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Danius
Moderatore


Città: Bastia
Prov.: Ravenna

Regione: Italy


3056 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 07 agosto 2010 : 15:32:02 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Il Procambarus, penso che siamo d'accordo, è una specie che praticamente azzera la biodiversità od almeno causa pesantissimi scoinvolgimenti negli ambienti in cui arriva..
Eppure, in ambienti con acqua poco profonda alimentati dalla falda freatica presso fiumi, l'ho trovarto con le rane verdi, numerose. In un altro ambiente perifluviale alcune pozze, non lontane da altre invase, sono libere dai Procambarus, e sono piene di specie altrove pressochè scomparse. Lì, diamo merito agli aironi, perchè non ci sono ostacoli insormontabili.
E me ne stavo zitto.
Ma questa primavera, presso casa mia, molti rospi smeraldini sono nati in un canale con una discreta presenza di Procambarus, e sono giunti alla metamorfosi in ottima salute.
Avranno avuto fortuna, l'acqua è un intrico di Ranunculus fluitans.
Ma quello che mi lascia perplesso è un ambiente pieno di rane verdi e di rane di Lataste, in Veneto, in cui il Procambarus è arrivato una decina di anni fa, ed anche qui non ci sono ostacoli visibili che lo possano fermare, e, stranamente, dopo un giorno di pioggia, gamberi e rane verdi condividevano gli stessi canali anche diserbati dei dintorni. Forse tornandoci tra un mese nei canali ci saranno solo gamberi?
L'acqua profonda, con pesci predatori come il Micropterus salmoides, altro alieno, limita fortemente il numero di gamberi, così come le acque basse popolate da aironi. Oppure, c'è un fattore che permette la convivenza?
Riprodursi presto, quando il metabolismo del Procambarus è rallentato, e metamorfosare prima possibile, sono strategie utili, mettiamoci anche l'inquinamento dell'acqua, perchè di sicuro al Procambarus non dà fastidio e lo può avantaggiare. O forse, in condizioni particolari qualcosa si è salvato, o meglio selezonato?
Mi piacerebbe metter in rete intuizioni ed osservazioni, chissà. magari ne salta fuori qualcosa di utile.

La Rana non s'ingozza mai di tutta l'acqua dello stagno in cui vive
[Proverbio Teton]

iperione
Utente Senior

Città: Cremona


2262 Messaggi
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Inserito il - 10 agosto 2010 : 08:53:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Interssanti osservazioni, a mio parere l'ecologia del Procambarus "padano" ed il suo ambientamento nel nostro territorio sono tutti da studiare e valutare, ben vengano sul Forum interventi come il tuo.
Io ho osservato più volte gambieri (giovani) "pascolare" su ovature di anfibi. La convivenza con rane non è anomala neanche dalle mie parti, lontano dalle ripe non sono una preda facile per i crostacei e potrebbero aver occupato un ambiente diverso da quello riproduttivo.
In alcuni casi ho trovato fossetti di dreno fra i coltivi che, dopo essere stati occupati per un certo tempo da moltissimi gamberi, ne sono rimasti privi dopo il temporaneo prosciugamento.
Al ritorno dell'acqua non sono stati ricolonizzati, nonostante l'esistenza di vicine popolazioni di gamberi, e sono stati utilizzati da rane e tritoni per la deposizione.

ciao

Iperione
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Volvox
Utente Senior


Città: Pisa
Prov.: Pisa

Regione: Toscana


3685 Messaggi
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Inserito il - 10 agosto 2010 : 16:38:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Domenica scorsa ho rifatto un salto al Lago di Massaciuccoli, dalla parte posteriore (Massaciuccoli, appunto), ove c'è un'oasi LIPU, con camminamento soprelevato in mezzo alla palude e capanne per l'osservazione degli uccelli: non c'era un anfibio a pagarlo, mentre, pur nell'acqua scura del tramonto, s'intravvedevano, di tanto in tanto, cadaveri di Procambarus o esemplari vivi, taluni con prole al seguito.
Mi sa che, per il riequilibrio, c'è ancora da aspettare parecchio!

