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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 giugno 2010 : 19:39:42
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Parallelomorphus laevigatus
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 giugno 2010 : 19:40:18
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Si tratta delle principali specie di coleotteri, estremamente specializzate nella caccia sul bagnasciuga, che sono a rischio di scomparsa per la poca protezione dell'habitat di loro pertinenza, proprio all'interno di un Parco Nazionale. Purtroppo la pressione antropica estiva (tali predatori sono presenti per l’appunto in estate), li sta spingendo dalla linea di battigia sempre più all'interno costringendoli a cacciare lungo i bordi delle pozze dunali dove sono poco infastiditi dalla presenza dei bagnanti che percorrono il bagnasciuga come se fosse il corso della propria cittadina. A mio giudizio, un Parco andrebbe tutelato anche sotto questo profilo, vietando la pesca sportiva e l'ingresso ai bagnanti oltre un certo limite.
L'ecosistema che riguarda le pozze retrodunali è stato a mio avviso un po' trascurato e meriterebbe un approfondimento di studio maggiore, in considerazione della particolarità di un ambiente molto dinamico che varia rapidamente di salinità, temperatura, livello e di conseguenza di sostanze organiche in decomposizione portate dalle mareggiate. Un ambiente del genere è in grado di modificare le sue caratteristiche chimiche e fisiche in modo estremamente rapido, tanto da selezionare in maniera atipica le forme viventi che lo abitano, creando delle popolazioni dotate di capacità di adattamento e di ritmi vitali fuori dall'ordinario. Le pozze retrodunali interessano oltretutto superfici davvero estese, lunghe talvolta molte decine di metri con profondità superiori ai 50 cm, tali da rimanere in essere per tutto l'anno, ricche di notevoli quantitativi d'acqua, alimentate dalle piogge o dalle periodiche mareggiate: ciò consente lo stabilirsi perenne sia di popolazioni di invertebrati che di vertebrati.
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Modificato da - vespa90ss in data 07 giugno 2010 20:08:10 |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
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6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 giugno 2010 : 19:40:51
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Nell'ambito di questo singolare habitat credo di aver individuato il sistema di caccia dell'Arctosa che normalmente frequenta la fascia di battigia.
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 giugno 2010 : 19:41:16
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L'ho scoperto proprio qualche giorno fa per caso, favorito da una pioggia notturna che mi ha fatto notare alcune piccolissime ragnatele, ricoperte di minuscole gocce d'acqua, costruite su delle buchette scavate nella sabbia bagnata (l'orma di un mammifero) o lungo i bordi scoscesi delle pozze retrodunali che delimitano i livelli raggiunti durante le mareggiate.
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 giugno 2010 : 19:41:41
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 giugno 2010 : 19:42:03
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
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Carlmor
Moderatore Trasversale
Città: Varese
Prov.: Varese
Regione: Lombardia
8940 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 07 giugno 2010 : 20:39:06
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molto interessante questo nuovo "capitolo", Beppe corredato da belle foto come sempre
Carlo
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 giugno 2010 : 21:14:52
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Grazie Carlo. Spero che queste mie parole possano giungere a colpire l'attenzione di chi ha l'autorità e le competenze necessarie per prendere provvedimenti adeguati alla gravità della situazione. Un segnale estremamente positivo giunge comunque dalla stagione invernale-primaverile particolarmente piovosa che ha favorito una letterale esplosione della flora dunale. E' grazie a queste annate straordinarie che Madre Natura riesce a far tirare una boccata d'ossigeno ad un ambiente devastato da una quantità impensabile di sollecitazioni innaturali. Appena ho tempo posterò la relativa documentazione che testimonia il nuovo rigoglio della vegetazione, particolarmente del Pancratium maritimum.... Beppe
chiediamo all'ONU la DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI ANIMALI
Bottled beetles - salviamo le spiagge, i litorali, le dune dai barbari clicca per Facebook
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luci5
Utente nuovo
Città: roma
8 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 17 giugno 2012 : 11:08:41
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CIAO SONO LUCIANO BERNARDO UN BIOLOGO DI ROMA, COMPLIMENTI PER FOTO E TESTO. PER UN LIBRICINO SUL MARE PER BAMBINI MI DAI IL PERMESSO DI INSERIRE QUALCHE FOTO? LA MIA MAIL E' SEAEMOTION@VIRGILIO.IT
| Messaggio originario di vespa90ss:
La fascia costiera a nord della foce dell'Ombrone
Come avevo promesso in precedenza desidero condividere con voi l’esperienza che ho maturato in agosto quando ho compiuto questo percorso situato in prossimità della foce del fiume Ombrone (GR). Nonostante il periodo d’alta stagione sconsigliasse qualsiasi tipo di esplorazione ho dovuto verificare che la presenza dell’uomo non interferisce eccessivamente sull’ambiente, anzi, in taluni sporadici casi l’aiuta. Questo tratto di costa interessa la parte costiera a nord della foce e si estende fino all’abitato di Principina a Mare. Una cittadina ad aspirazione balneare che penetra con gentile e morigerata presenza fino all’interno della pineta del Tombolo, senza aggredirla né offenderla pesantemente.
