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falcodipalude
Utente V.I.P.

Città: Adria - Delta del Po
Prov.: Rovigo

Regione: Veneto


144 Messaggi
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Inserito il - 28 marzo 2009 : 22:55:05 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

A tutti gli appassionati di Cervi volevo segnalare questa iniziativa:
da oggi fino al 10 maggio, ogni settimana il martedì, venerdì, sabato e domenica con partenza alle ore 10,00 e alle ore 15,30 dal parcheggio della Riserva Naturale Bosco della Mesola (Fe) si potrà effettuare un'escursione in pulmino elettrico (max 8 persone)nella parte della riserva, preclusa al pubblico , che garantisce l'incontro con il "Re del bosco" il Cervo della Mesola o Cervo delle dune.
L'iniziativa si ripeterà poi dal 15 agosto al 14 settembre.
Info: Centro Visite del Parco Delta del Po Manifattura dei Marinati tel 0533 81742 - e-mail: manifatturadeimarinati@parcodeltapo.it
Un caro saluto a tutti.
Nicola

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Modificato da - Flavior in Data 06 ottobre 2010 21:44:47

Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


4965 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 30 marzo 2009 : 20:04:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di falcodipalude:
..... ogni settimana il martedì, venerdì, sabato e domenica con partenza alle ore 10,00 e alle ore 15,30 dal parcheggio della Riserva Naturale Bosco della Mesola (Fe) si potrà effettuare un'escursione in pulmino elettrico (max 8 persone)nella parte della riserva, preclusa al pubblico , che garantisce l'incontro con il "Re del bosco" il Cervo della Mesola o Cervo delle dune ....


Quattro giorni alla settimana ... due giri al giorno!! Speriamo non sia il colpo di grazia all'unica relitta popolazione autoctona di cervo della penisola Italiana!
Non mi sembra un buon modo per tutelare questa interessantissima e unica popolazione!!
Ciao.

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ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 30 marzo 2009 : 23:55:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Luciano54:

Messaggio originario di falcodipalude:
..... ogni settimana il martedì, venerdì, sabato e domenica con partenza alle ore 10,00 e alle ore 15,30 dal parcheggio della Riserva Naturale Bosco della Mesola (Fe) si potrà effettuare un'escursione in pulmino elettrico (max 8 persone)nella parte della riserva, preclusa al pubblico , che garantisce l'incontro con il "Re del bosco" il Cervo della Mesola o Cervo delle dune ....


Quattro giorni alla settimana ... due giri al giorno!! Speriamo non sia il colpo di grazia all'unica relitta popolazione autoctona di cervo della penisola Italiana!
Non mi sembra un buon modo per tutelare questa interessantissima e unica popolazione!!
Ciao.

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Quoto al 100%

Alessandro
"ELAFO"
___________________________


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falcodipalude
Utente V.I.P.

Città: Adria - Delta del Po
Prov.: Rovigo

Regione: Veneto


144 Messaggi
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Inserito il - 31 marzo 2009 : 01:41:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ritengo giuste e opportune le osservazioni riportate da Alessandro e Luciano che voglio rassicurare, spero, con questa descrizione sulla situazione del Cervo della Mesola.
Il Cervo della Mesola vive nel Bosco della Mesola in provincia di Ferrara nel Parco Naturale del Delta del Po, il Bosco della Mesola è dal 1972 (se non sbaglio) Riserva Naturale dello Stato gestita dal CFS. L'area di 1058 ettari è completamente recintata, di questi 1058 ettari 800 circa sono a tutela integrale gli altri sono fruibili dal pubblico attraverso sentieri ben precisi; degli 800 a tutela integrale solo 400 sono occupati dai Cervi. Prima che il bosco divenisse una Riserva Naturale la popolazione del Cervo della Mesola era composta da poco meno di 40 individui, oggi all'interno del bosco, grazie all'uomo, la popolazione è arrivata a duecento individui. Con la crescita esponenziale dei Cervi sono aumentati anche i Daini (pare introdotti dagli Estensi?) arrivando a toccare punte di 900 individui, facile intuire che lo spazio disponibile non è sufficente per entrambi le popolazioni, Daini e Cervi. Ancora l'intervento dell'uomo ha permesso la sopravvivenza del Cervo eliminando i Daini in eccesso e foraggiando i Cervi. Nel Bosco della Mesola i Cervi imparano a conoscere l'uomo fin da piccoli e non lo temono, riconosco le loro geep verdi o il trattore con il fieno, la frutta, gli ortaggi e non fuggono stressandosi, anzi. Così come sabato scorso dal pulmino elettrico in uso, dal quale non si scende e che percorre una via ben precisa,ho potuto osservare con una famigliola di tre persone, una buona parte della mandria con 110 individui senza arrecare loro il minimo disturbo o stress. L'entrata con pulmino elettrico
all'interno della zona integrale è autorizzata dal CFS e ha lo scopo di far conoscere la specie al fine della salvaguardia e conservazione.
Spero, con piacere, di aver dato sufficenti rassicurazioni, io per primo non avrei mai divulgato notizie o iniziative che ritengo possano disturbare o arrecare danno a qualsivoglia specie animale o vegetale.
Un caro saluto

