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 La volpe e le cicale della Diaccia Botrona
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vespa90ss
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Inserito il - 27 dicembre 2007 : 00:00:43 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

La volpe e le cicale della Diaccia Botrona


Come molti di voi avranno già capito il padule della Diaccia Botrona si trova immediatamente a ridosso di un tombolo costiero e di una grande pineta retrodunale. Vi si può accedere anche dalla Via Costiera che attraversa la pineta e la taglia in due.





Castiglione della Pescaia - La pineta confinante con la Diaccia Botrona

La volpe e le cicale della Diaccia Botrona



Quest'estate ho infatti individuato un paio di sentieri che consentono di raggiungere il padule dal lato ovest, offrendoti la possibilità di procedere al coperto e di sorprendere all'alba decine di garzette ancora semiaddormentate sull'ex area del tiro a piattello e della dismessa piscicoltura confinante.
A quell'ora del mattino il silenzio è quasi totale. Ma col passare dei minuti, via via che l'alba cede il passo all'aurora si cominciano ad ascoltare i primi rauchi borbottii delle garzette, simili ad un gracidare di grossi rospi.
Sono loro che offrono il buongiorno al padule ma con il loro parlottare sempre più insistente e ciarliero finiscono con tirarsi dietro anche l'attenzione della volpe.



volpe in agguato all'ex piscicoltura

La volpe e le cicale della Diaccia Botrona





le garzette colte di sorpresa

La volpe e le cicale della Diaccia Botrona





volo di garzette

La volpe e le cicale della Diaccia Botrona




assalto riuscito

La volpe e le cicale della Diaccia Botrona



Passano alla svelta i minuti stando dietro agli acquatici nel padule. Il sole nel frattempo si arrampica rapido nel cielo mentre l'erba si asciuga e si popola di centinaia di creature in un brulicare di vita intensissimo. La macrofotografia è d'obbligo e ti fa scaricare altre decine e decine di fotogrammi.
La temperatura sale di colpo ed il sudore inizia a bagnarti la fronte . Le Cicindela prendono a scorrazzare, ormai iraggiungibili, lungo le rive del padule. I Piro Piro ed i Cavalieri d'Italia s'involano al minimo movimento non calibrato. I Fenicotteri rosa notano a grande distanza la tua presenza e si portano verso il centro del padule procedendo di pedina con la flemma di lunghi passi, andatura che li contraddistingue.
E' quello il momento in cui a distanza si comincia a percepire uno strano rumore di fondo. Indescrivibile. Quasi un opificio che stesse tenendo in funzione dozzine di macchine di cardatura della lana.
Non riesci ad avere un'idea esatta fintantochè, tornando indietro verso la pineta, non ti avvicini ad una distanza tale da poter ascoltare......

questo suono (clicca)


Già.....cicale...
Centinaia di cicale, migliaia. Una quantità impressionante. E a quel punto viene spontaneo introdursi nella pineta per cominciare a cercarne le tracce che immancabili saltano all'occhio:


fori di sfarfallamento di larve di cicala

La volpe e le cicale della Diaccia Botrona



cicala appena sfarfallata dall'esuvia

La volpe e le cicale della Diaccia Botrona




esuvie di cicala

La volpe e le cicale della Diaccia Botrona



un esemplare caduto al suolo

La volpe e le cicale della Diaccia Botrona



esuvie di una nascita condivisa

La volpe e le cicale della Diaccia Botrona




un ciclo si esaurisce

La volpe e le cicale della Diaccia Botrona




la pineta

La volpe e le cicale della Diaccia Botrona



e prima di concludere ascoltiamolo ancora ......questo suono che ci ricorda tanto l'estate....

