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Forest
Moderatore Tutor


Città: Sesto San Giovanni
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


10115 Messaggi
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Inserito il - 06 luglio 2009 : 14:42:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Buongiorno a tutti, volevo segnalare che in questo post:
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ho pubblicato qualche titolo riguardante leggende popolari su animali. Mi occupo di etnologia in parte anche per lavoro…

molte cause degli aspetti folklorici che caratterizzano la fauna ci sfuggono, in genere siamo portati a razionalizzare secondo la nostra forma mentis aspetti che probabilmente sono assai più complessi e che a noi causano tutt'al più una risata ma che se analizzati in profondità sono estremamente seri. All'interno di una credenza si cela un coagulo di valori simbolici e magici


Credo che ospitone abbia perfettamente ragione. Per tentare di interpretare una leggenda bisogna studiare, raccogliere informazioni sul campo, leggere gli studi altrui, comparare, e lavorarci molto… Vi dirò anche la mia idea: scienza e leggende (tranne, questo lo capisco, quando le leggende spingono in modo ingiustificato ad essere ostili nei confronti di una specie) non dovrebbero essere visti in contrapposizione, come se il fatto che ci siano leggende fosse sempre male e la preoccupazione dovesse essere quella di eradicarle: al contrario, anche lo studio delle leggende può essere cosa molto seria (ed anche scientifica): esse, da un certo punto di vista, "sono" vere, nel senso che ci parlano di simboli che sono realmente nell'animo umano da molti secoli se non da millenni, e delle stratificazioni storiche e culturali che si sono succedute, e ci rivelano dei modi profondi di rapportarci con la realtà: possono anche essere un modo (metaforico, simbolico, certamente su un piano diverso e che va tenuto ben separato da quello delle scienze naturali, e certamente non l'unico modo) di educarci al senso del mistero e dello stupore, il che, secondo me, è un gran bene… Per questo, davvero a me non viene mai da "ridere" quanto si tratta di una leggenda, anzi mi viene da ascoltarle con una certa riverenza… proprio perché credo siano su un piano totalmente diverso e separato da quello scientifico, ma ugualmente serio. Questo, semplicemente per raccontarvi la mia esperienza e come vivo io la questione.

Una piccola aggiunta per spiegare meglio come vivo queste cose… non credo che gli atteggiamenti "popolari" (termine complesso e di complessa definizione) siano attribuibili ad una sorta di "ignoranza" delle classi non colte. Al contrario, credo che spesso si tratti di una "sapienza", interessante e preziosa, purché venga interpretata nella giusta maniera, e non in modo superficialmente razionalistico (quello razionalistico, per me, è solo uno dei modi possibili di interpretare le cose, e non l'unico da usare in esclusiva in tutti i campi, anche se concordo sempre sull'esigenza di usare la ragione fino in fondo… ma qui mi fermo, se non vado off topic ).
Grazie per l'interessante discussione.

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Modificato da - Forest in data 06 luglio 2009 15:36:15
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orsobblu
Moderatore

Città: Camorino (Svizzera)


7289 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 06 luglio 2009 : 15:01:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Giovanni (Forest) mi ha in qualche modo anticipato riprendendo l'affermazione di Roberto (ospitone) che pure condivido

purtroppo molte cause degli aspetti folklorici che caratterizzano la fauna ci sfuggono, in genere siamo portati a razionalizzare secondo la nostra forma mentis aspetti che probabilmente sono assai più complessi e che a noi causano tutt'al più una risata ma che se analizzati in profondità sono estremamente seri.


