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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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Fauno
Utente nuovo
Città: vigevano
Prov.: Pavia
Regione: Lombardia
8 Messaggi Tutti i Forum |
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
9799 Messaggi
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Inserito il - 08 marzo 2008 : 13:20:31
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Ciao Marco! E' il contrario: lo scoiattolo rosso europeo sta soccombendo a quello grigio americano. Ne abbiamo parlato più volte, fai una ricerca con la funzione "cerca" e come parola "scoiattolo" e vedrai. Personalmente sono gravemente colpevoli gli uomini che hanno consentito l'inserimento di una specie alloctona. Gli animali non ne hanno alcuna colpa. Trovo simpaticissimo anche lo scoiattolo grigio ed anche molto carino. Ma sta creando molti danni alla biodiversità locale.
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori |
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Fauno
Utente nuovo
Città: vigevano
Prov.: Pavia
Regione: Lombardia
8 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 marzo 2008 : 17:48:29
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è vero hai ragione ho fatto confusione scusatemi.... stamattina mi sono reso conto della confusione che ho fatto scusatemi ancora
Marco Marangon |
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franci
Utente Senior
Città: Morbegno
Prov.: Sondrio
Regione: Lombardia
1364 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 marzo 2008 : 17:50:21
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Ciao Marco, non ti preoccupare: capita a tutti di confondersi! Un benvenuto da una naturalista stagionata, laureatasi a Pavia
Franci Morbegno (SO) Link |
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
9799 Messaggi
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Inserito il - 10 marzo 2008 : 17:56:54
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| Messaggio originario di franci:
Ciao Marco, non ti preoccupare: capita a tutti di confondersi! Un benvenuto da una naturalista stagionata, laureatasi a Pavia
Franci Morbegno (SO) Link
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infatti, capita a Tutti, a me in primis Quello che hai proposto è un argomento di scottante attualità
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori |
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Gyps
Utente Senior
Città: Nuoro
Prov.: Nuoro
Regione: Sardegna
1386 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 marzo 2008 : 11:09:20
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| Messaggio originario di Alessandro: sono gravemente colpevoli gli uomini che hanno consentito l'inserimento di una specie alloctona. Gli animali non ne hanno alcuna colpa. Trovo simpaticissimo anche lo scoiattolo grigio ed anche molto carino. Ma sta creando molti danni alla biodiversità locale.
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Premesso questo, quali sono le pratiche azioni di tutela dello scoiattolo nostrano?
E altra domandona per gli studiosi, che non riguarda solo gli scoiattoli (oggetto di un'interessante discussione con un caro amico): nel caso si decida di eliminare la specie alloctona, secondo voi sarebbe più giusto provvedere direttamente, o effettuare studi per rilevare l'impatto che la specie straniera ha sull'ecosistema e poi limitarsi a controllare la popolazione senza però eliminarla totalmente? (la domanda è precisa e spero di non provocare polemiche etiche sulla parola "eliminazione"!!)
Ciao, Laura
PS: benvenuto a Fauno!! Un nome una garanzia!!
Link "per viverli nella loro totale indifferenza. Oltre c'è il disturbo. E il disturbo significherebbe una cocente imperdonabile sconfitta" [D.Ruiu "I miei rapaci"] |
Modificato da - Gyps in data 12 marzo 2008 11:11:16 |
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
9799 Messaggi
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Inserito il - 12 marzo 2008 : 13:59:44
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Una delle cause dell'introduzione di specie alloctone è l'allevamento (anche domestico). Non dimentichiamo che la simpaticissima nutria (castorino) era ed è allevata per le pellicce. Ma qualcuno ha deciso di disfarsene ed ecco che ha colonizzato gli ambienti naturali. Penso che per lo scoiattolo grigio, non sia una come per la nutria un allevamento per finalità economiche. Qualche famiglia (più di qualche famiglia) l'ha liberato stufa di vederlo in gabbia e per "ridargli" la libertà.
| nel caso si decida di eliminare la specie alloctona, secondo voi sarebbe più giusto provvedere direttamente, o effettuare studi per rilevare l'impatto che la specie straniera ha sull'ecosistema e poi limitarsi a controllare la popolazione senza però eliminarla totalmente? |
secondo me un'integrazione tra le due strategie. Prima cercare di conoscere l'ecologia e l'etologia della specie, per capire il motivo della sua "aggressività" e "competitività" verso la specie autoctona. Ma credo che di studi ne siano stati già stati fatti.