Beppe





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Modificato da - vespa90ss in Data 27 dicembre 2007 00:18:05

FOX
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Inserito il - 27 dicembre 2007 : 00:13:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Beppe,

ancora ci hai trasmesso con tutto il tuo sentimento una magnifica documentazione di questo incantevole paradiso..

simo


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vespa90ss
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Inserito il - 27 dicembre 2007 : 01:13:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di FOX:

Grazie Beppe,

ancora ci hai trasmesso con tutto il tuo sentimento una magnifica documentazione di questo incantevole paradiso..

simo



La Diaccia Botrona è un area protetta. Un'isola naturalistica che purtroppo d'estate non è sufficientemente controllata e diventa terreno di conquista dei barbari.
Pur essendo consapevole di possedere uno splendido ambiente riproduttivo che accoglie persino una numerosa colonia di Fenicotteri rosa, la mentalità locale non è particolarmente portata al rispetto dell'ambiente e delle regole che ne condizionano gli equilibri. Questo accade perchè dalla notte dei tempi è sempre stata praticata ovunque la caccia in maremma. Si parla di diritti acquisiti. Inalienabili. Di mentalità e tradizioni consolidate.
Lo stesso comune di Castiglione della Pescaia offre in gestione ad una ditta privata la concessione di un immenso parcheggio pubblico all'interno della pineta...... Sì, avete letto e capito bene: automobili che pagando un euro l'ora hanno il consenso per entrare, circolare sostare e bivaccare dentro la pineta come e dove vogliono, procedendo tra gli arbusti superstiti della vecchia macchia mediterranea dove è stata impiantata la pineta.
Le foto del suolo perforato da dove sbucavano le larve di cicala rappresentavano proprio quello percorso dalle automobili.
E' chiaro quindi che manca un minimo di sensibilità naturalistica nonostante si siano fatti grandissimi sforzi per creare l'oasi faunistica, il Museo della Casa Ximenes, eliminare il tiro a piattello e tanti altri interventi a favore. Per contro è stato accordata la concessione per costruire un enorme Residence proprio a ridosso del Padule, praticamente adiacente all'area dell'ex tiro a piattello. Da rimanere senza parole.
Non ho mai visto una guardia venatoria o della forestale mentre è frequente incontrare gente con cani lasciati liberi di scorrazzare dove e come vogliono inseguendo la selvaggina. Ciclisti avventurarsi in mountain bike per ogni dove travestiti di tutto punto come se andassero in gara. Gente che fa footing con l'Ipod correndo nelle aree di nidificazione.... e tante altre amenità che vi risparmio perchè ci possono essere minorenni a leggere.
Quindi Simo, questo paradiso lo è fino ad un certo punto....
Se provi solo a pensare quante migliaia e migliaia di chili di piombo ci saranno nel suolo, non solo nella zona del tiro a piattello ma in tutta l'area di caccia dove venivano i signorotti di mezza Italia centrale a praticare la caccia agli acquatici, ci sarebbe da rabbrividire.
Eppure la speranza è che l'insensibilità possa lentamente cessare. Che si formino nuove culture nella gente comune, non solo nelle amministrazioni locali. Che si smetta di escogitare birbanterie per rubacchiare spazio alla natura a scopo di lucro.
Io ci spero e quando posso punto il dito e dico la mia.

Beppe



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lynkos
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Inserito il - 27 dicembre 2007 : 06:52:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi chiedo se può esistere altro habitat più ricco d'incanto e di biodiversità delle zone umide costiere come questa che hai raccontato con la tua solita maestria e intensità. Le parole e le foto avrebbero bastate per disegnarne la forma e la sostanza, ma poi con l'aggiunta delle cicale, l'immersione totale diventa completa.
L'incanto, però, lascia il posto all'angoscia arrivando al tuo ultimo intervento.
La Diaccia Botrona è un area protetta. Un'isola naturalistica che purtroppo d'estate non è sufficientemente controllata e diventa terreno di conquista dei barbari.

Quante volte qui sul forum ci imbattiamo in sentimenti simili? Un senso d'angoscia davanti alla fragilità e precarietà della natura che amiamo nei nostri mille modi diversi. Purtroppo (e non parlo solo d'Italia) la mentalità predominante è ancora quella della natura al servizio dell'uomo, una natura che viene calcolata in euro e che ha il diritto di esistere, esclusivamente se può essere sfruttata per il piacere e profitto della specie (in questo momento) dominante. Che tristezza .


Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto" (S. J. Gould)
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FOX
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Inserito il - 27 dicembre 2007 : 07:57:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
vespa90ss:

Ciclisti avventurarsi in mountain bike per ogni dove travestiti di tutto punto come se andassero in gara. Gente che fa footing con l'Ipod correndo nelle aree di nidificazione.... e tante altre amenità che vi risparmio perchè ci possono essere minorenni a leggere.
Quindi Simo, questo paradiso lo è fino ad un certo punto....



Grazie ancora Beppe...

Ciclisti come questo che abbiamo fotografato quando siamo stati lì di recente, tu mi hai sempre detto che ci sono telecamere appostate in diversi punti per controllare tutta la palude...

Dobbiamo solo dire grazie che esiste, almeno per dare la possibilità a queste specie di riprodursi, se non erro è stata una delle prime oasi costituite in Italia dopo quella di Bolgheri, purtoppo non possiamo limitare l'accesso al litorale nei periodi estivi, (anche se io non sono d'accordo e condivido in toto quanto da te detto e più volte parlato, soprattutto di quelle mega strutture organizzate per il turismo di massa), purtroppo è l'unica risorsa di vita ed economica sui cui la Maremma si regge e da lavoro alla gente locale, sta al buon senso dell'uomo nell'avere rispetto per questi ambienti, soprattutto che i fenicotteri da noi fotografati non diventano un'altra Delta del Po.
Spero che quei pochi spiccioli di Euro servano per portare avanti qualche progetto per un'ulteriore salvagaurdia, soprattutto non eccedere negli estremismi da ambo le parti, che non portano a nessuna soluzione e ne alla salvaguardia di questi ambienti, ma trovare il giusto equilibrio fra natura e uomo..., iniziando intanto a limitare l'acceso ai mezzi motori, cani, ecc.. , e imporre un abbigliamento adeguato per non creare disturbo visivo sopprattuto nei periodi di riproduzione...

Non dimenticare mai di puntare quel dito fin quando puoi....



La volpe e le cicale della Diaccia Botrona





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vespa90ss
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Inserito il - 27 dicembre 2007 : 23:34:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di lynkos:

Mi chiedo se può esistere altro habitat più ricco d'incanto e di biodiversità delle zone umide costiere come questa che hai raccontato con la tua solita maestria e intensità. Le parole e le foto avrebbero bastate per disegnarne la forma e la sostanza, ma poi con l'aggiunta delle cicale, l'immersione totale diventa completa.
L'incanto, però, lascia il posto all'angoscia arrivando al tuo ultimo intervento.
La Diaccia Botrona è un area protetta. Un'isola naturalistica che purtroppo d'estate non è sufficientemente controllata e diventa terreno di conquista dei barbari.

Quante volte qui sul forum ci imbattiamo in sentimenti simili? Un senso d'angoscia davanti alla fragilità e precarietà della natura che amiamo nei nostri mille modi diversi. Purtroppo (e non parlo solo d'Italia) la mentalità predominante è ancora quella della natura al servizio dell'uomo, una natura che viene calcolata in euro e che ha il diritto di esistere, esclusivamente se può essere sfruttata per il piacere e profitto della specie (in questo momento) dominante. Che tristezza .


Sarah


La sfrontata bellezza dei luoghi e l'opportunità di trovarsi a due passi da un mare stupendo, da un'importante Oasi Naturalistica e dalla zona centrale dell'Arcipelago Toscano ha fatto sì che Castiglione della Pescaia potesse decollare dal punto di vista turistico in maniera esponenziale. Ti propongo due sole immagini, Sarah, che sottolineano il tuo pensiero e da sole sintetizzano il baratro culturale che divide il presente dal passato. Ognuno può commentare come crede.
La prima foto raffigura il vecchio borgo di Castiglione della Pescaia ancora circondato da un'integra cinta di mura imponenti ed austere pur mantenendo una certa morigeratezza nell'aspetto di borgo agricolo.
La seconda foto rappresenta il nuovo "ZEN" offerto in pasto all'assalto del turismo di massa. Una montagna di cemento sorta nell'arco di un paio di stagioni, a circa 700 metri di distanza dal vecchio borgo e dal Padule della Diaccia Botrona. Centinaia di miniappartamenti che accoglieranno altrettante automobili ed altre migliaia di turisti compattati nel mezzo di infrastrutture sociali già da tempo non più in grado di resistere alla pressione turistica ed al limite del collasso.
Ha un senso tutto ciò se non quello di far muovere denaro a costo di stravolgere equilibri sensibilissimi?

