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 Nidi "di falco pescatore" sulla scogliera dell'Uccellina
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elleelle
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Inserito il - 01 aprile 2008 : 21:47:46 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

A proposito di Parco dell’Uccellina, voglio raccontare un episodio curioso.
Lo scorso gennaio, percorrendo in barca la costa dell’Uccellina, vidi 2 nidi che sembravano in tutto e per tutto costruiti da falchi pescatori (Pandion haliaetus).
Non ero ancora iscritto a questo furum e informai del mio avvistamento (non senza un certo entusiasmo) il Centro Ornitologico Toscano.

Dopo gli accertamenti del caso, però, mi scrissero così dal Parco dell’Uccellina:

“…… i nidi da lei avvistati fanno parte di un progetto di ricostituzione di una popolazione di falco pescatore che prevede il trasloco annuale di alcuni pulcini dalla vicina Corsica. I nidi sono stati costruiti tre anni fa nella speranza che vengano occupati dagli individui allevati e involati in maremma in un apposito centro di involo costruito presso Bocca d'Ombrone.”
E mi hanno allegato due foto, che non so se posso postare (io non ne avevo fatte perché ero senza macchina).

Ho voluto postare questa storia nel caso che qualche altro osservatore (sto pensando a vespa90ss, per esempio) facesse la mia stessa “scoperta” e si entusiasmasse come me.

A parte questo, mi sembra comunque una bella iniziativa.



vespa90ss
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Inserito il - 02 aprile 2008 : 09:33:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Luigi,
ste cose mi intrigano da morire....
puoi spiegare meglio a dei profani come me di nidi d'uccelli, come hai potuto comprendere che fossero nidi di falco pescatore? Vedevi gli uccelli posarsi oppure sono costruiti in luoghi e con tecniche particolari? Inoltre, in quale punto esatto dell'Uccellina li hai visti? Sullo sperone roccioso che separa Cala di Forno dalla spiaggia di Collelungo? Mi piacerebbe scattare foto a questo volatile che ho ripreso in un paio di scatti mentre catturava cefali alla Diaccia Botrona di Castiglione della Pescaia, una località una ventina di km più a nord.
Fotografare questo animale dalla scogliera sarebbe bellissimo e potrebbe rappresentare quella molla in più per tornare all'Uccellina (stavolta certo non passando dal campo naturisti di cui ignoravo l'esistenza). Esiste un percorso che segue il profilo a metà costa della collina retrostante la spiaggia di Collelungo ed attraversando il bosco conduce a Cala di Forno. Penso che da lì si possa scendere prima per affacciarsi sulla scogliera a precipizio e rimanere in attesa. Secondo me quella è una zona adatta. Credo che in quel punto abbia fatto delle foto anche Max.
Tu invece mi dovresti usare una cortesia: dato che usi la barca, dovresti guardare con grande attenzione se vedi palme nane sporgere dalla roccia in quei tratti di scogliera accessibili solo dal mare ma ......chiaramente, con una buona digit al seguito
Grazie...Beppe



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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2008 : 13:01:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Giuseppe,

I nidi veri, costruiti e frequentati dai falchi, li avevo visti in Corsica, presso Porto.

Quelli approntati dai guardiaparco sono fatti molto bene e messi nei posti dove li avrebbero costruiti i falchi veri; per questo li ho notati subito.
Per inciso, uno era su uno spuntone di roccia dove si appostava, anni fa, un falco pellegrino, e io stavo cercando lui quando ho visto il nido.

Allego un'immagine di google earth dove ho posizionato i due nidi. Secondo te, posso postare la foto che mi ha mandato il guardiaparco, che ritrae uno dei due nidi durante la costruzione? Sarebbe contro il regolamento postare foto altrui .....



Immagine:
Nidi
183,7 KB


Per quanto riguarda la palma nana, ce ne sono un po' dappertutto; di più sull'Argentario, ma anche sulla punta tra Cala delle Cannelle e Cala di Forno,
in particolare, nella piccola baia rocciosa con le due grotte. Ci sono anche tanti fichi d'India, anche quelli, probabilmente, portati dal mare.
Non penso di tornare presto da quelle parti con la barca, e quindi non so se potrò fare le foto.

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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 02 aprile 2008 : 13:56:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

........Secondo te, posso postare la foto che mi ha mandato il guardiaparco, che ritrae uno dei due nidi durante la costruzione? Sarebbe contro il regolamento postare foto altrui .....



la mia idea personale è che potresti chiedere loro l'autorizzazione a postare le foto. Senza problemi. Penso che potrebbero dartela. Non prenderti mai iniziative che non dovresti, particolarmente quando si tratta di argomenti così delicati. Ritengo che autorizzare una foto su Natura Mediterraneo possa considerarsi una gratificazione visto il tipo di utenza che segue il nostro forum e considerando gli scopi che intende perseguire chi ha organizzato il ripopolamento. Quindi non farti scrupoli: scrivi pure loro se pensi che sia il caso di dirgli che hai delle foto "non ufficiali". Ma non farlo di tua iniziativa: l'importante è essere corretti.
Ciao
Beppe.




