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 Atlante degli uccelli nidificanti in Italia
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Ultrapadum
Utente nuovo


Città: Pavia
Prov.: Pavia

Regione: Lombardia


3 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 26 maggio 2008 : 13:43:29 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Sono nuovo del forum e ringrazio l’amico Fraissinet per la segnalazione su EBN delle interviste.
Ringrazio ancor di più Angelo per l’idea.
La discussione è avviata e mi ci ficco.

Quasi tutti gli intervistati, pavesi e non, sono amici. Conosco e rispetto le loro opinioni, ma su un punto mi permetto di dissentire: Atlante degli uccelli nidificanti in Italia.

Lo abbiamo fatto venti anni fa con mezzi di interscambio delle informazioni assi limitati, con schede cartacee, con un dispendio di energie materiali per la registrazione dei dati enorme.
Perché non dovremmo riuscire ora?

Immaginiamo:
- comitato scientifico centrale che imposta il lavoro;
- un ambiente informatico on-line mediante il quale, in modo guidato, ogni rilevatore può autonomamente inserire i propri dati;
- una redazione che cura l’ordinato svolgersi dei lavori e fornisce indicazioni ai rilevatori sulle zone scoperte;
- la disponibilità di SW per l’elaborazione dei dati (magari lo stesso che si è già usato in passato).

Esaminiamo le criticità.

Comitato scientifico: non penso sia un problema, bastano gli intervistati!!

Rilevatori: c’è un sacco di brava gente che comunque porta a spasso il binocolo e, nel contempo, è abituata ad usare il computer. La maggior parte degli intervistati accenna alla scarsa disponibilità a collaborare in modo disinteressato, ma sono personalmente convinto che di fronte ad un progetto serio ben pochi si tirerebbero indietro (suvvia un po’ di ottimismo!!).

Redazione: forse è il punto più critico, … ma è mai possibile che NON dovendo più gestire centralmente la grande massa di carta della passata tornata non ci siano persone competenti disposte all’impresa? Il CISO esiste e continua a fare cose egregie quando si tratta di coordinare progetti.

Il software: di fronte ad una precisa volontà collettiva, si trova anche quello e chi è disposto ad ospitarlo.

Sono un visionario? Forse, … ma sinceramente il progetto è alla portata senza eccessivi sacrifici e con soddisfazione per professionisti e birdwatchers. A chi non ne è convinto dico che in ogni caso, prima di buttare la spugna, sarebbe bene fare almeno uno studio di fattibilità.

Io sono pronto.

Saluti a tutti,

Flavio

umbertogo
Utente Senior


Città: Calamandrana
Prov.: Asti

Regione: Italy


666 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 26 maggio 2008 : 22:36:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Flavio,

certo che sei un visionario, ma e' cosi', con delle visioni che le cose possono accadere.

Il software esiste gia' ed e' usato in un numero do paesi (Turchia inclusa, per dare un'idea!) vedi Link L'adattamento in italiano e ilgeneral management e' roda da poche migliaia di euro.

Non sarebbe male EBN, LIPU e EBCC (European Bird Census Committee) insieme su un progetto del genere.....
I dati MITO2000 potrebbero confluitre li' cosi' come altre iniziative come (Adotta una ZPS, monitoraggi aree protette, oasi LIPU e WWF, etc..)) potrebbero utilizzare la stessa base software.

Resta serio il problema di un costo di base (coordinamento) che e' necessario ma con una base di software sara' sufficiente un segretariato molto limitato. Anche qualcuno che immetta dati 'storici' non sarebbe male.
Qualche riunione d coordinamento (con lancio durate un convegno di ornitologia) e la cosa potrebbe farsi.
Il MinAmb dovrebbe esser in grado ci contribuire come parte del monitoraggion delle zps....


La base di softwar potrebeb poi anche ampliarsi ad altti taxa, mammiferi, rettili, anfibi, insetti, piante.........

OK lo ammetto sono anche io un visionario che vive da troppo tempo all'estero dove il monitoraggio e' fatto in gran parte da volontari...



