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ATTENZIONE! Considerata la situazione in cui versa la grande maggioranza delle acque pubbliche italiane, il Forum di Natura Mediterraneo ricorda che l’immissione non autorizzata di qualsiasi specie di pesce in acque pubbliche è illegale in quanto può mettere a rischio gli equilibri ambientali e minacciare gravemente la biodiversità. Particolare pericolo è rappresentato dall'introduzione di qualunque specie alloctona.
In linea di principio sono da preferirsi immagini di pesci nel loro ambiente naturale o collocati temporaneamente in un acquario fotografico. Le foto di pesci morti sono in generale permesse solo in caso di individui deceduti per cause naturali (es: morie dovute a crisi anossiche o ad essiccazione di bacini, predazione, ecc.). Foto di individui morti dopo essere stati pescati sono ammesse solo in presenza di un reale interesse scientifico della cattura e comunque possono essere pubblicate solo dopo consultazione dei moderatori della sezione. Le foto di individui pescati (fotografati su nasse, retini o in mano) sono ammesse quando si tratti di individui in buona salute e ritratti nei pressi dell’ambiente di cattura, dunque non è possibile (in assenza di interesse scientifico, sempre previo consenso dei moderatori) pubblicare foto di pesci vistosamente feriti (eccettuate naturalmente le normali ferite dovute all’amo), colpiti con il raffio, tenuti tra le mani asciutte o fotografati in ambienti evidentemente lontani dal luogo di cattura (parcheggi, abitazioni, cucine, etc.). Non è inoltre consentito pubblicare nella sezione fotografie di pesci trattenuti in maniera scorretta (ad. es. per gli occhi).


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 PESCI D'ACQUA DOLCE
 come si identificano le scardole??
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Hippolais
Utente Senior


Città: Carità di Villorba
Prov.: Treviso

Regione: Veneto


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Flora e Fauna

Inserito il - 22 giugno 2009 : 14:07:06 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ieri mi sono soffermato a guardare le Scardole in una polla risorgiva presso Treviso, notando diversi morfismi: tutti gli individui mostravano la tipica iride rosso-arancio, mentre solo alcuni avevano la coda e la pinna pelvica rossastre; altre mancavano completamente del rosso sulle pinne, altre ancora sembravano "melaniche" (bruno scuro), alcune con pinne posteriori rossastre, altre no...
Per cui mi sono chiesto: alcune erano Scardinius scardafa ed altre Scardinius erythrophthalmus con forme melaniche di ciascuna specie o cosa?? e come si riconoscono con certezza le 2 specie in acque italiane (dove immagino che la seconda sia frutto di introduzioni)??

Luca Boscain
Villorba (TV)

Modificato da - Hippolais in Data 22 giugno 2009 14:07:38

etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


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Inserito il - 22 giugno 2009 : 17:56:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao
Non ti so dire con esattezza come riconoscere le due specie, anche perchè non credo che esistano caratteri identificativi certi se non attraverso parametri statistici (es: i raggi della tal pinna sono modalmente 7, il che non esclude che un esemplare ne abbia 8 o 6, sono caratteri quindi del tutto inutili per riconoscere un singolo individuo), credo che però questi dati te li possa dare Ugandensis, molto più pratico.
S. erythrophthalmus è comune in tutta Europa ed autoctona anche dell'Italia del nord, quindi anche dell'area dove hai visto i tuoi esemplari mentre S. scardafa dovrebbe essere endemica del versante occidentale dell'Italia centrale, orientativamente tra i bacini dell'Arno e del Tevere (ma anche un po' più a nord ed un po' più a sud) per cui non dovrebbe esistere in Veneto. Secondo Bianco sarebbe estinta ovunque a causa della competizione con l'introdotta S. erythrophthalmus tranne che in un lago in Abruzzo.
Personalmente condivido l'ipotesi di Zerunian secondo il quale S. scardafa non è da considerarsi una specie valida e nemmeno una sottospecie ma non mi risulta che siano stati fatti studi molecolari e quindi il dubbio resta. Il fatto che sia estinta in tutto l'areale tranne in un lago in cui sarebbe anche alloctona (mi pare il lago di Scanno) mi lascia molto perplesso, la scardola non è una specie che si faccia estinguere facilmente se non ricorrendo al rotenone o alle armi di distruzione di massa...casomai posso essere d'accordo sul fatto che, al pari che nei cavedani o nei barbi, ci sia stato un serio inquinamento genetico, poi che questa forma scomparsa sia un morfotipo o un buona specie è abbastanza aleatorio.

