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ATTENZIONE! Considerata la situazione in cui versa la grande maggioranza delle acque pubbliche italiane, il Forum di Natura Mediterraneo ricorda che l’immissione non autorizzata di qualsiasi specie di pesce in acque pubbliche è illegale in quanto può mettere a rischio gli equilibri ambientali e minacciare gravemente la biodiversità. Particolare pericolo è rappresentato dall'introduzione di qualunque specie alloctona.
In linea di principio sono da preferirsi immagini di pesci nel loro ambiente naturale o collocati temporaneamente in un acquario fotografico. Le foto di pesci morti sono in generale permesse solo in caso di individui deceduti per cause naturali (es: morie dovute a crisi anossiche o ad essiccazione di bacini, predazione, ecc.). Foto di individui morti dopo essere stati pescati sono ammesse solo in presenza di un reale interesse scientifico della cattura e comunque possono essere pubblicate solo dopo consultazione dei moderatori della sezione. Le foto di individui pescati (fotografati su nasse, retini o in mano) sono ammesse quando si tratti di individui in buona salute e ritratti nei pressi dell’ambiente di cattura, dunque non è possibile (in assenza di interesse scientifico, sempre previo consenso dei moderatori) pubblicare foto di pesci vistosamente feriti (eccettuate naturalmente le normali ferite dovute all’amo), colpiti con il raffio, tenuti tra le mani asciutte o fotografati in ambienti evidentemente lontani dal luogo di cattura (parcheggi, abitazioni, cucine, etc.). Non è inoltre consentito pubblicare nella sezione fotografie di pesci trattenuti in maniera scorretta (ad. es. per gli occhi).


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etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


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Inserito il - 25 marzo 2010 : 20:48:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il concetto biologico di specie per come lo intende Mayr afferma che le specie sono
"gruppi di popolazioni naturali effettivamente o potenzialmente interfeconde che sono riproduttivamente isolate da altri gruppi".
Questo concetto lascia una grande "autonomia di manovra" al singolo biologo e ci chiarisce ben poco le idee. Infatti come si può classificare una popolazione geograficamente isolata da qualla che occupa l'areale principale? Infatti queste popolazioni NON sono interfeconde a causa della presenza della barriera naturale che blocca il flusso genico e questo da un certo punto di vista taglia la testa al toro: anche se non ci fossero barriere riproduttive quando gli individui fossero artificialmente messi in simpatria l'incrocio è di fatto impossibile in natura e quindi siamo in presenza di due specie diverse.
Biogeograficamente non fa una grinza.
E' ciò che fa Kottelat, un ittiologo che in pratica ha creato o riabilitato una specie quasi per ogni bacino idrografico d'Europa.
In pratica un cavedano del Danubio fa obbligatoriamente parte di una specie diversa rispetto ad uno del Po dato che nessun cavedano ha mai indossato gli scarponi e dunque non può attravesare le Alpi .
Il concetto di specie non è assolutamente una cosa agevole da maneggiare,io personalmente non ho ancora ben definito il mio, non sono però così integralisticamente splitter come Kottelat (al quale però riconosco che ha fatto un lavoro eccezionale).
Naturalmente non è tutto lineare, alcune specie come la tinca sembrano sfidare la logica, sono diffuse in tutta Europa e non sono morfologicamente distinte: una tinca del Tevere ed una di Stoccolma sono identiche ad un'altra acquistata sul mercato di Mosca!
Eppure un pesce poco vagile e di pianura come la tinca non è sicuramente in grado di scavalcare le Alpi, gli Appennini, gli Urali.
La stessa cosa per quanto riguarda la trota, la macrostigma (Salmo cettii) ha un'origine diversa dalla Salmo trutta, infatti si ha motivo di credere che derivi da una specie migratrice anadroma diffusa nel mar Mediterraneo durante i periodi glaciali. Lo dimostra il fatto che popolazioni naturali di questa specie popolano i fiumi sardi, corsi e siciliani, che possono solo aver raggiunto via mare.
La macrostigma, oltre ad essere specializzata per la vita in corsi d'acqua più caldi e con portata minore rispetto alla S. trutta, è anche di fatto isolata dalle popolazioni centroeuropee e padane. L'incrociabilità invece è totale. La scelta se considerarla specie o meno è lasciata ai singoli.
P.S. Si potrebbe a questo punto estrapolare che la specie, come le categorie tassonomiche superiori, non esiste...ma mi guardo bene da proporre questo tema qui e ora, anche se sarebbe interessantissimo.

NO all'autostrada in Maremma!
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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 25 marzo 2010 : 21:32:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di etrusko:

Il concetto biologico di specie per come lo intende Mayr afferma che le specie sono
"gruppi di popolazioni naturali effettivamente o potenzialmente interfeconde che sono riproduttivamente isolate da altri gruppi".


Avevo visto giusto,questo è il concetto che definisce la sottospecie altrimenti detta razza geografica, è proprio il fatto che ognuno interpreti il concetto di specie a modo suo che crea la confusione.
La separazione geografica dei pesci è quasi una regola,ma abbiamo visto che in condizioni particolari si può avere un incontro secondario tra due sottospecie con un rimescolamento genetico.
Un esempio banale può essere l'abbassamento del mare che si è verificato nei periodi glaciali,la foce del Po si trovava all'altezza del Gargano consentendo un rimescolamento genetico dei pesci dei fiumi adriatici con quelli croati.
Non meno suggestiva è l'idea della trota che si è diffusa attraverso un mare meno salato, le condizioni che hanno creato questo fenomeno potrebbero verificarsi di nuovo.
In questi scenari ipotetici le specie effettivamente stabili rimarrebbero simili a se stesse mentre quelle in fieri(sottospecie)darebbero luogo ad un rimescolamento genetico tra le diverse popolazioni.
Sempre restando in argomento, ricordo che quando da giovane ero pescatore vi furono le prime immissioni del cavedano danubiano in Arno,come si evoluta la situazione che non ho più seguito negli ultimi 40 anni?
Si è ibridizzato con la specie locale o le due specie convivono?




