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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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FOX
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vespa90ss
Utente Super
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FOX
Moderatore
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Inserito il - 06 ottobre 2009 : 13:08:35
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Ho appena ricevuto questo scritto da Giorgio Paesani (il PDF troppo pesante per essere allegato), con preghiera di diffondere:
Appello ai pescatori
Forse molti di coloro che esercitano la pesca in mare aperto hanno già incontrato una Sula, magari senza riconoscerla come tale ma chiedendosi quanto dovesse aver mangiato quel gabbiano per arrivare ad essere tanto…enorme! I più fortunati l’hanno vista pescare. Si tuffa da un a ventina di metri, pressoché verticalmente, trasformadosi in un siluro che penetra dell’acqua sollevando uno spruzzo minimo. Poi riemerge con uno sgombro nel becco e se ne va a fatica. Tutti i pescatori d’acqua dolce, invece, hanno condiviso ore di immobilità con un Airone cenerino, o seguito il volo saettante del Martin pescatore.
Sicuramente pochi pescatori, invece, sanno quali effetti possono avere su queste creature fantastiche le semplici “distrazioni quotidiane”, volendo tralasciare gli atti di volontario teppismo, quei comportamenti inconsapevoli che portano alla sofferenza, a mutilazioni, a lunghissime agonie o alla morte centinaia di uccelli marini o acquatici.
Non solo sule o aironi, ma anche piccoli trampolieri che sondano il fango in cerca di invertebrati, folaghe e gallinelle che si immergono per strappare le alghe dal fondale, o le spatole che solcano l’acqua con il loro becco iper-specializzato. Un pezzo di lenza abbandonato, apparentemente innocuo, si trasforma in una trappola mortale per chi nuota o zampetta in acque basse. Per chi immerge il collo nell’acqua o filtra il limo col becco, poi, può trasformasi in un micidiale cappio. E, contrariamente a quel che si crede, gli uccelli non riescono a liberarsi da questi legacci! Un amo ingoiato per errore, si conficca rapidamente nell’esofago o nello stomaco o addirittura nell’intestino causando una morta lenta e dolorosa. Una rete abbandonata o non riparata con dei teli può catturare prede inattese e non volute, e trasformarsi in un trappola mortale. A titolo di esempio, tra il 1987 ed il 2008 al Cruma, una delle strutture autorizzate e specializzate nel recupero degli uccelli marini, sono arrivati 251 gabbiani reali imbrigliati da lenze. Tutte piccole tragedie evitabili ricordando di portarsi via e buttare nei cassonetti le lenze, gli ami e gli altri attrezzi di pesca deteriorati e inutilizzabili, e di riporre in sicurezza reti, nasse e altri attrezzi da pesca. Un gesto di civiltà che dovrebbe venire spontaneo per chi gode della bellezza dei fiumi, dei laghi e del mare. Cosa fare, invece, se “abbocca” accidentalmente un uccello acquatico? Prima di tutto cosa NON fare: non tagliare MAI il filo e liberare il malcapitato: lo si condannerebbe volontariamente ad una morte atroce. Lo si deve catturare (magari imballandolo in un telo, per evitare che faccia, o si faccia, del male), tagliare il filo lasciandone un bel pezzo “penzoloni” e contattare immediatamente le associazioni ambientaliste oppure il Corpo Forestale dello Stato o la Polizia Provinciale per organizzare il “ricovero” presso un Centro Recupero. La rapidità di intervento spesso risolve una condizione che avrebbe portato alla morte certa dell’animale, uno spreco inutile di una vita causato da una “leggerezza”. Consigliamo di tenersi sempre in rubrica i numeri di questi enti, poiché, chi va per mare o lungo fiumi e laghi, spesso può rendersi utile segnalando situazioni di emergenza ambientale. Anche questo è un gesto di civiltà “obbligatorio” per chi ama stare in mezzo alla Natura.
Giorgio Paesani - Lo strillozzo
Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
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Inserito il - 06 ottobre 2009 : 13:40:07
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Appelli così dovrebbero diffonderli le più note riviste specializzate di caccia e pesca proprio perchè si rivolgerebbero in maniera estremamente diretta a coloro che frequentano gli ambienti in cui è più facile imbattersi nei volatili vittime del filo di nylon e degli ami.
Un'altra campagna parallela volta sempre a sensibilizzare il mondo della caccia e della pesca dovrebbe essere quella mirata all'uso dei pallini di acciaio anzichè quelli di piombo, ancora non resi obbligatori ovunque.
