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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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 Tropidotilla litoralis (Mutillidae): l'accoppiamento.
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 16 luglio 2008 : 06:35:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Un particolare ingrandito della penultima foto: pungiglione o un uovodepositore?

Beppe




Tropidotilla litoralis (Mutillidae): l''accoppiamento.




La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.

Beppe Miceli
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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


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Flora e Fauna

Inserito il - 16 luglio 2008 : 09:01:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:
Un particolare ingrandito della penultima foto: pungiglione o un uovodepositore?


Negli Imenotteri Aculeati, a cui appartengono i Mutillidi, l'ovopositore si è trasformato in aculeo (appunto !). Non avevo mai saputo che durante l'accoppiamento l'aculeo venisse estroflesso ... Altra cosa veramente interessante.

Ciao Roberto

verum stabile cetera fumus
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Hospiton
Utente Senior

Città: Quartu S.E.
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


966 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 16 luglio 2008 : 09:06:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beppe, anche io mi aggiungo alla lista dei complimenti, questo post mi ha molto emozionato anche perché adoro i mutillidi. Io preferisco le foto senza flash, ma è una questione di gusti personali.
Credo che le femmine siano le uniche che si infilano in ogni dove nel terreno alla ricerca degli ospiti da parassitare. Anche a me poi è capitato di trovare i maschi (di altre specie) "bottinare" sui fiori delle tamerici, e spesso di notte attratti dalla luce.

Continua con le tue interessanti ricerche!


Daniele
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gigi58
Moderatore Trasversale


Città: Trapani
Prov.: Trapani

Regione: Sicilia


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Inserito il - 16 luglio 2008 : 09:07:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Beppe le tue foto sono eccezionali, complimenti di cuore
Gigi
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

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Inserito il - 16 luglio 2008 : 09:18:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Hemerobius:

Negli Imenotteri Aculeati, a cui appartengono i Mutillidi, l'ovopositore si è trasformato in aculeo (appunto !). Non avevo mai saputo che durante l'accoppiamento l'aculeo venisse estroflesso ... Altra cosa veramente interessante.


L'ovopositore si è trasformato in aculeo? Quindi punge anche per difendersi ed allo stesso tempo può essere usato per depositare le uova? Ho capito bene? (Mi sembra di ricordare di essere stato punto da una Mutilla, una volta).
Tra l'altro mi sembra piuttosto lungo quindi, se fosse anche ovopositore, potrebbe significare che la preda ha delle consuetudini di vita tali da non consentire un contatto ravvicinato. Oppure che l'uovo debba essere depositato in una parte profonda della vittima.
Che ne pensi?
Beppe



La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.

Beppe Miceli
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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4877 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 16 luglio 2008 : 09:35:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:
L'ovopositore si è trasformato in aculeo? Quindi punge anche per difendersi ed allo stesso tempo può essere usato per depositare le uova? Ho capito bene? (Mi sembra di ricordare di essere stato punto da una Mutilla, una volta).
Tra l'altro mi sembra piuttosto lungo quindi, se fosse anche ovopositore, potrebbe significare che la preda ha delle consuetudini di vita tali da non consentire un contatto ravvicinato. Oppure che l'uovo debba essere depositato in una parte profonda della vittima.
Che ne pensi?


L'aculeo, negli Aculeati più primitivi come i Mutillidi, serve secondariamente come difesa: il suo impiego principale è per paralizzare le vittime che serviranno da cibo per la prole. Non ha invece più alcuna funzione di ovodeposizione. L'uovo viene deposto sopra o vicino la vittima, mai (se si può dire mai avendo a che fare con gli insetti) inserito dentro. Le vittime dei Mutillidi dovrebbero essere altri Imenotteri. Ma su tutti questi argomenti vorrei sentire il parere di Marcello/Mutilla (= Velvet Ant) (). Io ho solo conoscenze scolastiche.

Ciao Roberto

verum stabile cetera fumus
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 16 luglio 2008 : 10:25:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Hospiton:

Beppe, anche io mi aggiungo alla lista dei complimenti, questo post mi ha molto emozionato anche perché adoro i mutillidi. Io preferisco le foto senza flash, ma è una questione di gusti personali.
Credo che le femmine siano le uniche che si infilano in ogni dove nel terreno alla ricerca degli ospiti da parassitare. Anche a me poi è capitato di trovare i maschi (di altre specie) "bottinare" sui fiori delle tamerici, e spesso di notte attratti dalla luce.

Continua con le tue interessanti ricerche!



Daniele


Le foto senza flash sono sicuramente le più naturali e quindi le più gradevoli alla vista, però possono essere realizzate solo su soggetti perfettamente fermi: nell'atto della copula ciò è possibile ma esistono pur sempre dei rapidi movimenti degli ultimi segmenti dell'addome che non si riesce a fermare se non con il flash, altrimenti bisogna aprire molto il diaframma ma la profondità di campo va a farsi friggere.
Purtroppo fotografare le mutilla (maschi e femmine) non è semplice. Sono sempre in instancabile movimento e molto rapide: bisogna quindi chiudere il diaframma ed usare il flash per avere una messa a fuoco accettabile anche se non perfetta, dovendo fotografare "al volo".
Grazie per la tua attenzione al mio post e per i complimenti.
Beppe




La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.