Non sono un etnologo, ma gli aspetti legati al folklore, alla religiosità popolare e in particolare alle relazioni tra popolazioni dell'arco alpino e natura mi hanno sempre affascinato.
Sono interessanti, a questo proposito, alcuni bestiari moraleggianti di epoca medievale (qualche testo è riportato nei Poeti del Duecento curato da Gianfranco Contini). Alcune leggende trovano effettivamente una spiegazione razionale e plausibile come quelle proposte da aiace (a cui do il mio benvenuto), altre mi sembrano più difficlili da capire. Penso per esempio alla leggenda secondo la quale il castoro maschio, se chiuso in cattività, si autoevirerebbe con i suoi potenti incisivi per impedirsi una progenie pure costretta alla gabbia. O a quella secondo la quale un cucchiaio d'argento in una pentola di funghi velenosi diventerebbe nero.
Credo che il nostro spirito razionale (che a volte e in contingenze diverse) capita che vada a farsi benedire, sia comunque dovuto alla grande lezione dell'Illuminismo. La lezione era però recepita soprattutto dalle classi intellettuali. La classe contadina, perlopiù analfabeta, continuava a perpetuare le sue usanze, i suoi miti, le sue credenza. Ci si è trovati così in un'Europa dove convivevano almeno due culture, a volte antitetiche. Oggi capita ancora che queste due culture si incontrino, si sovrappongano e diano luogo a alla perpetuazione di fole che nel nostro mondo tecnologico e razonale stentano a morire. Vi è un bel racconto di uno scrittore ticinese, Plinio Martini, che si intitola "Delle streghe e d'altro". Credo che proponga una lettura sufficientemente lucida su questi aspetti della società

Ciao!

Alessandro
(orsobblu)

"La découverte du monde commence dans ton jardin" (X. Moirandat)

Modificato da - orsobblu in data 06 luglio 2009 15:02:28
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ospitone
Utente Senior

Città: Cagliari
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


1518 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 06 luglio 2009 : 16:17:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie a Forest per le considerazioni sul rapporto scienze naturali-folklore (che condivido) e gli interessanti titoli che cita; occupandomi di zoonimia popolare e per me sono di estremo interesse!!!!

Per parte mia cito:

ALINEI, M. 1981. Barbagianni “zio Giovanni” e altri animali parenti:
origine totémica degli zoonimi parentelari. Quaderni
di Semantica, 2: 363-385.

ALINEI, M. 1983. Altri zoonimi parentelari. Quaderni di Semantica,
4: 241-251.

ALINEI, M. 1997b. L’aspect magico-religieux dans la zoonymie
populaire. Les Zoonymes, 38: 9-22.

SANGA G., 1997c (ed.), Saperi naturalistici / Nature Knowledge, preprints del Convegno Internazionale, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.


Poi per l'interpretazione delle celebre processione di san Domenico a Cocullo (famosa per il serpenti che ne attorniano la statua e i fedeli) è molto bello 'Aspetti magico-religiosi di una cultura subalterna italiana' (1976) di Alfonso Di Nola!





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aspisatra
Moderatore


Città: Svizzera

Regione: Switzerland


2170 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 06 luglio 2009 : 16:33:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Condivido con Giovanni e Ale l'importanza delle tradizioni folcloristiche e le apprezzo parecchio. Sono letture legate al nostro passato e alle nostre radici.
Trovo pure vero che molte leggende traggono origine in avenimenti reali (osservati in malomodo) o in culti antichi rimodellati (spesso demonizzati).

La cosa che secondo me rimane comunque abbastanza importante è quella di dare comunque una spiegazione razionale dove lo si può, specie quando questi racconti portano al disprezzo di una deteminata categoria di esseri viventi.

Non è il posto per parlare di civette o pipistrelli inchiodati alle porte o di corvi impalati nei campi di grano, ma l'esagerazione nel descrivere alcuni serpenti (e non solo) in modo mostruoso ne ha giustificato, e ne giustifica, l'uccisione gratuita.

Greg Meier

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intothewild
Utente Junior

Città: Taranto
Prov.: Taranto

Regione: Puglia


99 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 07 luglio 2009 : 16:26:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Aggiungo la leggenda pugliese (ma nn credo solo pugliese) del serpente enorme dalla testa alata che nessuno credo abbia menzionato..Altro non era che un grosso cervone nell'atto di ingollare un ardeide, probabilmente una garzetta! E osservarlo quando non ha ancora ingurgitato le ali, e che quindi restano spiegate in bocca all'animale, fa una certa impressione..
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zulo
Utente Senior

