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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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Gyps
Utente Senior
Città: Nuoro
Prov.: Nuoro
Regione: Sardegna
1386 Messaggi Tutti i Forum |
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
9799 Messaggi
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Inserito il - 10 dicembre 2008 : 21:18:38
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I sistemi agricoli basati sulle coltivazioni intensive e sulla monocoltura (in Italia settentrionale il mais), l'uso dei diserbanti ed in generale di tutti i prodotti chimici, la scomparsa delle siepi campestri che delimitavano un tempo gli appezzamenti di terreno sono tutti elementi che hanno depauperato la biodiversità vegetale ed animale. Argomento interessantissimo ... brava Laura
Un collefamento al sito della FAO Link
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori |
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gigi58
Moderatore Trasversale
Città: Trapani
Prov.: Trapani
Regione: Sicilia
17657 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 dicembre 2008 : 21:34:28
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una volta, non ricordo più dove, ho letto qualcosa sulle monocolture e sulle specie coltivate che, pur non avevendo nessuna base scientifica, si presta ad osservare il problema da un altro punto di vista. Questo articolo cominciava con l'esaminare le angiosperme ad impollinazione entomofila e i loro pronubi, per concludere che le piante avevano con varie tecniche messo al loro servizio gli insetti o i mammiferi che in cambio di una ricompensa, in genere alimentare, favoriva e permetteva la diffusione di tali essenze vegetali. Successivamente ripeteva il ragionamento per le principali specie coltivate dall'uomo: grano, riso, mais, soia, vite e cosi via, anche questi vegetali, in cambio di una ricompensa alimentare hanno "costretto" l'uomo ad occuparsi della loro salute, diffusione, protezione. In due parole "l'intelligente" pianta ha soggiocato la "bestia" uomo che ne dite? Ciao
Gigi |
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Gyps
Utente Senior
Città: Nuoro
Prov.: Nuoro
Regione: Sardegna
1386 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 dicembre 2008 : 22:39:29
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Bel link Alessandro! Seguivo pochi giorni fa un documentario sulla convivenza uomo natura.. Quanto sono più evoluti di noi i popoli che definiamo primitivi! Non conoscono il concetto di "biodiversità" ma sono consci del fatto che è meglio coltivare più specie nello stesso terreno, e utilizzano il fertilizzante naturale che il fiume lascia in seguito alle esondazioni.. Abbiamo ancora tanto da imparare!
Aggiungo un altro link: Link
Ciao, Laura
"per viverli nella loro totale indifferenza. Oltre c'è il disturbo. E il disturbo significherebbe una cocente imperdonabile sconfitta" [D.Ruiu "I miei rapaci"] |
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roggah
Utente Senior
Città: Nuoro
Prov.: Nuoro
Regione: Sardegna
548 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 14 dicembre 2008 : 15:12:06
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| Messaggio originario di gigi58:
una volta, non ricordo più dove, ho letto qualcosa sulle monocolture e sulle specie coltivate che, pur non avevendo nessuna base scientifica, si presta ad osservare il problema da un altro punto di vista. Questo articolo cominciava con l'esaminare le angiosperme ad impollinazione entomofila e i loro pronubi, per concludere che le piante avevano con varie tecniche messo al loro servizio gli insetti o i mammiferi che in cambio di una ricompensa, in genere alimentare, favoriva e permetteva la diffusione di tali essenze vegetali. Successivamente ripeteva il ragionamento per le principali specie coltivate dall'uomo: grano, riso, mais, soia, vite e cosi via, anche questi vegetali, in cambio di una ricompensa alimentare hanno "costretto" l'uomo ad occuparsi della loro salute, diffusione, protezione. In due parole "l'intelligente" pianta ha soggiocato la "bestia" uomo che ne dite? Ciao
Gigi
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E noi che abbiam sempre creduto...
Di qualcosa PARE si stia occupando anche l'Ente Foreste della Sardegna: Link Link
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ecolab
Moderatore
Città: lucera
Prov.: Foggia
Regione: Puglia
634 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 24 dicembre 2008 : 23:47:34
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Salve! il problema della "omogenizzazione" del territorio è grave e, soprattutto dove si praticano monocolture intensive, si assiste alla scomparsa di moltissime specie vegetali e animali. Anche le specie utilizzate per le coltivazioni influiscono nella diminuzione delle possibilità di tanti animali di frequentare i coltivi: pensate al girasole autofertile e al fatto che le api non vi trovano più nutrimento!! Gli esempi sarebbero tanti. Da noi in Puglia, le siepi sono scomparse quasi del tutto, complice anche la pratica della combustione delle stoppie. Laddove sono state lasciate o, in rari casi, ripristinate, si nota uno straordinario incremento della biodiversità. Purtroppo, tutti i tentativi di incentivare la realizzazione di siepi di confine si scontrano con la "fame di terreno da coltivare". Pensate che qui si arano pure i bordi delle strade!! Toccherà lavorare ancora molto. Per fortuna qualche segnale c'è: un allevatore fa visitare orgoglioso la sua stalla ove fanno il nido decine di coppie di balestrucci. Piano piano ..... giampaolo |
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