"La volpe e le cicale della Diaccia Botrona": un titolo che non ho dato per caso.

Beppe



il vecchio borgo di Castiglione della Pescaia

La volpe e le cicale della Diaccia Botrona





lo "ZEN" di Castiglione

La volpe e le cicale della Diaccia Botrona




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Modificato da - vespa90ss in data 27 dicembre 2007 23:37:59
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lynkos
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Inserito il - 28 dicembre 2007 : 09:22:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

La seconda foto rappresenta il nuovo "ZEN" offerto in pasto all'assalto del turismo di massa.

Davanti a queste foto, la mia tristezza di prima si tramuta in quel malessere di fondo che faccio molto fatica a superare davanti allo stupro della natura che ci schiaffeggia giorno dopo giorno. Ti risponderò più a lungo quando ho avuto l'opportunità di raccogliere i pensieri sparsi, ma nel frattempo... sono curiosa, oltre ad una scuola di pensiero orientale... lo "ZEN" cosa sarebbe in questo caso specifico ?

Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto" (S. J. Gould)
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vespa90ss
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Inserito il - 28 dicembre 2007 : 09:48:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Hai perfettamente ragione Sarah. Nel mio post precedente della Diaccia ho fatto riferimento allo Zen. Ma forse ho sbagliato a non sottolineare cosa esso fosse, pensando che la nota canzone di Edoardo Bennato lo avesse reso già abbastanza famoso al grande pubblico.

Link

Se avessi parlato del Corviale a Fiumicino o delle Vele a Napoli forse sarei stato ancora più chiaro. Purtroppo, come spesso accade, rileggendo i propri post ti accorgi che non sei riuscito ad esprimerti come avresti voluto ma ormai è troppo tardi.

Lo ZEN è un quartiere famosissimo di Palermo (Zona Espansione Nord), migliaia di appartamenti per lo più mai assegnati ed occupati abusivamente. Non essendo presente nemmeno la rete fognaria puoi immaginare Sarah in che condizioni vive questa fetta di società emarginata, tagliata completamente fuori anche geograficamente dalla Palermobene. Un ghetto che a volte sembra quasi desideri autoescludersi e che sia è disposto a sopportare tutto dalla vita, non soltanto la mancanza delle fognature.

Link


Castiglione della Pescaia è un piccolissimo borgo marinaro/rurale appena sopraelevato rispetto ai measmi della maremma, sopravvissuto nei secoli alla malaria che infestava tutta la zona.
Nel giro di quarant'anni, un piccolo borgo di non più di tremila anime si è trasformato in un paese che in inverno ne conta circa 7.500 (in tutto il comprensorio comunale) mentre in estate diventa difficile comprendere se orbitano in quell'area comunale 100.000, oppure 200.000, oppure 300.000 anime.
Tu puoi quindi intuire quanto sia stato difficile per le amministrazioni locali porre un argine a queste invasioni barbariche.
Bene....il problema è che gli strumenti che stanno attualmente utilizzando sono quelli che hai visto: costruire a dismisura.... ancora e ancora e ancora

Beppe






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Modificato da - vespa90ss in data 28 dicembre 2007 09:57:22
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Inserito il - 28 dicembre 2007 : 10:41:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Corviale a Fiumicino


Piccola annotazione: corviale è a Roma nella periferia ovest, viene chiamato "amichevolmente" "il serpentone" e se non erro è l'edificio più lungo d'Europa.. circa un chilometro..

