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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
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Henry
Moderatore
Città: Cervignano del Friuli
Prov.: Udine
Regione: Friuli-Venezia Giulia
1269 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 06 giugno 2008 : 23:33:03
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Meglio fermarsi al genere
Ciao!
Mandi..! |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 giugno 2008 : 09:26:48
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Grazie Henry. Hai ragione, meglio fermarsi al genere.
Mandi!
Beppe
La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.
Beppe Miceli |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32990 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 07 giugno 2008 : 10:58:59
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Ciao, Beppe. Bellissime foto, sempre con qualcosa in più.....
Non so se è una forzatura, ma mi piacerebbe riagganciare la questione del mimetismo dei Thomisidae, che è stata già trattata qui: Link
Si è detto che solo Thomisus onustus e Misumena vatia possono cambiare colore (quanto meno il colore di fondo da giallo a bianco e viceversa) nel giro di un po' di giorni, a seconda sel supporto su cui si trovano. Non è stato chiarito però se "vedono" il colore che li circonda e "decidono" di adeguarsi, oppure si tratta di una reazione involontaria. Ma come fanno i ragni come questo a mimetizzarsi su un bocciolo o una gemma, oppure uno Xisticus a mimetizzarsi sulla vegetazione secca? Se non possono cambiare il proprio colore (forse, tutt'al più, lo possono schiarire o scurire) bisogna che si scelgano il supporto dove piazzarsi. E come fanno ad individurlo? Riescono ad intravederlo a metri di distanza (hanno occhi capaci di farlo?) e a "progettare" il percorso per arrivarci? Oppure, salgono e scendono su tutte le piante finché trovano il posto giusto? (un po' rischioso tutto quest'andirivieni!)
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Gli uomini spesso inciampano nella verità, ma, di solito, si rialzano e continuano per la loro strada (W. Churchill)
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 giugno 2008 : 12:02:54
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Grazie Luigi per i tuoi apprezzamenti che motivano ancora il desiderio di perfezionarmi in questo campo di ricerca e di documentazione. Ma avevo postato una foto simile, vista da un'angolazione appena leggermente meno favorevole sul post delle "piante da determinare" intitolato "che fiore è" ma vedo che è stato tolto. Il post non è stato preso sul serio. Non aveva lo scopo di prendere in giro nessuno ma semplicemente di verificare quanto l'occhio d'un esperto, opportunamente invitato all'attenzione, fosse stato in grado di individuare in quella sagoma il profilo di un ragno in attesa di attaccare. Non penso di essere andato OT in quanto si stimolava semplicemente la curiosità e l'interesse dei botanici nei confronti di un comportamento di scambio con il mondo animale universalmente riconosciuto come simbiosi. L'ennesimo caso di vita simbionte dove la presenza dei ragni è determinata dal flusso di insetti che vanno ad impollinare i fiori: una presenza quindi che è anche causa di impollinazione perchè qualsiasi tipo di frequentazione ne costituisce motivo. Ecco appunto lo scambio. Io impollino tu mi nutri. Era un messaggio sottile, che andava letto al di sopra delle righe con un un po' di buona volontà. Ma sorrido per esser riuscito a dimostrare come la natura abbia saputo fare molto bene le sue cose.
Un saluto, Beppe La foto era questa:
La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.