Nicola

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giom
Utente Junior

Città: venezia-lido
Prov.: Venezia

Regione: Veneto


58 Messaggi
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Inserito il - 31 marzo 2009 : 06:52:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di falcodipalude:

A tutti gli appassionati di Cervi volevo segnalare questa iniziativa:
da oggi fino al 10 maggio, ogni settimana il martedì, venerdì, sabato e domenica con partenza alle ore 10,00 e alle ore 15,30 dal parcheggio della Riserva Naturale Bosco della Mesola (Fe) si potrà effettuare un'escursione in pulmino elettrico (max 8 persone)nella parte della riserva, preclusa al pubblico , che garantisce l'incontro con il "Re del bosco" il Cervo della Mesola o Cervo delle dune.
L'iniziativa si ripeterà poi dal 15 agosto al 14 settembre.
Info: Centro Visite del Parco Delta del Po Manifattura dei Marinati tel 0533 81742 - e-mail: manifatturadeimarinati@parcodeltapo.it
Un caro saluto a tutti.
Nicola

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Grazie!!!
saranno 4-5 anni che mi riprometto di andarci in una delle tre aperture annuali di primavera (pasquetta, 25 aprile, 1 maggio)ma non ci sono mai riuscita. Da una settimana sto cercando di convincere dei miei amici a fare un giro naturalistico-culturale nella zona a pasquetta ma a questo punto sento il CFS se confermano anche le loro aperture...davvero mi sembra un po' troppo frequentato!!
A proposito se qualcuno vuole unirsi per la scampagnata (Bosco, Castello della Mesola e Abbazia di Pomposa) è il benvenuto.
ciao
MG

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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 31 marzo 2009 : 08:28:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di falcodipalude:

Ritengo giuste e opportune le osservazioni riportate da Alessandro e Luciano che voglio rassicurare, spero, con questa descrizione sulla situazione del Cervo della Mesola.
Il Cervo della Mesola vive nel Bosco della Mesola in provincia di Ferrara nel Parco Naturale del Delta del Po, il Bosco della Mesola è dal 1972 (se non sbaglio) Riserva Naturale dello Stato gestita dal CFS. L'area di 1058 ettari è completamente recintata, di questi 1058 ettari 800 circa sono a tutela integrale gli altri sono fruibili dal pubblico attraverso sentieri ben precisi; degli 800 a tutela integrale solo 400 sono occupati dai Cervi. Prima che il bosco divenisse una Riserva Naturale la popolazione del Cervo della Mesola era composta da poco meno di 40 individui, oggi all'interno del bosco, grazie all'uomo, la popolazione è arrivata a duecento individui. Con la crescita esponenziale dei Cervi sono aumentati anche i Daini (pare introdotti dagli Estensi?) arrivando a toccare punte di 900 individui, facile intuire che lo spazio disponibile non è sufficente per entrambi le popolazioni, Daini e Cervi. Ancora l'intervento dell'uomo ha permesso la sopravvivenza del Cervo eliminando i Daini in eccesso e foraggiando i Cervi. Nel Bosco della Mesola i Cervi imparano a conoscere l'uomo fin da piccoli e non lo temono, riconosco le loro geep verdi o il trattore con il fieno, la frutta, gli ortaggi e non fuggono stressandosi, anzi. Così come sabato scorso dal pulmino elettrico in uso, dal quale non si scende e che percorre una via ben precisa,ho potuto osservare con una famigliola di tre persone, una buona parte della mandria con 110 individui senza arrecare loro il minimo disturbo o stress. L'entrata con pulmino elettrico
all'interno della zona integrale è autorizzata dal CFS e ha lo scopo di far conoscere la specie al fine della salvaguardia e conservazione.
Spero, con piacere, di aver dato sufficenti rassicurazioni, io per primo non avrei mai divulgato notizie o iniziative che ritengo possano disturbare o arrecare danno a qualsivoglia specie animale o vegetale.
Un caro saluto

