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 Forum Animali - Natura Mediterraneo
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 scomparsa delle specie appartenenti alla microfauna
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leopardo
Utente nuovo

Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


9 Messaggi
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Inserito il - 09 ottobre 2008 : 21:52:39 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Vorrei parlare dell'argomento in oggetto, raccontando le esperienze avute in tutte le passeggiate che ho fatto in natura fin da piccolo per poter poi porvi delle domande a voi esperti.
Mi ricordo che incontravo trenta anni fa', quando avevo circa 15 anni nella pineta vicino alla cittadina dove ancora risiedo molti esemplari di rettili e anfibi ed anche molti insetti :natrici dal collare ,biacchi, ramarri ,tritoni crestati e tritoni volgari ,rane ,rospi comuni e smeraldini nei pressi di canali e stagni ed ache molti coleotteri di stagno e terra e lepidotteri in gran quantita'.
Oggi ho poco tempo per fare queste passeggiate a causa di impegni di lavoro e famigliari,ma ho osservato quando posso farlo la diminuzione di tutte queste specie e vi domando:c'e' una spiegazione a tutto cio'?
Sono stato per un periodo consigliere del WWF e sono sempre stato un'appassionato di natura tant'e' vero che in casa le mie figlie mi chiamano scherzando National Geografic perche' seguo spesso i documentari naturalistici.
Seguo il vostro Forum quando posso e spero di poter allegare qualche foto di animali incontrati.
Sono seriamente preoccupato della scomparsa e diminuzione delle specie sopra citate una volta comuni in tutta Italia perche' ho paura che scompariranno ache le altre specie della catena alimentare: uccelli come rapaci, piccoli mammiferi ecc.

leo61

perfect
Utente Senior

Città: Roma


1790 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 09 ottobre 2008 : 23:32:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un fattore, uno dei più importanti, è la perdita di habitat e come conseguenza di ciò la frammentazione degli ambienti idonei a questi animali. Per un biacco, per un rospo, per un coleottero...attraversare una strada è un grande, un enorme problema...e diminuendo loro diminuiscono di conseguenza molte altre specie che su esse fondano la loro vita.
Sarei curioso di sapere a che pineta di riferisci.

Dario
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aspis
Moderatore

Città: Bari
Prov.: Bari

Regione: Puglia


2622 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 10 ottobre 2008 : 06:37:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La diminuzione e quasi scomparsa di quella che tu hai chiamato microfauna in determinati ambienti ancora intatti (mi pare di capire che la pineta vicino alla città esista ancora) viene determinata dall'estremo confinamento di tali habitat tra zone troppo antropizzate, conseguente impossibilità di rinnovamento ed apporto genetico, e dall'enorme aumento dei predatori, tra cui rapaci, corvidi, ardeidi, ciconiformi, mammiferi quali cani e gatti semi selvatici, che si concentrano in tali, spesso piccole, aree in numero spropositato.
"Purtroppo", (malgrado le tue paure) queste ultime specie, (di cui sarebbe auspicabile un drastico ridimensionamento della consistenza numerica) non saranno soggette alle cicliche diminuzioni, come vorrebbe una antica legge naturale, sia perchè eccessivamente protette dall'uomo sia perchè possono alimentarsi anche di rifiuti!

Modificato da - aspis in data 10 ottobre 2008 07:02:44
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Coluber
Utente Senior


Città: S. Alessio Siculo
Prov.: Messina

Regione: Sicilia


3708 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 10 ottobre 2008 : 11:53:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Esatto,anche secondo me il principale fattore è la riduzione degli habitat naturali.

In quanto dice Aspis,anche io nella zona che frequento di solito per andare a vedere qualcosa,continuo a vedere sempre più uccelli rapaci che pattugliano la zona ,per non parlare di gatti,che si riproducono in continuazione.
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Danius
Moderatore


Città: Bastia
Prov.: Ravenna

Regione: Italy


3056 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 10 ottobre 2008 : 12:26:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Già, cè proprio da essere agri!
Gli ambientalisti non vanno più di moda e oltre all'indifferenza si continua con stupide persecuzioni...
è innegabile che gli ecosistemi, il clima ed i rapporti tra le specie presenti cambieranno globalmente, per colpa della stupidità di chi ha il potere e di chi ci va dietro passivamente lasciandosi dietro qualcosa di schifoso, come già fa accapponare la pelle il presente a chi cercava gli anfibi ed i rettili (ma non solo) decine di anni fa.
Toccato un punto dolente, e mi fermo qui. Sono troppo pessimista?