Ben
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lynkos
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Inserito il - 28 dicembre 2007 : 13:10:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Che ironia che "ZEN", ciò che tenderebbe all'illuminazione e comprensione, dovrebbe trovarsi ad esprimere invece l'oscurare della dignità umana e i valori fondamentali della vita.
Beppe, in questa esplorazione fra i canneti e i canali del palude ci hai portato per mano dall'incanto ingannevole di un paradiso perdendosi per deporci magistralmente davanti un paradosso che mi crea sempre più perplessità.
La Diaccia Botrona è preziosa per l'ambiente perché rimasta abbastanza intatta per offrire ancora un mosaico di habitat, una risorsa e un rifugio per non poche specie di flora e fauna, spinte sempre di più verso i margini della sopravvivenza dallo sviluppo a macchia d'olio dell'occupazione antropica del suolo.
Ma la Diaccia Botrona è anche preziosa per l'uomo commerciale, precisamente perché "immersa nel verde incontaminata" che fa tanta bella figura nei depliant di vendita di strutture turistiche, di agenzie immobiliari, e di tutti coloro che, nel nome dell'economia locale e il conto corrente proprio, fanno di tutto per contaminare quello stesso verde con un influsso ingente di visitatori, fruitori e sfruttatori ben oltre la capacità portante del territorio.
Mi riallaccio alle parole di Simonetta…
purtroppo non possiamo limitare l'accesso al litorale nei periodi estivi […] è l'unica risorsa di vita ed economica sui cui la Maremma si regge e da lavoro alla gente locale […] Spero che quei pochi spiccioli di Euro servano per portare avanti qualche progetto per un'ulteriore salvagaurdia, soprattutto non eccedere negli estremismi da ambo le parti, che non portano a nessuna soluzione e ne alla salvaguardia di questi ambienti, ma trovare il giusto equilibrio fra natura e uomo.

"Il giusto equilibrio fra natura e uomo", ecco sì che sarebbe un paradiso! Ma temo che quel giusto equilibrio è stato lasciato indietro molto tempo fa quando l'uomo tecnologico si è scoperto capace di prevalere su, invece di collaborare con, il suo ambiente e la natura.
Penso che adesso come adesso, tutto ciò che possiamo sperare per il futuro prossimo sia di riuscire a mettere alcuni dei pochi brandelli rimasti al sicuro, estraendoli definitivamente dalle pretese di profitto e piacere umano.
Forse per avere il coraggio di nuotare contro un corrente così prepotente, bisogna essere un po' estremista, non l'estremismo degli striscioni e dei gesti stravaganti, ma l'estremismo di chi ha il coraggio di sognare oltre le convenzioni e i canoni acquisiti. Ci vorrebbe qualcuno capace di far valere i diritti non della gente locale di lavorare e guadagnare, non dei ciclisti e i corridori della domenica, non dei fanatici dell'abbronzatura estiva… ma della natura e i nostri conviventi sulla Terra che non hanno gli euro per pagare nemmeno il diritto di esistere.

Sarah


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FOX
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Inserito il - 28 dicembre 2007 : 17:23:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Lynkos
Ma temo che quel giusto equilibrio è stato lasciato indietro molto tempo fa quando l'uomo tecnologico si è scoperto capace di prevalere su, invece di collaborare con, il suo ambiente e la natura.


Il giusto equilibrio è stato lasciato indietro, secondo il mio punto rivista, quando l’Italia a ha subito il cambiamento con la rivoluzione industriale negli anni 60’, quando i contadini hanno abbandonato le terre affluendo a flotte verso la città lasciando vuote le campagne e non solo anche tutte quelle case storiche rurali che in parte sono crollate per lo stato di abbandono.. Le poche rimaste poi vendute negli anni a peso d’oro.