Città: acilia (Roma)
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1949 Messaggi
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Inserito il - 08 luglio 2009 : 19:53:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
quando da piccolo andavo coi miei parenti (tutti, vere e propie riunioni di famiglia) a trovare "la zia" a maccarese, nella sua fattoria. io volevo esplorare il boschetto, la vallata, la sorgente. "la zia" me lo impediva perchè nella valle viveva un serpente enorme che mangiava pecore, volpi, vitelli e perchè no, anche bambini. ovviamente tutti i presenti più creduloni che sentivano queste parole, convinti dall'enfasi dimostrata dalla zia, presero per vera la storia, la raccontarono a tutti i loro amici, molti dei quali sono anche miei amici, e in breve nacque la legenda dei serpenti giganti a maccarese. non so fin dove sia arrivata la legenda, forse è rimasta circoscritta dato lo scarso interesse degli abitanti medi di ostia nel divulgare notizie naturalistiche, serie o legendarie che siano, ma c'è la seria possibilità che la storia dei serpenti giganti di maccarese sia arrivata anche al difuori del tredicesimo municipio. oggi sono trascorsi 20 anni da quando nacque la storia, "la zia" nel frattempo ha confessato (a me) che non c'è mai stato nessun serpente gigante nella vallata, e ad essere sincera non ha mai visto li nessun tipo di serpente, se l'era inventato perchè a valle c'era il pozzo, i trattori parcheggiati, i cani, e non voleva che mi succedesse qualcosa, ma ancora oggi, quando chiedo a qualche mio amico se mi accompagna a maccarese per fare delle foto, mi risponde :" ma che sei matto, li ce stanno i serpenti giganti". la mia cuginetta, che ora ha 6 anni, non vuole andare da "la zia" perchè la madre, che al tempo della storiella aveva 19 anni, le racconta che li ci sono dei serpenti giganti. la mia cuginetta l'ha raccontato ai suoi amichetti e così la legenda sarà al sicuro per il futuro. se sentirete parlare dei serpenti giganti di maccarese sapete da dove è nata la storia.

"Respingo i principi base della civiltà, specialmente l'importanza dei beni materiali". Tyler Durden "fight club"

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giuliano petreri
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spielhahn
Moderatore


Città: Tromello
Prov.: Pavia

Regione: Lombardia


2411 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 09 luglio 2009 : 14:05:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di aiace:

volevo anchio aggiungere qualche leggenda: In valcamonica esiste il mito del "bes" [...] che avrebbe la capacita' di ipnotizzare con gli occhi.
[...]
Un'altra leggenda, e' quella del " veram bastoner" cioe' del serpente bastonatore. Secondo i popolani, questo serpente tutto nero, farebbe un nodo sulla coda, e poi darebbe bastonate da orbi ai malcapitati, inseguendoli pure. Come poi possa raggiungere la schiena umana in corsa con il suo bastone saltellante, questo non e' dato di sapere dai contadini: questo qui, picchia e basta e bisogna scappare !!!
[...]
queste 2 leggende le avete sentite anche Voi?


quella del bes non la sapevo, ma quella del vèrem bastunér l'ho sentita eccome!
premetto che mio padre è originario proprio della ValCamonica e 'lassù' ho un esercito di parenti, buona parte di cui abituati ad andarsene in giro per i boschi, ma quasi nessuno di loro accoppa le Vipere se le incontra (e il quasi discrimina persone che mi vergongo ad avere come parenti, ma non solo per questo, ovviamente).

per il bes, dicevo, non so niente, però so che una mia zia credeva veramente che i serpenti possano ipnotizzare con lo sguardo (mentre ho sentito altri parenti asserire che le vipere possono vivere centinaia - se non migliaia - di anni...buon per loro )

il vèrem bastunér invece ricorre spesso nei discorsi a tavola, ma voglio mettere bene in chiaro che nessuno ci crede e tutti se la ridono quando viene nominato; anzi, qualche volta quando siamo per boschi e mio papà è in vena di burle, se capita di incontrare qualche sprovveduto che mette in guardia contro le vipere, lui ribatte serio qualcosa del tipo 'piuttosto, state attenti al Verem Bastunér!!'

Gabri

...ah, dimenticavo, se vi capita di andare in gita a Borno, mi raccomando, state attenti al temibile Basilisco di San Fermo che è ancora peggio di quello di Harry Potter

Modificato da - spielhahn in data 09 luglio 2009 14:10:16
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Glypto
Utente V.I.P.

