"Nel solco del provvedimento dell’anno scorso – ha dichiarato il presidente della commissione Agricoltura, Marco Remaschi (Pd) - la caccia allo storno viene disciplinata in un’ottica di rispetto e salvaguardia delle produzioni agricole di qualità della Toscana e nella considerazione che ci troviamo di fronte ad una specie in forte proliferazione e tutt’altro che a rischio".
Le mie considerazioni: la caccia dovrebbe "contenere" la forte proliferazione di una specie tutt'altro che a rischio???? Bene, posso garantirvi con la massima sicurezza che la riapertura per un sola stagione venatoria della caccia allo storno ha causato la pressochè totale scomparsa di questo animale nel circondario di Firenze. Un esempio, immediato e lampante: i tre cipressi ultrasecolari che si trovano in un giardino privato confinante con la mia abitazione (alberi giganteschi riportati persino su "Firenze com'era" in una storica foto dei Fratelli Alinari) ospitavano da sempre, fino all'anno scorso, qualche migliaio di esemplari ciascuno, dove ogni sera venivano a rifugiarsi per trascorrere la notte. Rappresentavano solo una minima parte degli storni presenti nell'area cittadina. Molti certamente, ma nemmeno fiumi di storni come si era abituati a vedere nei cieli del Viterbese fino ad alcuni anni fa. Ebbene...in pochi mesi assolutamente scomparsi. Eclissati. Cancellati dalla faccia della terra. Spero ora che l'agricoltura qualificata toscana possa trarre beneficio da questo sterminio totale.
Beppe
La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.