Umberto
Wageningen, NL
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Ultrapadum
Utente nuovo


Città: Pavia
Prov.: Pavia

Regione: Lombardia


3 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 28 maggio 2008 : 13:27:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Umberto,
grazie per il contributo. Mi hai tolto dall'imbarazzo di essere l'unico ottimista su questo argomento!
Non sarebbe male sentire qualche "campana" avversa.

Se poi nessuno ci segue, beh, ...come abbiamo fatto in passato, torneremo a studiare le cornacchie padane!

Flavio
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Bigeye
Moderatore


Città: viterbo
Prov.: Viterbo

Regione: Lazio


6269 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 28 maggio 2008 : 16:25:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
beh io saluto e ringrazio flavio che è stato cortese e propositivo :)

sul tema da lui proposto ci sto ragionando e ancora non ho una posizione ben definita. lo so che mi perdonerà.

cmq aprire una discussione su un nuovo progetto atlante degli uccelli nidificanti in italia è già di per sè positivo

e allora benvenuto flavio e speriamo che la discussione si ampli


:)



angelo okkione

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Ultrapadum
Utente nuovo


Città: Pavia
Prov.: Pavia

Regione: Lombardia


3 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 29 maggio 2008 : 10:00:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ritorno brevemente sulla questione del software perché lo ritengo un elemento determinate per la raccolta e l'elaborazione dei dati, e, in ultima analisi, per il successo dell’operazione.
Come ha accennato Umberto, quello che ho in mente è proprio un sistema di caricamento dati on-line con cartografia interattiva e possibilità di inserire i dati in modalità immediatamente georeferenziata.
Esistono esperienze in Europa (Svezia, Belgio, Svizzera e altre ancora) e anche in Italia pare ci siano sviluppi in corso a livello regionale.
Questo semplificherebbe enormemente il lavoro di sintesi e i dati sarebbero immediatamente fruibile a “grana” più fine anche per tutti gli atlanti locali.
Qualcuno ha manifestato perplessità circa la possibilità di lasciare ai singoli rilevatori la libertà di inserire i dati paventando la possibilità che ciò pregiudichi la qualità dei dati.
Preoccupazione più che giustificata in quanto premessa essenziale per ottenere risultati sensati.
Credo sia tuttavia da scindere l'aspetto operativo dell'inserimento diretto delle informazioni da parte del rilevatore rispetto all'utilizzo che dei dati si farà.
L'inserimento nel sistema informatico da parte di un soggetto comunque identificato (login personale e password) non significa automaticamente l'accettazione dell'informazione. Semplicemente viene implementata tecnicamente la metafora della compilazione della scheda.
I dati possono restare in una situazione di "proposta" in attesa di una operazione di validazione da parte di un coordinatore che ha competenza sull'area geografica.
Viceversa mi sembrerebbe che proprio il validatore trarrebbe vantaggio dalla possibilità di analizzare i dati attraverso funzioni di interrogazione della banca dati (query) che immediatamente possono segnalare soglie non raggiunte o altre situazioni preventivamente individuate come critiche (black list di specie probabilmente solo migratrici, ecc.).
Indipendentemente dalla modalità di inserimento dei dati, mi sembra che sia possibile attivare procedure finalizzate al controllo qualitativo delle informazioni.

Un punto critico è poi la disponibilità di un centro che agisca efficientemente per il coordinamento e la raccolta dei dati, quindi per l'analisi.
Una parola di speranza ci viene da Maurizio Fraissinet quando afferma “ …si è parlato della possibilità di pensare a una federazione tra le associazioni ornitologiche italiane. Un progetto tutto da definire nei criteri di adesione, nelle forme statutarie, ecc., ma è sicuramente una idea che può evolvere e andare a buon fine.”.

Infine, un ulteriore punto critico può essere la distribuzione sul territorio nazionale dei rilevatori. Negli anni '80 eravamo messi molto peggio, ma in ogni caso ci sono ancora vaste zone dell'Appennino centrale e meridionale poco esplorate e poco abitate da ornitologi che sarà difficile coprire bene.

Credo che questi spunti di riflessione possano essere utili per chiarirci le idee,.... sperando poi di poterle mettere in pratica.

Flavio
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