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 Monti Sibillini - l'anello lungo le creste del Redentore
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fabri64
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Città: Vitinia
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Inserito il - 09 luglio 2008 : 20:54:14 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia  Controlla la Mappa di Google dal Satellite

Nazione: Italia Regione: Umbria Provincia: PG Comune: Castelluccio di Norcia Localitŕ:
Sabato 5 luglio 2008

La mia voglia di spazio, di luce e di aria non poteva essere soddisfatta meglio di così.
Sapevo che avrei trascorso una bella giornata in montagna ma non una delle più belle in assoluto.

Quei Sibillini così familiari che mi videro muovere i primi passi da escursionista, neppure troppi anni fa e sui quali, almeno una volta all’anno mi ritrovo.
Così, senza attendere altro tempo e mosso da un irresistibile richiamo mi muovo verso quei monti, questa volta consapevole di calcare un nuovo, celebre itinerario che si prospetta interessante e pieno di colpi di scena.

Il tratto iniziale mi porta in poco più di un ora dal piazzale del parcheggio di Forca di Presta al rifugio incustodito Tito Zilioli, situato in posizione panoramica a 2250 mt. di quota con vista sui monti della Laga e sul Gran Sasso d’Italia, con l’inconfondibile profilo del Corno Grande che spunta spavaldo tra la foschia del mattino.

Brevissima pausa sui grandi prati che caratterizzano il sito. Qui il sentiero si biforca. A destra sale per 45 minuti in cima al Vettore, a sinistra punta verso il Redentore e le varie cime che lo seguono.

Prendo dunque il sentiero a sinistra che ben presto mi porta in un emozionante ambiente d’alta montagna costituito da nevai, fiori, rocce e prati d’alta quota. Il percorso si snoda in maniera vertiginosa su un sottilissimo ed aereo filo di cresta con saliscendi un po’ faticosi ma estremamente panoramici che si mantengono oltre i 2300 metri fino a toccare la quota massima di 2448 del Redentore. Magnifico e imponente panorama su gran parte del gruppo dei Sibillini. Straordinario colpo d’occhio sul Vettore, 2476 mt. la massima vetta del gruppo.

Curioso percorrere questo itinerario tra i ricordi del passato, quando per la prima volta vidi quel lago. Il “mio” lago. Le emozioni che provai la prima volta erano le stesse ogni volta che tornavo a ripercorrere quel “sentiero del cuore” e adesso le risento, uguali, com’è vero che esiste quel lago incantato, che ritrovo sempre là, immutato nella sua prorompente bellezza, adagiato come per magia nel suo imponente circo glaciale.

Rimango qui per molto tempo, nei pressi dei due ometti in pietra che segnano la cima del Redentore, ad osservare lo straordinario panorama sul sottostante lago. Le sue acque vanno dal blu cobalto della parte centrale al celeste pastello delle sue rive, con sfumature verde smeraldo al variare dell’inclinazione dei raggi solari causata dal mio intercedere.

Mi riempio il più possibile gli occhi e la mente di quelle immagini ma per quanto possa fare non mi basta mai. E’ qualcosa che mi prende i sensi, che mi cattura completamente. Non riesco a procedere per il sentiero, resto ancora un attimo, consapevole che di lì a poco, quell’immagine sarà inesorabilmente svanita come al risveglio da un bel sogno.

Decido di lottare con me stesso facendo uno sforzo immane per proseguire. Riprendo dunque il cammino ma senza staccare lo sguardo dal lago, rischiando di inciampare tra le pietre e cadere.

Ben presto il sentiero si stacca dal bordo della cresta e corre a pochi metri da essa. Il panorama questa volta è tutto concentrato sulla famosa tavolozza colorata dei piani di Castelluccio, altro esaltante scenario costituito dalla fioritura di diverse specie di colture che viste dall’alto disegnano perfetti rettangoli cromatici.