La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


2252 Messaggi
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Inserito il - 26 marzo 2010 : 01:08:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si, certo, in effetti molte specie endemiche del bacino padano sono presenti in vari fiumi della Dalmazia, fina all'altezza di Zara, evidentemente quello è i limite raggiunto dal bacino del Po all'epoca dell'emersione della piattaforma adriatica. Ed infatti la regione ittiogeografica padano veneta non è limitata alla pianura Padana ma si estende per un certo tratto di entrambe le coste adriatiche. E' molto più difficile che ci sia stato un mescolamento naturale con le popolazioni tirreniche, che infatti sono molto ben caratterizzate e con molti endemismi (come, probabilmente, la trota sarda).
In Arno non so, ma caratterizzazioni genetiche dei cavedani del mio Ombrone effettuate dal professor Bianco mostrano come in quel fiume convivono esemplari tirrenici, padani e danubiani, oltre a tutte le varie combinazioni di ibridi.

NO all'autostrada in Maremma!
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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Inserito il - 26 marzo 2010 : 13:59:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di etrusko:

Si, certo, in effetti molte specie endemiche del bacino padano sono presenti in vari fiumi della Dalmazia, fina all'altezza di Zara, evidentemente quello è i limite raggiunto dal bacino del Po all'epoca dell'emersione della piattaforma adriatica. Ed infatti la regione ittiogeografica padano veneta non è limitata alla pianura Padana ma si estende per un certo tratto di entrambe le coste adriatiche. E' molto più difficile che ci sia stato un mescolamento naturale con le popolazioni tirreniche, che infatti sono molto ben caratterizzate e con molti endemismi (come, probabilmente, la trota sarda).
In Arno non so, ma caratterizzazioni genetiche dei cavedani del mio Ombrone effettuate dal professor Bianco mostrano come in quel fiume convivono esemplari tirrenici, padani e danubiani, oltre a tutte le varie combinazioni di ibridi.

NO all'autostrada in Maremma!

Bravo Massimiliano e Bravo Subpoto, io vi leggo con ammirazione, certe cose le comprendo ma non avrei la perizia nell'argomentarle, bravi davvero date lustro alla sezione!
Siamo concordi comunque sul fatto che questi ibridi (se si rivelasse tale) lasciano diverse cose da comprendere e vanno comunque studiati perchè sono di notevole importanza.
Mi permetto di osservare però e di consigliare di tener conto ancora della storia e degli eventi storici, Massimiliano citava qualche post fa la Tinca e la sua diffusione, non dimentichiamoci mai che in epoche passate l'ittiocultura veniva praticata, dai Romani (che contribuirono a diffondereo la carpa e dal mare riuscivano a tener in cattività la murena) ai senesi che con la Repubblica in quegli anni crearono le basi per la moderna ittiocultura proprio nel centro dell'Italia..
Voglio dire, senza dubbio l'uomo già nei tempi dei tempi modificava e spostava.

Massimo.
------------------------
No alla diga sul Farma Merse,no ieri,no domani, mai!!!
un regalo per ugandensis

Modificato da - Frustone in data 26 marzo 2010 14:02:00
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Dr Skazz
Utente Senior


Città: Girona (Spagna)


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Inserito il - 20 settembre 2010 : 16:20:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scusate, lo so che non c'entra una mazza, ma rileggendo questo topic mi chiedo: come mai uno spermatozoo di pesce d'acqua dolce, liberamente rilasciato in ambiente ipotonico, non esplode come farebbe un globulo rosso??
Qual e' l'adattamento adottato (adattamento di vecchia data, s'intende...)?

"Will the northern lights still play as we walk our distant days
Ocean sky, sea of blue, let the sun wash over you"
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milofin
Utente Junior

Città: Helsinki


71 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 20 settembre 2010 : 21:58:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Dr Skazz:

Scusate, lo so che non c'entra una mazza, ma rileggendo questo topic mi chiedo: come mai uno spermatozoo di pesce d'acqua dolce, liberamente rilasciato in ambiente ipotonico, non esplode come farebbe un globulo rosso??
Qual e' l'adattamento adottato (adattamento di vecchia data, s'intende...)?

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La risposta e' molto molto semplice.

Esplodono, proprio come farebbe un globulo rosso. Solo che non lo fanno immediatamente.

Gli spermatozoi di trota per esempio, una volta che il liquio seminale si e' diluito si attivano per una 30a di secondi (sembra proprio che sia il cambio di osmolarita' ad attivarli) e poi muoiono nel giro di pochi minuti.
Nei pesci di mare durano un po' di piu'.
D'altra parte, se ci pensi, non gli serve molto tempo (che non hanno) e non possono che fare cosi'.

P.S. Per rimanere in topic, l'articolo e' al secondo invio ma non ancora pubblicato (in compenso hanno pubblicato quello molto meno interessande sul S.lucioperca X S.volgensis)

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