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Modificato da - vespa90ss in data 02 aprile 2008 14:10:33
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ecolab
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Inserito il - 02 aprile 2008 : 18:38:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per quanto riguarda la possibilità di postare le foto che ti sono state date dal guardiacaccia sono dell'idea che tu debba assolutamente chiedere l'autorizzazione. Certamente non te la negheranno, ma è una questione di correttezza.
giampaolo
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elleelle
Moderatore Trasversale

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Inserito il - 03 aprile 2008 : 10:19:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ecco qua! Il guardiaparco sig. Giuseppe Anselmi mi ha concesso gentilmente l'autorizzazione e, nel testo della sua risposta, conferma anche gli avvistamenti di Beppe alla Diaccia Botrona.
A quanto pare, i giovani liberati non sono tornati in Corsica, ma si sono ambientati in Maremma, e quindi mancava solo che trovassero un posto per nidificare. Giusta, quindi, l'iniziativa di far trovare loro dei nidi in punti adatti per suggerire la nidificazione. Il problema, probabilmente, è che per nidificare bisogna essere in due e i falchi involati, per ora, sono pochi e difficilmente capiteranno in due da quelle parti.
Altro problema è che, se hanno deciso di stabilirsi nella Diaccia Botrona, significa probabilmente che c'è più pesce che nel Parco; in particolare i muggini che, nuotando in acqua bassa vicino alla superficie, sono facilmente visibili e catturabili con la tecnica dei falchi pescatori.
Forse, bisognerebbe costruire qualche altro nido alla Diaccia Botrona, eventualmente sugli alberi, se non ci sono rocce adatte.

Seguono le foto scattate da Giuseppe Anselmi e l'autorizzazione via e-mail che mi ha mandato per pubblicarle.

"Ok, sig. Lenzini, magari citi foto "G. Anselmi" per impedire le solite "moltiplicazioni" e speculazioni anche commerciali....... grazie comunque per averlo chiesto, lo prendo come segnale della sua correttezza... il progetto sta andando avanti per il quarto anno e alcuni nostri individui involati vengono regolarmente avvistati in maremma soprattutto alla Diaccia- Botrona...buona discussione
----- Original Message -----
From: Luigi Lenzini
To: Beppe Anselmi
Sent: Wednesday, April 02, 2008 6:08 PM
Subject: Re: nidi F.P.


gentile sig. Anselmi,

Sono iscritto al forum Link ed ho parlato della Vs iniziativa di reintrodurre il falco pescatore in Maremma involando giovani e preparando nidi artificiali.

Posso avere il permesso di postare le foto che mi ha inviato a suo tempo allegate a questa lettera, per farle vedere agli iscritti al Forum?


Immagine:
Nidi
66,85 KB

Ciao a tutti

Immagine:
Nidi
86,37 KB





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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 03 aprile 2008 : 10:22:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A me non riesce di aprire la prima immagine; forse, ho sbagliato a postarne due insieme. la inserisco di nuovo.

Immagine:
Nidi
66,85 KB
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 03 aprile 2008 : 10:27:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
vediamo se è la volta buona!
Immagine:
Nidi
66,12 KB
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vespa90ss
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Inserito il - 03 aprile 2008 : 12:13:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Ecco qua! Il guardiaparco sig. Giuseppe Anselmi mi ha concesso gentilmente l'autorizzazione e, nel testo della sua risposta, conferma anche gli avvistamenti di Beppe alla Diaccia Botrona.
A quanto pare, i giovani liberati non sono tornati in Corsica, ma si sono ambientati in Maremma, e quindi mancava solo che trovassero un posto per nidificare. Giusta, quindi, l'iniziativa di far trovare loro dei nidi in punti adatti per suggerire la nidificazione. Il problema, probabilmente, è che per nidificare bisogna essere in due e i falchi involati, per ora, sono pochi e difficilmente capiteranno in due da quelle parti.
Altro problema è che, se hanno deciso di stabilirsi nella Diaccia Botrona, significa probabilmente che c'è più pesce che nel Parco; in particolare i muggini che, nuotando in acqua bassa vicino alla superficie, sono facilmente visibili e catturabili con la tecnica dei falchi pescatori.
Forse, bisognerebbe costruire qualche altro nido alla Diaccia Botrona, eventualmente sugli alberi, se non ci sono rocce adatte..............



Ciao Luigi,
sono davvero felice che il sig Anselmi abbia voluto acordarti l'OK per la pubblicazione della sua foto. E' un grosso contributo che sta offrendo al forum.
La mia idea al proposito sarebbe questa: la Diaccia Botrona si presta splendidamente all'introduzione del falco pescatore, particolarmente in questa zona:

Link


dove vedi scritto Badiola c'è una collinetta su cui sopravvivono i ruderi di una vecchia Abbazia (se vai su Google earth e individui lo stesso punto potrai trovare delle mie foto inserite che li raffigurano).

