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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione |
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n/a
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Città: Chianocco
Prov.: Torino
35 Messaggi Biologia Marina |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32990 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 ottobre 2009 : 08:15:27
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Ciao Se parliamo di dilettanti e semplici appassionati, io sono proprio tra quelli che dici tu. Se vedi le mie discussioni, sono più interessato ai comportamenti, all'ecologia e alla biologia in genere che alla tassonomia, che a volte mi sembra un esercizio accademico.
Su questo tema ho anche avuto qualche discussione (amichevole) con alcuni moderatori che sono un po' restii a taxare le discussioni che non sono strettamente funzionali alla tassonomia.
Io, invece, credo che un forum come questo abbia anche una funzione di divulgazione delle conoscenze ai non addetti e di avvicinamento alla natura di persone che non la conoscono e, magari, la temono.
Se mi posso permettere, direi che anche altri utenti più titolati di me e di più lunga frequentazione del forum, come, per esempio, Gigi58 e Vespa90ss, oltre ad essere ottimi fotografi, sono altrettanto curiosi e interessati ai comportamenti.
luigi
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Modificato da - elleelle in data 27 ottobre 2009 08:59:45 |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 ottobre 2009 : 10:33:07
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Non vorrei essere troppo presuntuoso nel considerarmi un etologo ma un buon osservatore sì. Anch'io appartengo alla generazione che si è nutrita de Les souvenirs entomologiques di Jean-Henri Fabre e di Caccia grossa fra le erbe di Mario Sturani. E proprio fantasticando su quelle pagine che ho costruito il mio amore verso Madre Natura (di certo già presente a livello di DNA): ecco perchè mi soffermo a cogliere dei luoghi anche l'essenza profonda che è quella che poi coordina l'equilibrio per la sopravvivenza di un habitat. Entrare nello spirito di un ambiente ti consente di sentirti parte di esso e di guardare con lo stesso sguardo di chi lo popola. Ed è anche per questo che amo distendermi sull'erba per osservare e contemporaneamente accoglierne le vibrazioni che emana. E in quelle giornate particolari di scambio emotivo posso ottenere dei buoni scatti fotografici. Sono concessioni che Madre Natura mi offre quando mi sente accanto a Lei. Non sono un esperto in niente in particolare se non un buon intenditore di coleotteri, ma stando nel forum ho allargato in maniera impensabile i miei orizzonti e quindi acuito il mio modo di cogliere i segnali dall'ambiente in cui indago. Sarà quindi un vero piacere leggere i tuoi scritti oltre a quelli dei miei cari amici Ellelle e Luigi58 con i quali spesso intavolo delle interessantissime discussioni. Benvenuto, quindi il tuo messaggio Beppe
Bottled beetles - salviamo le spiagge, i litorali, le dune dai barbari clicca per Facebook
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aug
Utente Senior
Città: Garbagnate Milanese
Prov.: Milano
2279 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 ottobre 2009 : 13:15:32
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"Caccia grossa fra le erbe" dovrebbe essere, per me, un testo obbligatorio a scuola. Invece, tutti i nostri ragazzi si beccano (e cara grazia se leggono quelli) libri assurdi, che hanno l'effetto di rendergli la lettura greve, somministrati perlopiù a scopo ideologico. Anche io sto con Fabre e Sturani!
Prediction is very difficult, especially about the future (Niels Bohr) Augusto |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32990 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 ottobre 2009 : 13:27:25
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Io, a scuola, insegnerei anche Desmond Morris (che è pure piacevole da leggere); ci sarebbero meno incomprensioni tra le persone, meno bullismo-maschilismo-femminismo ecc... luigi
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dadopimpi
Utente Senior
Città: modena
1670 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 ottobre 2009 : 14:27:05
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lo studio della natura a scuola è spesso trascurato, e, negli scorsi giorni ho dovuto chiedere il permesso alla prof per poter fare una lezioncina sugli animali più comuni del territorio italiano, e quanto si sente che alcuni non sanno cos'è una ghiandaia o un pettirosso è a mio avviso agghiacciante, alcuni addirittura credono che animali completamente innocui come i cerambici o le cetonie possano procurare ferite dolorosissime, ormai chi è interessato alla natura e agli insetti in particolare viene considerato uno sfigato e un d........e, e non uno che si vuole rendere conto di cosa lo circonda e di capire cosa lo circonda |
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n/a
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Città: Chianocco
Prov.: Torino
35 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 27 ottobre 2009 : 17:13:03
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Jean Piaget, il fondatore della Psicologia dell'età evolutiva, nonostante fosse accredidato dalla presenza di genitori docenti universitari, ha dovuto laurearsi per non incorrere nelle delegittimazioni pregiudiziali della Società Scientifica.
