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ATTENZIONE! A causa dello stato di grave minaccia nel quale si trovano attualmente gli anfibi, dovuta non solo all'alterazione degli habitat, ma anche alle patologie legate alla chitridiomicosi e alla possibilità che appassionati e studiosi di anfibi possano diventare vettori involontari del contagio durante le escursioni, invitiamo tutti gli utenti del forum ad avere particolare cura quando ricercano o fotografano questi animali. Considerata inoltre la delicatezza necessaria nel maneggiare gli anfibi, onde evitare emulazioni da parte di persone inesperte, che potrebbero causare danni agli animali, invitiamo gli utenti a non postare foto di esemplari tenuti in mano. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori.
Grazie a tutti per la collaborazione


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 tritoni e rane dalmatine sui monti lucretili
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zulo
Utente Senior

Città: acilia (Roma)
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Inserito il - 02 marzo 2008 : 15:25:44 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

ieri ho partecipato ad un censimento con marcatura di rane dalmatine sui monti lucretili. ho avuto così la possibilità di fotografare per la prima volta questi splendidi animali. è stato esaminato uno stagno naturale a 800mt slm.
Immagine1:
tritoni e rane dalmatine sui monti lucretili
266,33 KB

in acqua di rane ce ne erano molte

Immagine2:
tritoni e rane dalmatine sui monti lucretili
100,88 KB
e c'erano molte ovature deposte durante la settimana
Immagine3:
tritoni e rane dalmatine sui monti lucretili
101,48 KB
alcune sono state catturate, misurate, pesate, marcate e rigettate in acqua dopo aver accertato che non presentavano escoreazioni o funghi della pelle.

Immagine4:
tritoni e rane dalmatine sui monti lucretili
104,4 KB

chiudiamo la parte che riguarda la rana dalmatina con una stima del censimento degli esemplari e delle ovature.
l'acqua nelle pozze esaminate era in aumento rispetto allo scorso sopralluogo, il numero di ovature era legermente superiore rispetto all'anno precedente. in una settimana si è registrata negli esemplari esaminati una perdita di peso di circa 2 grammi.

"Respingo i principi base della civiltà, specialmente l'importanza dei beni materiali". Tyler Durden "fight club"

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giuliano petreri

zulo
Utente Senior

Città: acilia (Roma)
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Inserito il - 02 marzo 2008 : 15:40:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
riapriamo con coloro che durante la pesca delle rane sono finiti involontariamente nel retino, i tritoni
le specie osservate sono due, il tritone crestato e il tritone vulgaris(così veniva chiamato dall'esaminatore).
si è registrata una espansione dell'areale, ne sono stati pescati degli esemplari li dove non erano mai stati osservati. la pioggia che non cessava ci ha dato l'opportunità di lasciarli fuori dall'acqua per fotografarli.

Immagine5:
tritoni e rane dalmatine sui monti lucretili
114,44 KB

Immagine6:
tritoni e rane dalmatine sui monti lucretili
75,74 KB

fa il finto morto
Immagine7:
tritoni e rane dalmatine sui monti lucretili
145,45 KB

Immagine8:
tritoni e rane dalmatine sui monti lucretili
92,86 KB

Immagine9:
tritoni e rane dalmatine sui monti lucretili
120,27 KB
con questo vi saluto. è stata una giornata all'insegna della pioggia, per fotografare il lago dal pelo dell'acqua mi ci sono immerso dentro, dimenticandomi di togliere di tasca il portafogli, mettendo a rischio i miei risparmi, abbiamo avvistato cinghiali, faine, poiane, chi più ne ha più ne metta.

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giuliano petreri
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jaklalo
Utente Junior

Città: roma
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Inserito il - 02 marzo 2008 : 16:58:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao molto interessante anchio ieri ho fotografato dei triyoni ed era la giornata giusta per tenerli furi dall acqua!
ti volevo chiedere se ti andava di dirmi dovera questo laghetto per fare qualche scatto!
grazie.
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zulo
Utente Senior

Città: acilia (Roma)
Prov.: Roma

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Inserito il - 02 marzo 2008 : 17:21:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
purtroppo non posso. ho promesso di non rivelarlo, non posso neanche acompagnartici. è una delle promesse che ho dovuto fare in cambio della mia inclusione nel censimento. perdonami.

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giuliano petreri
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jaklalo
Utente Junior

Città: roma
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Inserito il - 02 marzo 2008 : 17:25:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
grazie..
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D21
Moderatore Tutor


Città: Cuneo

Regione: Piemonte


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Inserito il - 02 marzo 2008 : 17:51:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Capisco i desideri di segretezza... Certi luoghi devono essere tutelati in modo assoluto.