Nicola

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ma che bisogno c'era di fare una cosa del genere? Mi sembra un'idea assolutamente fuori luogo, sia nelle modalità di accesso sia nella frequenza.


L'entrata con pulmino elettrico
all'interno della zona integrale è autorizzata dal CFS e ha lo scopo di far conoscere la specie al fine della salvaguardia e conservazione


Non è questo il metodo da perseguire per salvaguardare una specie. Esiste già il CFS adibito a questo compito ed è pagato anche per svolgere questo ruolo.

Mi spiace Nicola, ma mi trovi assolutamente contrario.

Beppe


I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier
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forestry
Utente V.I.P.


Città: Vicenza

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Flora e Fauna

Inserito il - 31 marzo 2009 : 10:07:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Forse han ragione Luciano Alessandro e Beppe per quanto riguarda la frequenza delle visite nella zona chiusa al pubblico, ma credo che i cervi (quei cervi) non siano troppo disturbati dalla presenza di un mezzo, sanno che l'uomo li dentro non li tocca ma li protegge e li foraggia, hanno distanze di fuga veramente minime e un furgone pieno di gente non li spaventa come lo potrebbe fare in bosco. Poi se il giro viene fatto come credo di aver letto su un percorso unico senza scendere personalmente non vedo dove sta il problema. Poi di sicuro il guidatore è uno del Corpo.
Ripeto, magari si potevano fare meno giri, questo sì..


ma che bisogno c'era di fare una cosa del genere? Mi sembra un'idea assolutamente fuori luogo, sia nelle modalità di accesso sia nella frequenza.

Beppe direi che disturba meno un furgone che una comitiva o un gruppetto di persone a piedi o bici (modalità di frequentazione usate in genere nella zona aperta al pubblico).

Non è questo il metodo da perseguire per salvaguardare una specie. Esiste già il CFS adibito a questo compito ed è pagato anche per svolgere questo ruolo.


Può essere, basta poi che non ci si lamenti anche quando si operano certe attività per contenere/eliminare specie che recano disturbo al cervo (in questo caso, o altri animali altre volte) (non ti sto criticando, sto dicendo come la penso riguardo certi pensieri ambientalisti e non su di te!, non ti sto mettendo parole in bocca che tu invece non hai mai detto)
E può essere una forma di educazione anche questa, per di piu accompagnati da personale esperto che ti parla di questa specie in quanto non lasceranno mai che qualcuno entri nella area integrale senza essere accompagnati da uno di loro.

Ciao!
Gianluca

non si produce più per consumare si consuma per produrre
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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


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Flora e Fauna

Inserito il - 31 marzo 2009 : 10:19:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia




(amaro, molto amaro)
siamo proprio alla riserva indiana
povero cervo !
(per la dignità non per la conservazione)
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 31 marzo 2009 : 11:25:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Gianluca....
proprio quel gruppo di cervi...ma proprio quelli...io li lascerei fare il più possibile.
Al Parco di San Rossore ti lasciano entrare solo di domenica e solo limitatamente a certe zone. E comunque c'è la Trombicola autumnalis a toglierti qualsiasi smania di inoltrarti nel forte. Pensare a navette che trasportano passeggeri e percorsi in bicicletta mi lascia a dir poco sgomento.
Ti piacerebbe avere a casa tua il vicino del piano di sotto che due volte al giorno, tutti i giorni, si porta su la famiglia per farsi un giro del tuo appartamento venendo a controllare cosa fai? E non dirmi che non è la stessa cosa sennò mi fai davvero inc.....
Un caro saluto Beppe


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Théophile Gautier
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albill
Utente Senior

Città: Poncarale
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Inserito il - 31 marzo 2009 : 12:16:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
sono d'accordo con gli interventi precedenti 4 visite alle settimana 2 volte al giorno mi sembrano troppe....visto che è l'unica popolazione autoctona italiana.
Per aprire una parentesi, ma se questa è l'unica popolazione autoctona e visto che ha raggiunto i 200 capi, nn sarebbe auspicabile spargere il seme anche in altri lidi nn raggiunti dalla attuale popolazione italiana..? nn mi risulta che il cervo sia arrivato fino alla punta dello stivale. Secondo gli esperti sarebbe possibile ciò ?

