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 MOLLUSCHI TERRESTRI E DULCIACQUICOLI
 Chilostoma cingulatum cornucopia
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SnailBrianza
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Città: Besana in Brianza
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Flora e Fauna

Inserito il - 30 settembre 2009 : 15:37:16 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Lascio a voi immaginare l'espressione che ho avuto quando, durante un giro nelle valli bergamasche, ho avvistato questo esemplare di Chilostoma cingulatum tigrinum .
A pensare che all'inizio l'avevo ignorato, sembrava un comunissimo tigrinum traumatizzato e ricostruito in vari punti, la particolarità dell'apice non l'avevo notata subito.


Chilostoma cingulatum cornucopia


La cosa che mi è sembrata strana è che i giri svolti appaiono solo nella zona apicale poi l'animale ha continuato la sua crescita come un tigrinum normale. Si notano vari punti di rottura, immagino che una struttura del genere sia molto fragile e basterebbe un minimo urto per romperla, probabilmente, se avesse continuato la crescita in quel modo, non sarebbe mai arrivato a maturità.


Chilostoma cingulatum cornucopia

Chilostoma cingulatum cornucopia

Chilostoma cingulatum cornucopia




"La grandezza dell'uomo si misura in base a quel che cerca e all'insistenza con cui egli resta alla ricerca." (M.Heidegger)

SnailBrianza
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Flora e Fauna

Inserito il - 30 settembre 2009 : 15:43:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Conchiglie dalla forma "cornucopia" ne avevo viste solo in foto ma pensavo fossero state costruite da esemplari affetti da malformazioni congenite e non pensavo che potessero "guarire" col passare del tempo (ho usato il verbo guarire anche se non credo che sia appropriato).

Un particolare dell'apice:
Chilostoma cingulatum cornucopia

Ombelico aperto e copletamente forato:
Chilostoma cingulatum cornucopia


Vittorio


"La grandezza dell'uomo si misura in base a quel che cerca e all'insistenza con cui egli resta alla ricerca." (M.Heidegger)

Modificato da - SnailBrianza in data 30 settembre 2009 15:45:50
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ang
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Città: roma

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Inserito il - 30 settembre 2009 : 15:46:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
non avevo mai visto nulla del genere, sembra di vedere uno Ctiloceras
la cosa assolutamente sorprendente è quello che facevi appunto notare che la crescita è normale negli ultimi due giri, al contrario di quello che si osserva nei casi di conchiglie traumatizzate e ricostruite, come i planorbidi despiralizzati che ci mostrasti un anno fa
da notare che nella parte apicale rimane solo lo strato interno della conchiglia

complimenti vittorio

ciao

ang


Altissimum planetam tergeminum observavi (Galileo)
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SnailBrianza
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Città: Besana in Brianza
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Flora e Fauna

Inserito il - 30 settembre 2009 : 16:09:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi è venuta in mente un'ipotesi, ovviamente da prendere con le pinze; forse l'esemplare è nato normale e poi, dopo una caduta ha rotto l'apice mettendo a nudo la parte finale del mollusco che si è poi ricoperta da una protezione rigida (questo spiega perchè la parte deformata ha solo la struttura interna del guscio). Lo so benissimo che la conchiglia viene formata dal mantello ma forse c'è qualche cosa d'altro che permette il mollusco di restaurare il guscio. Se prendiamo ad esempio la Rumina decollata non è certo il mantello che tappa il foro dopo la caduta dell'apice e osservando l'esemplare di Chilostoma tigrinum si può vedere una ricostruzione a metà dell'ultimo giro in una zona dove il mantello non dovrebbe poter arrivare.