Che da una parte ha migliorato notevolmente lo status sociale di moltissimi italiani, ma non ha migliorato la cultura e l’educazione, (che fino a quel momento molti sono stati costretti ad emigrare per sopravvivere) permettendosi oggi tutti gli agi possibili, dall’auto personale, il boom della Fiat 500, (ha permesso l’auto a tutti), un casa riscaldata, dei mobili all’americana in formica, impiallacciati e laminati, gettando alla fiamme i vecchi sani mobili di legno massiccio della nonna.., le persone si sono adattate velocemente a questo tipo di vita, comportando anche dei notevoli risparmi finanziari e con l’appoggio del nostro governo di avere fatto investimenti in B.O.T, creando un’ulteriore status sociale alle masse e un forte indebitamento al paese..

Masse che non si sono accontentate, ma ha voluto raggiungere e superare gli agi dei suoi vecchi padroni, settimana bianca, vacanza al mare, prima in campeggio poi acquistando una piccola proprietà, barca, ecc..sempre con più spasmodiche esigenze consumistiche …

Comportando di conseguenza un grosso flusso delle masse su tutta la costa Toscana e su tutte le altre aree turistiche, che di conseguenza per sopperire alla domanda, è stato costruito e senza nessun criterio, poi c’è chi ha visto il facile introito dal lato economico, costruendo alberghi in riva al mare, porticcioli, ecc.., quando ancora molti leggi e restrizioni edilizie e di salvaguardia non erano ancora in vigore, e tutt’ora assenti, creando dei grossi misfatti e grossi impatti ambientali… con l’appoggio delle strutture politiche locali.

Ciò che ancora mi turba molto e mi crea molta irrequietezza, sono proprio queste persone con questo status, secondo il mio punto di vista, sono quelle più da temere e fanno paura, di conseguenza contribuiscono a mettere a rischio certi habitat.

Per avere un abbronzatura a tempo inoltrato, e per aver raggiunto i loro scopi nella scala sociale, da primavera a estate inoltrata passa tutti i weekend in queste strutture dall’aspetto di Riviera riminese o American circus, il voler divertirsi ad ogni costo, tralasciando le meraviglie che gli circonda e a non trovare quell’equilibrio fra uomo e natura, pretendendo sempre più, contribuiscono notevolmente ad accelerare la spasmodica richiesta di alloggi, per non dimenticare i condoni edilizi che hanno permesso di bonificare e trasformare le stalle delle maiali in ville e in ZEN, comportando il dilagare di queste costruzioni anche in aree a ridosso a paradisi come quello della Diaccia Botrona e su tutto il litorale, compromettendoli fortemente - essendo la costa nord verso Livorno già satura da tempo - dimenticando e in contrapposizione con il rispetto per l’ambiente e la natura, soprattutto è difficile fermare e cambiare questa mentalità.

Le mie scelte le ho già fatte trent’anni fa quando queste strutture di villaggi sul mare stavano prendendo l’aspetto della costa adriatica, con tutti i sui ritmi e animazioni, non vedendomi più in questo habitat e in contrapposto con il mio modo di pensare, vedere e vivere la natura, comportandomi delle grosse rinunce, alcune anche molto forti, da allora mi sono rifiutata categoricamente di non mettere più piede su una spiaggia italiana dalla Versilia alla Maremma nei periodi estivi, (anche se spesso posso passare per scortese rifiutando l’invito a passare il fine settimana in casa di amici), trovando il mio paradiso in alcune zone della Corsica,.. ma non so ancora per quanto visto che stanno iniziando molti investimenti da parte di italiani..,

Non ci resta sperare nelle volpi, e le cicale continuano ancora a cantare a lungo…

simo



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lynkos
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Inserito il - 28 dicembre 2007 : 18:22:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un'analisi storica impeccabile Simo. Chissà quanto diversa sarebbe la situazione attuale se ci fossero state allora le consapevolezze di adesso. Purtroppo il danno è già stato fatto, distruggendo lunghi tratti della costa tutto intorno l'Italia (e non solo ovviamente). Difficilmente si riuscirà a ricuperare quelle zone ormai sepolte definitivamente sotto l'asfalto e cemento. E difficilmente si riuscirà a cambiare una cultura ben insediata e alimentata da interessi economici potenti... ci vorranno chissà quante generazioni. Quindi sembra inevitabile che la pressione continuerà, e forse addirittura peggiorerà, nel futuro prossimo. E' proprio per questo che è così importante di essere "estremisti" nei tentativi di salvaguardare quei habitat rimasti per miracolo ancora relativamente intatti, sperando che i turisti e fanatici del sole si concentreranno in altri luoghi con l'infrastruttura adatta di accoglierli senza fare ancora più scempi.
Nel frattempo, possiamo solo cercare di alzare il livello di sensibilità e consapevolezza... lasciando poi ad ognuno il compito arduo di tracciare il proprio percorso per arrivare il più vicino possibile alla coerenza.