Link
termine della Pineta
nel Parco della Maremma
Le abitazioni in effetti non superano la chioma dei pini marittimi, ultime propaggini di questa splendida pineta.. Gli stabilimenti balneari si interrompono all’improvviso proprio al confine con la Riserva Naturale: la spiaggia prosegue quindi senza soluzione di continuità per qualche chilometro fino allo sbocco dell’Ombrone sul mare.
termine degli stabilimenti balneari
Il tratto sabbioso si estende molto in profondità in alcuni punti anche per un centinaio di metri, tanto da consentire alla fauna ed alla flora ampia possibilità di sopravvivenza e di tolleranza a qualsiasi tipo di pressione antropica. Le guardie forestali, percorrendo le piste del Parco Naturale della Maremma con la jeep, esercitano una buona azione di controllo: armati di binocolo, tengono d’occhio dai punti più sopraelevati delle dune il comportamento dei visitatori. Un ottimo esempio di esercizio delle proprie funzioni così come spesso ho potuto anche verificare all’Isola d’Eba. Una sensazione di vigilanza che lascia ben a sperare. D’agosto la presenza umana è fortissima in quanto, nonostante gli stabilimenti balneari cessino d’essere presenti sul limitare dell’abitato di Principina, è invalsa la consuetudine di passeggiare per chilometri lungo la battigia in direzione sud, quindi penetrando all’interno del Parco fino alla foce dell’Ombrone per poi tornare indietro.
la battigia contesa tra bagnanti e cicindele
Questo comportamento purtroppo infastidisce la nutritissima presenza delle cicindele ( Calomera littoralis nemoralis ) che sono costrette a cedere il passo agli umani che percorrono a frotte lo stesso tratto di spiaggia bagnata, più compatto, lungo il quale questi rari coleotteri esercitano la propria attività predatoria e riproduttiva .
una cicindela Calomera littoralis nemoralis che ha catturato una coccinella spiaggiata dal mare
Calomera littoralis nemoralis alle prime luci del mattino
216,83 KB
le potenti mandibole
Questi piccoli cicindelidi si nutrono di tutti quegli insetti spiaggiati dalle onde o dei microcrostacei e dei ditteri che frequentano la battigia dove le alghe ed altri organismi entrano in putrefazione. I moscerini rappresentano il loro pasto preferito. Spesso capita di vederle affollate intorno a pezzi di lombrico abbandonati dai tantissimi pescatori di fondo.
cicindele aggrediscono un lombrico
Quasi tutta la lunghezza della spiaggia è popolata da suggestive capanne costruite sfruttando rami e tronchi arenati sulla sabbia dopo le piene dell’Ombrone. Vengono utilizzate per trascorrervi all’interno la notte e per ripararsi dal sole nelle ore più calde.
i pescatori
l'interno di una capanna
il villaggio di capanne abbandonate
chi ha preferito farlo all'addiaccio....
...perchè questo è il loro paradiso...:
...che può cullarti per una notte intera...:
...senza chiedere pegno d'amore
.........
..........
.........
