prenderò/ come fa il vento alla schiena.."
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Chiedo scusa io per aver portato la discussione fuori tema parlando di pesci marini. La tua risposta, invece, mi sembra pertinente, dato che la questione delle misure era stata già toccata incidentalmente in vari messaggi di questa discussione.
Quanto ai due approcci opposti, che tu hai illustrato molto meglio di me, mi sento di dire che l'approccio individuale è tipico della filosofia animalista, mentre, quando si parla di dinamiche ecologiche, non si può che ragionare in termini statistici. luigi
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Estuans Interius
Moderatore
Città: Pisa
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
2987 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 22 novembre 2010 : 16:07:44
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Attenzione, però, perché nelle popolazioni serve anche l'individuo "nanetto"... l'esistenza di individui divergenti dalla norma può essere spesso considerata una "valvola di sicurezza" per la sopravvivenza della popolazione. Quindi in realtà anche il primo approccio ha una valenza ecologica: la variabilità genetica rende una popolazione più adattabile ad alterazioni dell'ambiente.
Joachim |
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etrusko
Moderatore
Città: Arcille
Prov.: Grosseto
Regione: Toscana
2252 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 novembre 2010 : 17:47:24
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(per inciso: ci sono di nuovo due discussioni in parallelo, se volete divido, oppure aprite un nuovo topic) Di invasivi traslocati in piu' ci sono solo la rovella (invasiva in Sicilia) e la lasca (corresponsabile della rarefazione del cav. etrusco in alcuni corsi d'acqua dell'Italia centrale). Però, per il discorso che facevi tu dobbiamo tenere presente anche che lo stato di conservazione delle specie traslocate spesso è diverso nell'areale principale e nel secondario (ed eventualmente nel terziario e così via). E che in certi casi le popolazioni transfaunate sono un indispensabile serbatoio genetico visto che le popolazioni originarie sono in pessimo stato (es: il gobione padano, ammesso che sia una specie valida). Non è un discorso semplice insomma.
NO all'autostrada in Maremma! |
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ugandensis
Utente Senior
Città: Firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
1263 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 novembre 2010 : 18:29:02
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Lo so che non è semplice. Ma siccome ci stiamo stracciando le vesti sul contenimento di specie non gradite, allora mi sono permesso di cercare di approfondire il come, il dove e soprattutto il perchè. Ma siccome qui vogliamo dare voce ad ogni testimonianza, mi è parso opportuno fare un quadro delle criticità, almeno per definirle in modo chiaro prima ancora di proporre soluzioni. Se poi vogliamo attorcigliarsi intorno al gobione italico (che sfido chiunque a discriminare dalla specie nominale europea) facciamolo pure, ma mi sa che stiamo facendo ben poco di utile ai fini della salvaguardia delle specie in situazione critica. Stavo volando più basso, insomma. La lista è lì, per chi la vuole leggere, aggiornare o semplicemente commentare. Ci sono situazioni disperate, altre critiche, altre ancora solo preoccupanti. Entriamo nel merito caso per caso, poi DOPO parliamo anche di specie a rischio e purtuttavia transfaunate e poste in condizione di metterne a rischio altre. Ma sono briciole. L'intenzione mia era definire "chi sta male e perchè". Se non si definisce prima questo, l'intera discussione perde senso e ragion d'essere.
"...ho visto nina volare/ fra le corde dell'altalena/ un giorno la prenderò/ come fa il vento alla schiena.." |
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limbarae
Moderatore
Città: Berchidda
Prov.: Olbia - Tempio
Regione: Sardegna
12842 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 novembre 2010 : 18:48:24
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Nella lista mi manca la tinca... E' forse perché è considerata in buona salute o perché è considerata alloctona? In Sardegna (dove è stata introdotta due secoli fa), non sta poi così tanto bene... Non so altrove.
"E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome Ora il tempo è un signore distratto, è un bambino che dorme Ma se ti svegli e hai ancora paura, ridammi la mano cosa importa, se sono caduto, se sono lontano..." Faber, Hotel Supramonte
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ugandensis
Utente Senior
Città: Firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
1263 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 novembre 2010 : 18:57:03
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Manca la Tinca perchè è specie di origine euroasiatica ma ormai cosmopolita. Ovunque allevata e ovunque presente, anche in Australia. L'avrei inserita se esistesse un fenotipo italico, in qualche modo in crisi. Ma così non è. La Tinca è una specie granitica che non presenta variazioni, se non le varietà dorate ornamentali selezionate artificialmente. Sottofamiglia monotipica con genere monotipico con specie monotipica, diffusa ormai ovunque ovunque ai 4 angoli del pianeta. Per questo non sta fra le entità in situazione preoccupante.
"...ho visto nina volare/ fra le corde dell'altalena/ un giorno la prenderò/ come fa il vento alla schiena.." |
Modificato da - ugandensis in data 22 novembre 2010 19:52:33 |
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Frustone
Utente Senior
Città: Siena
Prov.: Siena
Regione: Toscana
1823 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 novembre 2010 : 23:34:07
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Certamente la tinca in generale non corre il rischio di estinzione,è abbastanza diffusa ovunque nel pianeta. Converrete comunque che è un pesce autoctono anche perchè da noi è arrivata (come sembra)praticamente nella notte dei tempi ovvero qualche millennio fà.
E' altresì vero che non c'è un fenotipo italico,ma converremo spero che è quasi scomparsa ovunque ed è cmq un importante campanello d'allarme dello stato dei nostri fiumi. Il suo calo numerico avvenuto negli ultimi 30 anni è qualcosa di inaudito. Preoccupante è quanto questo pesce a differenza della carpa soffra l'inquinamento e il bracconaggio e comunque la regressione numerica in atto è davvero considerevole.