Volvox

"Omnia ab ovo".
Le còcce, pe' piacere, ner biologgico!
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Danius
Moderatore


Città: Bastia
Prov.: Ravenna

Regione: Italy


3056 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 10 agosto 2010 : 17:13:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Iperione,
non dico che la situazione stia migliorando,la triste sorte di Massaciuccoli è comune a tanti altri luoghi, ma, cercando nel dettaglio, a volte ci si imbatte in situazioni come quella descritta da Iperione... perchè solo in una minima parte del territorio invaso dal Procambarus? Sperare che la natura reinstauri ovunque l'equilibrio da sola e rapidamente è anche secondo me folle, ma qualche esempio, o suggerimento esiste già attorno a noi, da studiare. Forse solo certi tipi di acque temporanee, o con un certo popolamento di predatori potranno consentire la sopravvivenza di comunità degne di tal nome, e magari darci "un'arma" che da tempo desideriamo: per capire...ed agire!

La Rana non s'ingozza mai di tutta l'acqua dello stagno in cui vive
[Proverbio Teton]
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Danius
Moderatore


Città: Bastia
Prov.: Ravenna

Regione: Italy


3056 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 luglio 2011 : 12:20:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ragazzi,secondo me, sia da molte discussioni, che da altre osservazioni, sta accadendo qualcosa di nuovo, in sintesi:

Le Rane verdi, sia autoctone che alloctone ( tipo P. kurtmuelleri), tornano/incominciano a cantare ed a farsi vedere da dove erano sparite a causa del Procambarus, in piccolo numero, ma ci sono.

Rana latastei e Rana dalmatina, dopo la comprensibile contrazione numerica iniziale, se gli altri fattori ambientali non sono sfavorevoli, possono riprodursi in siti con presenza del Procambarus.

I pesci, che siano anche le carpe, ma anche i pesci gatto etc. (altre specie?) in bacini medio-grandi con vegetazione fitta, permettono la sopravvivenza, predando i Procambarus, di qualche rana verde. Il successo riproduttivo non è elevato, ma meglio di niente.

Molto più sensibili sono i tritoni, ma, con le stesse condizioni di cui sopra, talvolta, come testimonia Marmoratus, ce la possono fare.

I Procambarus rendono gli ambienti torbidi e fangosi, riportano in circolo sostanze altrimenti già nincorporate nel fango profondo, in poche parole, una schifezza, eppure, come ha suggerito Iperione, proprio questi ambienti, in cui, per chi non è schizzinoso, c'è cibo in abbondanza, sono piuttosto frequentati dalle Emys orbicularis.

Sarebbe carino mettere insieme osservazioni e considerazioni relative anche ad altri componenti degli ecosistemi, quali altri animali, vegetali, e perché no, altro ancora e quindi, se i moderatori ritengono che questo post vada spostato, ben venga.







La Rana non s'ingozza mai di tutta l'acqua dello stagno in cui vive
[Proverbio Sioux Teton]
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etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


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Inserito il - 17 luglio 2011 : 01:32:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Secondo me l'ipotesi che carpe o pesci gatto catturino dei Procambarus adulti è abbastanza remota...a quanto ne so solo lucci, anguille e black bass se ne nutrono.

No all'autostrada in Maremma!
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sirtalis
Utente Senior


Città: Napoli
Prov.: Napoli

Regione: Campania


1867 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 17 luglio 2011 : 09:55:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Anche le anguille? mi sembra piccolina la loro bocca.

