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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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Istrice
Amministratore
Città: Ostia
Prov.: Roma
Regione: Lazio
10849 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 ottobre 2005 : 17:14:02
Classe: Dicotyledones Ordine: Sapindales Famiglia: Anacardiaceae Genere: Pistacia Specie:Pistacia lentiscus
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Il Lentisco è una delle specie più tipiche della macchia mediterranea. In Italia è diffuso lungo tutte le coste, tranne in quelle più fredde dell’alto Adriatico. E’ un piccolo albero sempreverde, alto fino a 5-6 metri, dal caratteristico odore resinoso. Il Lentisco è stato utilizzato dall’uomo per usi molteplici. Il prodotto più noto è la resina, detta “mastice di Chio”, perché la sua produzione era molto abbondante nell’omonima isola greca: veniva utilizzata come gomma americana, e in associazione con la salvia, come dentifricio. In seguito la resina è stata usata come astringente, come eccipiente di profumi e pomate e come profumo da bruciare. Ancor oggi è apprezzata per le sue proprietà balsamiche. Le foglie - alterne, composte da 2-5 coppie di foglioline di colore verde chiaro e lucide - erano usate per colorare le stoffe di giallo e contengono quantità elevate di oli essenziali, in piccole vescicole. Queste, se spezzate da qualche animale intento a provare il sapore della pianta, liberano forti odori tanto da disgustare il malcapitato. I frutti - piccole drupe rosso scuro al cui interno vi è un seme di colore verde brillante a forma di lenticchia (da qui il nome lentisco) - si conservavano nel sale, all’epoca romana, e servivano per aromatizzare le carni. Dal seme, invece, si ricava per pressione un olio, un tempo usato sia nell’alimentazione - risulta però molto amaro - sia per l’illuminazione - illuminava le lanterne romane. Il seme può essere mangiato anche integro, come se fosse un pistacchio, appartenente allo stesso genere del Lentisco.
Pistacia lentiscus 189,2 KB
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Modificato da - Phobos in Data 08 novembre 2008 10:17:39
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lynkos
Con altri occhi
Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara
Regione: Abruzzo
17647 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 ottobre 2005 : 17:21:51
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Interessantissimo, grazie Aldo. Personalmente mi piace moltissimo l'odore, forse perché mi fa tornare in mente passeggiate calde al suono di cicala . Mi permetto di aggiungere anche il fiore.
Pistacia lentiscus 99,56 KB
Sarah
L'uomo non ha tessuto la trama della vita, è solo un filo. Qualunque cosa faccia alla trama, lo fa a se stesso. (Ted Perry, 1972). Lynkos - attraverso altri occhi. |
Modificato da - Phobos in data 08 novembre 2008 10:11:58 |
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Istrice
Amministratore
Città: Ostia
Prov.: Roma
Regione: Lazio
10849 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 ottobre 2005 : 17:32:31
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Il fiore che hai postato è quello maschile, essendo il lentisco una pianta dioica, cioè che presenta individui di due sessi diversi, al contrario della pianta monoica che presenta invece entrambi i sessi sullo stessa pianta.
P.S. La foto che ho utilizzato è quella di Salamandre. |
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lynkos
Con altri occhi
Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara
Regione: Abruzzo
17647 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 ottobre 2005 : 17:37:44
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Non sapevo... quindi se non mi sbaglio, come i Cupressaceae? Chissà se qualcuno riesce ad inserire una foto di un fiore femminile per confrontarli, Sarah
L'uomo non ha tessuto la trama della vita, è solo un filo. Qualunque cosa faccia alla trama, lo fa a se stesso. (Ted Perry, 1972). Lynkos - attraverso altri occhi. |
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salamandre
Utente Senior
Città: Sanremo
Prov.: Imperia
Regione: Liguria
1833 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 ottobre 2005 : 18:10:22
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Grazie a tutti per l'interessante discussione, non sapevo niente del lentisco, quando lo rivedrò lo guarderò con più attenzione.
Beppe
Tutti gli uomini sognano,...ma non allo stesso modo. |
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Chordewa
Utente Senior
Città: Sestu
Prov.: Cagliari
Regione: Sardegna
956 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 23 ottobre 2005 : 13:10:14
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Concordo con Sarah sull'odore, è davvero delizioso!!!
Roberta
-- Io non capisco come si possa passare davanti ad un albero e non essere felici di vederlo (F. Dostoevskij) |
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