Alberto

Modificato da - albill in data 31 marzo 2009 12:17:22
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ELAFO
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Inserito il - 31 marzo 2009 : 18:30:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di albill:

...ma se questa è l'unica popolazione autoctona e visto che ha raggiunto i 200 capi, nn sarebbe auspicabile spargere il seme anche in altri lidi nn raggiunti dalla attuale popolazione italiana..? nn mi risulta che il cervo sia arrivato fino alla punta dello stivale. Secondo gli esperti sarebbe possibile ciò ?


Uno dei problemi che affliggono i cervi della Mesola è la consanguinità tra gli individui (oltre ad un ambiente piuttosto povero e confinato dove vivono e alla dura competizione alimentare con il daino).
Se noi "incrociamo" uno di questi cervi con un soggetto di un'altra zona della Penisola si perderebbero le caratteristiche che lo rendono unico!!!
Personalmente mi sembra che questi cervi (soprav)vivono in condizioni piuttosto "estreme" ma nello stesso tempo non è giusto spostarli da quei luoghi dove non se ne sono mai andati. Però a me non spiacerebbe se qualche soggetto venisse trasferito in un'area protetta (dove non ci sia ovviamente il rischio di incroci con soggetti estranei) con una buona disponibilità di cibo naturale.
Sicuramente ne gioverebbero in robustezza e "naturalità" e sarebbe interessante studiare il loro sviluppo in base alle disponibilità alimentari.
Quelli che oggi vediamo nel Bosco della Mesola NON sono i cervi che originariamente vivevano nella nostra Penisola ma bensì sono gli animali che si sono adattati alle condizioni dettate dall'uomo.




Alessandro
"ELAFO"
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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4877 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 31 marzo 2009 : 20:32:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beh, certo non mi intendo di cervi, ma mi sembra che sulla popolazione del Gran Bosco (come era chiamato un tempo) ci sia qualche idea un po' confusa.
La popolazione di Mesola è l'unica popolazione autoctona di cervo padano (cioè di pianura). Essa è sopravvissuta alla scomparsa della selva che copriva l'intera pianura del Po rifugiandosi nell'unico lembo di una certa consistenza conservatosi e corrispondente con la riserva di caccia degli Estensi.
L'ambiente del bosco della Mesola non è né povero né banale (nel senso di semplice) e non comprendo proprio come possa essere considerato un ambiente estremo.
Il daino fu introdotto dall'uomo in tempi recenti ed è stata la vera causa di rischio di estinzione per il cervo. La maggiore fecondità del daino infatti lo rendeva estremamente competitivo nei confronti del cervo in un ambiente così limitato.
Per salvare il cervo della Mesola si è prima recintata una grande area da dove è stato escluso il daino, che poi ha dovuto essere sottoposto, con grandi assurde polemiche, ad una campagna di abbattimenti selettivi per salvare il bosco stesso.
La popolazione di cervo all'interno del recinto si è perfettamente ripresa ed ha cominciato a crescere ... e qui finisce la mia conoscenza diretta del problema. Vent'anni fa la popolazione era di dimensioni tali da non necessitare di apporti alimentari diretti.

Che in questo periodo l'uomo abbia selezionato una varietà di cervo semi-domesticato è perfettamente vero. La parte tragica di questa vicenda è il come un animale nobile (nel senso vero del termine) sia diventato una attrazione turistica, un animale da zoofotosafari, vivente in sovrannumero in un ambiente ormai antropizzato.

Roberto

verum stabile cetera fumus
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albill
Utente Senior

Città: Poncarale
Prov.: Brescia

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Flora e Fauna

Inserito il - 31 marzo 2009 : 22:00:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ELAFO:

Messaggio originario di albill:

...ma se questa è l'unica popolazione autoctona e visto che ha raggiunto i 200 capi, nn sarebbe auspicabile spargere il seme anche in altri lidi nn raggiunti dalla attuale popolazione italiana..? nn mi risulta che il cervo sia arrivato fino alla punta dello stivale. Secondo gli esperti sarebbe possibile ciò ?