Città: Fossano
Prov.: Cuneo

Regione: Piemonte


443 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 09 luglio 2009 : 14:21:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Interessantissimo il topic!

Il "ricorso" a ofidi e animali simili potrebbe spiegare anche i numerosi avvistamenti (circa 40, dal 700 al 1992) di "Tatzelwurm" (ne avete mai sentito parlare?) sulle Alpi e di basilichi (mi ricordo che un po' di tempo fà lessi che due donne dicevano di aver trovato la sua tana e di aver visto le sue "uova quadrate" [testuali parole]).Comunque sono sempre cose affasscinanti, no?
A proposito di serpenti e latte, recentemente ho letto su di un vecchio libro (anni 60) che gli inglesi in India erano soliti tenersi boa e pitoni in casa per proteggere i loro neonati in cambio di una scodella di latte.
Cosa c'è di vero in ciò?
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mauretto
Moderatore


Città: pergine valsugana
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


4540 Messaggi
Micologia

Inserito il - 09 luglio 2009 : 15:22:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In trentino anche ci sono un po' di storielle gustose...
la lanza (Elaphe longissima), ovviamente ama il latte, come del resto le vipere...
La lanza a tal punto che le puerpere non devono allattare nel bosco, perchè il serpente ne sentirebbe l'odore: il latte materno più d'ogni altro scatenerebbe le voglie della serpe.

La caccia alla vipera si fa con la bottiglia ed il latte, tentato da mio zio, con insuccesso, per catturare una vipera vista nel prato sotto casa della nonna: "l'era za scampada, da bocia en ciapavo una al dì cosita" trad:"era già fuggita, da ragazzino ne catturavo una al giorno con questo sistema" ...

Inoltre dovete sapere che spesso pivono viperotti dagli alberi, fatto accertato fuor di dubbio visto che ALMENO 10 persone mi hanno GIURATO di aver subito il fatto (tutti porcinari della domenica peraltro...), possibilmente cadono dentro la camicia o nei cestini dei funghi.
Ci sono dei giorni speciali dell'anno in cui il fatto è eclatante e tranquillamente osservabile, io vi ho allertati!!!
E' psicologicamente interessante, comunque, vedere come giura la gente.

Del resto, altrettante persone di fronte a mehanno GIURATO di aver trovato enormi porcini sotto dei teli di nylon abbandonati nel bosco.

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spielhahn
Moderatore


Città: Tromello
Prov.: Pavia

Regione: Lombardia


2411 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 09 luglio 2009 : 15:51:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Glypto:

i numerosi avvistamenti (circa 40, dal 700 al 1992) di "Tatzelwurm" [...] e di basilichi

ah sì del Tatzelwurm me n'ero quasi dimenticato...dopotutto alla fine la storia è sempre quella, che lo si chiami Basilisco, Tatzelwurm, Scultone, o perfino Cockatrice...sempre di serpente che ti ammazza con lo sguardo si tratta
che abbia zampe o no, poi, varia da luogo a luogo...pardon, da 'avvistamento' ad 'avvistamento'
poi le leggende si sovrappongono, si viene creando confusione a tal punto che certi 'Draghi' sono come 'Basilischi', perchè anche il Drago, ricordiamocelo, nasce essenzialmente come serpentone più o meno zamputo od alato, e non andiamo a tirare in ballo la Viverna che è peggio che andar di notte
che confusione!
se provate a dare un occhio a qualche Bestiario medievale (ho in mente in particolare il bellissimo Bestiario di Aberdeen) e ossevrate i vari serpenti, vedrete dei 'cosi' con corpo tozzo e testa piò o meno di cane talvolta anche alati...cosa fumassero gli amanuensi per ritrarre così dei comuni serpenti non ne ho idea però sta di fatto che a vedere delle illustrazioni del genere è un attimo travisare un Orbettino trasformandolo nel Drago della Bella Addormentata!

