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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione |
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PjofDoom
Utente V.I.P.
Città: State College
Prov.: Estero
Regione: USA
459 Messaggi Flora e Fauna |
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PjofDoom
Utente V.I.P.
Città: State College
Prov.: Estero
Regione: USA
459 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 settembre 2008 : 21:33:38
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Immagine: 267,03 KB |
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uloin
Moderatore
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
7301 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 12 settembre 2008 : 23:27:03
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No, non é uno Sphecidae, la nervatura alare, la forma del torace e l'assenza di un petiolo addominale depongono per una classica cacciarice di ragni: una femmina di Pompilidae. Sono visibili alcuni importanti caratteri ma ne mancano altri che sono vitali per poter seguire le chiavi. Domani provo a lavorarci su, non sarà facile ma credo che si possano ecludere molti generi e restringere abbastanza il campo.
Saluti
Pietro |
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PjofDoom
Utente V.I.P.
Città: State College
Prov.: Estero
Regione: USA
459 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 settembre 2008 : 08:50:05
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Grazie mille ^^ Questo spiega perche', essendomi fissato con Sphecidae, non riuscito ad arrivare nemmeno ad un possibile genere >.< |
Modificato da - PjofDoom in data 13 settembre 2008 08:52:12 |
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uloin
Moderatore
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
7301 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 14 settembre 2008 : 17:35:47
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Ho lavorato un po' sulla bestiola e con i caratteri visibili: 3 cellule sub marginali, ala ialina e priva di macchie, assenza di pettine tarsale, testa non appiattita, torace nero e prime tergite rosse, tibie armate di dente apicale ho escluso molti generi. Purtroppo l'angolo posteriore-anale della seconda cella discoidale é parzialmente nascosto dall'ala posteriore e non disponiamo della morfologia delle unghie, del margine oculare interno, delle mandibole e del margine clipeale. Ritengo comunque che il genere Priocnemis potrebbe essere un buon candidato.
Saluti
Pietro |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 15 settembre 2008 : 10:55:15
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Queste foto mi hanno riproposto un vecchio dubbio (vecchio percé risale almeno ad E. Fabre): perché i Pompilidae riescono così facilmente ad avere la meglio su ragni molto più forti di loro? Chiedo scusa se esiste già una discussione su questo tema; io non sono riuscito a trovarla. Nel caso di questa Micrommata, se riusciva ancora a muovere energicamente i palpi, i casi sono due: o il pompilio era riuscito a calibrare perfettaente il veleno paralizzando le zampe e non i palpi (ma, allora, i cheliceri, che sono lì accanto?), oppure aveva amputato le zampe al ragno mentre erano perfettamente funzionanti! Tra l'altro, la Micrommata è un ragno forte e dotato di una coordinazione di movimenti eccezionale; a mio giudizio, superiore a quella dell'imenottero. Anch'io, una volta, ho assistito alla predazione di una Segestria senoculata adulta da parte di un pompilide tutto nero. La Segestria si precipitò fuori dalla tana e, apparentemente, catturò il pompilide come avrebbe catturato una qualsiasi altra preda, circondandolo con le zampe. Che cosa successe, effettivamente, in quel groviglio di zampe, antenne e ali? Il ragno morse l'imenottero ma non riuscì a penetrare il suo esoscheletro? Mi sembra strano, perché ragni meno dotati come cheliceri, come i Thomisidae, riescono facilmente a iniettare il veleno su un grosso Bombus; ho visto poi un'Argiope lobata che aveva catturato e succhiato ben 3 cetonie (non Oxitherea; cetonia proprio!). Inoltre, un'Hogna radiata che ho tenuto per un po' in terrario, catturava facilmente le Vespula senza farsi pungere: le mordeva con precisione sul dorso, all'attaccatura delle ali, e si immobilizzavano in meno di un secondo. Quindi, se i ragni (quanto meno, quelli che cacciano senza ragnatela) hanno questa eccezionale abilità nel catturare la preda con le zampe e rigirarla in una frazione di secondo per scegliere il punto migliore dove mordere, come fa il pompilio ad uscire indenne da quell'abbraccio? Ricordo che una seconda ipotesi era che il ragno provasse una specie di repulsione e quindi rinunciasse deliberatamente a mordere, ma non mi sembra convincente. Quest'anno, ho offerto alla solita Hogna radiata un Mylabris variabilis: lo ha morso e rilasciato immediatamente, ma il morso c'è stato, anche se non ha avuto conseguenze gravi; possibile che il pompilio accetti di pagare questo prezzo? Anche in altri casi che ho trovato sui forum, risulta che i ragni mordono anche le prede velenose o repellenti, salvo poi pentirsene. La terza ipotesi era che i Pompilidae possiedano un'abilità schermistica superiore a quella del ragno e riescano a pungerlo prima di essere morsi dai cheliceri. Quest'ultima ipotesi mi convince poco, perché, come dicevo prima, la mia sensazione è che siano i ragni, con le loro 8 zampe muscolose e ricche di recettori, ad avere la maggiore abilità schermistica; inoltre, sarebbe smentita dalle osservazioni su questa Micrommata, che sembra fosse ancora in grado di muoversi (oppure, si era come risveglata dall'anestesia in un secondo tempo?).
Ci sono stati studi conclusivi si questo argomento?
Grazie - chiedo scusa per aver forzato un po' la discussione.
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Modificato da - elleelle in data 15 settembre 2008 10:59:20 |
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