------------------------

« In via approssimativa e mettendo da parte lo sciovinismo vertebrato, possiamo dire che, in sostanza, tutti gli organismi sono insetti »
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Danius
Moderatore


Città: Bastia
Prov.: Ravenna

Regione: Italy


3056 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 18 luglio 2011 : 18:43:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di etrusko:

Secondo me l'ipotesi che carpe o pesci gatto catturino dei Procambarus adulti è abbastanza remota...a quanto ne so solo lucci, anguille e black bass se ne nutrono.

No all'autostrada in Maremma!


Però gli esemplari immaturi sono predabili anche da queste due specie, no?
E sull'anguilla anch'io mi domando la stessa cosa: anche lei si nutre di immaturi? Oppure adotta una tecnica di caccia particolare?

La Rana non s'ingozza mai di tutta l'acqua dello stagno in cui vive
[Proverbio Sioux Teton]
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perfect
Utente Senior

Città: Roma


1790 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 19 luglio 2011 : 00:04:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A mio avviso l'arrivo di questo alloctono è talmente recente che non può aver modificato sensibilmente la biologia delle specie che si trovano a convivere con lui...
Probabilmente situazioni di "equilibrio" o presunto tale sono imputabili al fatto che gli ecosistemi, anche quelli che ci sembrano identici, sono molto diversi e sono governati da variabili pressocchè infinite!

Dario
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Danius
Moderatore


Città: Bastia
Prov.: Ravenna

Regione: Italy


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Flora e Fauna

Inserito il - 19 luglio 2011 : 10:55:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Gli equilibri negli ecosistemi sono dinamici anche per me, se non in certi casi particolari, che ora sarebbero O.T.
Chiaramente il luisiano ha attecchito, e non solo in ambienti pesantemente impattati da noi umani, ma, a distanza di una decina d'anni almeno, solo gli individui delle popolazioni che hanno modificato la propria nicchia ecologica (e prendiamo in senso ampio la definizione, così ci si mette dentro tutto, dalla fenologia all'alimentazione) non ne sono stati spazzati via.
Va da sè che se il luisiano sparisse all'improvviso, i danni che perpetra continuerebbero a ripercuotersi su ciò che resta degli ecosistemi per diverso tempo, tra specie che ora ne approfittano e specie che soccombono. Ma queste ultime non sono sparite del tutto, come immaginavo pochi anni fa, anzi, talvolta ritornano, e forse non hanno modificato niente, ma si trovano localmente in condizioni leggermente più idonee.
Confesso di essere dell'idea che in contesti impattati (=sbudellati) un intervento umano mirato può essere molto utile,ma solo dopo che si sa molto bene su cosa, quando, se e come intervenire, quindi sapere che nel sito A il luisiano la fa da padrone e nel sito B no, e cercare di capire il perchè può essere utile, anche se sono passati relativamente pochi anni.
Ad esempio, pensavo che le carpe lunghe almeno 60 cm, in libertà si potessero nutrire dei luisiani adulti, ed invece è piuttosto improbabile.
Sebbene le variabili in ballo siano pressochè infinite spero vivamente di capire quali siano quelle principali.
E poi... c'è questa discussione, che non avevo visto prima

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La Rana non s'ingozza mai di tutta l'acqua dello stagno in cui vive
[Proverbio Sioux Teton]

Modificato da - Danius in data 19 luglio 2011 11:35:13
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iperione
Utente Senior