All'età di 11 anni, mentre frequentava la scuola Latina , scrisse un breve trattato su un passero albino: questo scritto è considerato l'inizio di una brillante carriera scientifica che lo portò a pubblicare oltre sessanta libri e diverse centinaia di articoli.
Nella tarda adolescenza sviluppò un forte interesse per i molluschi, tanto da collaborare part-time con il direttore del Museo di Scienze naturali di Neuchâtel. Ancora prima del termine degli studi i suoi scritti divennero molto noti nell'ambiente dei malacologi tanto che gli venne offerta la cura della sezione molluschi del museo di storia naturale di Ginevra. Dovette declinare l'invito in quanto ancora studente di scuola secondaria! (Da Wikipedia)
Questo spiega quanto sia difficile, ed è stato anche per Sturani, per un etologo "nato", acquisire credibilità presso una Società Accademica troppo rigida.
Dante |
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gabrif
Moderatore
Città: Milano
Regione: Lombardia
3483 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 ottobre 2009 : 22:06:49
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| Nel mio trascorso vitae ho conosciuto Mario Sturani che mi ha "distolto" dalla tassonomia [...] |
Dante, di certo la causa della penuria di etologi dilettanti non è la "concorrenza" della tassonomia. I tassonomi sono a loro volta una merce sempre più rara, e in questa fase storica di massacro della biodiversità la scarsità di persone in grado di identificare quello che trovi è un problema molto serio.
Un'altra considerazione da fare è che a J.H. Fabre bastava farsi un giro dietro casa per incontrare di tutto di più, da studiare. Adesso, tranne che per qualche privilegiato che abita in zone decentemente conservate, è proprio difficile trovare materialmente i soggetti di studio.
Saluti, Gabriele
E quannd te imparet a vèss pipistrell a gulà senza schema e cürvà senza cürva Te pruvereet el tragitto impussibil del viagg che te feet senza moev gnanca un pàss. (Davide Van De Sfroos)
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ospitone
Utente Senior
Città: Cagliari
Prov.: Cagliari
Regione: Sardegna
1518 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 ottobre 2009 : 22:33:10
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Ma il testo di Sturani è acquistabile da qualche parte? Lo voglio ad ogni costo!!!!!!!!! |
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D21
Moderatore Tutor
Città: Cuneo
Regione: Piemonte
6702 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 ottobre 2009 : 23:03:51
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| Messaggio originario di ospitone:
Ma il testo di Sturani è acquistabile da qualche parte? Lo voglio ad ogni costo!!!!!!!!!
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Trovato! Hai un messaggio privato
Dellabeffaellaroccai: come vedi i discepoli di Fabre e di Sturani esistono ancora!!!
Dario.
"Siamo noi, che sotto la notte ci muoviamo in silenzio, tra gli anfratti dei sogni che il giorno ci ispira, nei meandri di un tempo che cambia ogni volta, cercando qualcosa che non abbiamo mai perso." (1795 J.d.L.) |
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n/a
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Città: Chianocco
Prov.: Torino
35 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 27 ottobre 2009 : 23:12:38
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Concordo pienamente con Gabrif, quando dice che i soggetti sono difficilemente reperibili a causa degli sconvolgimenti antropici, io stesso appena ho potuto sono scappato da Rivoli(T0) per rifugiarmi nell'Oasi termica di Chianocco, a 30 metri dalla Riserva Naturale del Leccio. Non concordo pienalente invece quando dice che non è colpa dei tassonomi. Io stesso quando mi dedicavo esclusivamente alla sistematica evitavo di "perdere tempo e prendere pioggia, freddo e caldo" per seguire i comportamenti di un singolo insetto. Trovavo, allora, molto più comodo e stimolante discutere di revisioni dei taxa con i colleghi e più comodo guardare nel mio stereoscopio, nel pieno confort della casa, che girare nell'oscurità delle grotte, come in seguito ho fatto, da solo per non alterare il delicato microclima ipogeo. Ancora una cosa, in quel periodo ero in relazione con il prof. Ghidini, biospeleologo di fama internazionale, il quale mi richiedeva esemplari di recente ritrovamento per aver la possibilità di identificare nuovi taxa, mentre lasciava cadere il discorso quando parlavo delle mie ricerche! Questo per dirti che l'interesse per l'etologia porta alla solitudine!