Però a me non spiacerebbe se qualche soggetto venisse trasferito in un'area protetta (dove non ci sia ovviamente il rischio di incroci con soggetti estranei) con una buona disponibilità di cibo naturale.
Sicuramente ne gioverebbero in robustezza e "naturalità" e sarebbe interessante studiare il loro sviluppo in base alle disponibilità alimentari.
Quelli che oggi vediamo nel Bosco della Mesola NON sono i cervi che originariamente vivevano nella nostra Penisola ma bensì sono gli animali che si sono adattati alle condizioni dettate dall'uomo.




Alessandro
"ELAFO"
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è proprio a questo che alludevo, alcuni soggetti trasferiti in altre zone protette simili (anche no) e sicure dal pericolo incroci con altri cervi.
Tra l'altro si elimina anche il rischio di avere tutta la popolazione in un unico sito.




Alberto
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ELAFO
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Città: Olbia
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Inserito il - 31 marzo 2009 : 22:15:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Hemerobius:

...La parte tragica di questa vicenda è il come un animale nobile (nel senso vero del termine) sia diventato una attrazione turistica, un animale da zoofotosafari, vivente in sovrannumero in un ambiente ormai antropizzato.


Concordo in pieno!!


Alessandro
"ELAFO"
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carolan
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Inserito il - 31 marzo 2009 : 22:26:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Avrei già da tempo smesso di seguire i miei amati cervi se mi facesse paura la Trombicola autumnalis.....

stefano "cornaro"


...di nuovo mi rallegra la solitudine del bosco...



Modificato da - carolan in data 31 marzo 2009 22:30:12
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vespa90ss
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Inserito il - 31 marzo 2009 : 22:59:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di cornaro:

Avrei già da tempo smesso di seguire i miei amati cervi se mi facesse paura la Trombicola autumnalis.....

stefano "cornaro"


...di nuovo mi rallegra la solitudine del bosco...




eheheheh.....
se invece di seguirli sulle Alpi al confine con la Svizzera, li seguissi in Italia, nei boschi a due passi dal mare, la tua carne diventerebbe così e cercheresti le corna con minore entusiasmo
Vieni, vieni....San Rossore ti aspetta....

Beppe
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carolan
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Inserito il - 01 aprile 2009 : 06:12:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Messaggio originario di cornaro:

Avrei già da tempo smesso di seguire i miei amati cervi se mi facesse paura la Trombicola autumnalis.....

stefano "cornaro"


...di nuovo mi rallegra la solitudine del bosco...




eheheheh.....
se invece di seguirli sulle Alpi al confine con la Svizzera, li seguissi in Italia, nei boschi a due passi dal mare, la tua carne diventerebbe così e cercheresti le corna con minore entusiasmo
Vieni, vieni....San Rossore ti aspetta....

Beppe




Stai tranquillo che .....bazzico i posti ANCHE vicino al mare!,lungo tutto lo stivale,
ma la TROMBICOLA non l'ho ancora incontrata e comunque,ti ripeto,non mi fa certo rinunciare ai miei giretti dietro ai cervi......

Da San Rossore,...la tua amica è già comunque arrivata da tempo anche sulle Alpi,o forse non viene proprio da S.Rossore anche se ne provoca di arrossamenti!..

E confermo quello che dici:molti la temono,addirittura alcuni hanno smesso di frequentare alcune zone qui da noi,
ma vedi....,
per FERMARE Cornaro ci vuole ben altro!!!
E sono contento che le vostre zone siano abitate da questo simpatico animaletto,così disturbate meno i cervi...........

ciao!


STEFANO "cornaro"



...di nuovo mi rallegra la solitudine del bosco ...anche con la TROMBICOLA....

Modificato da - carolan in data 01 aprile 2009 06:14:29
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 01 aprile 2009 : 08:50:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di cornaro:



Stai tranquillo che .....bazzico i posti ANCHE vicino al mare!,lungo tutto lo stivale,
ma la TROMBICOLA non l'ho ancora incontrata e comunque,ti ripeto,non mi fa certo rinunciare ai miei giretti dietro ai cervi......

