Prendiamo uno spicchio d'aglio, lo priviamo della sottile cuticola, il catafillo, e ce lo teniamo buono per fare poi gli spaghetti aglio, olio e peperoncino.
Mettiamo invece il catafillo sotto al microscopio, obiettivo 40x, quello che vediamo è circa questo:
Immagine:Aglio in luce normale
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Sono ben visibili sulla superficie della cuticola dei cristalli di forma variabile: quadrati, rettangolari, pentagonali, ecc.
Per avere una migliore visione dei cristalli passiamo alla illuminazione polarizzata, con aggiunto un ritardo pari ad 1/4 d'onda per avere dei colori più vividi.
Immagine: Aglio in luce polarizzata
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Naturalmente ora i cristalli sono molto più evidenti, con vari colori a seconda del loro spessore e del loro orientamento. Visto che la polarizzazione ha confermato la natura cristallina di questi corpuscoli, proviamo a guardare se per caso la luce blu della fluoroscopia a 475 nm riesce a eccitare i cristalli producendo una qualche luminescenza naturale.
Immagine: Aglio in luce blu monocroma 475 nm.
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Hoops ! La luminescenza c'è, ma non proviene dal cristallo, ma da sotto il cristallo !
Sembra che i cristalli siano dentro delle piccole concavità e che siano, a mo di coperchio, sopra ad un qualche cosa che è fortemente luminescente. Per miglior conferma facciamo una serie di foto a diversa altezza che poi elaboriamo al PC per ottenerne un filmato in cui la nostra cuticola ci appare in tre dimensioni.
Immagine: Frame dal filmato in 3D elaborato al computer
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Per semplicità ho inserito solo un frame del filmato, si vede comunque abbastanza bene la struttura spaziale dei vari costituenti, con la luminosità presente esclusivamente sul fondo della fossetta che contiene il cristallo.
Tutte le immagini sono riprese mantenendo la stessa inquadratura ed utilizzando un microscopio polifunzionale Zeiss Standard RA.
A questo punto a me resta una domanda: che cosa c'è sotto a quei benedetti cristalli ? Che cosa fa emettere quella luminescenza così marcata ?
Ho letto questo post mesi fa e mi sono chiesto cosa fossero i cristalli. Ho trovato su un testo che si tratta di cristalli di ossalato di calcio, frequenti in diversi vegetali (bucce di banana, piccioli di spinacio, catafilli di liliacee, ...), ma non ho trovato niente su cosa ci possa essere sotto a dare fluorescenza. Ma non lo sa proprio nessuno !?!?
Intanto ringrazio Pietruzzo per aver riportato a galla questo post rimasto per lungo tempo orfano di commenti.
Dato che la semplice foto già pubblicata rendeva poco l'idea, ne approfitto per inserire il link al filmato in 3D della cuticola vista in luce fluorescente:
E' ora ben evidente che i cristalli di ossalato sono situati sul fondo di piccole cavità e che la fluorescenza viene emessa o da sotto il cristallo, mia prima ipotesi o, più probabilmente, dal lato del cristallo, secondo dei piani di vibrazione lungo l'asse orizzontale. Non sono un esperto di mineralogia, ma probabilmente l'ossalato di calcio cristallizzato è fatto come una piastrina ed emette la luce solo dal suo lato più stretto, dal suo "spessore".
Non sono stato molto bravo nello spiegarmi, spero che qualche appassionato di mineralogia possa confermare l'ipotesi e tradurre i miei sproloqui in un discorso un po' più comprensibile.
Non so rispondere alle tue domande, ma ti faccio i complimenti per le foto e l'animazione 3d. E rimango anch'io in attesa di vedere se qualcuno risolve il "mistero".
