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Vitalfranz
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Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2008 : 14:42:53 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Come promesso da lungo tempo e visto l'interesse dell'argomento, propongo qui una semplice tabella per riconoscere le Pimelia italiane.

Per semplificare la cosa, le ho divise per regioni geografiche: Sardegna, Sicilia e Continente.

Le foto sono (ovviamente!) di insetti spillati (é inutile nasconderci ), ma visto il target del Forum sono state modificate elettronicamente per renderle accettabili a tutti.
Spero che apprezziate l'impegno e non la vediate come ... una presa in giro.... Di meglio non ho saputo fare.

Se qualcuno può contribuire aggiungendo particolari foto e dati, gliene saremmo tutti grati.

Francesco Vitali

Modificato da - elleelle in Data 17 luglio 2012 22:16:31

Vitalfranz
Utente Senior


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Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2008 : 14:53:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Classe: Hexapoda Ordine: Coleoptera Famiglia: Tenebrionidae Genere: Pimelia Specie:Pimelia sp.
Fauna Continentale ed Elba:
Ci sono solo 2 specie:
Pimelia bipunctata (Fabricius, 1781) e
Pimelia rugulosa Germar, 1824.

La prima si trova(va) in tutta l'Italia costiera (tranne l'Alto Adriatico) e le piccole isole (compresa l'Elba), mentre la seconda si trova solo in Italia meridionale dalla Campania in giù. Perciò in base alla località non dovrebbero persistere dubbi (almeno al centro-nord).

Sono (purtroppo) molto simili tra loro e, nelle zone di sovrapposizione, possono dare problemi nell'identificazione.

P. bipunctata é tuttavia più piccola (fino a 18 mm), più piatta e ha lo sperone posteriore più lungo del 1° articolo dei tarsi.
Ecco il profilo visto da dietro:

Guida al riconoscimento delle Pimelia italiane
8,67 KB




La P. rugulosa é un po' più globosa (probabile adattamento a climi più aridi), un pelino più grande (fino 20 mm) e con lo sperone più corto del 1° articolo.
Eccola di profilo:

Guida al riconoscimento delle Pimelia italiane
11,46 KB

Francesco Vitali


Modificato da - elleelle in data 17 luglio 2012 22:16:09
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Vitalfranz
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Inserito il - 02 aprile 2008 : 15:01:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quelle della Sardegna sono 5 specie:

Pimelia angusticollis Solier, 1836 (anche in Corsica)
Pimelia payraudi Latreille, 1829 (anche in Corsica)
Pimelia goryi Solier, 1836
Pimelia undulata Solier, 1836
Pimelia grossa Fabricius, 1792 (anche in Sicilia)


P. grossa si distingue subito per le dimensioni (fino a 24 mm) e i tarsi posteriori compressi. Se qualcuno può fotografare il particolare gliene sarei grato.
Qui una bella foto dell'habitus fatta da Marcello (però su esemplari della Sicilia).

Francesco Vitali


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Vitalfranz
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Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2008 : 15:06:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Le altre 3 Pimelia della Sardegna sono più piccole (sotto i 20 mm) e (secondo quello che ho capito) sono distinguibili per le strie e la convessità elitrale, in particolare la pendenza del 4° intervallo.

La più primitiva dovrebbe essere la P. angusticollis, molto simile alla P. bipunctata del continente.
In questa specie le strie longitudinali sono ben visibili e la pendenza del 4° intervallo é poco diversa dalla bipunctata. L'insetto é evidentemente opaco.

Guida al riconoscimento delle Pimelia italiane
9,22 KB

Credo si trovi solo nel Nord della Sardegna.

Qui Pietro ha postato diversi esemplari di angusticollis della Sardegna. Sono abbastanza diversi dal mio (della Corsica, Bastia), in quanto più globosi, tuttavia mostrano ben evidenti il colore opaco e le strie elitrali tipiche di questa specie.
Per l'evidente globositá, questa sottospecie sarda fu decritta come sottospecie della payraudi (la seguente) e non dell'angusticollis.

Francesco Vitali
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Vitalfranz
Utente Senior


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Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2008 : 15:12:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un po' piú evoluta della angusticollis, ma più primitiva della goryi, é la P. payraudi.