Puoi dirci però quale sistema usavano per marcare le Rane?

Dario.
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Sureglia
Utente V.I.P.

Città: Napoli
Prov.: Napoli

Regione: Campania


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Inserito il - 02 marzo 2008 : 17:56:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Davvero belle foto.... e speriamo che questa primavera le nascite siano molte

Sureglia...
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Giacomo
Utente Senior


Città: Sesto Fiorentino

Regione: Toscana


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Inserito il - 02 marzo 2008 : 22:17:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bellissimo reportage Giuliano!

Visto che finalmente li hai visti questi benedetti tritoni

C'erano molti crestati? Te lo chiedo perchè sono dei grandi divoratori di uova e girini di anuro e le dalmatine non hanno vita facile di solito



Una persona non dovrebbe mai lasciare tracce così profonde che il vento non le possa cancellare.

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zulo
Utente Senior

Città: acilia (Roma)
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 02 marzo 2008 : 22:36:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
le ovature e alcuni maschi di rana erano tutte nelle vasche centrali, dove c'era solo qualche coppia di tritone vulgaris, mentre i maschi dalmatini dividevano le vasche esterne con i tritoni crestati. non è stata pescata neanche una femmina di rana dalmatina.

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giuliano petreri
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D21
Moderatore Tutor


Città: Cuneo

Regione: Piemonte


6702 Messaggi
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Inserito il - 03 marzo 2008 : 00:29:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non ci hai detto il metodo di marcatura delle dalmatine...

Dario.
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zulo
Utente Senior

Città: acilia (Roma)
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 03 marzo 2008 : 17:30:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
è in fase di sperimentazione. se funziona si può dire addio al taglio del dito o al laccio attorno al ventre. devo chiedere se ne posso parlare. comunque, dopo due settimane ancora tiene.

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MattFala
Utente V.I.P.


Città: Cardano al Campo
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Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 03 marzo 2008 : 20:14:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di zulo:

è in fase di sperimentazione. se funziona si può dire addio al taglio del dito o al laccio attorno al ventre. devo chiedere se ne posso parlare. comunque, dopo due settimane ancora tiene.

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giuliano petreri

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tritoni e rane dalmatine sui monti lucretili
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Mattia
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zulo
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Regione: Lazio


1949 Messaggi
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Inserito il - 03 marzo 2008 : 21:32:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
si, in realtà la risposta era li. stanno "inanellando" le rane con dei fili di cotone colorati. le combinazioni sono numerose, per tipo di colore del filo, moltiplicato per due a seconda dell'arto di applicazione. ogni popolazione ha la sua scheda individuale, con peso del sogetto, lunghezza degli arti, del corpo, larghezza della testa e colore del laccio. il limite per le popolazioni varia a seconda della distanza tra le pozze. se il laccio tiene per tutto il periodo di riproduzione (circa due mesi) può essere brevettato. mi hanno mostrato delle immagini di rane marcate in altre locazioni, con applicazione di una invadente mutanda, (che a mio avviso puo complicare la riproduzione), o addirittura il taglio di un dito.

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giuliano petreri
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perfect
Utente Senior

Città: Roma


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Flora e Fauna

Inserito il - 03 marzo 2008 : 23:38:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mmh...posso dissentire?
Come metodo mi sembra piuttosto fallibile per due motivi:

1)un filetto di cotone rischia con l'acqua di spezzarsi, anche se deve durare solo pochi mesi, e quindi di separarsi dall'animale a cui è applicato

2)legare un filo di cotone o più di uno al braccetto di una rana non è affatto facile secondo me e costringe a tenere più lungo l'animale in mano con le conseguenze del caso. Poi è probabile che esistano degli ageggetti di metallo che velocizzano l'operazione ed io non lo so!

Se invece si rivelerà ben applicabile, ben venga!


Il taglio dell'ultima falange del dito invece è estremamente veloce e praticamente indolore e tra l'altro la piccola parte asportata dovrebbe ricresce in relativamente poco tempo. Al tempo stesso credo che il tessuto asportato possa essere utilizzato anche per studi di tipo molecolare, in teoria.

Un'idea invece mia personale che non so se sia applicabile o sia eventualmente già stata applicata è quella di marcare gli individui incidendo e asportando una piccola parte della membrana interdigitale.