Dante |
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n/a
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Città: Chianocco
Prov.: Torino
35 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 27 ottobre 2009 : 23:25:33
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Caro Ospitone, puoi trovare a poche decine di euro su ebay buona parte dei libri di Sturani, difficilmente in buone condizioni, perchè i materiali di stampa risentono più che del tempo trascorso, della qualità, a causa delle penurie di carta di quel periodo bellico. Ti consiglio di consultare ebay tutte le settimane per qualche mese. Sotto Natale ti sarà molto più facile reperirli. Stammi bene e buone letture!
Dante |
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Dappertutto
Utente Senior
Città: Caselette
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
619 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 ottobre 2009 : 02:42:39
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Un po' pel mio divertimento, e un po' per scopi didattici, avevo provato a trarre degli "spot" dai racconti di Fabre. Questo ad es. è l'estratto in pillola di quello della cicala. Spero non dispiaccia o disturbi se lo inserisco, ma per dire che chi ha avuto la fortuna di avere per le mani quei libricini ne è rimasto molto colpito. Io sono in pensione, e mi domando se ci saranno altri a trasmettere e soprattutto quanti saranno disposti ancora ad ascoltare.
I costumi degli insetti. La Cicala
"Ah, voi cantaste? N'ho piacere; ebbene, ora ballate!" Servendosi di questi versi di La Fontaine, che raccoltò in epoca moderna l’antica favola della Cicala e della Formica, quel grande naturalista ed entomologo che fu J.H. Fabre (1823 – 1915) introduce un racconto sui costumi degli insetti. Fabre osserva e sottolinea come le suggestioni fantastiche "penetrano come una punta acuta nell'animo infantile e non ne escono più", pur essendo il racconto "di dubbio valore, che offende la morale e la storia naturale". Infatti, egli aggiunge nel suo volumetto intitolato Costumi degli insetti, anche “nel mio villaggio non c’è un solo contadino tanto limitato di comprendonio da ignorare che in inverno non si trovano assolutamente Cicale. Chiunque lavori a smuovere la terra conosce il primo stadio dell’insetto, la larva … Sa, perché l’ha vista mille volte … come in estate questa larva esca dalla terra per un foro tondo che si è scavato da sé, come si appenda a qualche rametto, si apra sul dorso, lasci il suo involucro, più arido di una cartapecora aggrinzita, e diventi Cicala di un verde tenero d’erba, che si cambia rapidamente in color bruno”.