Il percorso in cresta termina nell’ampia e panoramica conca denominata Forca Viola (1936 m.) in cui si intersecano alcuni sentieri. Seguo il percorso che in poco più di un ora mi porta nello straordinario ambiente che ospita il lago “dagli occhiali”, quell’immagine che mi aveva letteralmente catturato circa due ore prima, dall’alto delle creste.

Adesso finalmente mi trovo qui, davanti alle acque del lago di Pilato, 1949 metri di quota.

Il mio lato razionale ormai non esiste più. Sono pervaso da una serie interminabile di brividi ed emozioni indescrivibili. E’ come trovarsi all’interno di un’immensa cattedrale gotica il cui pavimento è fatto di acqua color verde pastello e le pareti di roccia verticale che cade a strapiombo per circa 500/600 metri. Le pareti poggiano su abbaglianti ghiaioni e colossali sfasciumi cosparsi da bianchi nevai.

La conca è di carattere spiccatamente dolomitico.

Tutto, ogni piccolo particolare contribuisce a donare all’ambiente un aspetto unico nel suo genere, dagli accumuli di neve spessi anche tre metri che mi sembra quasi incredibile osservare in qesta stagione, ai piccoli prati ricchi di stelle alpine appenniniche (leontopodium nivale) poco più piccole delle sorelle maggiori che crescono sulle Alpi ma non meno emozionanti da osservare.

Dopo aver sostato un ora in quest’angolo di paradiso, risalgo allo stremo delle forze lo stretto sentiero con passaggi di 1° grado che poi si perde nei prati fino ai 2250 m. per ritrovare il rifugio Tito Zilioli, toccato qualche ora prima e dove concludo l'anello.
Da qui ridiscendo a precipizio il sentiero fino alla macchina.

Qualche dato tecnico:
14 km. di percorso in 9 ore.

In ordine tutte le cime toccate:

- Cima Prato Pulito 2373 m.
– Cima del Lago, 2422 m.
– Cima del Redentore, 2448 m.
– Pizzo del Diavolo, 2410 m.
– Cima dell’Osservatorio, 2350 m.
– Quarto San Lorenzo, 2247 m.

Sono stremato ma soddisfatto. Ho sofferto il caldo, la stanchezza, ho superato almeno tre crisi in cui stentavo a procedere, soprattutto quando mi sono trovato nel mezzo di una sterminata pietraia, desertica e assolata, abbagliante e senza vento con lo sguardo annebbiato dalla fatica e gli occhi che bruciavano a causa del sudore.
Una sofferenza che avevo messo in conto, che aspettavo e che ho voluto, consapevole di essere poi ampiamente ripagato in una maniera che non ha prezzo, come solo la montagna sa fare.

Grazie montagna e alla prossima avventura.

Il sentiero si alza gradualmente. Il Pian Grand di castelluccio è immerso nella nebbia.
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Saliremo sugli altopiani dove passan le nubi ad una ad una, lente, a fior di neve come velieri su di un lago pallido - dal libro "Le parole della montagna"

fabri64
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Città: Vitinia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 09 luglio 2008 : 21:31:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'itinerario
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Il Pian Grande di Catelluccio immerso nelle nebbie del mattino
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Il Pizzo del Diavolo 2410 mt.
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Il monte Vettore 2473 mt.
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Il bacino glaciale che ospita il lago. A sinistra il Pizzo del diavolo.
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Stessa posizione di ripresa.
A destra il monte Vettore chiude a est il bacino.
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Il sentiero sul sottile filo di cresta
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La cima del Redentore, 2448 mt.
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Immagini del lago dalla cima
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Cornici di neve.
Sullo sfondo il monte Sibilla che da il nome all'intero gruppo.
Ben riconoscibile l'indelebile sfregio a Z costituito da una discussa strada incompiuta.
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Il Sassone domina il Pian Grande.
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Il paese di Foce nell'omonima valle che risale fin su al lago di Pilato.
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Finalmente al lago
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Una perla di saggezza lasciata da qualche escursionista in vena di romanticismo.
Condivido in pieno il pensiero.