Beppe Miceli |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 giugno 2008 : 13:08:09
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| Messaggio originario di elleelle:
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Non so se è una forzatura, ma mi piacerebbe riagganciare la questione del mimetismo dei Thomisidae, che è stata già trattata qui: Link
Si è detto che solo Thomisus onustus e Misumena vatia possono cambiare colore (quanto meno il colore di fondo da giallo a bianco e viceversa) nel giro di un po' di giorni, a seconda sel supporto su cui si trovano. Non è stato chiarito però se "vedono" il colore che li circonda e "decidono" di adeguarsi, oppure si tratta di una reazione involontaria. Ma come fanno i ragni come questo a mimetizzarsi su un bocciolo o una gemma, oppure uno Xisticus a mimetizzarsi sulla vegetazione secca? Se non possono cambiare il proprio colore (forse, tutt'al più, lo possono schiarire o scurire) bisogna che si scelgano il supporto dove piazzarsi. E come fanno ad individurlo? Riescono ad intravederlo a metri di distanza (hanno occhi capaci di farlo?) e a "progettare" il percorso per arrivarci? Oppure, salgono e scendono su tutte le piante finché trovano il posto giusto? (un po' rischioso tutto quest'andirivieni!)
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scusa Luigi ma nella mia risposta mi sono perso.... Hai inserito un'interessantissima domanda. Già in altra occasione l'argomento mimetismo era stato affrontato (in cui veniva coinvolta la mutilla maura, un cerambicide ed un cleride) ed aveva suscitato un discreto interesse. E' un argomento su cui sicuramente vanno spese più parole.
Link
Nel nostro caso specifico la domanda che tu poni è legittima e fa riflettere a lungo. Io ritengo che le trasformazioni degli animali che tendono ad assomigliare a qualcosa quindi a mimetizzarsi non siano volute ma semplicemente determinate dalla casualità che nel corso di milioni di anni ha consentito a tutti quegli esemplari nati con certe caratteristiche particolari, di sopravvivere rispetto ad un altro esemplare.
La mia firma originaria era "Ogni tanto la Natura lancia una palla ad effetto" pronunciata (incredibile) da Charles Bronson. La palla ad effetto è la molla dell'evoluzione. E' in questo "effetto" che è racchiuso il respiro della Creazione. Perchè crea diversità, crea l'improbabile, l'illogico, lìimpossibile.
Nascere diverso e somigliare appena un po' di più a qualcosa di particolare offriva qualche chance in più di nutrirsi quindi di sopravvivenza. Chi nasceva diverso, un po' più simile a certe forme e colori era l'esemplare che si sarebbe evoluto in una direzione più specializzata. Quindi sarà accaduto che tutti gli esemplari che vivevano in un luogo dove esistevano contemporaneamente certi fiori di colore diverso avranno vivacchiato. Qualche esemplare, un po' più simile, un po' meglio colorato mangiava di più. Col trascorrere del tempo le specializzazioni si sono acuite e l'animale ha compreso che ormai poteva e doveva riprodursi e frequentare solo le zone dove esistavano quei fiori perchè solo lì sarebbe stato nascosto e protetto dal suo mimetismo ormai troppo specializzato ed acquisito saldamente nel suo patrimonio cromosomico. Altrove per lui, questa grande fortuna si sarebbe trasformata in disgrazia. Il ripetersi della casualità imprime dei segnali e scava delle tracce nelle memorie comportamentali (oggi ho mangiato perchè ero fermo sulla corolla gialla, ieri ero sul gambo verde ed ho aspettato invano). Quindi la selezione naturale lascia sopravvivere solo chi somiglia ma anche chi ricorda e concretizza in comportamenti utili alla sua sopravvivenza. Diventerà col tempo un istinto posizionarsi lì anzichè là, cosi come tu allunghi il piede destro sul pedale centrale quando un ostacolo attraversa la strada o come un cane si stende all'ombra per riposare. Sapranno che un certo fiore ha un certo tipo di odore, di rugosità del gambo, di forma delle foglie, di ombreggiatura, di ondulazione, di vibrazione e suono al vento. Faranno delle valutazioni che noi nemmeno ci immaginiamo. Ma le fanno. E' lo studio di queste valutazioni che affascina.
Posterò quanto prima qualcosa sull'argomento sempre che non intervengano novità a disturbare questo lavoro. Nel frattempo ti ringrazio per il tuo intervento che sta offrendo uno spunto molto interessante di conversazione. Beppe
La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.
Beppe Miceli |
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