Sulla sinistra della cartina puoi notare una zona paludosa a forma triangolare. Proprio sul vertice in alto c'è un capanno da birdwatching da dove ho scattato un paio di foto al falco pescatore che appena ritrovo posterò. Ricordo che a distanza di un paio di mesi anche quando ci portai Fox lei riuscì a scattare al volo da quel capanno una fotografia ad un falco pescatore (probabilmente lo stesso esemplare).
Questo triangolo paludoso si presta ottimamente alla pesca dei muggini perchè è molto basso di profondità, tipo una salina. Ed è proprio sul vertice (di fronte al capanno,ottimo punto quindi per le foto) che vanno a concentrarsi i muggini, quasi come in una camera della morte di una tonnara. Il falco pescatore quindi si può trovare lì a catturare le sue prede.
Siamo giustappunto a pochissime centinaia di metri dalla collinetta che si chiama Isola Clodia, dove io individuerei bene il sito per posizionare un nido,cioè proprio sulla cima di uno dei due ruderi, alti circa una decina di metri dal suolo. L'unico vero problema è che il limite di divieto di caccia è poco distante: mi sembra che si possa cominciare poco dietro la strada bianca che vedi alle spalle dell'Isola Clodia (Badiola).
Quindi i rischi che qualche imbecille gli tiri una fucilata sono elevatissimi.
Purtroppo il cretino di turno è sempre all'erta. Bisognerebbe quindi prima allargare la zona di divieto, cartellonando il perimetro con l'indicazione chiara delle specie presenti e protette, indicando chiaramente a cosa si va incontro abbattattendo specie vietate.
Quella collinetta è perfetta per posizionarci il nido: sopraelevata e con i ruderi a fare da supporto. Poco distante ci sono le telecamere collegate alla Casa Ximenes, il Museo in cui sono posti i monitor d'osservazione.
Se ti interessa saperne di più sulla Diaccia Botrona ti rimando a questo mio link:

Link

ciao Beppe







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vespa90ss
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Inserito il - 03 aprile 2008 : 13:14:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Ho ritrovato il mio post e solo ora mi rendo conto che non si trattava del falco pescatore ma di un falco di palude. Ho fatto un po' di confusione: perdonate.


Link


a questo punto non so se lo stesso luogo possa essere frequentato contemporaneamente da due specie diverse di falchi, probabilmente antagoniste.
La parola agli esperti.

Beppe



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Bigeye
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Inserito il - 03 aprile 2008 : 13:29:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
[quote]Messaggio originario di vespa90ss:
[
a questo punto non so se lo stesso luogo possa essere frequentato contemporaneamente da due specie diverse di falchi, probabilmente antagoniste.
La parola agli esperti.

Beppe

allora beppe, già gli ambienti di nidificazione di9 Falco di palude e Falco pescatore sono diversissimi, il primo modo di non sovrapporre le due nicchie ecologiche.
l'alimentazione del Falco di palude è da "generalista", strategia opportunistica che gli consente di poter passare da una carogna di cornacchia ad una alzavola messa male in arnese ad un topo selvatico e così via.
la dieta del Falco pescatore invece è da superspecialista. una macchina da guerra costruita dall'evoluzione per predare pesci (in modo quasi esclusivo) in modo spettacolare e con picchiate vertiginose.
altro modo di separarsi nella nicchia trofica.
insomma se si incontrano e può capitare da noi in migrazione soprattutto davvero si pestano poco i piedi.

va bene la risposta beppe? :)

okkione
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vespa90ss
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Inserito il - 03 aprile 2008 : 13:40:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
vedo Angelo, il mio dubbio nasce dalla possibilità di poter costruire un nido artificiale di falco pescatore proprio nello stesso luogo frequentato abitualmente dal falco di palude....
ecco perchè chiedevo lumi....

ma c'è talmente abbondanza di pesce che non credo possano nascere grosse conflittualità a meno che non esistano spinte comportamentali relative alla difesa del territorio di cui non conosco l'entità.
Grazie per le tue delucidazioni
Beppe





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Inserito il - 03 aprile 2008 : 14:52:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bellissimi i tuoi lavori sulla Diaccia Botrona, Beppe. Mi hanno ricordato un bel periodo della mia vita e penso che devo tornare da quelle parti.
Per quanto riguarda eventuali nidi artificiali, il problema è che lì non c'è un ente parco. Chi li potrebbe costruire? Penso ai permessi, oltre che ai mezzi.
Per quanto riguarda la mano d'opera, mi offro volontario se partisse un'iniziativa del genere.

Ciao

Luigi

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vespa90ss
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Inserito il - 03 aprile 2008 : 15:56:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Bellissimi i tuoi lavori sulla Diaccia Botrona, Beppe. Mi hanno ricordato un bel periodo della mia vita e penso che devo tornare da quelle parti.
Per quanto riguarda eventuali nidi artificiali, il problema è che lì non c'è un ente parco. Chi li potrebbe costruire? Penso ai permessi, oltre che ai mezzi.
Per quanto riguarda la mano d'opera, mi offro volontario se partisse un'iniziativa del genere.

Ciao Luigi


Credo che i permessi li possa rilasciare la Provincia di Grosseto: vedi qui

Link


Beppe




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