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Un paio di autoscatti.
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Stelle appenniniche - Leontopodium nivale
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


8788 Messaggi
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Inserito il - 09 luglio 2008 : 22:30:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Molto bello sia il percorso che le foto.

marz
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Stekal
Moderatore


Città: CANTU'
Prov.: Como

Regione: Lombardia


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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 10 luglio 2008 : 09:30:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Fantastiche! Gran bel giro!!


Stefano
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fabri64
Utente Senior


Città: Vitinia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 10 luglio 2008 : 10:47:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si, un giro molto bello. Grazie!

Fabrizio

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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 13 luglio 2008 : 12:59:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bellissima escursione. Un appunto floristico, spero senza offesa: stella alpina appennica

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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Altair
Utente V.I.P.


Città: Ariccia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


112 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 13 luglio 2008 : 18:54:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vedere con i miei occhi questo lago carico di mistero è stato il mio desiderio fin dal giorno il cui ne ho scoperto l'esistenza.
Le tue bellissime foto e il tuo racconto mi hanno ricordato che è una cosa che ancora desidero fare, prima o poi.
Anna
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fabri64
Utente Senior


Città: Vitinia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


872 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 14 luglio 2008 : 10:35:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Bellissima escursione. Un appunto floristico, spero senza offesa: stella alpina appennica
Alessandro PD

Si, hai ragione!! Non vorrei aver dato l'impressione di peccare in campanilismo ma è stata soltanto una svista dovuta alla fretta di postare. Ti ringrazio per la precisazione e chiedo scusa.
Un saluto
Fabrizio

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fabri64
Utente Senior


Città: Vitinia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 14 luglio 2008 : 10:43:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Altair:

Vedere con i miei occhi questo lago carico di mistero è stato il mio desiderio fin dal giorno il cui ne ho scoperto l'esistenza.
Le tue bellissime foto e il tuo racconto mi hanno ricordato che è una cosa che ancora desidero fare, prima o poi.
Anna

Anna, mi ha fatto piacere sapere che anche tu sei rimasta stregata da questo posto. Io da quando l'ho scoperto, circa 10 anni fa, non posso più fare a meno di tornarci almeno una volta l'anno ed a proposito di questo, se vuoi tornarci non hai che da chiedermelo e ti ci accompagnerò volentieri.
Il periodo migliore è giugno perchè si possono trovare contemporaneamente tre elementi importanti: numerosi depositi di neve, i fiori e l'acqua del lago che è al massimo della portata.

Un saluto
Fabrizio

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gorzano
Utente Senior

Città: nettuno
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1731 Messaggi
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Inserito il - 14 luglio 2008 : 14:31:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
bel giro e belle immagini, giugno è veramente un momento magico per i Sibillini. Se può interessare il "Sassone che domina il Pian Grande" si chiama "Scoglio dell'aquila"
Ciao
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fabri64
Utente Senior


Città: Vitinia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


872 Messaggi
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Inserito il - 14 luglio 2008 : 15:50:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di gorzano:

bel giro e belle immagini, giugno è veramente un momento magico per i Sibillini. Se può interessare il "Sassone che domina il Pian Grande" si chiama "Scoglio dell'aquila"
Ciao

Ciao Gorzano, il tuo nik name mi ricorda due splendide salite sulla cima più alta della Laga e del lazio! Credo che non te lo sei dato a caso, giusto?

Grazie per l'informazione. Già, scoglio dell'aquila, devo averlo letto su una guida.

Saluti
Fabrizio

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stefano84
Utente Junior


Città: Orvieto
Prov.: Terni

Regione: Umbria


89 Messaggi
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Inserito il - 15 luglio 2008 : 13:49:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Complimenti per questo splendido giro e per le bellissime foto!!!


If there's a God, up in the sky, looking down, what can he think of what we've done to the world that he created

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AngelaI
Utente Super


Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone

Regione: Lazio


13740 Messaggi
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Inserito il - 15 luglio 2008 : 15:39:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
I resoconti delle tue escursioni sono sempre descrittivi e poetici nel contempo. Questa volta la descrizione è particolarmente emozionante.
Il luogo è molto suggestivo.

Buona estate in montagna!