Se non si vuole vietare la pratica della caccia e della pesca perchè ancora troppo amata e diffusa presso il popolo italiano, si deve fare di tutto per limitarne i danni indiretti che colpiscono non solo tutta la collettività ma anche quella parte della fauna non necessariamente coinvolta nell'azione di cattura. Beppe
Bottled beetles - salviamo le spiagge, i litorali, le dune dai barbari clicca per Facebook
Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore. Blaise Pascal - Pensées 1670.
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elleelle
Moderatore Trasversale
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Inserito il - 06 ottobre 2009 : 15:17:07
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Condivido gli appelli, e confesso che la pericolosità delle matasse di lenza l'ho imparata qui; quindi, facciamo benissimo a parlarne. Però, vorrei fare una distinzione.
Quasi sempre, si parla di "caccia & pesca" come se fossero due attività sportive equiparabili dal punto di vista dell'impatto ecologico.
In effetti, la pesca nelle acque interne, al pari della caccia, può rappresentare uno dei prelievi più importanti di certe specie animali - a volte anche a rischio di estinzione - e quindi se ne può parlare in maniera analoga.
La pesca sportiva in mare, invece, se si fa eccezione per alcune tecniche di pesca particolari (alla cernia, al tonno ecc... che giustamente sono regolamentate in modo rigoroso), rappresenta un prelievo irrilevante, perché i pesci marini, a differenza di pesci di fiume, uccelli e mammiferi, subiscono già il prelievo dellla pesca industriale, che è di un ordine di grandezza enormemente maggiore.
Per quanto riguarda la procedura consigliata per eventuali uccelli presi all'amo, penso che si riferisca al caso in cui l'uccello abbia inghiottito l'amo stesso. Nei casi capitati a me, i gabbiani o le berte avevano l'amo agganciato ad una zampa e non è stato difficile estrarlo con delicatazza e lasciar libero l'uccello immediatamente. Difficile, è stato invece catturarli! Ci ho impiegato anche più di mezz'ora, per evitare che rompessero il filo e se ne andassero via con lo spezzone.
luigi
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
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6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 06 ottobre 2009 : 15:59:52
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| Messaggio originario di elleelle:
La pesca sportiva in mare, invece, se si fa eccezione per alcune tecniche di pesca particolari (alla cernia, al tonno ecc... che giustamente sono regolamentate in modo rigoroso), rappresenta un prelievo irrilevante....
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Vecchia volpe....ooops! cioè....gran furbachiotto...ci siamo capiti vero ? I pescatori di mare, anche se (apparentemente) prelevano di meno sono come un flagello biblico. Ricordo quando andavo a fare immersioni al ciglio ovest fra Vada e Rosignano c'era uno scalino sui 50 metri dove si fermavano a pescare le palamite decine di barche in un'area grande come un paio di campi di calcio. A parte la rilevante quantità di catture, ho visto a bizzeffe lenze strappate dallo scoglio, scatoline di bachini e cassette di sarde in polistirolo gettate tranquillamente in mare insieme alle bottiglie dell'acqua minerale. Un filo aggrovigliato di nylon, lo trovavi galleggiante in acqua destinato a finire chissà dove (nell'ipotesi migliore nell'elica). E sul fondo del ciglio c'era di tutto. E' la mancanza di rispetto dilagante che impressiona. La noncuranza con cui si abbandona tutto a mare come se fosse una grossa discarica che possa accogliere qualsiasi cosa all'infinito. E' in mezzo al mare che si compiono le cose più vergognose proprio perchè chi commette questi gesti insensati si sente lontano dagli sguardi indiscreti. Ma poi ogni oggetto che galleggi è destinato a giungere a riva: ecco perchè a volte non ci si sa spiegare come buste di patatine, bottiglie di liquore, scatoline dei vermi e fili di nylon possano rinvenirsi nei luoghi più assurdi. Quindi Luigi...non essere troppo benevolo con chi esercita pesca sportiva in mare...anche loro hanno grosse responsabilità Beppe
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32954 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 06 ottobre 2009 : 16:10:25
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Su questo sono perfettamente d'accordo. Io mi riferivo alla pesca in mare in sé; fatta bene e ribattevo alla tua frase "Se non si vuole vietare la pratica della caccia e della pesca perchè ancora troppo amata e diffusa presso il popolo italiano...." dove le citavi insieme.
Purtroppo, la pesca sportiva, come del resto il campeggio, il trekking, il birdwatching, l'alpinismo ecc... sono praticate anche da tanta gente ignorante priva di sensibilità e di rispetto, che farebbe meglio a perdere la "passione per la natura" e dedicarsi agli svaghi cittadini.
