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Ermanno
Moderatore


Città: Longare
Prov.: Vicenza

Regione: Veneto


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Biologia Marina

Inserito il - 24 novembre 2008 : 15:40:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quello che hai riassunto, corrisponde con quanto ho scritto.

Osservando l'ultimo collage di foto che hai proposto, avrei trovato una piccola differenza , che al momento non sò ben interpretare .... controllo tutti gli altavillensis siciliani , che ho in vacanza da me e ti saprò dire.

Ermanno
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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

Regione: Piemonte


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Inserito il - 24 novembre 2008 : 20:39:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi stavo chiedendo quante specie di Jujubinus sono presenti, e attualmente
riconosciute valide dal punto di vista della nomenclatura, per il Pliocene italiano, oltre e/o tra, questi:

Jujubinus altavillae Giannuzzi Savelli & Reina, 1987

Jujubinus exasperatus (Pennant, 1777)

Jujubinus gravinae (Dautzenberg, 1881)

Jujubinus montagui (Wood W., 1828)

Jujubinus smaragdinus Monterosato, 1879

Jujubinus striatus (Linneo, 1758)

Jujubinus striatus sartorii Aradas, 1841



Inoltre, qualcuno sa dirmi qualcosa a proposito di:
Brunetti M., Della Bella G., 2004. Jujubinus astreaformis una nuova specie per il Pliocene italiano. La Conchiglia




Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Modificato da - Lucabio in data 24 novembre 2008 20:41:59
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Ermanno
Moderatore


Città: Longare
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Biologia Marina

Inserito il - 24 novembre 2008 : 22:22:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Lusa,

nella lista delle specie che hai presentato, va tutto bene, a parte lo J.smaragdinus che a tutt'oggi è considerato una sottospecie di striatus, limitata alle coste africane.
Altra "specie" che ho trovato in letteratura è lo Jujubinus elenchoides, anche questa, oggi, considerata una forma orientale di striatus.
Posso dire solo che molte interpretazioni di elenchoides sono diverse da come inteso dal suo creatore.
Ma dimmi, dove hai trovato le citazioni di : smaragdinus e di striatus sartorii ?
Mi mancano questi dati bibliografici e per la ricerca che stò portando avanti, mi sarebbero molto comodi.
Se mi mandi per pvt la tua mail ti invio la descrizione dello J.astraeformis.

Una domanda a riguardo dell'altavillae e a quello molto simile a scultura scabra ... vengono entrambi dallo stesso affioramento?

Grazie

Ermanno
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ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 24 novembre 2008 : 22:46:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
da profano posso dire che sono d'accordo con luca quando individua nel terzo esemplare quello più vicino ad altavillae, il primo che ha dato origine a questo post mi sembra diverso per la dimensione dei filetti e la loro granulosità

comunque vedo con piacere che vi siete scatenati, bravi !

ciao

ang
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Ermanno
Moderatore


Città: Longare
Prov.: Vicenza

Regione: Veneto


6436 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 24 novembre 2008 : 23:37:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sì ci sono delle differenze, ma quelle più evidenti, non sono le più importanti

Eccovi la foto di uno Jujubinua altavillae adulto,di mm 6,7 , da Altavilla milicia

Immagine:
Trochidae
196,03 KB


Ermanno
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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

Regione: Piemonte


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Inserito il - 25 novembre 2008 : 01:31:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Passando per un momento al quarto esemplare proposto, del genere Calliostoma,
sfogliando gli esemplari attuali presenti nell'elenco tassonomico,
trovo sia simile sia a Calliostoma conolum, ma soprattutto alla
Calliostoma laugieri laugeri (il secondo LINK di tre) e in particolare
alla forma viola proposta da Istrice.


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Modificato da - Lucabio in data 25 novembre 2008 01:36:09
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siciliaria
Utente Senior


Città: Catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


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Inserito il - 25 novembre 2008 : 07:03:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Ermanno:

Sì ci sono delle differenze, ma quelle più evidenti, non sono le più importanti

Eccovi la foto di uno Jujubinua altavillae adulto,di mm 6,7 , da Altavilla milicia

Immagine:
Trochidae
196,03 KB


Ermanno


Che belloooooooo Ermannoooooo!

In effetti negli altavillae di Altavilla vi sono forme di passaggio tra esemplari con "prevalente" scultura spirale (altavillae) ed esemplari con "prevalente" scultura assiale (annemariae)...come il primo esemplare di Luca.