Città: Cremona


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Inserito il - 27 luglio 2011 : 21:11:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sul fatto che i luisiani siano ormai predati da una moltitudine di specie che hanno imparato ad apprezzarli, non ci sono dubbi; i giovani risultano appetibili per tutti i predatori e quindi anche per i pesci (forse può essere un caso, ma in uno stagno a me ben noto le densità di forme giovanili sono diminuite in corrispondenza dell'arrivo del pesce gatto e del persico sole; alcuni pescatori sostengono che le carpe se ne cibano ma non ho verificato e a me resta qualche dubbio, altri sostengono che in acque dove è presente il gambero le popolazioni ittiche sono meno soggette a patologie epidemiche...mah); per quanto riguarda la predazione sugli adulti, gli aironi ci danno dentro e mi è capitato di verificare che nelle borre emesse dalle nitticore si trovavano una gran quantità di "gastroliti", cioè di quei sassolini fatti per lo più di carbonato di calcio nei quali si concentrano, in occasione della muta, i sali che costituiscono la corazza dei gamberi. Durante la muta i gamberi sono molli e quindi facilmente attaccabili, e diventano molto più lenti e catturabili del solito (in queste condizioni, anche gli adulti sono quindi una facile preda). E' vero che i luisiani in muta tendono a nascondersi, ma forse qualche predatore può aver imparato come scovarli per divorarli a piacimento; estrarli da una tana o da un rifugio quando sono in forma è invece certamente un'ardua impresa per chiunque.

ciao

Iperione
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ninocasola43
Utente Super

Città: s.agnello
Prov.: Napoli

Regione: Campania


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Inserito il - 28 luglio 2011 : 01:27:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
non sono un esperto ma sparo fuori la fesseria delle 01.28 del 28/7
non potrebbe trattarsi di due specie soniglianti ma diverse?

nin
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gomphus
Moderatore


Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Inserito il - 28 luglio 2011 : 22:21:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di iperione:

Sul fatto che i luisiani siano ormai predati da una moltitudine di specie che hanno imparato ad apprezzarli, non ci sono dubbi... in uno stagno a me ben noto le densità di forme giovanili sono diminuite in corrispondenza dell'arrivo del pesce gatto e del persico sole...

ciao ragazzi, scusate

ma pesce gatto e persico sole non hanno bisogno di "imparare" ad apprezzarli, sono originari della stessa area geografica, e quindi già "predisposti" a ricercarli; e quanto alle dimensioni della preda rispetto al predatore, sono convinto che la predazione ai danni dei gamberi rossi adulti, data la loro capacità di scavare tane in cui ripararsi, sia cmq irrilevante ai fini del loro controllo; è solo la sistematica ripulitura, la "clearance" degli individui giovanili presenti nell'ambiente, da parte dei predatori in grado di farlo, che può dare dei risultati

e a questo punto, non vedo niente di male in un'ulteriore introduzione del pesce gatto, soprattutto laddove era presente nei decenni passati ed è poi sparito, per controllare il gambero rosso; in fin dei conti, sia pesce gatto che persico sole sono introdotti da noi ormai da almeno un secolo e mezzo, il danno che potevano fare ormai l'hanno ampiamente fatto

maurizio

quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare

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iperione
Utente Senior

Città: Cremona


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Inserito il - 30 luglio 2011 : 16:46:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un episodio probabilmente banale, si fa tanto per fare due chiacchiere...
Qualche giorno fa, passando lungo un canale irriguo recentemente prosciugato, ho notato un assembramento aviario (una trentina fra aironi cenerini, garzette, guardabuoi e cornacchie) in corrispondenza di un ponticello.
Giunto sul posto, notavo che sotto al ponte si era mantenuta un pozza d'acqua profonda una trentina di cm, che occupava complessivamente non più di una decina di mq.
La pozzanghera era letteralmente stipata di gamberi, assieme ad un certo numero di pesci (per lo più carassi, di cui vedevo emergere alcuni esemplari, ma forse anche altro).
Il brulicare nell'acqua permetteva di ipotizzare la presenza di centinaia di luisani (per molti dei quali si poteva presumere che si trattasse di adulti, a giudicare dalle dimensione delle chele e del carapace parzialmente emergenti dalla superficie).
Sulle rive della pozza c'erano alcuni pesci morti da poco, grandi (sporchi di fango) e piccoli, ed anche un paio di gamberi barcollanti, mutilati, malconci e tutti infangati.
Un sopralluogo compiuto alla sera del giorno dopo mi lasciava abbastanza esterrefatto; sul posto c'erano soltanto 4 aironi ma la pozza appariva completamente vuota, erano spariti anche i pesci morti che stavano fuori dall'acqua, al loro posto si potevano notare sul fango alcune macchie di sangue sparse, forse il risultato dell'azione dei becchi degli aironi sui pesci più grossi estratti dall'invaso, che saranno probabilmente stati "manipolati" prima di ingoiarli.
Con una indagine più accurata, rinvenivo una trentina di gamberi, quasi tutti grossi maschi adulti, rintanati sotto al ponte, lungo le pareti.
Escluderei un intervento umano perchè il fango non mostrava alcuna impronta, escluderei anche che il lavoretto sia stato eseguito dai soli 30 commensali notati il primo giorno, che (presumo) non avrebbero avuto stomaco a sufficienza per terminare da soli il banchetto; la pozzanghera dev'essere diventata quindi un vero punto d'attrazione per i predatori alati presenti nei paraggi, che evidentemente accorrono in queste occasioni perchè considerano i gamberacci (anche adulti) una leccornia da non perdere!