Passando dalla fascia di battigia, bagnata dall’onda che è ricca di organismi viventi, si attraversa un tratto piuttosto breve ma desertico e senza forma di vita. Si ritrova presenza di organismi viventi sull’inizio della duna dove la vegetazione comincia ad essere presente. Le ammophila costituiscono uno dei primi sabarramenti all’azione del vento e del salso. Immediatamente accanto a fare da contrafforte le Echinophora spinosa.
duna ad Ammophila
Ammophila littoralis
Alle loro spalle si forma un retroduna piuttosto interessante perché popolato da tutta una schiera di varie essenze vegetali quali la Calystegia soldanella il Pancratium maritimum, l’ Eryngium maritimum, l’ Euphorbia paralias e l’Euphorbia peplis, lo Xanthium italicum e la Medicago marina, la Typha latifolia e l’Agropyron junceum. E ancora piante di Ammphila littoralis sparse un po’ ovunque.
Pancratium maritimum
frutti di Pancratium maritimum
Echinophora spinosa
Euphorbia peplis
Eryngium maritimum
Euphorbia paralias
Euphorbia paralias - fiore
Calystegia soldanella
Medicago marina
Questa ricca vegetazione diventa ottimo nutrimento e nascondiglio per tutta una serie di piccoli vertebrati ed insetti. A fare la parte del leone sono le Pimelia bipunctata che tra i coleotteri sono coloro che riescono a sfruttare meglio di tutti il magro cibo che può offrire una duna, non da ultimo…gli escrementi umani che chiaramente, “dietro la duna” abbondano.
Pimelia bipunctata che mangia un frutto di Pancratium maritimum
coppia di Pimelia bipunctata che divora un fiore di Pancratium maritimum
La fame è tanta e la sete pure. Il caldo è terribile nel retroduna e solo adattandosi ad un comportamento aggressivo si riesce a sopravvivere.
Pimelia bipunctata che divora una chiocciola
formiche che divorano una farfalla notturna
Ma poi esiste una certa quantità di ditteri, imenotteri e lepideotteri, che nonostante la stagione avanzata, ancora sopravvivono allo schianto del sole.
dittero su Echinophora spinosa
un ortottero
una Mutilla scava in cerca di prede
Terminata questa fascia di bassa vegetazione erborea inizia quella arbustiva composta per lo più da ginepro che va a ad insinuarsi con progressione nella parte boschiva retrostante.
Juniperus oxicedrus ?
Continuando a percorrere la lunghezza delle spiaggia in direzione sud verso la foce dell’Ombrone si incontrano delle pozze d’acqua salmastra dunali. Non sarebbe corretto definirle retrodunali in quanto tra loro ed il mare non esiste alcunchè se non un leggero avvallamento che consente questo formarsi di ristagno praticamente perenne.
si intravedono le prime pozze dunali
ci stanno salutando ...
qui si cammina chiedendo letteralmente permesso alle cicindele
Le loro rive sono popolatissime di Calomera littoralis nemoralis. In quel punto siamo già abbondantemente dentro il Parco. Al contrario, procedendo verso l’interno, a circa duecento metro dalla linea di battigia, esistono delle formazioni acquitrinose , le Paludi della Trappola, di cui ho scoperto la presenza – al ritorno dalle ferie – curiosando su Gooogle Maps.
Link
Si troverebbero immediatamente alle spalle del boschetto che appare dalla spiaggia. Ma se non ci si inoltra non è possibile notarle. Il mio percorso per il momento si arresta qui in attesa di una escursione per visitare la foce vera e propria dell’Ombrone e le paludi circostanti.
Tutte le foto sono state eseguite con la mia Pentax K10D. Per le immagini in macro ho utilizzato un obiettivo Sigma 105mm Macro.
Un ringraziamento particolare lo devo a Margherita (Ametista) che mi ha.... praticamente determinato le piante e mi ha dato l'input col suo bellissimo lavoro.
Chiedo una cortesia ai moderatori: correggete senza problemi gli eventuali errori di determinazione. Molte specie non ho avuto il tempo di determinarle con esattezza. Datemi gentilmente una mano. Qualsiasi critica o suggerimento sarà ben accetto.
Grazie per l'attenzione, Beppe Miceli
....... , ......
A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)
cliccami: codice di comportamento del Birdwatcher
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jeanne
Utente V.I.P.