Le strie longitudinali cominciano a sparire e assumono più importanza le interstrie trasversali.
L'insetto é più lucido e più globoso (probabili adattamenti ad un clima più arido).

Il 4° intervallo é molto più pendente, anche se non é proprio ad angolo retto:

Guida al riconoscimento delle Pimelia italiane
9 KB

Anche questa dovrebbe essere diffusa nella metà settentrionale della Sardegna.

Qui Pierluigi ha postato una bella foto di un individuo dell'Isola Maddalena (da dove proviene anche l'esemplare postato da me).

Francesco Vitali
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Vitalfranz
Utente Senior


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Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2008 : 15:19:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il passo successivo é la P. goryi, presente soprattutto nel Sud della Sardegna.

L'insetto é ancora opaco.

Le strie longitudinali sono visibili ancora (talora) come angoli, mentre é la rugosità trasversale a prevalere.

Il 4° intervallo pende praticamente ad angolo retto, raggiungendo la massima globosità possibile per questo genere:

Guida al riconoscimento delle Pimelia italiane
9,15 KB

Qui alcune foto di Efisio mostrano la variabilità della specie.

Francesco Vitali


P.s Modifico questa parte, in seguito alle foto di P. undulata che Erika e Davide hanno gentilmente postato qui.

Come si può notare si tratta dell'ultimo step evolutivo:

L'insetto é lucido.
Le strie longitudinali sono state completamente sostituite da quelle trasversali ondulate; solo la stria omerale (molto evidente) é presente.

Lo scopo di tutto questo é passare da una striatura longitudinale (primitiva, come quasi tutti i coleotteri) ad una trasversale irregolare che trattiene meglio la sabbia sul corpo (a fini mimetici).
La chitina si é inoltre inspessita per trattenere l'umidità, dando all'insetto un colore lucido.

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clido
Moderatore


Città: Portici
Prov.: Napoli

Regione: Campania


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Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2008 : 15:42:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Francesco,
grazie per lo splendido lavoro, molto molto apprezzato

Per il momento non posso contribuire con le foto ma conto presto di farlo

___________________________
Buona Vita!!!
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Vitalfranz
Utente Senior


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Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2008 : 15:57:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ti ringrazio!

E concludo:
In Sicilia ci sono:
Pimelia grossa Fabricius, 1792 e
Pimelia rugulosa Germar, 1824

Entrambe le abbiamo incontrate prima.
La grossa é mediamente più grande (fino 24 mm) e con i tarsi posteriori compressi lateralmente, mentre la rugulosa é più piccola (fino 20 mm, ma in Sicilia arriva solo fino a 18) e con i tarsi posteriori normali.
(qui sono linkate 2 belle foto di Marcello... mi correggo: delle Pimelia di Marcello)


Francesco Vitali
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efi
Utente V.I.P.

Città: quartu sant'elena
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


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Inserito il - 02 aprile 2008 : 16:39:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
grazie mille francesco sei stato gentilissimo quindi secondo le foto si riconosce da quella posizione ti disturbo oltre e ti chiedo le dimensioni sono importanti oltre alla zona di ritrovamento?
efisio
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Vitalfranz
Utente Senior


Città: Luxembourg

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Inserito il - 03 aprile 2008 : 08:27:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di efi:
ti chiedo le dimensioni sono importanti oltre alla zona di ritrovamento?


Questa é una domanda a cui si può rispondere in modo esatto conoscendo dei dati statistici... che tuttavia non conosco o non ho materiale sufficiente per ricavarli .

In generale le Pimelie (a differenza ad esempio di molti cerambici) non sono molto variabili nella dimensione e moltissime specie si sovrappongono quasi completamente nel loro range.
Questo deriva probabilmente dalla relativa uniformità delle condizioni di vita e della disponibilità di cibo.
Perciò, a meno di insetti molto fuori dalla media (o grandissimi o piccolissimi), la dimensione ti aiuta poco...

Tieni inoltre presente che la dimensione di una popolazione (ai fini tassonomici, cioè per l'identificazione) dovrebbe essere stimata su una serie di insetti preparati.
Infatti la dimensione presa ad occhio su qualche insetto vivo (e ne ho la prova continuamente in questo Forum), viene sovrastimata almeno del 25% il che significa che dà un dato altamente equivoco.

Francesco Vitali
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