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Ermanno
Moderatore


Città: Longare
Prov.: Vicenza

Regione: Veneto


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Biologia Marina

Inserito il - 25 novembre 2008 : 10:28:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Luca, a riguardo dei Calliostoma, sono propenso anch'io a specie del gruppo laugeri.
La scultura dei primi giri, in C.conulum è totalmente diversa ... a parte che la scultura è presente su un maggior numero di giri, il fatto è, che in conulum (dopo le primissime spire) è costituita da cordoncini granulosi rilevati , mentre in laugeri ci sono eventuali larghi cordoni piatti separati da incisioni spirali.

Ermanno
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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

Regione: Piemonte


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Inserito il - 29 novembre 2008 : 15:27:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Riordinando l'elenco delle storiche pubblicazioni, mi è sorta una curiosità!

Dato che non si è ancora parlato di questa specie che De Stefani riporta nel suo lavoro,
chiedo a voi, in cosa è confluita, dal punto di vista della nomenclatura,
così come le altre che nomina.

Riporto la descrizione pari pari dall'originale.

Bullettino della Società Malacologica Italiana,
Vol. I, DESCRIZIONE DI NUOVE SPECIE DI MOLLUSCHI PLIOCENICI ITALIANI
di Carlo De Stefani, 1875

<<Trochus tricintus, sp. n.
Testa conica, imperforata, anfractibus plans; superioribus cingulis tribus,
granulatis, moniliformibus, cinctis, ultimo angulato; basi planiuscula, striis
elevatis ornata; apertura tetragona.


Conchiglia conica; la spira acuta, si compone di 6 a 7 anfratti
piani, uniformemente declivi; gli anfratti superiori sono ornati
da tre serie trasversali di piccoli nodi a mo' di perle; l'anfratto
inferiore è angoloso, ed, oltre ai tre cingoli nodiformi, è terminato
alla base da un cordoncino liscio, che rade volte passa eziandio(?) sugli
anfratti superiori. Qualche volta, tra un cingolo nodoso e l'altro,
come nel T. miliaris, Brocchi, e nel T. Scacchi, Aradas, comparisce un altro
piccolo cingolo, semplice o liscio. La base è piana ed ornata da 10 a 12 strie
concentriche, rilevate.
L'apertura è tetragona, senza traccia di ombelico.
Il numero e la forma dei cingoli perliformi, che sono tre per ogni anfratto, distingue
questa specie dal T. crenulatus, Brocchi, e dalle forme affini.
Gli individui descritti, esistenti nel Museo Pisano, sono stati raccolti
dal Professor Meneghini nelle argille plioceniche, sovrapposte ai sedimenti
lignitiferi miocenici, del Poder Nuovo presso Monte Rufoli.>>

Ciao!
Luca

ps: So che non tutti sono ignoranti come me, ad ogni modo.
eziandio = Anche, perfino, altresì, ancora
lignitifero = terreno che contiene lignite.



Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Modificato da - Lucabio in data 29 novembre 2008 15:38:06
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oxon
Moderatore

Città: genova
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Inserito il - 29 novembre 2008 : 22:13:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sacco, 1896, I molluschi dei terreni terziari del Piemonte e della Liguria. Parte XXI, p. 44 e non 43 come nell'indice, avanza l'ipotesi che trochus tricinctus De Srefani sia una forma di Ampullotrochus miliaris Brocchi, 1814, oggi Clelandella miliaris.
Cretella et alii, 1987 e GOfas, 2004, nel trattare lo stato del genere Clelandella e delle specie appartentegli non menzionano la specie di De Stefani, tantomeno appare su Landau et alii, 2003 sui fossili di Estepona ne nel catalogo annotato dei molluschi del Mediterraneo.
Salvo la verifica del tipo, o di quanto riconducibile ad esso, sulla fede di Sacco occorrerà accettare la sinoniia.
Ciao ed a presto.


oxon
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Lucabio
Utente Senior


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Inserito il - 30 novembre 2008 : 09:30:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Maurizio, sempre puntualissimo e preciso nei tuoi interventi.

1814, Brocchi istituisce Ampullotrochus miliaris,
1875, De Stefani sente la necessità di distinguere
il suo esemplare dal precedente... e istituisce
Trochus tricintus.
1896, Sacco ritiene che la specie di De Stefani possa
essere una variante di quella di Brocchi.

Da quel momento non si fa più menzione della specie di De stefani
da nessuna parte... finita nel dimenticatoio. Immagino che
di casi simili ce ne siano parecchi, e credo che oggi chi
pubblica articoli dovrebbe verificare tutti i tipi descritti
in precedenza, se no finisce che si pubblicano specie nuove
quando magari erano già state descritte 100 anni prima, o si
fanno confluire nella stessa specie due cose che invece erano diverse.
Questo non togli che magari invece aveva ragione Sacco in questo caso,
però come dice giustamente Maurizio o si accetta la sinonimia
a priori, o più scientificamente corretto, sarebbe poter
controllare il tipo descritto.