Angela e Gianni
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 15 luglio 2008 : 15:43:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Fabrizio per averci offerto questo tuo bellissimo post per cui ti faccio i miei complimenti.
Negli anni settanta compii una parte del tragitto che tu descrivi. Troverai qui i riferimenti della mia escursione che compii completamente impreparato ed assolutamente digiuno di montagna e dei suoi problemi (sono un marinaio).

Link

Un'ecursione bellissima proprio per la presenza del Lago Pilato che costituisce la vera meta da raggiungere, non tanto il crinale oltre il rifugio Zilioli.
Chi si sente di affrontarla non deve assolutamente perderla. Rappresenta una di quelle emozioni importanti della vita che lasciano il segno. In Umbria non esistono rilievi importanti, oltre al monte Vettore, per provare il brivido che offrono quote di un certo rilievo.
Quanto ha descritto Fabrizio è assolutamente vero ed ho rivissuto quell'emozione, compresa la spossatezza dovuta dalla sete che con le sue parole è riuscito a far riemergere dai miei ricordi.
Grazie Fabrizio e complimenti ancora per il tuo bel lavoro.
Beppe



La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.

Beppe Miceli
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fabri64
Utente Senior


Città: Vitinia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 15 luglio 2008 : 22:24:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Grazie Fabrizio per averci offerto questo tuo bellissimo post per cui ti faccio i miei complimenti.
Negli anni settanta compii una parte del tragitto che tu descrivi. Troverai qui i riferimenti della mia escursione che compii completamente impreparato ed assolutamente digiuno di montagna e dei suoi problemi (sono un marinaio).

Link

Un'ecursione bellissima proprio per la presenza del Lago Pilato che costituisce la vera meta da raggiungere, non tanto il crinale oltre il rifugio Zilioli.
Chi si sente di affrontarla non deve assolutamente perderla. Rappresenta una di quelle emozioni importanti della vita che lasciano il segno. In Umbria non esistono rilievi importanti, oltre al monte Vettore, per provare il brivido che offrono quote di un certo rilievo.
Quanto ha descritto Fabrizio è assolutamente vero ed ho rivissuto quell'emozione, compresa la spossatezza dovuta dalla sete che con le sue parole è riuscito a far riemergere dai miei ricordi.
Grazie Fabrizio e complimenti ancora per il tuo bel lavoro.
Beppe



La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.

Beppe Miceli


Infinite grazie a te, Beppe, per aver apprezzato il mio lavoro e felice di averti stimolato ricordi a te cari.

Fabrizio Di meo

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fabri64
Utente Senior


Città: Vitinia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 15 luglio 2008 : 22:34:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Angela e Gianni:

I resoconti delle tue escursioni sono sempre descrittivi e poetici nel contempo. Questa volta la descrizione è particolarmente emozionante.
Il luogo è molto suggestivo.

Buona estate in montagna!


Angela e Gianni

Carissimi!
Le foto hanno la loro grande importanza perchè aiutano a documentare una gta ma personalmente tengo di più ai miei resoconti... credo di averlo già detto in altre occasioni.
Amo molto scrivere e nel farlo, ripercorro per la secnda volta i sentieri desritti, proprio come è successo a Beppe. Inoltre faccio in modo ce anche chi legge, possa in un certo senso partecipare alla mia gita immergendosi nei dettagli.
Per il resto, non posso che ringraziarvi di vero cuore, come sempre, per l'apprezzamento!

Buona estate in montagna anche a voi e spero di rivedervi presto nei prossimi mesi.

Fabrizio

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Fred
Utente V.I.P.

Città: Monteverde

Regione: Umbria


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Inserito il - 19 luglio 2008 : 12:46:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bellissimo reportage!
bello anche vedere che quest'anno i due laghi a metà luglio sono ancora collegati e che ancora c'è qualche nevaio!
Bellissime foto!
Complimenti ancora e grazie per l'ottima pubblicità!!


