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 di Natura Mediterraneo
 


Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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   INSETTI
 Hemiptera Heteroptera
 Predatore sotto una pietra: Ectomocoris cfr. ululans
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elleelle
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Inserito il - 30 gennaio 2009 : 20:41:53 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Hexapoda Ordine: Hemiptera Heteroptera Famiglia: Reduviidae Genere: Ectomocoris Specie:Ectomocoris cfr. ululans
Questo eterottero somiglia vagamente a quello che è stato identificato come Prostemma guttula postato qui:
Link
ma mi sembra diverso: in particolare, questo ha il dorso concavo da Reduviidae e il colore delle ali è diverso.
Trovato sotto una pietra sui monti della Tolfa, 30-1-2009)

Immagine:
Predatore sotto una pietra: Ectomocoris cfr. ululans
281,23 KB



Modificato da - elleelle in Data 28 novembre 2012 17:45:26

gomphus
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Inserito il - 30 gennaio 2009 : 20:48:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao luigi

beh, questo, come si vede dalla forma degli abbozzi alari, è una ninfa, mentre l'altro era un adulto, non mi intendo molto (anzi, non mi intendo affatto) di cimici ma le differenze potrebbero anche dipendere da quello

però tutto sommato sarei più propenso a pensare che sia proprio un reduvide, una ninfa sì, ma di Peirates sp.

maurizio

quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare


Modificato da - gomphus in data 30 gennaio 2009 21:02:01
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Paris
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 febbraio 2009 : 00:31:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Infatti Maurizio ha ragione, dovrebbe trattarsi della ninfa di un Peirates hybridus, anche perché l'altra specie presente in zona è l'Ectomocoris ululans, peraltro piuttosto rara e, comunque, di color arancio e nero.





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"La vita è l'arte dell'incontro" (Vinicius De Moraes)
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 febbraio 2009 : 10:43:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie a tutti e due.
In effetti, altre volte ho trovato degli adulti sempre sotto le pietre (ma parlo di località della Toscana).
Una volta uno di questi insetti mi punse e mi fece molto male (come la puntura di una Notonecta sp., altro eterottero che ho avuto la disgrazia di provare).
E pensare che ho maneggiato tanti Rhynocoris sp. senza che riuscissero a forarmi la pelle.
La puntura è molto diversa da quella di una vespa: sembra di sentir penetrare una punta di grosse dimensioni; poi, dopo qualche ora, passa tutto, mentre a me le vespe lasciano sempre del gonfiore.
Che tipo di veleno iniettano? E' un veleno vero e proprio o sono gli stessi succhi digestivi?
luigi



Modificato da - elleelle in data 01 febbraio 2009 10:45:15
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gomphus
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Inserito il - 01 febbraio 2009 : 12:45:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao luigi

no, è un veleno vero e proprio, prodotto dalle ghiandole salivari, che paralizza istantaneamente la preda; ho una foto di un Rhynocoris rubricus (che prima o poi posterò ) che sta ciucciando avidamente una Vespula germanica... il che significa che la vespa quando è stata afferrata non ha avuto nemmeno il tempo di abbozzare una reazione

Messaggio originario di elleelle:

... E pensare che ho maneggiato tanti Rhynocoris sp, senza che riuscissero a forarmi la pelle...

senza che ci provassero, i Rhynocoris spesso sono abbastanza lenti a reagire... ma non insistere a sfidare la fortuna, ti posso assicurare che se ci provano ci riescono, e il risultato è estrrrremamente sgradevole

una volta sono stato punto a un pollice: il primo effetto è quello di uno spillone arroventato piantato nel dito ; dopo un paio di minuti passa e si trasforma in un dolore sordo fastidioso, ma a questo punto viene il bello... il dito resta come "addormentato", inutilizzabile... è difficile da spiegare, puoi muoverlo ma non fare la benché minima forza, un po' come quando le dita sono intorpidite dal freddo, le muovi liberamente ma non riesci nemmeno a stringere una chiave con la forza sufficiente a girarla nella toppa... sono andato avanti così per tutto il pomeriggio, per afferrare qualcosa dovevo prenderlo fra le altre dita e il palmo della mano alla base del pollice

maurizio

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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 01 febbraio 2009 : 13:17:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao

Ci stiamo confidando i nostri infortuni

Riguardo ai Rhynocoris sp., confermo quello che ho detto (parlo di esperienza giovanili, ma mi ricordo benissimo).
Il bello e il c...urioso è proprio che li ho visti "armeggiare" a lungo col rostro sul mio polpastrello cercando un punto penetrabile; evidentemente ho la pelle dura.
Gli altri due avvelenatori, invece, mi avevano punto nel palmo della mano dopo che, in mancanza di contenitori, avevo provato ingenuamente a trasportarli nella mano chiusa.

Ho osservato varie volte i Rhynocoris quando predano (addirittura un ragno del genere Xisticus, che è un osso duro) e non sempre l'effetto del veleno è immediato, nel senso che passa anche qualche secondo.
Loro, però, rischiano e affrontano il corpo a corpo con la preda.

luigi




Modificato da - elleelle in data 01 febbraio 2009 13:20:59
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Paris
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Inserito il - 05 febbraio 2009 : 02:17:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
I Rhynocoris, alle nostre latitudini, hanno quasi sempre il sopravvento sia sugli imenotteri aculeati che sui ragni. L'arma segreta è nel fatto che possono dirigere il rostro in avanti mentre i ragni non possono fare altrettanto con i cheliceri. Cogli imenotteri il discorso è un po' più rischioso perché hanno l'addome molto più mobile ed è dunque una questione di secondi tra la vita e la morte.





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gigi58
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Inserito il - 05 febbraio 2009 : 06:01:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Ciao

Ci stiamo confidando i nostri infortuni

Riguardo ai Rhynocoris sp., confermo quello che ho detto (parlo di esperienza giovanili, ma mi ricordo benissimo).
Il bello e il c...urioso è proprio che li ho visti "armeggiare" a lungo col rostro sul mio polpastrello cercando un punto penetrabile; evidentemente ho la pelle dura.
Gli altri due avvelenatori, invece, mi avevano punto nel palmo della mano dopo che, in mancanza di contenitori, avevo provato ingenuamente a trasportarli nella mano chiusa.

Ho osservato varie volte i Rhynocoris quando predano (addirittura un ragno del genere Xisticus, che è un osso duro) e non sempre l'effetto del veleno è immediato, nel senso che passa anche qualche secondo.
Loro, però, rischiano e affrontano il corpo a corpo con la preda.

luigi

sono dei predatori incredibilmente agguerriti, pazienti e letali, li ho osservati d'estate a Marausa, sulle infiorescenze di ombrellifere fanno stragi di una serie incredibile di insetti
Ciao




Gigi
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elleelle
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Inserito il - 05 febbraio 2009 : 10:43:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Paris:

I Rhynocoris, alle nostre latitudini, hanno quasi sempre il sopravvento sia sugli imenotteri aculeati che sui ragni. L'arma segreta è nel fatto che possono dirigere il rostro in avanti mentre i ragni non possono fare altrettanto con i cheliceri. Cogli imenotteri il discorso è un po' più rischioso perché hanno l'addome molto più mobile ed è dunque una questione di secondi tra la vita e la morte.
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"La vita è l'arte dell'incontro" (Vinicius De Moraes)

Si, ho percepito anch'io questo meccanismo con lo Xisticus. In effetti, anche il ragno potrebbe avanzare la sua azione con le zampe, attirando a sé l'avversario, ma non lo fa (almeno nel caso che ho visto io), perché percepisce l'avversario ancora lontano, perché non tiene conto del rostro e della testa sottile.
Mentre lo Xisticus protendeva le zampe, il Rhinocoris lo ha toccato proprio tra i cheliceri con rostro e il ragno si è afflosciato.
luigi