Vittorio


"La grandezza dell'uomo si misura in base a quel che cerca e all'insistenza con cui egli resta alla ricerca." (M.Heidegger)
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garagolo
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 ottobre 2009 : 13:47:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E' una cosa veramente strana , l'ipotesi di Vittorio non è fuori luogo, anzi!
Come si nota bene nelle foto 2 e 3, sembrerebbe che vi fosse stato un distacco e vi sia rimasta la parte concava di un qualcosa che sembra essere appartenuto ad un esemplare "normale".
Che la ricostruzione di una parte venuta a mancare per un probabile trauma, corrispondente alla parte terminale delle parti molli, possa essere avvenuta con una rigenerazione "dall'interno" a supplire alla messa a nudo dell'animale, forse è azzardato e , francamente, non so se possibile da parte dell'esemplare, ma siamo certi che i molluschi non abbiano la facoltà di generare un "guscio" in tale maniera? A che punto termina, nel mollusco, la zona atta a generare il nicchio?
La vista apicale dell'esemplare mostra un passaggio "innaturale" e traumatico dai giri apicali alla teleoconca, la cosa è evidenziata dal fatto che le strie di accrescimento sono troncate e non un logico proseguimento della crescita.
Sono perciò convinto che non si tratti di un esemplare nato anomalo e poi "guarito" come dice Vittorio, bensì , come appunto Vittorio prospetta , di un caso inverso !
Chi conosce bene la biologia dei molluschi potrebbe dare una risposta definitiva all'ipotesi della ricostruzione, per così dire, "podalica"

Ciao


Ale

Modificato da - garagolo in data 01 ottobre 2009 13:53:20
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ang
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Città: roma

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Inserito il - 01 ottobre 2009 : 14:26:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
anche secondo me l'ipotesi di vittorio è plausibile

ciao

ang
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


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Flora e Fauna

Inserito il - 01 ottobre 2009 : 17:42:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi allineo all'ultima ipotesi e voglio mettere in evidenza che le due ricostruzioni indicate sono fatte allo stesso modo: con materiale omogeneo, opaco e senza linee di crescita, direi privo di periostraco. Sarebbe interessante confrontare la struttura microscopica delle zone ricostruite con quella del guscio normale.

fern


Chilostoma cingulatum cornucopia
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Subpoto
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Città: Roma
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Inserito il - 01 ottobre 2009 : 17:59:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Interessantissima questa ricostruzione,la parte estrema della spira contiene la gonade ermafrodita(che rischio che ha corso!!!!),quest'organo è avvolto in una membrana che possiamo definire sacco viscerale.
Questa membrana che avvolge tutte le parti interne è la prosecuzione del mantello.
Probabilmente ha anche parte se non tutte le funzioni del mantello,infatti riesce a ricostruire solo parzialmente i danni traumatici,quel tanto che può bastare per la sopravvivenza.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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SnailBrianza
Moderatore


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Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 01 ottobre 2009 : 20:44:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per formare una spira del genere credo che l'animale, durante la ricostruzione, fosse stato in una posizione "a testa in giù" in modo tale che la parte finale del mollusco, per la forza di gravità, si è allungato come una molla formando la "cornucopia" e in quella posizione dovrebbe esserci stato fino a quando non si è solidificata la struttura.
Una caso accidentale ma ricco di eventi fortuiti che rendono l'esemplare molto interessante.

Vittorio


"La grandezza dell'uomo si misura in base a quel che cerca e all'insistenza con cui egli resta alla ricerca." (M.Heidegger)
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Fabiomax
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 ottobre 2009 : 22:05:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
una conchiglia molto particolare
Complimenti Vittorio

Anche io penso che i molluschi terrestri sono capaci di ripare la propria conchiglia "dall'interno"

mentre l'ultima teoria non mi convince molto ...
L'accrescimento della conchiglia è un processo piuttosto lento,
non penso che la posizione assunta dal mollusco possa influire sull'avvolgimento despiralizzato


Sicilia: bellissima per natura
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garagolo
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 ottobre 2009 : 23:39:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Penso anch'io come Fabio, che la posizione sia ininfluente sul processo avvenuto.

Ciao
Ale
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SnailBrianza
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 ottobre 2009 : 23:52:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
I Chilostoma cingulatum rimangono per lunghi periodi attaccati alle pareti e spesso sotto rientranze della roccia a "testa in giù" durante il periodo secco.
La mia era solo un'ipotesi ma non riesco a trovare altre spiegazioni. A posizione "normale" la parte molle dell'apice dovrebbe compattarsi verso il basso .