La Rana non s'ingozza mai di tutta l'acqua dello stagno in cui vive
[Proverbio Teton]

Modificato da - Danius in data 10 ottobre 2008 12:38:48
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aspisatra
Moderatore


Città: Svizzera

Regione: Switzerland


2170 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 10 ottobre 2008 : 13:00:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il problema è, anche secondo me, la perdita di habitat e la loro frammentazione.
In più spesso i bravi ecologisti si soffermano sulla protezione di una data specie tralasciando tutto l'ecosistema.
Ho qui un esempio di ciò che è successo in Ticino:
alcuni anni fa con gioia sono riapparsi gli aironi cenerini. Prima in modo un po' sporadico, fino a creare imponenti cologne.
Varie persone hanno lanciato un grido d'allarme, spiegando che troppi aironi avrebbero predato massivamente pesci, anfibi, rettili, ... creando degli scompensi. Qui di predatori l'airone ne ha pochi per cui aumenta sempre.
Alcuni ecologisti si sono opposti all'eliminazione di alcuni di questi uccelli, non tenendo chiaramente conto del loro impatto nei confronti dell'altra fauna.
Anche ha me l'idea di sparare a questi splendidi uccelli piaccia molto, però...
La soluzione ci sarebbe, reintrodurre i predatori naturali dell'airone, ma qui e si crea di nuovo uno scuilibrio e arrivano gli oppositori...

Greg Meier
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u / c
Utente Cancellato

Città: .


0 Messaggi
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Inserito il - 10 ottobre 2008 : 14:57:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Aggiungiamo: incendi, pesticidi, agricoltura meccanizzata ecc.
Non per nulla alcune specie è più facile trovarle nel centro di Roma che nella campagna circostante.

Quanto riportato nei miei post ha solo fine di scambio informazioni ed è espressione di opinioni e conoscenze soggettive prive di valore assoluto.
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Coluber
Utente Senior


Città: S. Alessio Siculo
Prov.: Messina

Regione: Sicilia


3708 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 10 ottobre 2008 : 15:04:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Tartagnan:
Non per nulla alcune specie è più facile trovarle nel centro di Roma che nella campagna circostante.


Con il susseguirsi dell'inevitabile uccisione da parte di ignoranti..
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Zoroaster
Utente Senior

Città: Pavia


1432 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 14 ottobre 2008 : 14:01:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'amico Francesco mi aveva invitato a intervenire sull'argomento, ma, data la vastità e complessità del tema, io mi ero astenuto per pigrizia.
Questo è uno di quegli argomenti che dovrebbe essere messo in testa a tutti, e da lì non essere più mosso...

Tutto ciò che avete scritto è sacrosanto e innegabile, e io non avrei molto da aggiungere, se non le mie esperienze in provincia di Pavia.

Il fatto è che i fattori antropici che agiscono in maniera negativa sulla microfauna variano da zona a zona e da regione a regione: in alcune aree può essere la meccanizzazione agricola e l'uso di pesticidi, in altre zone l'apertura di strade asfaltate e l'aumento del traffico stradale, in altre zone ancora gli incendi e così via...

Chiaramente i fattori che incidono in Lomellina saranno in parte diversi da quelli che incidono in Appennino Pavese piuttosto che non sulla Sila.

I miei ricordi di bambino (anni '70) sono escursioni in campagna, sulle prime colline dell'Appennino Pavese, con incontri di centinaia di cervi volanti, e di decine di ramarri lungo ogni siepe. Dove oggi si è contenti se si incontra un ramarro in una giornata di cammino. Cervi volanti non ne ho più incontrati, ma io di insetti non sono né appassionato, né esperto.

Fino alla metà degli anni '80 il Colubro d'Esculapio era comunissimo in una zona di bassa collina pavese (Rocca Susella), dove oggi, vuoi per l'aumento del traffico stradale, vuoi per il dissodamento di aree incolte, tale specie è praticamente scomparsa. Ma non è neanche necessario che il traffico stradale aumenti di anno in anno per sterminare una specie da una zona collinare: semplicemente la specie non riesce più a bilanciare, con nuove nascite, l'impatto delle uccisioni per investimento. Durante i primi anni '80 ad ogni giro che io facevo in motorino, per le mie colline, incontravo da 1 a 4-5 esemplari di Colubro d'Esculapio uccisi. Biacchi idem: anzi, mi ricordo ancora una escursione di tanti anni fa in Val Curone, durante la quale io e mio fratello trovammo un biacco morto quasi ad ogni chilometro. Un impatto, in zone in cui il biancone non vive né è previsto da Madre Natura, che neanche il più solido degli ecosistemi riuscirebbe a sostenere per più di pochi anni.
Ed in effetti, sulle stesse strade, oggi, non trovo più niente, né di vivo, né di morto.