...da qualche parte devo avere l'estratto dell'Aberdeen Bestiary sui 'Rettili'...se vi interessa posso fare una ricerca

ciao

Gabri
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spielhahn
Moderatore


Città: Tromello
Prov.: Pavia

Regione: Lombardia


2411 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 09 luglio 2009 : 16:27:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...stranamente ho recuperato l'agenda in cui era conservato questo brevissimo articoletto dopo solo un quarto d'ora di ricerca tra i miei cassetti
il seguente trafiletto è tratto dalla pagine delle curiosità della 'Settimana Enigmistica', non chiedetemi l'anno preciso (almeno 7-8 anni fa!)



Secondo quello che riferisce una cronaca dell'epoca, nel 1559, nelle Alpi Retiche, un cacciatore avrebbe sparato a un enorme serpente che prendeva il sole su una roccia. Dalle ferite sarebbe uscito un gas dal fetore insopportabile che, trasportato dal vento, avrebbe tolto la vista al malcapitato cacciatore e gli avrebbe fatto rischiare di morire, “facendolo gonfiare orrendamente in tutto il corpo”.


sì notano anche quà i soliti 'cliché' della leggenda: le dimensioni enormi, il fetore dei miasmi emessi dal serpente (in questo caso dalle ferite, anziché dall'alito o dal sangue, come 'fanno' i Basilischi canonici) e il rischio di morte (sovente il sangue dei Basilischi, o dei Draghi a seconda delle versioni, uccisi dai cavalieri risaliva la spada/lancia e penetrava all'interno della maglia uccidendo il malcapitato...manco avesse vita propria )
agli 'addetti ai lavori' vorrei domandare: ci può essere qualcosa di interpretabile o realistico nella vicenda del cacciatore? ad esempio, può essere che dalle ferite di un serpente esca un 'fetore insopportabile'? magari un meccanismo poco profumato collegato alla tanatosi? (parlo da perfetto e completo erpetoignorante, ovviamente) o il 'bestiaccio' era già morto e sforacchiandolo il malcapitato cacciatore ha provocato la fuoriuscita dei gas interni che si producono nei corpi in decomposizione? mah...

*******************************************************************************************************

un paio di link per chi fosse interessato ad approfondire la conoscenza del Tatzelwurm, indispensabile et imprescindibile per chiunque voglia farsi una vacanza nel Tirolo o in Engadina e fare ritorno a casa sano e salvo

uno in italiano: Link
und uno in tedesco: Link



a presto ('sta discussione m'appassiona assai)

Gabri

Modificato da - spielhahn in data 09 luglio 2009 16:28:28
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Glypto
Utente V.I.P.

Città: Fossano
Prov.: Cuneo

Regione: Piemonte


443 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 09 luglio 2009 : 18:25:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Belli i link!
A proposito, secondo voi è possibile che dietro questi "mostriciattoli" folkloristici si nasconda qualcosa di......Criptozoologico?
Sarebbe bellissimo !
Qua:Link un link sulla possibile spiegazione dei "serpenti baffuti".
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zulo
Utente Senior

Città: acilia (Roma)
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 09 luglio 2009 : 20:06:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
la natrice ha come arma di difesa ghiandole cloacali che emettono sostanze dal fetore insopportabile, se infastidite, predate, ferite emettono questa secrezione, davvero nauseabonda, non la spruzzano, inniettano o lanciano, semplicemente gli cola dalla cloaca e il suo fetore si espande nelle vicinanze portato dal vento (come daltronde tutti gli odori). se entri in contatto con tale sostanza te la porti dietro per giorni, non la lava via neanche il plutonio. dopo anni ancora la puoi percepire nel profondo del tuo inconscio...

"Respingo i principi base della civiltà, specialmente l'importanza dei beni materiali". Tyler Durden "fight club"

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giuliano petreri
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aspisatra
Moderatore


Città: Svizzera

Regione: Switzerland


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Flora e Fauna

Inserito il - 09 luglio 2009 : 20:10:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'incompreso, la paura, le leggende e la mente ci fanno strani scherzi...

Poi la criptozoologia ci rimischia di nuovo tutto.

Anche a me tutte queste storie e leggende piaciono parecchio!!

Voglio svelarvi un segreto, che spero non rovini definitivamente l'oppinione seria che vi eravate fatti di me...

Da sempre abito in un paesino hai margini del bosco, e chiaramente tutto il tempo libero che avevamo, lo passavamo tra boschi e prati.

