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 Sosia: Mimetismo batesiano
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gigi58
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Inserito il - 11 ottobre 2010 : 09:30:47 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ieri a Paceco(TP) su un'edera in fiore c'erano tanti imenotteri e tanti ditteri
Una Vespa crabro
Sosia: Mimetismo batesiano
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Gigi

Modificato da - gigi58 in Data 11 ottobre 2010 09:32:18

gigi58
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Inserito il - 11 ottobre 2010 : 09:32:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

una Vespa orientalis
Sosia: Mimetismo batesiano
148,57 KB

Gigi
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gigi58
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Inserito il - 11 ottobre 2010 : 09:33:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
e una innocua Volucella zonaria:
Sosia: Mimetismo batesiano
162,32 KB

Gigi

Modificato da - gigi58 in data 11 ottobre 2010 09:34:23
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gigi58
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Inserito il - 11 ottobre 2010 : 09:40:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si tratta di un evidente esempio di mimetismo batesiano, il cui meccanismo sfrutta la memoria dei predatori.
Mi chiedo e vi chiedo, solo la memoria dei predatori? Come fa un mimo a pervenire ad assomigliare in maniera impressionante alla specie pericolosa, solo frutto del caso (mutazione genetica e selezione naturale) o anche gli insetti sono riusciti a sfruttare la memoria per "mimetizzarsi" (ovviamente nel tempo questo mimetismo si è fissato geneticamente).
Chi mi chiarisce un p0' le idee?

Gigi
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 11 ottobre 2010 : 10:35:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Belle foto! Ora è stagione di edera. Ti invidio in particolare la seconda, perché quella specie non l'ho mai incontrata.

Nella prima foto noto che il soggetto alza la mano destra come per dire "Sono io il vero calabrone!!"

Nel caso della Volucella zonaria forse il meccanismo è più articolato rispetto allo schema batesiano, perché credo sia un parassita delle colonie di vespe.

Per il resto, non saprei che dire ...., ma credo che sia un processo puramente statistico.
Diverso è il caso in cui l'animale può cambiare il proprio colore in vita, come i ragni Thomisidae.

luigi
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elleelle
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Città: roma

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32995 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 11 ottobre 2010 : 15:10:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi è venuto in mente un episodio riguardo alla memoria dei predatori.
L'anno scorso, in Sardegna, ho allevato per un mese una femmina di Hogna radiata.
Dato che spesso mi capitava di pulire il pesce e di essere assediato dalle vespule, a volte ne catturavo una e la offrivo al ragno, il quale era particolarmente abile nel catturarle: dopo averle rigirate rapidamente tra le zampe, le mordeva sempre nella schiena, all'attaccatura delle ali, e le uccideva quasi immediatamente col veleno.
Una volta, però, una lo ha punto leggermente; sicuramente non ha iniettato il veleno, perché il ragno l'ha allontanata subito in una frazione di secondo, restando però un po' scioccato.
Da allora non ha più accettato vespule, neanche morte ....

Certo, lo spazio per imparare è molto ridotto: se il predatore non viene punto non impara; se viene punto con iniezione del veleno muore ....

luigi
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raser
Utente V.I.P.


Città: mapello
Prov.: Bergamo


111 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 11 ottobre 2010 : 21:29:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di gigi58:

Si tratta di un evidente esempio di mimetismo batesiano, il cui meccanismo sfrutta la memoria dei predatori.
Mi chiedo e vi chiedo, solo la memoria dei predatori? Come fa un mimo a pervenire ad assomigliare in maniera impressionante alla specie pericolosa, solo frutto del caso (mutazione genetica e selezione naturale) o anche gli insetti sono riusciti a sfruttare la memoria per "mimetizzarsi" (ovviamente nel tempo questo mimetismo si è fissato geneticamente).
Chi mi chiarisce un p0' le idee?

Gigi


Il caso e la necessità, per citare Monod: le variazioni di fenotipo sono determinate geneticamente in modo casuale, e poi selezionate in modo darwiniano. Se dovessero adattarsi predatori più "attenti al dettaglio", la pressione selettiva porterebbe ad essere favorite le Volucella più simili possibile al "modello"

- nos habebit humus -
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