Peccato è cmq oramai un nostro pesce,bello,pregiato anche a livello alimentare e mai invasivo,credo che siamo unanimamente daccordo su questo. Ok,che la Tinca si può prendere presso certi allevamenti, ma se potessimo salvaguardare cmq popolazioni che nel tempo hanno resistito al passare dei tempi,dei secoli,credo che sarebbe molto importante. Credo vada difesa come non mai e bada bene dico questo NON per darti contro Ugandensis ma casomai per dir qualcosa di più su questo splendido pesce,(tra l'altro sono molto in sintonia con molti dei tuoi ultimi interventi)ma credo che la tinca da noi sia in situazione molto critica,molto, sia a livello di Habitat che di popolazioni "selvatiche".. In più almeno quì da me, si stà assistendo ad un vera e propria difficoltà nella reimmissione con successo di avannotti di questa specie, da piccole sono più vulnerabili di quanto pensassi e per ripolare un fiume ci vogliono risorse economiche e.. fortuna,tanta fortuna oltrechè di tempo.. Basta una piena improssiva nei primi giorni della semina,che si vanifica un sacco di lavoro. Ma andrei off-topic,mi fermo.
Massimo. ------------------------
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Modificato da - Frustone in data 22 novembre 2010 23:55:26 |
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Dr Skazz
Utente Senior
Città: Girona (Spagna)
1027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 23 novembre 2010 : 13:57:35
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| Messaggio originario di ugandensis:
Manca la Tinca perchè è specie di origine euroasiatica ma ormai cosmopolita. Ovunque allevata e ovunque presente, anche in Australia. L'avrei inserita se esistesse un fenotipo italico, in qualche modo in crisi. Ma così non è. La Tinca è una specie granitica che non presenta variazioni, se non le varietà dorate ornamentali selezionate artificialmente. Sottofamiglia monotipica con genere monotipico con specie monotipica, diffusa ormai ovunque ovunque ai 4 angoli del pianeta. Per questo non sta fra le entità in situazione preoccupante.
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Fenotipo italico no, ma autoctona dovrebbe esserlo, no?
"Will the northern lights still play as we walk our distant days Ocean sky, sea of blue, let the sun wash over you" |
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etrusko
Moderatore
Città: Arcille
Prov.: Grosseto
Regione: Toscana
2252 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 23 novembre 2010 : 16:12:23
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Non o se la tinca sia autoctona in Italia, certo è che la sua presenza è biogeograficamente un assurdo dato che è una specie "planiziare" (di certo non in grando di scavalcare le Alpi) e non mostra alcuna variazione geografica. Comunque la tinca va considerata un autoctono dato che la sua eventuale introduzione è vecchissima ed ha avuto tutto il tempo di trovare un equilibrio con l'ambiente (interessante approfondire la seprazione ambientale e trofica con la carpa). Inoltre la tinca è in serie difficoltà, principalmente a causa di alloctoni di assai piu' recente introduzione.
NO all'autostrada in Maremma! |
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ugandensis
Utente Senior
Città: Firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
1263 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 23 novembre 2010 : 19:51:37
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Bah... questioni di lana caprina. Certo è che la sua autoctonia nel PV è data per scontata; nel tosco-laziale ognuno dice la sua. L'unico dato storico è che in Sardegna è stata introdotta nel 1930; della sua situazione in altre realtà dell'italia peninsulare e insulare di fatto non sappiamo perchè ne abbiamo perso la memoria storica. Se vi sembra opportuno mettetela pure nella lista dei "buoni", che fra l'altro cambia poco. La lista che ho proposto è pensata in un'ottica conservazionistica, pertanto la nostra amica dalle labbra arancioni poco ci incastra, almeno per come l'avevo pensata io.
"...ho visto nina volare/ fra le corde dell'altalena/ un giorno la prenderò/ come fa il vento alla schiena.." |
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etrusko
Moderatore
Città: Arcille
Prov.: Grosseto
Regione: Toscana
2252 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 24 novembre 2010 : 11:19:58
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Orbene (chissà che vuol dire), questo topic tratta di alieni, no? Secondo me è più opportuna una lista di alieni (cioè cattivi es: Rod Steiger o Gian Maria Volontè) che una lista di autoctoni (buoni es: Clint Eastwood o ancora Gian Maria Volontè) pur minacciati. Infatti, tranne alcuni casi, difficilmente il declino di una specie autoctona può essere direttamente attribuito ad una specie aliena (immagino che fosase questo lo scopo della lista). Soprattutto è ben difficile da dimostrare rigorosamente, o meglio, difficile non è ma lo si fa poco. Secondo me la lista di buoni va messa in un altro topic in cui possiamo sviscerare la questione (ma forse sarebbe meglio aprire un topic dedicato ad ogni specie-situazione). E qui parlare di alieni, confrontare le proprie idee, confutarle, rafforzarle, litigare (educatamente), fare pace, andare off topic, venire brontolati per questo, ecc. Insomma discutere
NO all'autostrada in Maremma! |
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ugandensis
Utente Senior
Città: Firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
1263 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 24 novembre 2010 : 15:15:33
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Orsù stendiamola 'sta lista di cattivi (uffa, mi tocca sempre fare tutto a me?)... ma la precedente era necessaria, in quanto prima di processare un carnefice è necessario individuare una vittima. Mi sembra che roba sul piatto ce ne sia a sufficienza. Vediamo un po' se stiliamo una lista nera. Quella bianca (anzi rossa) l'ho fatta io, ora tocca a voi. Poi ci si accapiglia come in ogni forum degno di essere chiamato forum.
"...ho visto nina volare/ fra le corde dell'altalena/ un giorno la prenderò/ come fa il vento alla schiena.." |
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