Un giorno, con mio fratello maggiore, abbiamo visto un'essere strano che correva rumorosamente nel bosco.
Si teneva su due gambe, era grigio-marrone, alto come un uomo ed aveva un testone con tanti denti. L'immagine che ne ho ancora è quello di un tirannosauro.
Siamo corsi a casa terrorizzati e abbiamo detto di aver visto un dinosauro che correva nei nostri boschi...il resto lo potete immaginare....

Malgrado tutte le spiegazioni che abbiamo provato a darci, non ci togliamo dalla mente l'immagine di quel dinosauro.
Non so che animale fosse, forse un cinghiale (ma perché camminava su due gambe??), ma in ogni modo la nostra mente impaurita ci ha fatto vedere altre cose (o altre realtà).

ecco...




Greg Meier

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Coluber
Utente Senior


Città: S. Alessio Siculo
Prov.: Messina

Regione: Sicilia


3708 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 09 luglio 2009 : 20:39:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dato che stiamo svelando segreti....

Quand'ero più giovane (tipo 7 o 8 anni), uscivo con un amichetto a caccia di lucertole o gechi. Ricordo che lo mettevo sempre in guardia del pericoloso "tiraciato" (nome dialettale del Gongilo), perchè se lo incontravamo, ci aggrediva e se ci mordeva, morivamo dopo pochi secondi dato il potentissimo veleno del rettile.


Dietro questa prima parte, c'è svelato il perchè del mio comportamento: i miei stessi genitori o nonni mi mettevano in guardia ogni volta che uscivo per cercare lucertole.. ossia mi dicevano:

"stai attentu, chi si capiti occa tiraciutu, ti consumi, mori!" -----> "stai attento, che se incontri qualche tiraciato, ti consumi, muori!"


Un altro animale, su cui mettevo in guardia il mio amico (questa l'ho inventata io) era la terribile "xantusia", ossia una terribile lucertola notturna, che era velocissima, e se ti avventuravi, di notte, nelle campagne rischiavi di morire avvelenato. Ma che comunque, se rimanevi alla luce, non rischiavi nulla.. perchè essa moriva bruciacchiata sotto essa.

Una autospiegazione potrebbe essere: Apparte che ero bambino, e si sa, quando si è bambini è bello e divertente estremizzare. Poi se non ricordo male, la Xantusia è una lucertola che esiste davvero, e infatti mi pare che all'epoca, leggei su una delle mie tante enciclopedie l'esistenza di questo rettile.. e quindi ne combinai una sorta di mostriciattolo.

Melo
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orsobblu
Moderatore

Città: Camorino (Svizzera)


7289 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 09 luglio 2009 : 21:01:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Glypto:

Interessantissimo il topic!

Il "ricorso" a ofidi e animali simili potrebbe spiegare anche i numerosi avvistamenti (circa 40, dal 700 al 1992) di "Tatzelwurm" (ne avete mai sentito parlare?) sulle Alpi e di basilichi (mi ricordo che un po' di tempo fà lessi che due donne dicevano di aver trovato la sua tana e di aver visto le sue "uova quadrate" [testuali parole]).Comunque sono sempre cose affasscinanti, no?
A proposito di serpenti e latte, recentemente ho letto su di un vecchio libro (anni 60) che gli inglesi in India erano soliti tenersi boa e pitoni in casa per proteggere i loro neonati in cambio di una scodella di latte.
Cosa c'è di vero in ciò?


Il Tatzelwurm è presente in parecchie leggende della Svizzera tedesca.

Per un momento di svago consiglio un'occhiata qui

Link

e una qui (il signor Giuseppe Costale è un signore fortunatissimo)

Link




Ciao!

Alessandro
(orsobblu)

"La découverte du monde commence dans ton jardin" (X. Moirandat)
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Glypto
Utente V.I.P.

Città: Fossano
Prov.: Cuneo

Regione: Piemonte


443 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 10 luglio 2009 : 09:46:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di orsobblu:

Il Tatzelwurm è presente in parecchie leggende della Svizzera tedesca.