Saluti e Buona domenica a tutti!


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Modificato da - Lucabio in data 30 novembre 2008 09:33:54
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Lucabio
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Inserito il - 30 novembre 2008 : 10:27:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Oltre al Trocus tricintus di cui sopra,
un'altra pubblicazione sui trochidae che potrebbe
interessare qualcuno è la seguente:

Naturalista sicil., S. IV, III (3-4), 1979, p.83-90
Marco Curini Galletti & Stefano Palazzi
NOTE SUI TROCHIDAE. I: RISCOPERTA DEL <<TROCHUS
PUMILIO>> PHILIPPI, 1844. (Mollusca, Gastropoda)

Se interessa posso spedire fotocopie.
Ciao!
Luca


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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oxon
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Inserito il - 30 novembre 2008 : 15:19:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scientificamente più corretto sarebbe decisamente verificare "tutta" la produzione scientifica precedente..... ma sai che fatica..... e che ritardo nel procedere a dare alle stampe nuovi lavori: meglio pubblicare e demandare ad altri il compito di verificare le vecchie citazioni e formulare elenchi di sinonimie. Il fatto è che ben pochi auitori si peritano di compiere studi che prevedono la ricerca, spesso faticosa e difficoltosa, di vecchie edizioni, telefonare, fare Email, ...aspettare. Siamo in un'epoca in cui è necessario correre e produrre, quindi a che pro perdere tempo.
Io non la penso così, sono d'accordo con Luca, occorre verificare tutto, e, dopo averlo verificato, restano ancora delle imprecisioni e degli errori.
Encomiabile il Tuo lavoro che fa le pulci a tutto quanto osservi!
Ciao ed a presto.

oxon
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Lucabio
Utente Senior


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Inserito il - 30 novembre 2008 : 16:57:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Credo sia proprio questo il vantaggio degli appassionati..
non aver fretta di produrre, posso prendermi tutto il tempo che
voglio perchè non ho progetti a scadenza o ricerche da consegnare
a qualche docente, ne articoli da pubblicare!

Segnalo altre due pubblicazioni datate sui trochidae.
Riordinare le proprie pubblicazioni è sempre molto utile,
si trova materiale che non si sapeva di avere! (Grazie Maurizio!)

Lavori S.I.M. Napoli, 1990, Vol.23, Atti Congresso Sorrento 29-31 maggio 1987
pag. 51-81. Massimo Cretella, Giovanni Scillitani, Orfeo Picariello,
THE SYSTEMATIC POSITION OF <<TROCHUS>> MILIARIS, BROCCHI, 1814 (GASTROPODA,
TROCHIDAE); MORPHOLOGICAL AND BIOCHEMICAL EVIDENCES.

Bollettino Malacologico, Vol.29 (1993) (1-4) pagg. 49-56, Milano 30-06-1993
Raffaele Ferro & Massimo Cretella, OSSERVAZIONI SULLA BIOLOGIA DI CALLIOSTOMA
GRANULATUM (BORN) (GASTROPODA: TROCHIDAE) - genere: Calliostoma.



Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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oxon
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Inserito il - 30 novembre 2008 : 18:06:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
.........posso prendermi tutto il tempo che
voglio ................

Aggiungo: specialmente quando nevica e non si può uscire in escursione di ricerca......sigh.
Ciao ed a presto.

oxon
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Lucabio
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Inserito il - 30 novembre 2008 : 18:45:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Già, proprio così!


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Ermanno
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Biologia Marina

Inserito il - 01 dicembre 2008 : 11:28:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per non ripetermi su quanto ben scritto da Luca ed Oxon, dico solo che sono in pefetto accordo con le loro osservazioni !
Per quanto riguarda la specie del De Stefani, sono convinto che non possa trattarsi di una forma di Clelandella miliaris , la specie del Brocchi presenta sempre un numero maggiore di cordoni spirali, fin dai primi giri.
Dalla descrizione e figura, sono propenso per un Calliostoma , come lo è sicuramente il T.schacchi Aradas.
Stranamente il T.scacchi è stato considerato in un primo tempo, dal Monterosato, sinonimo di Jujubinus exasperatus ... e poi (inedito in Ryolo e Palazzi) considerata buona specie e citata per le Coste di Barberia.
Trovo molto strana questa cosa, perchè lo scacchi presenta una scultura tipicamente da Calliostoma ed a giudicare dall'illustrazione anche la columella depone a tal favore.
Facendo una puntatina nell'ottimo lavoro di Landau & C. ... potrei osservare che il Calliostomatidae , avvicinato con il dubbio ad una specie del Wood, ricorda moltissimo la specie di Aradas.

Della serie : un lavoro senza fine

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