La Fontaine forse non vide mai una cicala, ma si rifaceva ad una tradizione favolistica che affondava nell'Antica Grecia. I Greci antichi avevano in grande considerazione la cicala; "tu somigli agli Dei" diceva il poeta Anacreonte, e ancora "nata dalla terra, insensibile al dolore, carne senza sangue". Si narra che venisse allevata in gabbiette per ascoltarne il canto. E infatti la favola ci è stata tramandata dalla Grecia, in origine scritta da Esopo. Ma, continua il Fabre, “il contadino dell’Attica non era un gonzo neppur lui; … sapeva quel che sanno così bene i miei rustici vicini”. Eppure quell'errore è rimasto, nonostante la scienza. Da che dipesero quegli errori? Secondo Fabre, anche Esopo seguiva una tradizione ancora più antica, “forse qualche leggenda venuta dall’India … L’India, grande amica delle bestie, non poteva ingannarsi in tal modo…il protagonista della favola primitiva non era la nostra cicala, ma certamente qualche altro animale, magari un insetto, a cui convenivano perfettamente le qualità che gli erano attribuite…La Grecia, non avendo nelle sue campagne l’insetto di cui parla la favola indiana, fece intervenire a rappresentare la stessa parte un altro insetto che gli somigliava, la Cicala”. Poi Fabre prova a riabilitare la “cantatrice calunniata dalla favola” e ne descrive le abitudini. “In luglio, nelle ore asfissianti del pomeriggio, quando la plebe degli insetti, estenuata dalla sete, erra, cercando invano un po’ di requie sui fiori avvizziti, la Cicala ride della carestia generale. Col suo rostro sottile come un succhiello essa mette mano a uno dei suoi inesauribili magazzini. Immobile, cantando sempre sullo stesso ramo, essa fora la scorza dura e liscia di un tumore di linfe maturato al sole. Col succhiatoio affondato nel foro del cocchiume, essa beve deliziosamente immobile e tutta assorta nella dolcezza dello sciroppo e del canto. Teniamolo d’occhio un istante…vedo far ressa intorno…Formiche soprattutto…Le ho viste morsicare la Cicala…tormentato così da questi nani, il gigante perde la pazienza e finisce per andarsene…lasciando ai ladroni uno schizzo di urina. Ma che importa alla Formica questa espressione del suo supremo disprezzo? Il suo scopo è raggiunto. Eccola padrona della fonte, ahi, troppo presto esaurita, poiché non funziona più la pompa che la faceva zampillare! E’ poco, ma è squisito.” E la metamorfosi. “Per qualche tempo la larva erra…in cerca di un appoggio aereo…Lo trova, vi si arrampica e vi si fissa con la testa in giù…Dopo un momento di riposo, l’involucro dorsalmente si apre e l’insetto esce lentamente. E’ un lavoro di mezz’ora circa. Ecco l’insetto adulto liberato dalla sua maschera; ma quanto diverso da quello che sarà tra poco…E’ necessario un bagno di sole e di luce per dar forza alla debole creatura…Finalmente incomincia a imbrunire e la brunitura si accentua e si compie rapida in una mezz’ora al massimo. Se la larva prese posto sul ramo alle nove del mattino, la Cicala se ne vola via, sotto i miei occhi, alle dodici e mezza. La spoglia rimane intatta, meno la fessura, e così solidamente fissata, che le intemperie della stagione inoltrata non riescono neppure a staccarla”.
Dunque, chi è per gli entomologi la cicala? E’ un Emittero Omottero Auchenorinco, famiglia Cicadidi; è imparentata con afidi e cicaline ma è molto più grande, fin'anche 10 cm, e i maschi hanno un organo stridulatorio situato nel primo segmento addominale. Il primato della rumorosità spetta ad una specie australiana, Cyclochila australasiae, capace di un suono di 100 decibel nel raggio di un metro (all'incirca quello di un antifurto). |
Modificato da - Dappertutto in data 28 ottobre 2009 02:50:27 |
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gabrif
Moderatore
Città: Milano
Regione: Lombardia
3483 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 ottobre 2009 : 21:36:41
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Ciao, cito nuovamente Dante: | ...in quel periodo ero in relazione con il prof. Ghidini, biospeleologo di fama internazionale, il quale mi richiedeva esemplari di recente ritrovamento per aver la possibilità di identificare nuovi taxa, mentre lasciava cadere il discorso quando parlavo delle mie ricerche! |
Senza i vari Ghidini degli ultimi 250 anni, il tuo avatar non si chiamerebbe "dellabeffaellaroccai" ma "bestiolinaciecagiallastracicciottina", quindi sono ben stati utili, complessivamente. Vabbè, qualche volta esagerano, siamo d'accordo...
Nei messaggi precedenti è stato ricordato "Caccia grossa tra le erbe" - grande libro. Ve ne cito un altro meno conosciuto ma altrettanto bello, sugli Imenotteri della Val di Fiemme (TN), scritto da Don Bruno Bonelli, notevolissimo personaggio di "e(n)to(mo)logo di provincia" scomparso qualche anno fa: si intitola "Montagna Viva", circa 1970. Se fate un giro su EBay, cercate anche questo. Immagine: 51,8 KB Un saluto, G.