Anche in questo caso si avrebbe:

1)rapidità di esecuzione

2)minimo stress per l'individuo

3)eventuale possibilità di analizzare il tessuto per studi molecolari

Non dimenticherei inoltre la marcatura più veloce di tutte, quella fotografica. Una bella foto del dorso e dell'addome di ogni individuo e eventualmente anche del pattern del femore/tibia potrebbe dare i suoi risultati.

Modificato da - perfect in data 03 marzo 2008 23:39:37
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zulo
Utente Senior

Città: acilia (Roma)
Prov.: Roma

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Inserito il - 04 marzo 2008 : 19:00:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ho posto a loro la stessa domanda, e mi hanno riferito di una controindicazione per questo metodo(taglio della falange). vi cito le loro parole: "esistono due tipi di virus letali per gli anfibi, che si trasmettono tramite ferita. anche se sono localizati nel nord del paese, non si può essere sicuri di averli isolati, e persone molto più quotate di noi affermano che molte popolazioni sono state ridotte all'osso, se non addirittura cancellate propio a causa del taglio della falange. aprire una ferita per marcare l'animale, esponendolo al cotagio, è estremamente rischioso". ripeto che dopo due settimane la marcatura tiene. l'applicazione è abbastanza veloce, in quanto i lacci vengono preparati prima della cattura. ho contato il tempo di manipolazione di ogni singolo individuo tra misurazioni e marcatura, dalla cattura fino al rilascio. nei casi più complicati si arrivava ai due minuti circa. molto veloci ed efficaci. il loro studio ora è tutto per la tenuta dei lacci. essendo la prima volta che vengono utilizati, non si ha acora una risposta definitiva. il mio unico dubbio è per la storia delle malattie. non ne conoscevo l'esistenza, e forse voi potete dirmene qualcosa.

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giuliano petreri
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perfect
Utente Senior

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Flora e Fauna

Inserito il - 04 marzo 2008 : 19:36:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Indubbiamente aprire una ferita su un animale lo espone a maggiori possibilità di contagio, sinceramente non ho idea a che virus si riferiscano...anche se il taglio della falange dovrebbe risanarsi in brevissimo tempo...gli anfibi hanno la pelle riccamente vascolarizzata e quindi tendono a rimarginare le ferite piuttosto velocemente.
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Lonardo
Utente Junior

Città: Roma
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Inserito il - 06 marzo 2008 : 12:44:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di perfect:

Mmh...posso dissentire?
Come metodo mi sembra piuttosto fallibile per due motivi:

1)un filetto di cotone rischia con l'acqua di spezzarsi, anche se deve durare solo pochi mesi, e quindi di separarsi dall'animale a cui è applicato

2)legare un filo di cotone o più di uno al braccetto di una rana non è affatto facile secondo me e costringe a tenere più lungo l'animale in mano con le conseguenze del caso. Poi è probabile che esistano degli ageggetti di metallo che velocizzano l'operazione ed io non lo so!

Se invece si rivelerà ben applicabile, ben venga!


Il taglio dell'ultima falange del dito invece è estremamente veloce e praticamente indolore e tra l'altro la piccola parte asportata dovrebbe ricresce in relativamente poco tempo. Al tempo stesso credo che il tessuto asportato possa essere utilizzato anche per studi di tipo molecolare, in teoria.

Un'idea invece mia personale che non so se sia applicabile o sia eventualmente già stata applicata è quella di marcare gli individui incidendo e asportando una piccola parte della membrana interdigitale.

Anche in questo caso si avrebbe:

1)rapidità di esecuzione

2)minimo stress per l'individuo

3)eventuale possibilità di analizzare il tessuto per studi molecolari

Non dimenticherei inoltre la marcatura più veloce di tutte, quella fotografica. Una bella foto del dorso e dell'addome di ogni individuo e eventualmente anche del pattern del femore/tibia potrebbe dare i suoi risultati.


Per gli anuri in genere il marcaggio mediante taglio differenziale delle falangi è ancora l'unico metodo sicuro (quando il pattern cromatico non è sufficientemente diagnostico), che comporta bassi rischi di effetti di indesiderati (ad esempio infezioni), che permette sufficienti combinazioni anche per popolazioni numerose, che può essere associato anche ad analisi molecolari/genetiche utilizzando i tessuti asportati.
L'asportazione della membrana interdigitale potrebbe essere una buona metodica ma, poiche è limitato ai soli arti posteriori (8 membrane in tutto) riduce drasticamente le combinazioni per riconoscere individualemente gli esemplari marcati, e quindi per popolazioni neanche troppo numerose si rischia di non riuscire ad avere il numero sufficiente di combinazioni.

Ciao

Leonardo.
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