ciao

Iperione
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iperione
Utente Senior

Città: Cremona


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Inserito il - 30 luglio 2011 : 17:17:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'intervento di Maurizio mi fa sorgere una curiosità: qualcuno ha idea dell'impatto dei luisiani sulle larve di libellula?
Nel solito stagno che frequento regolarmente, dove vedo O. albistilum, I. elegans, P. pennipes e poco altro (i Sympetrum si vedono in tarda estate), trovo abbastanza regolarmente larve di zigotteri (nonostante la presenza di gamberacci, gambusie ed altri esotici), che sono fra i pochissimi invertebrati rinvenibili in quel sito.
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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Inserito il - 01 agosto 2011 : 15:33:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cari ragazzi i pesci che si nutrono fortemente di Lousiani fintanto da dedicaci soldi,studio è progetto sono... i Lucci!

Ma il fatto che emerge è che neanche l'Esocide da solo riesce a svolgere in modo così perfetto il compito assegnato, basti guardare (e in rete ci trovate proprio tutto), la situazione del lago di Massaciuccoli.

Probabilmente avevamo il predatore prefetto (dico così perchè ho avuto la fortuna di vederla all'opera) ed era l'anguilla.
L'anguilla di taglia sarebbe un mangiatore implacabile di questi crostacei, anche sugli adulti, aimè la sua situazione numerica non ci consente di sperare...

Poi vengono gli alloctoni, Black Bass in primis, ciò lo lessi da qualche parte (forse ne parlò Milofin..) vedendo il contenuto stomacale di tal pesce.

Certo è che stiamo parlando di un vero flagello che già allo stato attuale delle cose ha più che alterato gli ambienti, basti vedere come son triplicati anche certi volatili, garzette e aironi, e quanto per ora tali gamberi non siano in regressione ma in espansione...

questo sarà un bel problema ragazzi.

Massimo
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betalfa
Utente V.I.P.

Città: Berluskonistan
Prov.: Estero


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Inserito il - 06 agosto 2011 : 09:18:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Molti di voi sono troppo giovani per aver potuto osservare il gambero nostrato quando ancora brulicava nei nostri corsi d'acqua.
La situazione si presentava più o meno come descrivete la presenza del Procambarus, alta densità tanto che a sera era impossibile andare a pesca dato che ad ogni gettata di lenza si tirava su un gambero e io da ragazzo li prendevo per diletto semplicemente legando un pezzo di prosciutto ad uno spago di iuta, non facevi in tempo e lanciarlo che già un gambero tirava la la rozza lenza.
Ricordo che i contadini le catturavano legando un sacco ad un ferro per farne una rozza sciabica, in una serata se ne potevano catturare almeno una trentina.