Città: salammbo
Regione: Tunisia
165 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 08 aprile 2013 : 11:05:47
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| Messaggio originario di vespa90ss:
La fascia costiera a nord della foce dell'Ombrone
Come avevo promesso in precedenza desidero condividere con voi l’esperienza che ho maturato in agosto quando ho compiuto questo percorso situato in prossimità della foce del fiume Ombrone (GR). Nonostante il periodo d’alta stagione sconsigliasse qualsiasi tipo di esplorazione ho dovuto verificare che la presenza dell’uomo non interferisce eccessivamente sull’ambiente, anzi, in taluni sporadici casi l’aiuta. Questo tratto di costa interessa la parte costiera a nord della foce e si estende fino all’abitato di Principina a Mare. Una cittadina ad aspirazione balneare che penetra con gentile e morigerata presenza fino all’interno della pineta del Tombolo, senza aggredirla né offenderla pesantemente.
Link
termine della Pineta
nel Parco della Maremma
Le abitazioni in effetti non superano la chioma dei pini marittimi, ultime propaggini di questa splendida pineta.. Gli stabilimenti balneari si interrompono all’improvviso proprio al confine con la Riserva Naturale: la spiaggia prosegue quindi senza soluzione di continuità per qualche chilometro fino allo sbocco dell’Ombrone sul mare.
termine degli stabilimenti balneari
Il tratto sabbioso si estende molto in profondità in alcuni punti anche per un centinaio di metri, tanto da consentire alla fauna ed alla flora ampia possibilità di sopravvivenza e di tolleranza a qualsiasi tipo di pressione antropica. Le guardie forestali, percorrendo le piste del Parco Naturale della Maremma con la jeep, esercitano una buona azione di controllo: armati di binocolo, tengono d’occhio dai punti più sopraelevati delle dune il comportamento dei visitatori. Un ottimo esempio di esercizio delle proprie funzioni così come spesso ho potuto anche verificare all’Isola d’Eba. Una sensazione di vigilanza che lascia ben a sperare. D’agosto la presenza umana è fortissima in quanto, nonostante gli stabilimenti balneari cessino d’essere presenti sul limitare dell’abitato di Principina, è invalsa la consuetudine di passeggiare per chilometri lungo la battigia in direzione sud, quindi penetrando all’interno del Parco fino alla foce dell’Ombrone per poi tornare indietro.
la battigia contesa tra bagnanti e cicindele
Questo comportamento purtroppo infastidisce la nutritissima presenza delle cicindele ( Calomera littoralis nemoralis ) che sono costrette a cedere il passo agli umani che percorrono a frotte lo stesso tratto di spiaggia bagnata, più compatto, lungo il quale questi rari coleotteri esercitano la propria attività predatoria e riproduttiva .
una cicindela Calomera littoralis nemoralis che ha catturato una coccinella spiaggiata dal mare
Calomera littoralis nemoralis alle prime luci del mattino
216,83 KB
le potenti mandibole
Questi piccoli cicindelidi si nutrono di tutti quegli insetti spiaggiati dalle onde o dei microcrostacei e dei ditteri che frequentano la battigia dove le alghe ed altri organismi entrano in putrefazione. I moscerini rappresentano il loro pasto preferito. Spesso capita di vederle affollate intorno a pezzi di lombrico abbandonati dai tantissimi pescatori di fondo.
cicindele aggrediscono un lombrico
Quasi tutta la lunghezza della spiaggia è popolata da suggestive capanne costruite sfruttando rami e tronchi arenati sulla sabbia dopo le piene dell’Ombrone. Vengono utilizzate per trascorrervi all’interno la notte e per ripararsi dal sole nelle ore più calde.
i pescatori
l'interno di una capanna
il villaggio di capanne abbandonate
chi ha preferito farlo all'addiaccio....