NO all'autostrada in Maremma!
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Hippolais
Utente Senior


Città: Carità di Villorba
Prov.: Treviso

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Flora e Fauna

Inserito il - 22 giugno 2009 : 19:05:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ah, io ero andato per analogia con i Cavedani; grazie mille di avermi chiarito il dubbio!
Certo che se per i panda si mobilitano mezzi e risorse incredibili, lo stesso non si può dire per certi endemismi ittici italiani che via via scompaiono nel silenzio generale...
ciao

Luca Boscain
Villorba (TV)
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ugandensis
Utente Senior

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Flora e Fauna

Inserito il - 23 giugno 2009 : 22:50:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Spiacente di mandarvi nel panico, ma devo a malincuore dire che le scardole rinvenibili sul nostro territorio non sono due ma tre. S.eryrthrophtalmus (scardola europea) che è quella che nessuno saprà mai se è specie autoctona sul nostro territorio, quella con occhio rosso e pinne rosse. S. scardafa (scadola tirrenica), con iride argentea e pinne grigie che IUCN dà per estinta o quasi e pare sopravvivere solo nei canali dell'estinto lago del Fucino (ma non è vero, ce ne sono piccole popolazioni anche in Toscana). S. hesperidicus (scardola italica) che qualcuno dovrebbe spiegarmi chi accidenti se la è inventata visto che i caratteri meristici sono tali e quali a quelli della scardola tirrenica. Propongo un gioco. Chi cattura una scardola la esamini a fondo, le faccia pelo e contropelo e azzardi una diagnosi. Forse qua riusciamo a capirci qualcosa di più (anche se io già immagino dove andiamo a parare).
Si vede parecchio che stasera non avevo nulla da fare?

"...lì ci troverai i ladri gli assassini/ e il tipo strano/ quello che ha venduto per tremila euro/ sua figlia a un nano..."
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ugandensis
Utente Senior

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Flora e Fauna

Inserito il - 24 giugno 2009 : 07:38:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
intanto posso postare quel che ho....
Scardola europea

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come si identificano le scardole??
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ugandensis
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 giugno 2009 : 07:40:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scardola tirrenica (io l'avrei chiamata italica ma i nomi non li decido io, non ancora)


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ugandensis
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 giugno 2009 : 07:52:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Entrambe della provincia di Firenze.... la Scardola italica ancora non la ho trovata, anzi sicuramente l'ho trovata ma ero distratto e non me ne sono accorto.... scusate l'ironia ma sono daccordo con etrusko, al quadrato. Questo splitting è inutile e fuorviante. Insisto: ad ogni scardola che incontriamo contiamo: raggi della dorsale, raggi della anale, scaglie sulla linea laterale, branchiospine, guardiamo il colore dell'iride e delle pinne ventrali e anale, e postiamo tutto qua. Mi sa che torniamo a vedere le cose come i nostri nonni, quando una scardola era una scardola.

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etrusko
Moderatore

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Inserito il - 24 giugno 2009 : 10:49:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...anzi, era una "scalbatra"!
Credo anche se ci fossero state specie autoctone italiane sono convinto che ormai sarebbero così ibridate da non essere più riconoscibili...dalle mie parti (grossetano) comunque gran parte delle "scalbatre" hanno pinne grige, gli occhi rossi ce li hanno a volte si ed a volte no, soprattutto i piccoli esemplari mentre le pinne rosse non le hanno quasi mai..scardafa? Mah! Appena mi libero vado a farne una pescata, conterò i raggi e le squame e ti farò sapere!
La sistematica dei pesci d'acqua dolce, soprattutto in Italia è già sufficientemente incasinata per potersi permettere di creare specie dubbie...Scardinius scardafa, Barbus tyberinus, Gobio benacensis, ecc...mi piacerebbe sapere a che serve se non a farci mettere il nome dietro e la data a qualche ittiologo...

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ugandensis
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 giugno 2009 : 17:47:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Allora.... Etrusko ti rispondo qua perchè il discorso potrebbe interessare anche altri. Sono andato a vedere la meristica delle scardole e su S. erythrophtalmus abbiamo dati da vendere: mediando fra le varie fonti, abbiamo 9-12 branchiospine, 39-42 scaglie in linea laterale, tre raggi spiniformi e 8-9 ramificati sulla dorsale, tre spiniformi e 10-13 ramificati sulla anale. Sulle due presunte specie italiane la bibliografia è moooooolto più avara, a meno di avere sottomano le descrizioni originali (e io non le ho); i pochi caratteri meristici che ho trovato sono assolutamente sovrapponibili all'europea. Ho trovato anche che S. hesperidicus è validato da IUCN ma messo in sinonimia con erythrophtalmus da fishbase. Il numero cromosomico è ovviamente il solito per tutto il genere Scardinius. Andassero un attimo a lavorare, questi ittiologi! (esattamente quello che mi dice tutti i giorni mia moglie)

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ugandensis
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 giugno 2009 : 18:54:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Andando a raschiarmi le corna nel mio archivio ho trovato pure questa, proveniente anche lei da un laghetto toscano; è assolutamente italica vista da sinistra nei giorni pari, assolutamente tirrenica vista da destra nei giorni dispari. Ad ognuno la propria personale interpretazione. Io mi limito a postarla senza altro aggiungere, per puro amore di documentazione.


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