Ne conosci qualcuna [di leggenda]?
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ospitone
Utente Senior

Città: Cagliari
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


1518 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 10 luglio 2009 : 16:35:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per ora un succinto riassunto di quello che è emerso dal post:

Lazio e dell'Abruzzo (alcune zone): mito del serpente con le orecchie, avrebbe la testa grande come quella di un vitello

Lazio (Maccarese): presenza di un serpente enorme che mangiava pecore, volpi, vitelli e anche bambini.

Liguria: spessore: orrendo maschio della vipera, rappresentato in dimensioni esagerate e dalle corna o creste più disparate.

Messina: inzina: serpentone che può raggiungere i 3 M ed ha una testa enorme, con un carattere aggressivo pronto a colpire chi li passa vicino.
Messina: scurzuni niri: serpi grosse quanto un braccio.

Milazzo: leggenda popolare che parla di piccoli serpentelli velenosi e colorati che sbucano da sottoterra per mordere le persone appena gli passano sopra.

Sardegna: scruzoni: grosso quanto un braccio e lungo quando un avambraccio o anche più, spesso ha le ali e gli anziani lo descrivono come una biscia che, nelle fasi avanzate della sua vita si sotterra, si accorcia e cambia aspetto diventando skrutzoni

Puglia: leggenda pugliese del serpente enorme dalla testa alata.

Valcamonica: mito del bes che sarebbe un rettile grosso, non molto lungo, con una livrea tutta fasciata, con un specie di cresta di gallo sulla testa, che avrebbe la capacita' di ipnotizzare con gli occhi. Un'altra leggenda, e' quella del veram bastoner, cioe' del serpente bastonatore. Secondo i popolani, questo serpente tutto nero, farebbe un nodo sulla coda, e poi darebbe bastonate da orbi ai malcapitati, inseguendoli pure.






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spielhahn
Moderatore


Città: Tromello
Prov.: Pavia

Regione: Lombardia


2411 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 10 luglio 2009 : 17:13:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ospitone:

altra leggenda e' quella del veram bastoner, cioe' del serpente bastonatore. Secondo i popolani, questo serpente tutto nero, farebbe un nodo sulla coda, e poi darebbe bastonate da orbi ai malcapitati, inseguendoli pure.


Ho trovato la leggenda del vèrem bastunér; si tratta di una trascrizione della storia che oralmente circola da tempo raccolta insieme a tutte(?) le altre leggende della bella ValCamonica nel volume “Storie, leggende e racconti della Val Camonica” di Giacomo Goldaniga (una bella sleppa di suppergiù 840 pagine).
Pare che la storia abbia avuto origine in Alta Valle (dalle parti di Monno e Incudine, quindi nei pressi del Mortirolo, luogo notoriamente abbondante di Vipere) nel XIX secolo.
Parla di una serpe 'enorme' e 'velenosissima' che un bel mattino se ne entrò nella stalla di una baita (indovinate il motivo ) facendo scappare tutti gli alpigiani che, solo dopo un bel po', trovarono il coraggio per tentare di ucciderla col forcone; ma faceva ancora troppa paura ed era nascosta in un bidone di latte, allora provarono a spararle ma pigliarono in testa una povera mucca approfittando della confusione, il serpentone annodò la coda e assestò all'alpigiano col fucile una mazzata tale da farlo svenire! (...ma se era tanto velenoso, non lo poteva azzannare al polpaccio?! )
La questione si risolse grazie ad un serparo che passava di lì per puro caso, il quale stanò la 'bestiaccia' offrendole delle trote e, dopo averla immobilizzata, la decapitò senza pietà.
E questo è quanto.

Aggiungo solo, mi pare che sia stato omesso, che il Bastunér altri non è che l'innocuo Biacco, probabilmente ritenuto pericoloso per la sua colorazione e per le dimensioni che può arrivare a raggiungere (se mi invento che un serpente è capace di annodare la coda per darla sul naso ai contadini, almeno scelgo un serpente che sia abbastanza lungo da poterlo plausibilmente fare, no?! )

alla prossima

Gabri
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Flora e Fauna

Inserito il - 10 luglio 2009 : 21:42:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nessuno sa quindi niente riguardo questi costrittori tenuti in India a cui veniva dato del latte in cambio dei loro servigi da guardiani?
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