E quannd te imparet a vèss pipistrell a gulà senza schema e cürvà senza cürva Te pruvereet el tragitto impussibil del viagg che te feet senza moev gnanca un pàss. (Davide Van De Sfroos)
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n/a
deleted
Città: Chianocco
Prov.: Torino
35 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 29 ottobre 2009 : 04:55:55
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Questa volta hai toccato un tasto dolente! Il prof. Giuseppe Dellabeffa, allora ottantenne, con Sturani, sono stati i miei maestri, quando io avevo appena vent'anni, ed erano sconsiderati dagli accademici di quel tempo (Goidanich in particolarmodo) perchè non inclusi tra i ricercatori dell'Istituto di Entomologia Agraria. Dellabeffa scopitore con Capra del leptodirino in questione, sostenevano che era "ora di finirla" di assegnare ai nuovi taxa i cognomi di chi li aveva raccolti e che sarebbe stato, molto più "RISPETTOSO" sia per l'insetto che per la conoscenza, associarlo alla sua morfologia od ai suoi costumi. E' vero che l'incentivazione degli entomologi alla ricerca si sarebbe attenuata ma è anche vero che Dellabeffaella Roccai indica due entomologi e non le caratteristiche dell'insetto! Quando ero "preso" esclusivamente dalla Tassonomia, sognavo di scoprire una specie nuova, o addirittua un genere nuovo per la Scienza, per immortalare il mio cognome nella lunga lista dei grandi entomologi del passato, e la speleologia di quel temmpo lo garantiva, ma la curiosità di capire le condizioni di esistenza dei troglobi mi ha traghettato nell'etologia. Con simpatia.
Dante |
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D21
Moderatore Tutor
Città: Cuneo
Regione: Piemonte
6702 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 ottobre 2009 : 20:12:12
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I nomi perpetuati ai posteri sono un elemento attrattivo anche per gli entomologi d'oggi . Le grotte possono riservare sorprese ancora adesso: come prova posso portare QUESTO e QUESTO, scoperti da un fervente ricercatore che ho la fortuna di conoscere personalmente.
Sempre lui ha fatto anche studi di allevamento per osservare la crescita, come si legge QUI a proposito della Dellabeffaella roccai.
Ci sono, ci sono: gli eredi della vecchia scuola esistono ancora, e fanno sia tassonomia sia etologia .
Dario.
"Siamo noi, che sotto la notte ci muoviamo in silenzio, tra gli anfratti dei sogni che il giorno ci ispira, nei meandri di un tempo che cambia ogni volta, cercando qualcosa che non abbiamo mai perso." (1795 J.d.L.) |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32990 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 ottobre 2009 : 20:32:40
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| Messaggio originario di D21:
I nomi perpetuati ai posteri sono un elemento attrattivo anche per gli entomologi d'oggi ....... gli eredi della vecchia scuola esistono ancora, e fanno sia tassonomia sia etologia .
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Speriamo che abbiano nomi corti....
luigi
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n/a
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Città: Chianocco
Prov.: Torino
35 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 31 ottobre 2009 : 05:54:23
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Dire che "Baboia"(all'anagrafe Enrico Lana) sia un appassionato etologo dilettante è un po' riduttivo. Basta consultare il suo sito personale per osservare che si tratta di un universitario(suppongo laureato) che collabora con il prof. Passerin, docente universitario! L'etologia a cui mi riferisco non è quella di laboratorio come nel caso di Bossea, con l'uso di "terrari", trasportando un insetto dalla sua grotta nel laboratorio di un'altra, bensì quella praticata sul campo. All'inizio degli anni sessanta, dopo aver studiato sul luogo il microclima delle grotte del Pugnetto, avevo costruito un terrario in cemento a doppia parete per far riprodurre la Dellabeffaella e l'esperimento mi era riuscito abbastanza bene ma ritenevo, d'accordo con Sturani (che aveva allevato in un armadio a muro i Carabus Olympiae) che le osservazioni effettuate in quel modo dicevano poco sui costumi degli insetti. Ancora una cosa, gli etologi discepoli di Fabre, si caratterizzano per semplicità d'animo, proprio come Mario Sturani.
Dante |
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