Beppe Miceli
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

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Inserito il - 16 luglio 2008 : 10:29:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di gigi58:

Ciao Beppe le tue foto sono eccezionali, complimenti di cuore
Gigi

Ciao Gigi,
ho visto anche le tue di foto e sono felice che pure tu abbia potuto il piacere di incontrarle. Grazie per il tuo commento che gradisco particolarmente.
Un caro saluto,
Beppe



La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.

Beppe Miceli
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uloin
Moderatore

Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 16 luglio 2008 : 15:55:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Anch'io ritengo che il pattugliamento del terreno da parte delle femmine sia legato alla ricerca del luogo idoneo alla deposizione. In realtà, nella mia esperienza ho visto nutrirsi sui fiori soltanto le femmine di Ronisia ghilianii e di Ronisia brutia (su Euphorbia e su Heringium), mai femmine di altre specie. Mi è capitato inoltre di osservare una Mutilla quinquemaculata tutta sporca di polline che si allontanava da un nido di Osmia, vi aveva praticato un foro sul sigillo esterno. Sinceramente, non avendo osservato le fasi iniziali non saprei se era appena sfarfallata, se avesse profanato il nido per deporre o se avesse soltanto predato la riserva di polline in esso contenuta.

Saluti

Pietro
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Velvet ant
Moderatore


Città: Capaci
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


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Flora e Fauna

Inserito il - 16 luglio 2008 : 16:16:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La biologia dei Mutillidi, per quel poco che se ne sa, è veramente interessante.
I Mutillidi sono, allo stadio larvale, parassiti ectofagi di larve e pupe di altri insetti, primi fra tutti di altri Imenotteri Aculeati, ma anche di Ditteri, Coleotteri e Lepidotteri.
Le femmine non paralizzano l’ospite con punture velenose, come avviene per altri Imenotteri, ma si limitano ad aprirsi un varco attraverso la terra o le barricate che difendono la cella pedotrofica della vittima prescelta.
Con l'aculeo attraversano il bozzolo o il pupario dell’ospite e depongono poi un uovo o direttamente sulla larva, in fase di quiescenza, o sulla pupa della vittima, oppure sulla faccia interna dell’involucro che la protegge.
La piccola larva, una volta schiusa, comincerà a divorare dall’esterno la vittima (si parla per questo di parassiti ectofagi) fino a raggiungere il completo sviluppo e ad impuparsi.

Ecco spiegato perché le femmine si vedono continuamente vaganti sul terreno, soprattutto lungo le scarpate, nelle piazzole con scarsa vegetazione, nei sentieri con terra battuta, nelle pareti rocciose intercalate da fessure con terra: insomma in tutti quei luoghi dove è facile trovare nidi di altri Imenotteri.
Quando si ha la fortuna, come è successo a Beppe (e anche a me, a Lampedusa, con la Ronisia barbara) di giungere al momento giusto (di solito di primo mattino o nel tardo pomeriggio) in un terreno tutto pieno di fori di ingresso ai covi pedotrofici di colonie di Imenotteri anche di specie diverse, allora si può assistere a spettacoli come quello documentato da Beppe.
Decine di femmine che si muovono, “impazzite” sul terreno, entrando e uscendo da ogni foro e in aria altrettanti maschi che, con volo zigzagante e rasoterra le inseguono, cercando di accoppiarsi: impresa spesso non facile e, all’apparenza, “poco gradita” dalle femmine, che cercano spesso di resistere alle “avances” del maschio.

Nel 1930 l’entomolo belga Crevecouer descrisse con molti dettagli l’accoppiamento di una Mutilla assai comune in tutta l'Europa, Smicromyrme rufipes, compiendo una serie di osservazioni che oggi Beppe ci mostra con le sue splendide immagini.
Fra l'altro Egli scrive che la femmina, durante l’accoppiamento, rimane immobile , con le antenne e le zampe ripiegate sotto il corpo e il pungiglione completamente evaginato e diretto di lato!

Infine, a proposito dell’alimentazione degli adulti, è vero che sui fiori, specialmente ombrellifere, si incontrano soprattutto maschi intenti a bottinare, ma talvolta mi è capitato di incontrare anche qualche femmina e, proprio la Tropidotilla litoralis, è una di quelle che più spesso vedo sulle ombrellifere (vedi questa foto) o sulle piante infestate da parassiti che secernono sostanze zuccherine come gli Afidi.
Ecco, per esempio, una femmina di Mutilla quinquemaculata impegnata in questa ricerca sulle foglia di un grosso cardo che ha percorso minuziosamente per oltre mezz’ora, fermandosi di tanto in tanto a suggere i liquidi zuccherini.