Sarah


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vespa90ss
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Inserito il - 28 dicembre 2007 : 19:43:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cara Simo e cara Sarah, sono felicissimo dei vostri interventi e sono orgoglioso di essere membro di questo forum dove esiste gente come voi chè è perfettamente in grado di comprendere come il fattore biodiversità possa essere unicamente dipendente dalla volontà dell'uomo di espanderlo o di mortificarlo.
Dove sensibilità attente come le vostre possono amplificare con gli altoparlanti di questo nostro potente strumento il grido che ogni iscritto lancia ogniqualvolta scopre dei pericoli reali per la salvaguardia dell'ambiente che lui frequenta, ama e vive armonizzandosi ad esso.
Cinquanta metri quadrati in più di cemento che eliminano o interrano una sorgente....... o cento metri di asfalto che intubano il percorso di un canale deviandolo altrove, possono stravolgere in maniera assoluta e permanente un habitat ricchissimo di biodiversità compromettendone totalmente l'equilibrio formatosi nel corso dei secoli.
Interventi questi che sono invece all'ordine del giorno, eseguiti con grande spavalderia sotto gli occhi di tutti in barba a qualsiasi regola di buon senso e di amore per se stessi.
Atteggiamenti di baldanzosa guasconeria portati avanti senza alcun controllo e senza limite. Solo l'eco delle nostre voci possono fare qualcosa affinchè possa nascere una nuova cultura del rispetto non solo verso la natura ma verso noi stessi che ne siamo fruitori e specchio che ne riflette la luce. La graduale perdita di dignità ed il progressivo svenamento dell'amor proprio ci sta conducendo a svendere tutto, ma proprio tutto, del nostro patrimonio intellettivo, culturale, emotivo. Non sta rimanenedo più nulla che possa ricordarci di essere anche uomini oltre che bestie.

Beppe




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Sa26282
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Inserito il - 28 agosto 2008 : 20:24:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao, non appaiono le foto del primo post, come mai?
Volevo dare un'occhiata alle cicale e relative exuvie

ciao

______________________
Salvatore Saitta

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vespa90ss
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Inserito il - 28 agosto 2008 : 22:01:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Salvatore,
non so come mai ti accada questo: a me si aprono subito e si sente pure il canto delle cicale. Probabilmente se non hai l'ADSL ci vuole del tempo per scaricarle. Era un errore che commettevo qualche tempo di mettere troppe foto in un unico post. Prova in un altro momento.

PS: mi hai fatto tornare alla mente il libro di Storia del Liceo...il SAITTA

Un saluto,
Beppe



La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.

Beppe Miceli
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vespa90ss
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Inserito il - 28 agosto 2008 : 22:01:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Ciao Salvatore,
non so come mai ti accada questo: a me si aprono subito e si sente pure il canto delle cicale. Probabilmente se non hai l'ADSL ci vuole del tempo per scaricarle. Era un errore che commettevo qualche tempo fa di mettere troppe foto in un unico post. Prova in un altro momento.

PS: mi hai fatto tornare alla mente il libro di Storia del Liceo...il SAITTA

Un saluto,
Beppe



La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.

Beppe Miceli





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Inserito il - 30 agosto 2008 : 13:03:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Beppe, proprio adesso mi appaiono tutte...e sono splendide
Conferma che quelle che ho visto erano proprio exuvie di cicala.

Anomalie della rete

ciao!

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Salvatore Saitta

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