Vittorio


"La grandezza dell'uomo si misura in base a quel che cerca e all'insistenza con cui egli resta alla ricerca." (M.Heidegger)
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Subpoto
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Inserito il - 02 ottobre 2009 : 00:16:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Anch'io penso che l'originale idea di Vittorio si avvicini alla realtà,solo restando capovolta la conchiglia si poteva consolidare in quella strana maniera.
Quello che appare più incredibile è che sia sopravvissuta con un trauma così esteso e che la zona scoperta non si sia disseccata prima che la conchiglia si rigenerasse.
Il trauma potrebbe essere avvenuto in un periodo umido.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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Fabiomax
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Flora e Fauna

Inserito il - 02 ottobre 2009 : 19:48:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non escludo nulla a priori
comunque io penso che la causa principale possa essere o una frattura della conchiglia o una malformazione del mantello.
Conchiglie despiralizzate sono note anche per Sphincterochila candidissima o Cantareus apertus, molluschi che nei periodi di inattività generalmente si infossano nella terra.

un lavoro interessante è questo
Io l'ho scaricato dal web ma adesso non trovo la pagina
se vi interessa ve lo invio.

Ciao Fabio


Sicilia: bellissima per natura
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Subpoto
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Inserito il - 02 ottobre 2009 : 20:55:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non sembra un fenomeno di despiralizzazione dell'intera conchiglia,ma di una ricostruzione delle parti traumatizzate ed andate perdute.
Come ci ha messo in evidenza fern è stata ricostruita solo la parte interna della conchiglia senza accenno di periostraco e di scultura.
Questo mi fa pensare ad una ricostruzione di una conchiglia già adulta ad opera di strutture diverse dal mantello.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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SnailBrianza
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Flora e Fauna

Inserito il - 02 ottobre 2009 : 21:48:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per mantello (o pallio) va intesa tutta la membrana che ricopre la massa viscerale (e non solo la parte che ricopre il bordo della conchiglia) e ha la capacità di secernere carbonato di calcio. Durante la crescita solo la parte terminale del mantello ha la funzione di costruire il guscio e avendo la possibilità di avvolgere completamente il bordo del guscio può generare un maggiore ispessimento di questo (peristoma) e può depositare anche gli starti esterni (ostraco e periostraco). Nella zona dove il mantello può lavorare solo dall'interno (in tutta la zona viscerale), questo può solamente depositare l'ipostraco (strato più interno del guscio) ma non può depositare l'ostraco (strato più esterno del guscio che contiene i pigmenti del colore) e dunque anche il periostraco.
Il risultato di una ricostruzione dall'interno dunque è una struttura depigmentata liscia senza linee di accrescimento.

Vittorio


"La grandezza dell'uomo si misura in base a quel che cerca e all'insistenza con cui egli resta alla ricerca." (M.Heidegger)

Modificato da - SnailBrianza in data 02 ottobre 2009 21:50:22
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Fabiomax
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Flora e Fauna

Inserito il - 02 ottobre 2009 : 21:48:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ahhhh !

pensavo che il mollusco in seguito ad un primo evento traumatico avesse costruito la prima parte despiralizzata, e poi in seguito ad un secondo evento che ha creato il foro lo ha rattoppato.

Invece Fern ci dice che c'è stato un solo evento che ha provocato contemporaneamene la rottura dell'apice e il foro nella spira.
Allora le due torie filano

Scusami Fern non avevo afferrato


Sicilia: bellissima per natura
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SnailBrianza
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Flora e Fauna

Inserito il - 02 ottobre 2009 : 23:20:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Girando qualche pagina indietro del Forum, ho trovato questa vecchia discussione sulla ricostruzione del guscio e mi hanno colpito due interventi:
Messaggio originario di willy:

Se volete guardare una bella sagra di mostri leggetevi questo lavoro:
Piersanti C., 1935. Le forme più frequenti di restauro e di ricostruzione conchigliare della Clausilia (Delima) itala, Mart. - Studi Trentini di Scienze naturali, 16 (2/3): 206-214.

Messaggio originario di ang:

sì lo lessi anch'io tanti anni fa; oltre alle ricostruzioni mi ricordo che c'erano anche le malformazioni tipo quelle scalari a spira sciolta

Non ho mai letto l'articolo e mi piacerebbe sapere qualche cosa in più sugli esemplari svolti. Dove posso trovare l'articolo? Sono anche questi casi di ricostruzioni?

Vittorio


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