Per il Pavese e la Lomellina non saprei di preciso, dato che sono zone che frequento di meno. Ma senza dubbio anche lì vi è stato un forte calo numerico di anfibi e rettili. In giornate fortunate, negli anni '80, riuscivo a trovare decine di ramarri, natrici, biacchi, parecchie vipere e qualche saettone. Le stesse zone sono ora frequentate da gruppi di turisti, cicloturisti, mountain bikers, oppure sono state sottoposte a cementificazione, con annessi e connessi. Probabilmente anche la chimica usata in agricoltura è divenuta con gli anni più pesante e distruttiva.

Da bambino mi ricordo che visitai una roggia nei pressi di Sannazzaro: le raganelle che vi trovai erano centinaia. Ve ne erano esemplari su quasi ogni foglia di canna palustre, e vidi anche esemplari marroni. Sono tornato qualche anno fa a ricontrollare la stessa roggia. Poche canne. Un rigagnolo sporco e fetido al posto della bella roggia. Due-tre raganelle in tutto, avvistate dopo accurata ricerca...

Questo, per ora, dalla Provincia di Pavia, è tutto!



"E ove un dolente suono arcano a udir ti cogli, come se li nostri andati cari, fra noi qui sono in terra, e invocan, con voce mesta, o luce tenue e ignota, o tanfo estremo e nauseabondo, ecco, lì la mirauda ha ancor alcova, e la sua fetida stirpe ancor dà prole!"

Modificato da - Zoroaster in data 14 ottobre 2008 14:23:44
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 14 ottobre 2008 : 14:33:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La scomparsa di molti animali (rettili, anfibi ed insetti) non può essere che di origine multifattoriale. Non sto a ripetere le cause, perché sono già state dette. Devo constatare che anche il Veneto non è esente da queste dinamiche (la microfauna è più sensibile della macrofauna), anche se in alcune aree (purtroppo troppo piccole e localizzate) c'è una tendenza opposta.

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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Coluber
Utente Senior


Città: S. Alessio Siculo
Prov.: Messina

Regione: Sicilia


3708 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 14 ottobre 2008 : 14:40:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Aggiungo anche io qualche considerazione della mia zona:

Qui io posso solo visitare le campagne,poichè in zona non ci sono boschi e posti simili..adesso in gran parte di essa stanno costruendo mucchi di edifici,restringendo la campagna,dove fino a 3 o 4 anni fa trovavo moltissime lucertole e Biacchi,una volta persino una Natrice,che qui è rara perchè non ci sono pozze d'acqua in zona.

Tutt'ora a partire dall'alba fanno un fracasso assurdo e buttano rifiuti dove li pare e piace..una volta andavo in molti posti tranquilli,ma adesso posso andarci ben poco per non dire niente,in confronto agli scorsi anni.
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Riccardo Banchi
Utente Super


Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


5312 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 ottobre 2008 : 19:35:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi fa piacere che ogni tanto si discuta anche di questi argomenti. Non voglio ripetermi, poiché le cause della rarefazione della fauna minore le avete già elencate con cura.
Per quanto riguarda gli anfibi, posso aggiungere che in buona parte l'introduzione di speci alloctone non ha fatto del bene (testuggini americane, gameri della Lousiana, particolari pesci, ecc.). L'introduzione di pesci anche italici in corpi idrici dove questi non erano naturalmente presenti ha avuto un impatto mediamente pesante (salmonidi nei torrentelli implicano la scomparsa della salamdra e della salmandrina; altri pesci in laghetti o fossati riduce la popolazione di tritoni, ecc. - questo per sommi capi, senza entrare nel dettaglio). In sostanza siamo sempre noi i responsabili! Ed è per questo che realizzare artifiilmente ambienti idonei per il ripopolamento di certe specie, anche se teoricamente innaturale, è da considerarsi, se la cosa viene fatta oculatamente, ammirevole.
L'argomento è interessante, e affrontato altre volte anche in altre discussioni.
Ricordiamoci che la fauna minore include specie "target", e cioè che con la loro presenza indicano la salubrità di un ambiente. Quindi benvenuti rospi, tritoni, certi serpenti, pipistrelli & c.

Saluti, Ric
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