...perchè questo è il loro paradiso...:
...che può cullarti per una notte intera...:
...senza chiedere pegno d'amore
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Passando dalla fascia di battigia, bagnata dall’onda che è ricca di organismi viventi, si attraversa un tratto piuttosto breve ma desertico e senza forma di vita. Si ritrova presenza di organismi viventi sull’inizio della duna dove la vegetazione comincia ad essere presente. Le ammophila costituiscono uno dei primi sabarramenti all’azione del vento e del salso. Immediatamente accanto a fare da contrafforte le Echinophora spinosa.
duna ad Ammophila
Ammophila littoralis
Alle loro spalle si forma un retroduna piuttosto interessante perché popolato da tutta una schiera di varie essenze vegetali quali la Calystegia soldanella il Pancratium maritimum, l’ Eryngium maritimum, l’ Euphorbia paralias e l’Euphorbia peplis, lo Xanthium italicum e la Medicago marina, la Typha latifolia e l’Agropyron junceum. E ancora piante di Ammphila littoralis sparse un po’ ovunque.
Pancratium maritimum
frutti di Pancratium maritimum
Echinophora spinosa
Euphorbia peplis
Eryngium maritimum
Euphorbia paralias
Euphorbia paralias - fiore
Calystegia soldanella
Medicago marina
Questa ricca vegetazione diventa ottimo nutrimento e nascondiglio per tutta una serie di piccoli vertebrati ed insetti. A fare la parte del leone sono le Pimelia bipunctata che tra i coleotteri sono coloro che riescono a sfruttare meglio di tutti il magro cibo che può offrire una duna, non da ultimo…gli escrementi umani che chiaramente, “dietro la duna” abbondano.
Pimelia bipunctata che mangia un frutto di Pancratium maritimum
coppia di Pimelia bipunctata che divora un fiore di Pancratium maritimum
La fame è tanta e la sete pure. Il caldo è terribile nel retroduna e solo adattandosi ad un comportamento aggressivo si riesce a sopravvivere.
Pimelia bipunctata che divora una chiocciola
formiche che divorano una farfalla notturna
Ma poi esiste una certa quantità di ditteri, imenotteri e lepideotteri, che nonostante la stagione avanzata, ancora sopravvivono allo schianto del sole.
dittero su Echinophora spinosa
un ortottero
una Mutilla scava in cerca di prede
Terminata questa fascia di bassa vegetazione erborea inizia quella arbustiva composta per lo più da ginepro che va a ad insinuarsi con progressione nella parte boschiva retrostante.
Juniperus oxicedrus ?
Continuando a percorrere la lunghezza delle spiaggia in direzione sud verso la foce dell’Ombrone si incontrano delle pozze d’acqua salmastra dunali. Non sarebbe corretto definirle retrodunali in quanto tra loro ed il mare non esiste alcunchè se non un leggero avvallamento che consente questo formarsi di ristagno praticamente perenne.
si intravedono le prime pozze dunali
ci stanno salutando ...
qui si cammina chiedendo letteralmente permesso alle cicindele
Le loro rive sono popolatissime di Calomera littoralis nemoralis. In quel punto siamo già abbondantemente dentro il Parco. Al contrario, procedendo verso l’interno, a circa duecento metro dalla linea di battigia, esistono delle formazioni acquitrinose , le Paludi della Trappola, di cui ho scoperto la presenza – al ritorno dalle ferie – curiosando su Gooogle Maps.
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Si troverebbero immediatamente alle spalle del boschetto che appare dalla spiaggia. Ma se non ci si inoltra non è possibile notarle. Il mio percorso per il momento si arresta qui in attesa di una escursione per visitare la foce vera e propria dell’Ombrone e le paludi circostanti.
Tutte le foto sono state eseguite con la mia Pentax K10D. Per le immagini in macro ho utilizzato un obiettivo Sigma 105mm Macro.
Un ringraziamento particolare lo devo a Margherita (Ametista) che mi ha.... praticamente determinato le piante e mi ha dato l'input col suo bellissimo lavoro.
Chiedo una cortesia ai moderatori: correggete senza problemi gli eventuali errori di determinazione. Molte specie non ho avuto il tempo di determinarle con esattezza. Datemi gentilmente una mano. Qualsiasi critica o suggerimento sarà ben accetto.
Grazie per l'attenzione, Beppe Miceli
....... , ......
A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)
cliccami: codice di comportamento del Birdwatcher
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féliciations pour cette merveilleuse découverte d'un "milieu" humide" avec toute sa biodiversité |
jeanne zaouali |
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