"La distinction des espèces de limaces est extrêmement difficile, et aucun zoologiste n’est encore parvenu à quelque chose d’un peu satisfaisant sous ce rapport." H. M. DUCROTAY DE BLAINVILLE 1823
ciao enotria e a tutti gli amici di questo settore di NM, che scopro solo ora colpevolmente (segnalato da pietruzzo),;
innanzitutto complimenti per le affascinanti immagini e la bella elaborazione;
hai provato a verificare se, disponendo due frammenti di uno stesso catafillo secondo le due superfici, il fenomeno si presenta con le stesse caratteristiche?
ciao
maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
Ciao Maurizio, con te saluto anche il gruppo dei geologi che invidio per il loro "sapere".
La dove io vedo una collina magari anche un po' spelacchiata, voi vedete vita morte e miracoli di quelle rocce: come erano, dove erano, perché e percome sono finite a gambe all'aria e magari in un posto completamente diverso. Quindi, o tirate ad indovinare e siete tutti d'accordo o, semplicemente, siete bravi.
No, non ho fatto altre sezioni, del resto sono cristalli molto piccoli, quelli che vedi sono ingranditi 400 volte. La mia impressione è che quei cristalli siano piuttosto piatti, come una tessera del Domino e che la luminescenza venga emessa non dalla faccia di superficie, ma dalle 4/6 facce laterali. A complicare le cose devi poi pensare che l'eccitazione è data da luce blu a 475 nm che colpisce il cristallo da sopra, sulla grande faccia superiore.
Immagine:
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Il mio disegno è uno schifo, ma spero sia comprensibile: la luce che colpisce il cristallo è blu, il cristallo si eccita tutto, vibra lungo tutti i suoi assi e, vibrando, emette una luce giallo/verde che è poi l'unica che noi vediamo, dato che il residuo della blu viene eliminato dal filtro di sbarramento del microscopio a fluorescenza.
Questa mia ipotesi/ragionamento è un rimescolone dei vaghi ricordi di mineralogia, nulla di più. Non ho assolutamente la certezza che avvenga proprio quello che ho ipotizzato.
ciao enotria, sì, l'immagine è chiara; ti dicevo di una seconda prova perchè l'impressione è che nel fenomeno sia coinvolta la "membrana" (il cariofillo?) su cui si "adagiano" i cristalli (è questa la loro giacitura secondo te?);
ciao e buona giornata
maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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ciao enotria, sei riuscito a replicare la prova con le varianti che ti dicevo?
ciao
maurizio ____________________
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Scusami Maurizio, ma non ho fatto nulla delle prove che hai suggerito.
Semplicemente, non ho capito che prove avrei dovuto fare.
hai provato a verificare se, disponendo due frammenti di uno stesso catafillo secondo le due superfici, il fenomeno si presenta con le stesse caratteristiche?
Non capisco cosa dovrei fare: il cristallo ha dimensioni di pochi micron, quindi non posso staccarlo dal catafillo, non posso girarlo o sezionarlo. Posso solo guardare le due facce del catafillo, verso l'interno e verso l'esterno ed i cristalli sono presenti su entrambe.
Ho invece provato il catafillo della cipolla rossa ed anche questa presenta, su entrambe le superfici, i cristalli luminescenti.
Immagine: Faccia interna del catafillo di cipolla rossa in luce Polarizzata compensata 1 lambda
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Quello che ho notato è che nella faccia rivolta verso l'interno della cipolla i cristalli sono più superficiali e quindi, meglio visibili. Noto anche un certo pleocroismo: i cristalli orientati NW-SE tendono all'azzurro, quelli orientati NE-SW tendono al giallo (vedi anche la croce disegnata sulla foto). La foto ha un ingrandimento complessivo di 100x.
Scusami, ma le mie nozioni di cristallografia erano molto scarse anche 40 anni fa. Col tempo non sono migliorate !
Ciao enotria, sì, la mia ipotesi è che il contatto con il catafillo abbia in qualche modo “indotto” la luminescenza;
il fenomeno della luminescenza nei cristalli è dovuto alla presenza di difetti reticolari; allora ho pensato che le porzioni dei cristallini a diretto contatto con la membrana potrebbero averne sviluppati con maggior frequenza durante la cristallizzazione (disturbata appunto dal contatto); ma non ne sono ovviamente sicuro
ciao di nuovo
maurizio ____________________
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