Da San Rossore,...la tua amica è già comunque arrivata da tempo anche sulle Alpi,o forse non viene proprio da S.Rossore anche se ne provoca di arrossamenti!..

E confermo quello che dici:molti la temono,addirittura alcuni hanno smesso di frequentare alcune zone qui da noi,
ma vedi....,
per FERMARE Cornaro ci vuole ben altro!!!
E sono contento che le vostre zone siano abitate da questo simpatico animaletto,così disturbate meno i cervi...........

ciao!


STEFANO "cornaro"



...di nuovo mi rallegra la solitudine del bosco ...anche con la TROMBICOLA....


Cornaro, mi sembra che tu abbia desiderio di rialimentare una polemica piuttosto sterile e divenuta anche abbastanza odiosa per tutti.
Nei boschi frequentati dagli ungulati è buona regola che meno ci si vada, a qualunque titolo, e meglio è.
Frequentazioni assidue come quelle dei cornari che seguono giorno dopo giorno gli spostamenti degli ungulati nella speranza di raccattare i "frutti che cadono al suolo" sono dannose e costringono gli animali a compiere scelte che altrimenti sarebbero state diverse. Questo significa interferire con il corso della natura: l'entità di questa interferenza è determinata dalla quantità dei cornari, dall'avvicendarsi delle visite, dalla conformazione del territorio.
Nel caso specifico del Bosco della Mesola organizzare visite guidate, seppure a bordo di pulmini elettrici o in bicicletta è totale follia.

Per quanto riguarda la tenuta di San Rossore, ti garantisco che se un estraneo viene sorpreso all'interno delle aree vietate se lo ricorderà per molto tempo perchè da noi i controlli esistono e le sanzioni severe. Circolano guardie a cavallo in grado di spingersi ovunque. Le visite al pubblico comunque sono possibili solo di domenica.

La Trombicula autumnalis non determina solo arrossamento perchè tutti sopportiamo la puntura di una zanzara che dopo due ore è passata. L'effetto della puntura della Trombicola aumenta di intensità col trascorrere delle ore e te ne accorgi solo il giorno dopo. Il prurito diventa insopportabile (lo chiamano "servaggiume" i locali) ed il desiderio di grattarsi talmente irrefrenabile che a distanza di altre 24 ore ogni singula puntura, a forza di grattarsi, si trasforma in una piaga sanguinolenta.
Anch'io, se la cosa può farti piacere, sono molto felice che a San Rossore ci si la Trombicula. E' un validissimo deterrente contro tutti.

Ciao Beppe




I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier
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Carlmor
Moderatore Trasversale


Città: Varese
Prov.: Varese

Regione: Lombardia


8940 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 aprile 2009 : 10:51:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Messaggio originario di cornaro:


....
E sono contento che le vostre zone siano abitate da questo simpatico animaletto,così disturbate meno i cervi...........

ciao!


STEFANO "cornaro"



...di nuovo mi rallegra la solitudine del bosco ...anche con la TROMBICOLA....


Cornaro, mi sembra che tu abbia desiderio di rialimentare una polemica piuttosto sterile e divenuta anche abbastanza odiosa per tutti.
.....
Ciao Beppe




I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier




Concordo evitiamo di riaccendere polemiche sterili e continuiamo sui cervi delle Mesola



Carlo
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forestry
Utente V.I.P.


Città: Vicenza

Regione: Veneto


163 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 aprile 2009 : 11:06:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
secondo me non è da bocciare in toto l'iniziativa.. è un modo di far conoscere ai visitatori un animale e il suo ambiente. Poi si potrebbe discutere di ridurre magari il numero di passaggi, ok.
Però comunque un furgone in quella zona con quelle caratteristiche ambientali e con le abitudini assunte dai cervi non è totalmente incompatibile, ripeto che li disturba molto meno del passaggio di una comitiva in quei 3 giorni di apertura.
Le date poi permettono di garantire una certa tranquillità ai parti e allo sviluppo dei piccoli.
Non è presente sottobosco, fino ad una altezza 'daino' non ci sono nemmeno i rami.. quindi si può immaginare fino a che distanza si riesca a vedere un animale, di sicuro molto maggiore rispetto un qualsiasi altro bosco generalmente (per non parlare di quando sostano sulle strade forestali..) e quindi non occorre cercare di avvicinarsi tanto, anzi.. quindi se il disturbo stava nell'avvicinarsi troppo è un problema eliminato in partenza.


