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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione |
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Palaemonetes
Utente Senior
Città: Cagliari
Prov.: Cagliari
Regione: Sardegna
2289 Messaggi Flora e Fauna |
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Marsal
Moderatore
Città: Bellano
Prov.: Lecco
Regione: Lombardia
1997 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 20 luglio 2008 : 23:46:18
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Ciao, ho visto che Paride non è ancora intervenuto e allora mi sono deciso a farlo io, tuttavia non sono del tutto sicuro............. Direi che non si tratta di Stenodema virens e neanche di un altro Miridae, al momento mi frulla nella testa solo Myrmus miriformis (Fallèn, 1807), femmina.(fam. Rhopalidae). Ripeto, non sono sicuro e spero intervenga Paride.
p.s. in effetti però è facile cadere nel tranello: qualcosa dello Stenodema a prima vista ce l'ha,anche il Chorosoma schillingi a prima vista sembra un Miridae.............
Chi ha prescha perda seis temp ("Chi ha fretta perde il suo tempo", detto romancio) |
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Paris
Moderatore
Città: Sondrio
Prov.: Sondrio
Regione: Lombardia
5737 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 21 luglio 2008 : 14:16:17
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Assodato che non si tratta di un Miridae ma di un Rhopalidae, andiamo per ordine. In un mio lavoro giovanile del 1979 (Eterotteri nuovi o poco noti della fauna italiana, Boll. Soc. ent. ital, 111:4-6) confermai la presenza in Italia di una specie abbastanza problematica, descritta da Reuter nel 1900: Agraphopus virescens. Si trattava, anche in quel caso di un reperto sardo dei dintorni di Nuoro (Belvì). Fornivo anche una chiave di identificazione e separazione dal più "comune" (si fa per dire) A. lethierryi Stal:
- Margine posteriore del pronoto lungo come la linea mediana, colorazione giallo-grigiastra, primo articolo antennale raggiungente l'estremità anteriore del capo (lunghezza: 4,5-5,5 mm)................................ Agraphopus lethierryi Stal 1872 - Margine posteriore del pronoto più lungo della linea mediana, colorazione verdastra, primo articolo antennale non raggiungente l'estremità del capo (lunghezza 6,0 mm)............................................................ Agraphopus virescens Reuter 1900
Quella che 30 anni fa segnalavo come una nuova specie per la fauna italiana Agraphopus virescens era stata descritta nel 1900 del Turkestan (terra typica) ed era stata trovata anche in Francia meridionale (Aude) con un solo reperto citato da Ribaut nel 1931. Dopo le revisioni di Kerzhner, Gollner-Sheiding e Putsckov, che hanno avuto modo di confrontare il materiale europeo con quello asiatico, gli individui francesi e italiani di A.virescens sono stati considerati delle forme di colore verdi di A.lethierreyi. Questo ulteriore reperto sardo, mi conferma però nell'opinione che nell'isola vi sia effettivamente una popolazione di colore verde della quale non vi è traccia in alcun lavoro, tranne il mio del 1979. Sarebbe dunque il caso di approfondire l'argomento anche perché, messo in sinonimia l'A. virescens, nella FdF di Moulet (1995) viene invece ritenuta valida un'altra specie diffusa nei paeesi arabi che si affacciano sul Mediterraneo e cioè A.suturalis Reuter, che vien così separato da A.lethierryi:
- Secondo e terzo articolo antennale granuloso a pubescenza lunga e abbondante. Nervature del corio rossastre................................Agraphopus lethierryi Stal 1872 - Secondo e terzo articolo antennale liscio, a pubescenza corta e rada, nervature del corio concolori.............................................. Agraphopus suturalis Reuter 1900
Ora, in base ai criteri esposti qui sopra, l'esemplare della foto di cui non si vede la pubescenza antennale, ma che ha nervature chiaramente concolori, potrebbe persino essere A.suturalis, nel qual caso si tratterebbe del primo reperto italiano e della Sardegna, a meno che anche l'es. da me citato nel 1979 non appartenga a questa stessa specie. Insomma, una materia che, per conto mio, andrebbe riconsiderata, alla luce - tuttavia - di un maggior numero di reperti. Sarebbe interessante coinvolgere i nostri utenti israeliani, Amir e Assaf, nella ricerca di questa specie presente anche in quel Paese e citata da Linnavuori (1960). Secondo Moulet e altri Autori, le piante ospiti di A.lethierryi sarebbero le Poacee in ambienti salmastri: Cynodon sp., Ruta angustifolia. Io ho visto anche esemplari dell'entroterra (Colli Euganei ad es.).
----------- "La vita è l'arte dell'incontro" (Vinicius De Moraes) |
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Palaemonetes
Utente Senior
Città: Cagliari
Prov.: Cagliari
Regione: Sardegna
2289 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 luglio 2008 : 20:01:37
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Grazie Marsal e grazie Paris per le vostre delucidazioni: l'ambiente circostante dove ho fotografato l'Agraphopus è nettamente salmastro (a 100 metri ci sono le saline) con un prato di Cynodon, Agropyron, Heliotropium, ecc. Comunque tornerò nella zona a cercare altri Agraphopus. A presto e grazie ancora. |
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Marsal
Moderatore
Città: Bellano
Prov.: Lecco
Regione: Lombardia
1997 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 luglio 2008 : 00:30:09
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Ero praticamente sicuro di aver sbagliato, per fortuna c'è Paris!! Io mi salvo tutte le sue spiegazioni come questa, sono perle di saggezza per un principiante come me!
Chi ha prescha perda seis temp ("Chi ha fretta perde il suo tempo", detto romancio) |
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