Eliminare forse è una parola un po' grossa ma capisco il significato ed il contesto in cui è stata usata. Si potrebbero condurre delle catture massali nei luoghi dove ha invaso il territorio ed avviare gli animali alla sterilizzazione. Ma è il mio pensiero, non supportato da basi scientifiche. Mi sembra che questa tecnica sia stata adottata per esempio per i piccioni di Piazza San Marco a Venezia.
Un consiglio è quello di non allevare animali esotici e soprattutto non disfarsene quando si è stanchi di tenerli in casa.
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori |
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ecolab
Moderatore
Città: lucera
Prov.: Foggia
Regione: Puglia
634 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 marzo 2008 : 20:18:55
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Bel problema. Credo di essere d'accordo con Alessandro. Lo scoiattolo grigio ha trovato da noi un ambiente ideale e esercita una notevole pressione sul nostro scoiattolo autoctono. In natura, si sa, la specie più debole soccombe. Ed è quello che sta succedendo laddove le due specie si sovrappongono. La cattura in modo massiccio di esemplari di scoiattolo grgio è possibile, ma, soprattutto in alcune zone, penso che non risolverà del tutto il problema, almeno in tempi brevi, tutt'al più potrebbe contenere l'espansione della specie (e questo è già qualcosa). Piccola domanda: dove li mettiamo? Escludendo la possibilità di liberazione dopo la sterilizzazione, quanto verrà a costare un centro ove gli esemplari potranno essere conservati in modo ottimale? E dove peschiamo i fondi?
Il problema fondamentale, già sollevato da Alessandro (ma anche da altri in diverse discussioni) è che si interviene sempre a posteriori, quando il guio è ormai fatto. Occorrerebbero una massiccia campagna di educazione, cominciando dalle scuole, e tanto tempo e pazienza. Illivello della cultura ambientale è ancora troppo basso in Italia e di queste cose ne continueranno ancora a succedere. Ma sono convinto che se ci si mette di buon animo ad educare e ad informare, forse pian piano qualcosa riusciremo a fare. giampaolo |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32990 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 17 marzo 2008 : 12:01:42
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Penso anch'io che si dovrebbe fare una sana educazione ecologica e mettere bene i paletti dove finisce l'ecologia e comincia l'animalismo. Liberare specie in un ambiente dove esistono specie simili autoctone è sempre un grosso rischio: abbiamo parlato di scoiattoli, di nutrie, e si potrebbero aggiungere i visoni americani di allevamento fatti fuggire dagli allevamenti inglesi, le tartarughine e i pesci di acquario liberati in laghi e fiumi e tanti altri animaletti che qualcuno non ha avuto il coraggio di sopprimere. Poi ci sono gli animali che si sono liberati da soli, come i ratti delle Galapagos arrivati sulle navi. Anche se il problema è un po' diverso, ci sono anche i cani rinselvatichiti, che, ricordo, anni fa erano un grosso problema per il Parco d'Abruzzo. Siamo in un sito di ecologisti e sappiamo tutti che la natura non è "buonista" e probabilmente non se lo può permettere. In natura, gli equilibri ecologici si mantengono tramite la predazione (o, viceversa, la fame), cioè, in ogni caso, con lo strumento della morte, e non ci scandalizza che, per esempio, i gufetti nati per ultimi possano essere mangiati dai fratelli maggiori se i topi scarseggiano. A questo punto, quando il meccanismo naturale della predazione non funziona, (di solito, per colpa nostra) è possibile che, dopo uno studio scientifico serio e approfondito, si possa concludere che non ci sono soluzioni alternative e abbiamo il dovere di metterci noi il "berretto" del predatore per salvare la diversità biologica.
