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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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bernardo borri
Utente Senior


Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


3002 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 21 luglio 2009 : 20:24:36 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Salve a tutti! Ho fatto una capatina su questa sezione del forum per chiedervi, se mi sapete rispondere, come mai qui in toscana non riesco più a vedere un Cervo volante, dal momento che fino a una decina di anni fa se ne trovavano ovunque ci fossero querce o lecci e adesso nemmeno l'ombra!
Pare che ancor prima che io crescessi a sufficienza per saperne qualcosa si trovassero abbondanti anche nel centro di Firenze, per esempio al giardino di Boboli ed altri parchi urbani, dove tutt'ora abbondano gli Scarabei rinoceronti e sono ancora piuttosto frequenti i Cerambici della quercia...
Inoltre è capitato che un mio amico mi portò un Maggiolino marmorato schiacciato da una macchina sempre nel centro di Firenze (!) la scorsa estate... Io fui molto stupito del ritrovamento e affranto dal fatto che questo non fosse avvenuto prima dell'evento funesto; poi un professore che conosco mi disse in seguito che non c'era nulla di strano e che a Sesto fiorentino era facile fino alla fine degli anni '90 trovarne addirittura sul marciapiede. Mi ricordo di aver cercato a lungo questo coleottero quando da piccolo completavo la mia scatola entomologica di coleotteri ma mai riuscii nell'intento...
Qualcuno sa dunque darmi una spiegazione a questa situazione tragica?
Grazie a tutti in anticipo!

Bernardo

ospitone
Utente Senior

Città: Cagliari
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


1518 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 22 luglio 2009 : 12:27:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Credo che qui Link potrai trovare qualcosa di interessante!


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gabrif
Moderatore


Città: Milano

Regione: Lombardia


3480 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 luglio 2009 : 22:41:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao,

Purtroppo facciamo prima a elencare quelli che NON si stanno rarefacendo: blatte e zanzare, essenzialmente.

G.


E quannd te imparet a vèss pipistrell a gulà senza schema e cürvà senza cürva
Te pruvereet el tragitto impussibil del viagg che te feet senza moev gnanca un pàss.

(Davide Van De Sfroos)
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Vitalfranz
Utente Senior


Città: Luxembourg

Regione: Luxembourg


2500 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 27 luglio 2009 : 12:03:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Bernardo, penso che meriti una risposta un po' più articolata...

Il nocciolo del problema sta nel fatto che gli insetti più grandi sono normalmente meno abbondanti di quelli più piccoli. Questo dipende da diversi fattori.
Primo la biomassa, cioè il fatto che insetti più grandi hanno bisogno di una maggiore quantità di cibo di quelli piccoli.
Infatti, nonostante venga spesso detto che gli insetti più grandi vivono in posti più caldi, questo é solo vero solo in parte. Gli insetti più grandi si trovano in località più calde e più umide, perché ciò favorisce una vegetazione più abbondante (= maggiore quantità´di cibo).
Nel caso dei cerambici, il Titanus giganteus é equatoriale perché legato alla foresta Amazzonica, ma il secondo più grande, lo Xixuthrus heros, vive alle Fiji, molto più a sud.
E non a caso, gli insetti più grandi d'Italia non si trovano al sud, ma molto spesso la nord. Il Lucanus cervus é più grande del tetraodon e del barbarossa di Spagna, eppure vive in località più fresche... così come i Lucanus più grandi li trovi spesso in Trentino o Lombardia, e i Cerambyx o i Polyphylla non sono affatto più comuni al sud, ma al nord.

Il secondo motivo é che un clima mediamente più caldo (meglio se costante) consente la presenza di specie di maggiori dimensioni in quanto permette la respirazione di questi organismi, che non hanno polmoni, ma trachee, in cui l'ossigeno raggiunge i tessuti per diffusione diretta.

La rarefazione delle specie più grandi é la conseguenza della rarefazioni di queste condizioni. Nel caso dei grandi xylofagi, i motivi sono molteplici:
1) La sparizione dell'habitat, in questo caso, quella delle vecchie foreste, non tanto per loro estensione, quanto per la scomparsa di grandi alberi vecchi e legno vecchio lasciato sul posto.
Le specie più grosse hanno bisogno di più cibo e sono perció più sensibili alla restrizione del loro habitat
...e in questo si inserisce la sciagurata gestione ambientale proprio della Regione Toscana, che da una parte, ha proibito la raccolta di specie banali o persino di dubbio valore tassonomico, dall'altra continua a ripulire i boschi dal legno caduto, estinguendo di fatto ogni specie xylofaga.

2) Le mutate condizioni climatiche. La differenza tra una zona temperata e una tropicale, non é infatti data dalla temperatura massima che si può raggiungere in estate (che anzi é uguale o persino inferiore a quella delle nostre latitudini), ma da quella invernale (uguale a quella estiva nei tropici).
Quello che avviene in molte parti d'Europa, é l'estremizzazione, cioè la continentalizzazione, del clima (estati più caldi e inverni più freddi), fatto che elimina le specie calde (in inverno) e quelle fredde (in estate), col solo risultato di selezionare le specie euriecie, cioè quelle più banali.


Francesco Vitali
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