Inserito il - 22 maggio 2009 : 00:33:17
Classe: Gastropoda Famiglia: Oxychilidae Genere: Morlina Specie:Morlina glabra
Morlina glabra
Una interessante sottospecie che mancava nella check-list illustrata è Morlina glabra ercica (Benoit, 1859). L'esemplare proviene da una zona umida del Monte Terminio(AV) ed è la più settentrionale segnalazione fino ad oggi conosciuta,la prima in Campania.
Morlina glabra
Interessanti sono la colorazione del corpo con una testa del colore classico degli Oxychilus mentre nel corpo domina il bianco. La suola tripartita come nei Limax ha le fascie esterne colorate. La conchiglia ha cinque giri di spira ed un diametro di circa 14 mm. Salta all'occhio la spira depressa che lo distingue nettamente da Oxychilus (Morlina) glaber glaber presente nelle Alpi.
La netta separazione dell'areale delle due sottospecie pone dei problemi biogeografici. Difficilmente si può ipotizzare che questa sottospecie sia un relitto glaciale,vi sarebbero molti habitat idonei nell'Appennino in cui avrebbe potuto sopravvivere. Da notare che invece i Monti Picentini di cui il Monte Terminio fa parte costituiscono il margine nord dell'antica placca che ha formato l'Arco Calabro-Peloritano. Se la sottospecie è giunta nell'areale che attualmente occupa con quella placca la separazione dalla specie tipo dovrebbe essere datata molto indietro nel tempo,nel Miocene secondo la teoria di Alvarez. In tal caso si potrebbe ipotizzare che l'entità descritta da Benoit sia una specie valida. Solo la genetica potrà chiarire questo dilemma.
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo
complimenti sandro, questo ritrovamento sposta a nord il limite settentrionale noto per questa sottospecie; infatti manganelli et al 1990 lo riportano per la sicilia centro-orientale, pantelleria, calabria e basilicata sempre nello stesso lavoro viene mantenuta la distinzione sottospecifica in ragione dell'isolamento geografico e della diversa colorazione rispetto alla sottospecie nominotipica; ercicus infatti viene riportato con una colorazione predominante gialla laddove nell'esemplare postato c'è una colorazione grigiastra, ma questo ha evidentemente poca importanza come carattere distintivo
Vi sono anche altre picccole differenze rispetto agli esemplari presi in considerazione da Manganelli et al.1990,ma finché non avremo una casistica più ampia per valutare la variabilità della specie, che forma popolazioni isolate con scambi di geni praticamente asenti, non mi azzarderei a fare ipotesi fantasiose. La formazione di demi locali differenziati in queste condizioni dovrebbe essere la regola.
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