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umbertogo
Utente Senior
Città: Calamandrana
Prov.: Asti
Regione: Italy
666 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 03 aprile 2008 : 19:01:09
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L' introduzione volontaria, o accidentale di specie alloctone e' un enorme problema. Esistono protocolli ed iniziative internazionali per promuovere la conoscenza del problema e cercare di affrontarlo.
Nello specifico dello scoiattolo grigio in Italia il problema poteva essere affrontato in tempo e infatti l'INFS aveva avviato u programma pilota di controllo della specie quando era ancora limitata a pochi siti in Piemonte. Intervennero degli animalisti (facenti parte di Legambiente) e portarono ibn tribunale il responsabile del progetto presso l'INFS e il progetto si fermo'. Ora abbiamo gli scoiattoli grigi sulle Alpi e prima o poi arriveranno in Francia e in Europa.... Un tragico esempio di idiozia animalista.... Oggi e' probabilmente troppo tardi per iniziare a controllarli.
Purtroppo la soluzione di 'controllare' una specie alloctona e' molto difficile ed incredibilmente costosa sul lungo periodo. De facto la unica soluzione e' - se fattibile - eradicare la specie al di fuori del proprio areale naturale. In Gran Bretagna stanno 'controllando' il Gobbo della Giamaica (una anatra americana) che rischia di far sparire il nostro Gobbo rugginoso. Sta costando alcuni milioni di euro. Il programma e' stato sperimentato e hanno creato un modello matematico che ha dismotrato la fattibilita`, nel giro di alcuni anni, del programma. Gli inglesi sono anche riusciti anni fa a 'risolvere' il problema delle nutrie. Certo essendo un'isola e con inverni piu' rigidi e' piu` facile, na non e' solo una questione di geografia....
Umberto Wageningen, NL |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32990 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 04 aprile 2008 : 10:48:53
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Mi fa piacere sentire queste cose da un membro del forum più qualificato di me. Ho postato vari messaggi in diverse occasioni, sempre piuttosto drastici contro le posizioni animaliste, e spesso sono stato criticato per la mia intransigenza. Capisco che il problema esiste e non è facile scegliere la posizione migliore. Da un lato c'è la posizione intransigente e più prettamente scientifica che mette al centro il mantenimento della biodiversità con ogni mezzo; si tratta a volte di una posizione solitaria e difficile da mantenere. Dall'altro lato, c'è la posizione tollerante ad ampio spettro di chi ritiene utile sensibilizzare con ogni mezzo il maggior numero di persone, anche se incompetenti, e imbarcarle comunque nella causa ambientalista in senso generale, anche accettando posizioni più etiche che scientifiche. Certo, non ha torto chi sostiene che una sensibilità, anche se grossolana e disinformata, ma diffusa, è meglio dell'indifferenza, e che, poi, ognuno potrà approfondire e raffinare le proprie conoscenze. Di fatto, però, errori particolarmente grossolani che spesso sono commessi da organizzazioni poco scientifiche, rischiano di produrre danni peggiori dell'inquinamento e della caccia, almeno per alcune singole specie o per alcune particolari nicchie ecologiche. Io credo che sia utile avvicinare con ogni mezzo il maggior numero possibile di persone estranee alle problematiche naturalistiche, in particolare i giovanissimi, e cercare di sensibilizzarle e coinvolgerle, ma credo anche che, subito dopo, bisognerebbe informarle correttamente chiarendo le differenze tra ecologismo, ambientalismo e animalismo e permettendo ad ognuno di scegliere consapevolmente la propria vocazione.
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
9799 Messaggi
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Inserito il - 04 aprile 2008 : 16:06:41
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Lo scoiattolo grigio è un "pretesto" per questa discussione, tant'è vero che è stata inserita nel forum biodiversità. Problemi simili ci sono anche per le piante e c'è chi per diffondere una specie porta una pianta, faccio un esempio, che vive in Liguria in Trentino. Anche questo è un modo per distruggere l'ambiente e gli habitat. Ma quelli che lo fanno sono gli eroi della Natura per la maggior parte delle persone. Bisogna insegnare che questi comportamenti non dimostrano una sensibilità ecologica, piuttosto un potenziale danno alla biodiversità naturale
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori |
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