Se parliamo dei danni indiretti prodotti dalla gente ignorante, bisognerebbe disincentivare e regolamentare tutti gli sport che si svolgono nella natura, perché nel mucchio i cretini non mancano.
Ma non voglio andare troppo fuori tema; magari, capiteranno altre discussioni più centrate.
luigi
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Modificato da - elleelle in data 06 ottobre 2009 16:13:39 |
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FOX
Moderatore
Città: BAGNO A RIPOLI
Regione: Toscana
21536 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 06 ottobre 2009 : 16:20:39
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| elleelle:
Ma non voglio andare troppo fuori tema; magari, capiteranno altre discussioni più centrate.
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Luigi, hai detto proprio giusto, la discussione è già andata fuori tema perdendo tutto il significato di origine, se continua su questo tono scindo la discussione in altro settore.
simo
Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
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maurizioforti
Utente V.I.P.
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Prov.: Pisa
454 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 06 ottobre 2009 : 23:09:14
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In altro forum (Link), più strettamente fotografico, ci sono alcune foto di uccelli, in particolare pittime minori e corriere grosso con lenze alle gambe (pittima) o in bocca (corriere). Di ciò è stata fatta segnalazione alla Lipu di Massaciuccoli i cui volontari sono riusciti a catturare una pittina con tutte e due le gambe "legate" da una lenza. Dopo alcuni giorni di "degenza" a Livorno la Pittima è stata liberato oggi. Altri tentativi si sono rilevati, almeno fino ad oggi e, per quello che so, infruttuosi........ Frequento quel triangolo di spiaggia. forse meglio dire "discarica",da qualche anno e, anche se si tolgono le lenze "visibili" ne restano molte altre sotto la sabbia. Conoscendo abbastanza bene il tratto di costa che va da Viareggio fino a Bocca di Serchio vi posso assicurare che non sarebbe un danno per gli uccelli se quel triangolo venisse adibito a molo. Li sono confidenti anche perchè, altre al cibo che si procurano becchettando la sabbia, girano vicini ai pescatori per "raccattare" qualche vermetto usato per la pesca...poi ognuno la può pensare come vuole ma domenica a bocca di Serchio c'erano diversi (una ventina) di piovanelli tridattili, un paio di pittime che certamente non corrono gli stessi rischi, perlomeno in maniera così esponenziale di quelle povere bestiole che frequentano il "triangolo maledetto" Degli amici fotografi fiorentini hanno pensato anche di pulirla......si toglie quello che si vede, ma quello che è sotto?...... Comunque qualcosa si sta muovendo, non so con quali risultati....vedremo Ciao Maurizio
Maurizio Forti Link |
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maurizioforti
Utente V.I.P.
Città: Cascina
Prov.: Pisa
454 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 ottobre 2009 : 09:38:52
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Le foto della pittima imbrigliata le trovate qui....credo sia quella catturata e liberata.........
Link
Maurizio Forti Link |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 ottobre 2009 : 12:16:13
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Sabato scorso ero alle Spiagge Bianche: dopo aver effettuato nell'arco della mattinata la lunga documentazione fotografica che mi occorreva, ho deciso nel pomeriggio di esplorare con maggior attenzione anche Punta Lillatro, che rappresenta la parte che chiude a nord l'arenile. In quel punto preciso, dove ho fatto degli interessanti rinvenimenti botanici su una particolarissima scogliera a bagnomaria, ho rilevato una pesante presenza di grovigli di lenze e di reti abbandonate. La particolare morfologia della scogliera molto rugosa fa aggrovigliare le lenze quindi è facile imbattersi in malloppi di fili di nylon lasciati dai pescatori e che nessuno rimuove. Ho fatto quello che ho potuto e ne ho raccolti tanti spezzoni ma è una battaglia contro i mulini a vento. Finchè esisterà la pesca il numero di questo fili non potrà che aumentare in diretta proporzione all'aumento delle presenze sulla costa. Quel punto si presta particolarmente alla pesca in quanto è uno sperone piatto che si protende nel mare, un po' alla stessa maniera di un molo: poco oltre il fondale acquista subito profondità. Sono luoghi dove è facilissimo rinvenire i rifiuti dei pescatori (non solo di lenze di nylon) sicuramente alla stessa maniera del triangolino di Viareggio. Laddove possibile, l'invito che rivolgo a tutti è quello di togliere tutto ciò che è possibile rimuovere secondo un criterio di priorità e di possibilità. Non c'è luogo migliore di Natura Mediterraneo per sensibilizzare in tal senso. Buona caccia al filo... Beppe
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