Non ho ancora avuto modo di osservare un P.c. ma dalle osservazioni di Danius ho idea che come spesso accade con le specie alloctone ci sia il solito errore di valutazione per semplice ignoranza della loro ecoetolgia, come nel caso delle Trachemys accusate di misfatti del tutto non errati e frutto di errate osservazioni su esemplari in cattività mal allevati.
Se ci fate caso le notizie sugli alloctoni si ripetono e sono sempre le stesse, frutto di un copia incolla continuo che può durare decenni e accettato acriticamente, fino a che qualcuno si decida a studiarli a fondo e ne tragga delle considerazioni che smetisca del tutto tali litanie.
Non credo che i nostrani Austropotamobius, quando ancora pollulavano in fitte colonie, si cibassero andando a fare la spesa al mercato.
Un po' di predazione la dovevano far pur loro o no?!
Eppure anfibi e altri animali avevano una densità difficilmente da riscontrare ora.
Spesso si imputano i disequilibri alla presenza di qualche specie aliena, mentra semplicemante ciò è dovuto all'inquinamento e alla distruzione o alterazione degli habitat.
Anni fa sono tornato nel corso d'acqua che osservavo da ragazzo, il depuratore a monte funzionava egregiamente, l'acqua era cristallina come 40 anni fa.
Lo scorso anno ho fatto una capatina, hanno ripreso a fare il prelievo illagale di acqua per irrigazione, il depuratore sversa liquami e l'acqua è putrida e puzzolente...
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Danius
Moderatore


Città: Bastia
Prov.: Ravenna

Regione: Italy


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Flora e Fauna

Inserito il - 08 agosto 2011 : 20:56:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vedo che condividiamo molte osservazioni, interessante!
L'intervento di Betalfa mi sorprende, anche se me lo aspettavo, anzi, speravo proprio in qualcuno che scrivesse della situazione pre-inquinamento!
Il luisiano colonizza anche habitat decisamente inadatti per il nostrano, tipo le pozze anossiche in pianura, forse il suo impatto (se escludiamo la peste, ma è un'altra storia) è dovuto perlopiù a questo?

La Rana non s'ingozza mai di tutta l'acqua dello stagno in cui vive
[Proverbio Sioux Teton]
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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Inserito il - 08 agosto 2011 : 21:43:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mah...
certamente scambiarci idee è sempre positivo e accrescitivo ma dicendo le cose con obbiettività stento a condividere l'idea (si perchè non mene volere Betalfa ma la giudico un'idea) di Betalfa.

In primis il nostro gambero è un indicatore della qualità delle acque e non esiste depuratore che non alteri le popolazioni del nostro gambero, per più di un motivo.
Da me i gamberi ce ne sono ancora molti, anzi in determinati torrenti la loro presenza è la medesima degli anni buoni, non son vecchio, ma nemmeno di "primo" pelo e ti posso garantire che alla sera con una buona lampada è veramente un piacere osservarli, ma se li conosci sai meglio di me dove abitano, in torrenti o fiumi a carattere torrentizio e non tollerano minimamente le acque seppur depurate di qualsivoglia depuratore, e te lo dico da mestierante, lavoro appunto nel ciclo delle acque.

Inoltre i depuratori di oggi sia per metodologia di sostanze impiegate (flocculanti) sia per ciclo lavorativo oggi sono semplicemente 4 volte più efficenti del passato.
Oggi abbiamo almeno 2 cicli ossigenanti (prima ne avevano uno), disidratiamo il fango residuo e non permettiamo che finisca in fiume e in ultimis abbiamo gli sgrigliatori che tolgono persino il rifiuto di altra natura.
Bene, nonostante ciò nelle 2 province (SI e GR) che gestiamo, non c'è un solo corso d'acqua che abbia mantenuto i nostri gamberi ove esista un depuratore nel suo corso, e su questo dato confutabile sfido (aimè) qualcuno a smentirmi.
Dove ancora esistono centri abitati attraversati da torrenti ad acque pregiate semplicemente non si depura con i depuratori ma con biologiche pre o post trattate da fitodepuranti.