Federico
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 24 luglio 2008 : 18:23:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Vorrei allegare una mia vecchissima foto in bianco nero che dovrebbe essere del maggio 1974 in cui si vede il Lago Pilato. Per avere un'idea esatta delle dimensioni del lago, potete fare un confronto considerando che nel ritaglio ingrandito dell'angolo a destra è inquadrata una comitiva di una trentina di persone giunta lassù provenendo dal versante marchigiano e non da quello umbro. Quest'ultimo percorso, cioè esattamente quello che proviene dal Piano Grande, è molto più faticoso ed impegnativo.
Come potete notare nel corso di tanti anni il suo aspetto è rimasto pressochè inalterato anche se più volte ha rischiato di essiccarsi lasciando tutti col timore di poter perdere per sempre il raro endemismo del Chirocephalus Marchesonii.
Ricordo che un anno, il lago si era talmente prosciugato che stavano già pensando di alimentarlo con dell'acqua trasportata dagli elicotteri per evitare una strage di Chirocephalus Marchesonii.
Beppe



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Beppe Miceli
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Alberto Gozzi
Moderatore


Città: Trento
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


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Inserito il - 25 luglio 2008 : 18:04:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao, Fabrizio

foto ed escursione fantastica

ma quello che mi colpisce di più sono le parole di accompagnamento....


vanno dirette "dentro" e fanno venire i brividi di gioia...

gioia che viene tradotta in emozioni per quei momenti, indimenticabili....
come dici tu.....e che mi hai trasmesso

grazie di cuore ..............alberto


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fabri64
Utente Senior


Città: Vitinia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 25 luglio 2008 : 21:31:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Albertotn1:

ciao, Fabrizio
foto ed escursione fantastica
ma quello che mi colpisce di più sono le parole di accompagnamento....
vanno dirette "dentro" e fanno venire i brividi di gioia...
gioia che viene tradotta in emozioni per quei momenti, indimenticabili....
come dici tu.....e che mi hai trasmesso
grazie di cuore ..............alberto

Macchè! Grazie di cuore a te per l'apprezzamento.

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fabri64
Utente Senior


Città: Vitinia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 25 luglio 2008 : 21:38:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:



Vorrei allegare una mia vecchissima foto in bianco nero che dovrebbe essere del maggio 1974 in cui si vede il Lago Pilato. Per avere un'idea esatta delle dimensioni del lago, potete fare un confronto considerando che nel ritaglio ingrandito dell'angolo a destra è inquadrata una comitiva di una trentina di persone giunta lassù provenendo dal versante marchigiano e non da quello umbro. Quest'ultimo percorso, cioè esattamente quello che proviene dal Piano Grande, è molto più faticoso ed impegnativo.
Come potete notare nel corso di tanti anni il suo aspetto è rimasto pressochè inalterato anche se più volte ha rischiato di essiccarsi lasciando tutti col timore di poter perdere per sempre il raro endemismo del Chirocephalus Marchesonii.
Ricordo che un anno, il lago si era talmente prosciugato che stavano già pensando di alimentarlo con dell'acqua trasportata dagli elicotteri per evitare una strage di Chirocephalus Marchesonii.
Beppe



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Beppe Miceli


Belle e sempre interessanti le foto d'epoca. A quanto vedo la neve era scarsissima per essere maggio. Di solito il lago a maggio è ancora semi coperto da ghiacco e neve. Tutto ciò mi consola pensando al progressivo riscaldamento globale e alla scarsità di neve degli ultimi anni. Queste foto rappresentano un innevamento che di solito si riscontra a fine giugno/inizio luglio. Certo è normale che ci siano annate avare di neve. Belle foto comunque!

Anch'io ho letto da qualche parte di quell'anno in cui il lago si era talmente prosciugato che per salvare il Chirocefalo gettavano acqua con gli elicotteri. Incredibile!!!

Infine confermo che salire al lago dal versante del Pian Grande è piuttosto faticoso. Più breve e diretta la via dal passo di Forca di Presta.

Grazie Beppe per il tuo contributo e l'interesse dimostrato.

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Modificato da - fabri64 in data 25 luglio 2008 21:45:04
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