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gomphus
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Inserito il - 05 febbraio 2009 : 10:58:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

... In effetti, anche il ragno potrebbe avanzare la sua azione con le zampe, attirando a sé l'avversario, ma non lo fa (almeno nel caso che ho visto io), perché percepisce l'avversario ancora lontano, perché non tiene conto del rostro e della testa sottile.
Mentre lo Xisticus protendeva le zampe, il Rhinocoris lo ha toccato proprio tra i cheliceri con rostro e il ragno si è afflosciato.

probabilmente con gli aculeati succede qualcosa del genere: il Rhynocoris non afferra energicamente la vittima con le zampe, si limita a tastarla per prendere le misure, così su un fiore affollato di imenotteri bottinatori la vespa sentendosi toccare non si allarma finché il rostro non raggiunge il bersaglio... al che si affloscia come il ragno di luigi

maurizio

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Modificato da - gomphus in data 05 febbraio 2009 11:00:36
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elleelle
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Inserito il - 05 febbraio 2009 : 15:36:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A proposito, tornando alla prima foto che ha originato la discussione: questo eterottero, quando si sente minacciato o viene afferrato, squittisce come i Cerambicidae muovendo la testa su e giù.
luigi


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gomphus
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Inserito il - 05 febbraio 2009 : 17:32:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao luigi

Messaggio originario di elleelle:

... questo eterottero, quando si sente minacciato o viene afferrato, squittisce come i Cerembicidae muovendo la testa su e giù.

a quanto pare non è l'unico...

Messaggio originario di Paris:

... l'altra specie presente in zona è l'Ectomocoris ululans...

ecco perché si chiama così... avevo il dubbio che ad "ululare" fossero gli entomologi che l'avevano preso con le dita ...

maurizio

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Leonidas
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Inserito il - 14 giugno 2011 : 11:38:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
its Ectomocoris ululans. You can understand this by the first 4 legs being orange while in Peirates they are black. The same thing in the antennae. The first segments are orange, while in Peirates they are black.
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elleelle
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Inserito il - 14 giugno 2011 : 22:43:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Infatti, le ultime identificazioni delle mie foto fatte in quella zona sono state tutte come Ectomocoris ululans.
Forse, bisognerebbe aggiornare questo vecchio post in base agli affinamenti successivi, fatti sempre da Paris.

A proposito, questa specie sviluppa le ali come Peyrates hibridus, oppure resta brachittera? Ho osservato decine di "ninfe" e nessun individuo alato ....

luigi
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Leonidas
Utente nuovo

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Inserito il - 14 giugno 2011 : 23:02:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
since its definately E.ululans, yes it should definately be updated. Both makropterous and brachypterous forms are known. Here in Greece I have found both. If you find a brachypterous adult you will see that the wings barely reach the 4th segment of the abdomen, and they are black with white spots.
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Leonidas
Utente nuovo

Città: Athens


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Flora e Fauna

Inserito il - 14 giugno 2011 : 23:04:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
also, at least in Greece, during this part of the year I have never found adults. Only nymphs. I would expect after July to find adults.
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elleelle
Moderatore Trasversale

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Inserito il - 19 febbraio 2012 : 14:30:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Alla luce dei ritrovamenti successivi in quella zona e le determinazioni di Paride, ho il sospetto che si trattasse anche in questo caso di Ectomocoris ululans.
luigi
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Paris
Moderatore


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Inserito il - 19 febbraio 2012 : 17:50:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
sospetto più che fondato...

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MOhon
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Inserito il - 24 febbraio 2012 : 17:21:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao!!

Dovrebe Ectomocoris sp.:
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Peirates ha tutte le zampe nere.
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Bye!!

Luis Vivas
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Experto de Heteroptera y Neuroptera para BiodiversidadVirtual.org
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