Questa è la triste realtà.
Se poi ci mettiamo la pressione antropica siamo "carte e quarantotto" in quanto oltre il discorso di scelta di sistema depurante dobbiamo anche guardare quanto è il flusso metro/secondo vitale del corso d'acqua e il flusso metro/secondo che noi ci buttiamo dentro al di là che abbiamo un depuratore efficente o meno, esistono tabelle,calcoli che indicano questo.
Un depuratore può essere nuovissimo e dotato di controlli seri e tecnologie ottime, ma può ugualmente non essere idoneo per un determinato corso d'acqua.

Insomma il discorso è dannatamente serio e non esiste cari miei un depuratore che non abbia un impatto.
A bontà di quanto dico è la tendenza a non sversare più le acque seppur depurate, ma di farle defluire in bacini a sua volta fitodepurati e poi destinare tali acque per altri fini.
Se oltre a questa cosa che già di per sè basta a far capire il dramma del nostro gambero ci mettiamo, pesci alloctoni, nutrie e aumento degli aironi e garzette e chi più ne ha più ne metta ecco il dramma dei nostri gamberi.
Per il resto non comprendo il discorso sugli anfibi,affatto, i corsi d'acqua che ancora ospitano il nostro gambero sono da sempre i più ricchi di anfibi, e questo lo sanno bene i vari Banchi e Borri che di acque pregiate della mia provincia se ne intendono più del sottoscritto.

Per quanto riguarda però il nostro gambero.. il Louisiano non ne ha alcuna colpa, infatti il nostro vuole acque torrentizie mentre l'altro i fossi anche stagnanti.

Certo è che senza dubbio anche in quel tipo di acque quest'intruso è in chiara competizione con il Potamon, questo è il problema che alla lunga di certo osserveremo.
Quasi stesse abitudini, stesso cibo ma prolificità enormemente maggiore, se questo non basta ad allarmarci...

Massimo

Modificato da - Frustone in data 08 agosto 2011 21:55:55
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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Inserito il - 09 agosto 2011 : 00:11:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
rileggendo il mio msg non vorrei innescare alcuna polemica con il buon Betalfa, sia chiaro, rileggendoti ho compreso il discorso che facevi sugli anfibi che in un primo momento avevo semplicemente mal compreso.
Ma Betalfa, hai un nome??

Massimo
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betalfa
Utente V.I.P.

Città: Berluskonistan
Prov.: Estero


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Inserito il - 16 agosto 2011 : 14:31:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Attenzione...Ho descritto la situazione delle popolazioni di gamberi non in un ruscello di motagna ma in un canale di bonifica nella Marsica, dove i gamberi nostrati si presentavano in alte densità, in una situazione similare a quella descritta da Danius per i luisiana. Stavo trattando l'aspetto ecoetologico, non tanto quella della depurazione o meno, quanto per capire se la demonizzazione del luisiana sia dovuta più a ignoranza piuttosto che ad una effettiva conoscenza delle abitudini dei gamberi, di impatto predatorio su anfibi e altri piccoli animali, dato che la situazione descritta per l'alloctono si presenta molto simile alla antica ecotologia del nostrano, quando era presente in ogni corso d'acqua.
Ricordo benissimo la sera quando mi profetizzarono agli inizi degli anni 70 la scomparsa prossima ventura della specie autoctona, eravamo all'incile del Fucino, stavamo osservando i gamberi che uscivano dalle tane e si parlava di peste del gambero.
Rimasi molto male, dato che per me da ragazzo i gamberi erano una presenza scontata, numerosa e facilmente osservabile come le rane o le libellule, l'idea che dovessero scomparire o diventare rari mi sembrava fantascientifica.
Il canale a cui faccio riferimento è quello del Salto, negli anni 70 era già abbastanza ''eutrofizzato'' eppure la vita polulava.
Frustone, sono tuo omonimo.

Modificato da - betalfa in data 16 agosto 2011 14:38:44
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