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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione |
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Utente V.I.P.
Città: Formigine
Prov.: Modena
Regione: Emilia Romagna
467 Messaggi Tutti i Forum |
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dadopimpi
Utente Senior
Città: modena
1670 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 04 dicembre 2008 : 13:37:59
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è una scheda informativa tipo quella che è uscita un po' di tempo fa sul tarlo asiatico |
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Utente V.I.P.
Città: Formigine
Prov.: Modena
Regione: Emilia Romagna
467 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 04 dicembre 2008 : 14:52:37
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Già, però ora per il tarlo asiatico trovi parecchia documentazione in giro(es. in provincia) Questa è la prima volta che la leggo...
Luciano |
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dadopimpi
Utente Senior
Città: modena
1670 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 04 dicembre 2008 : 15:20:40
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vedrai che tra un po' ci saranno tante documentazioni tante quante quelle sul tarlo asiatico |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 04 dicembre 2008 : 16:54:44
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L'articolo che hai linkato è molto terra terra. Forse, l'autore non era a conoscenza di quale fosse il problema. Non si capisce se il problema è che fa danni alle piante o che sostituisce le specie autoctone .....
Aspettiamo di vedere un articolo serio.
Ciao Luigi
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EnricoDN
Utente V.I.P.
Città: Torino
270 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 16 dicembre 2008 : 17:34:22
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Mi sono documentato su Lasius neglectus.
E’ l’unica specie non tropicale a essersi diffusa da noi e nel resto d’Europa negli ultimi anni; le sue origini vanno ricercate in Asia minore o in Turchia. La sua distribuzione attuale in Europa è stata con tutta probabilità originata dall’intervento dell’uomo (commercio e trasporto di beni quali terriccio e piante), poiché, essendo una specie che non presenta volo nuziale, la sua capacità di dispersione territoriale è molto bassa e caratterizzata da un processo molto lento. La specie è stata descritta per la prima volta nel 1990, ma la sua presenza era attestata già dagli anni ’70 nel giardino della Compagnia per lo Sviluppo della Frutta e della Produzione Ornamentale a Budapest. Oggi Lasius neglectus è presente in un buon numero di paesi europei, come si vede da questa cartina (ottobre 2008). In Italia la specie è stata trovata a Volterra.
Immagine: 45,2 KB Link
Lasius negelctus è legata strettamente ad habitat modificati dall’uomo – che vanno da quelli puramente urbani con strade a traffico intenso ai giardini e parchi pubblici, dai piccoli paesi alle aree semi-urbane – dove realizza nidi sotto le pietre o nel terreno di prati e giardini, ma anche nei marciapiedi e negli edifici. E’ specie che vive all’aperto superando l’inverno (a differenza di quasi tutte le specie tropicali): L. neglectus è infatti attiva 24h/24h da inizio marzo a novembre inoltrato e anche a basse temperature. La specie è altamente dipendente dalla melata degli afidi che alleva e cura, arrivando persino a costruire, alla base degli steli delle piante, rifugi temporanei in cui convive con gli afidi stessi per qualche tempo. Come si diceva, il volo nuziale pare essere assente e dunque la specie si riproduce, come regola, all’interno del nido. Lasius neglectus è poi specie poliginica, ovvero con più regine (femmine feconde e procreatrici) all’interno dello stesso nido. Pare si tratti del solo caso di Lasius s. str. poliginica in Europa. Le colonie sono molto difficili da individuare, perché tendono a coalizzarsi e integrarsi in una supercolonia occupando anche aree molto vaste. Il numero di regine per singolo nido varia da colonia a colonia. Nella supercolonia di Seva, in Spagna, sono state stimate 35.500 regine, con una popolazione totale di esemplari appartenenti alla supercolonia di 1,12 x 10 elevato a 8! La specie può dunque essere definita unicoloniale, ovvero si riscontra un ridotto livello di aggressività tra esemplari di nidi diversi (come capita, ad esempio, per alcune delle specie del gruppo Formica rufa o per la formica argentina, Linepithema humile). La specie è invece molto aggressiva con altre specie di formiche; tra queste Lasius niger sembra patire molto la presenza del parente neglectus. Liometopum microcephalum e Lasius fuliginosus sembrano invece reggere molto bene l’urto, come pare riesca a fare, almeno in parte, Tetramorium caespitum. La specie può a tutti gli effetti essere definita come “invasiva” (agente di cambiamento in grado di minacciare la biodiversità): si è infatti visto che nelle aree occupate da L. neglectus le altre specie di formiche foraggiatici sul terreno hanno per buona parte subito una contrazione o sono scomparse del tutto.
Ciao, Enrico
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 16 dicembre 2008 : 23:59:50
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Se ho capito bene, il fenomeno della "supercolonia" è tipico delle formiche importate da un unico sito e che poi si sono diffuse nel nuovo territorio sempre a partire da un'unica colonia iniziale, mantenendo lo stesso odore. Mi ricordo l'avanzata irresistibile del Linepithema humile nel vivaio di mio padre a Siena tanti anni fa, a danno dei formicai preesistenti (anche di Camponotus!). Poi, piano piano, mi sembra che l'avanzata si fermò e addirittura vidi certi territori riconquistati da piccole formiche nere (credo, Tapinoma) apparentemente meno armate e meno aggressive, che, prima dell'invasione delle formiche argentine non c'erano. Può darsi che, dopo qualche decennio, la supercolonia si differenzi e comincino a combattere tra loro?
luigi
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