Tropidotilla litoralis (Mutillidae): l''accoppiamento.
SICILIA - Capaci (PA), 17 maggio 2006



Marcello


Tropidotilla litoralis (Mutillidae): l''accoppiamento.
 
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vespa90ss
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Inserito il - 16 luglio 2008 : 16:47:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Velvet ant:

Ecco, per esempio, una femmina di Mutilla quinquemaculata impegnata in questa ricerca sulle foglia di un grosso cardo che ha percorso minuziosamente per oltre mezz’ora, fermandosi di tanto in tanto a suggere i liquidi zuccherini.


non vorrei entrare troppo nel merito della disquisizione aculeo/ovopositore, veleno/non veleno in quanto non possiedo le credenziali per farlo. A farmi propendere verso l'ipotesi dell'ovopositore più che di un aculeo me lo faceva sospettare la lunghezza dello stesso, tanto da poter supporre un percorso piuttosto disagiato da percorrere tipo una crepa del terreno nel frattempo franato o un bozzolo piuttosto grande all'interno del quale cercare la parte giusta dove deporre l'uovo.
Ma lascio a chi è più competente di me la gioia del dialogo.
Per quanto riguarda la presenza su superfici vegetali zuccherine cercherò stasera alcune foto che la raffigurano mentre sugge su un'infiorescenza semi disseccata (ma ricca di appiccicoso liquido zuccherino) di un Cynara cardunculus ( carciofo selvatico ).
A più tardi Beppe



La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.

Beppe Miceli
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Hemerobius
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Inserito il - 16 luglio 2008 : 18:53:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Velvet ant:
La biologia dei Mutillidi, per quel poco che se ne sa, è veramente interessante.
I Mutillidi sono, allo stadio larvale, parassiti ectofagi di larve e pupe di altri insetti, primi fra tutti di altri Imenotteri Aculeati, ma anche di Ditteri, Coleotteri e Lepidotteri.
Le femmine non paralizzano l’ospite con punture velenose, come avviene per altri Imenotteri, ma si limitano ad aprirsi un varco attraverso la terra o le barricate che difendono la cella pedotrofica della vittima prescelta.
Con l'aculeo attraversano il bozzolo o il pupario dell’ospite e depongono poi un uovo o direttamente sulla larva, in fase di quiescenza, o sulla pupa della vittima, oppure sulla faccia interna dell’involucro che la protegge.
...


Pur dal basso delle mie conoscenze scolastiche (che non valgono, come dicevano ad esempio J.H. Fabre o K. Lorenz, un'ora di osservazione dal vivo) devo stavolta amichevolmente dissentire dall'interpretazione di Marcello.

Gli Aculeati (e qui cito testualmente Guido Grandi) "debbono il loro nome al presentare l'ovipositore non più attivo come tale, ma raccorciato, trasformato, racchiuso, in quiete, nell'addome e funzionante, in genere, quale pungiglione velenifero. Le uova infatti fuoriescono dalla camera genitale alla base dell'aculeo". Su questo dato credo non ci possano essere dubbi, così come sull'impossibilità di "tornare indietro" evolutivamente. Se una funzione si è persa può essere recuperata solo utilizzando qualcosa di diverso (si può citare il famoso "pollice del Panda" o nel caso dei Ditteri l'ovopositore di sostituzione). L'aculeo dei Mutillidi non viene utilizzato per deporre le uova!

Anche sulla paralizzazione dell'ospite non sono d'accordo. Sicuramente i Mutillidi non vanno in giro cercando vittime attive, paralizzandole e portandole in un nido pedotrofico da loro costruito. Ma questo non significa che non pungano e non paralizzino le vittime racchiuse nel proprio ricovero. La lunghezza dell'aculeo potrebbe servire proprio a questo, raggiungere le vittime nei loro "nidi". Chi più chi meno, tutti abbiamo sperimentato la puntura dei Mutillidi, è evidente che sono in grado di paralizzare una vittima! E molte pupe non sono affatto inermi, basta prendere in mano una semplice pupa di Tenebrio molitor per vedere com'è armata.

Per tutto il resto sarebbe bene avere osservazioni dirette .

Ciao Roberto

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vespa90ss
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Inserito il - 16 luglio 2008 : 19:26:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Come promesso allego le foto che testimoniano la predilezione della Tropidotilla litoralis per le sostanze zuccherine e appiccicose che ho rinvenuto nel mezzo delle infiorescenze del Cynara cardunculus.

Adesso butto lì l'ennesimo spunto di conversazione: la frequentazione dello stesso carciofo con spostamenti e movenze del tutto simili a quelli della Tilloidea transversalis mi fanno sorgere un ennesimo sospetto: la Tilloidea sfrutta la somiglianza con la Tropidotilla per sfuggire a predatori che potrebbero molestarla? (non saprei....uccelli e ragni).
Che ne pensate?
Beppe



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vespa90ss
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vespa90ss
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vespa90ss
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vespa90ss
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Tilloidea transversalis
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