Che in questo periodo l'uomo abbia selezionato una varietà di cervo semi-domesticato è perfettamente vero. La parte tragica di questa vicenda è il come un animale nobile (nel senso vero del termine) sia diventato una attrazione turistica, un animale da zoofotosafari, vivente in sovrannumero in un ambiente ormai antropizzato.
Roberto

Concordo in pieno!!
Alessandro
"ELAFO"


(Una info: Gli apporti alimentari diretti sono effettuati perchè non c'è molta disponibilità alimentare, causa daino(vedi sopra))
Sono d'accordo ma credo che quando si riuscirà a eliminare il problema daino si potrà cercare di invertire la domesticazione del cervo.. per ora magari si può provare a far conoscere il cervo (quindi anche con visite e spiegando i suoi problemi) cercando di conciliare l'aspetto educativo con le esigenze e i diritti dei cervi...Se lo vediamo solo come zoofotosafari è da bocciare integralmente ma se invece si educa potrebbe essere un metodo da non escludere totalmente..

Ciao
Gianluca


non si produce più per consumare si consuma per produrre
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Luciano54
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 aprile 2009 : 14:28:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Carlmor:
.... evitiamo di riaccendere polemiche sterili e continuiamo sui cervi delle Mesola ...


Su questo sono perfettamente d'accordo .. però deve essere valido per tutti!!
Nei messaggi di vespa90ss .. ci sono reiterati attacchi, ad ogni piè sospinto, a chiunque cerca o raccoglie palchi, .. a prescindere dalle motivazioni, ed in quello che cito in particolare, ci sono cose "catastrofistiche" assolutamente fuori luogo ....


Messaggio originario di vespa90ss:
Nei boschi frequentati dagli ungulati è buona regola che meno ci si vada, a qualunque titolo, e meglio è .....


Questo mi sembra un "consiglio" fuori da ogni logica ... e mi piacerebbe fosse un po' più giustificato (a prescindere dalla Trombicola ... con la quale convivo da decenni ... avendo imparato come limitarne gli effetti e consapevole che è comunque un malessere momentaneo e anche piuttosto lieve

Messaggio originario di vespa90ss: Frequentazioni assidue come quelle dei cornari che seguono giorno dopo giorno gli spostamenti degli ungulati nella speranza di raccattare i "frutti che cadono al suolo" sono dannose e costringono gli animali a compiere scelte che altrimenti sarebbero state diverse. Questo significa interferire con il corso della natura: l'entità di questa interferenza è determinata dalla quantità dei cornari, dall'avvicendarsi delle visite, dalla conformazione del territorio.


queste sono insinuazioni false ... e a tale proposito a breve aprirò una discussione dove racconterò le "prodezze" dei cercatori di funghi e dei turisti naturalistici "in senso lato" .... perchè credo che anche la pazienza debba avere un limite e le continue insinuazione e accuse su chi cerca palchi e sulle varie discussioni sugli ungulati, ... mi hanno saturato!
Inoltre si parla a vanvera di argomenti che non si conoscono ... ipotizzando disturbi su cicli e periodi quasi sempre ignorati.

Messaggio originario di vespa90ss: La Trombicula autumnalis non determina solo arrossamento perchè tutti sopportiamo la puntura di una zanzara che dopo due ore è passata. L'effetto della puntura della Trombicola aumenta di intensità col trascorrere delle ore e te ne accorgi solo il giorno dopo. Il prurito diventa insopportabile (lo chiamano "servaggiume" i locali) ed il desiderio di grattarsi talmente irrefrenabile che a distanza di altre 24 ore ogni singula puntura, a forza di grattarsi, si trasforma in una piaga sanguinolenta ....

Dopodichè si muore fra atroci tormenti!!! .... ma fammi il piacere! Osservando per settimane le arene dei daini .... ci sono giorni che ne ho il corpo pieno, quindi so cosa significa!
Ciaooo.

P.s. chiedo scusa in anticipo ai moderatori ... e agli altri utenti ... ma il troppo è troppo!!

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