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   LYOPHYLLUM
 Schede di Lyophyllum
 Lyophyllum helvella (Boudier) Clèmençon
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Enzo Musumeci
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Micologia

Inserito il - 11 ottobre 2007 : 18:25:34 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

UN’ULTERIORE STAZIONE DI LYOPHYLLUM HELVELLA (BASIDIOMYCOTA, LYOPHYLLACEAE) IN FRANCIA



Enzo Musumeci
Wiesendamm 10 a
4057 Basilea (CH)
email : emusumeci@balcab.ch
WEB : Link



Marco Contu
Via Traversa via Roma, 12 – 02026. Olbia (Italia)
Email : marcocontu@interfree.it



Riassunto
Viene segnalata un’ulteriore stazione francese, in Alsazia, di Lyophyllum helvella, una specie a carne annerente della sezione Semitalina da ritenersi molto rara. La collezione studiata è dettagliatamente descritta e discussa. Vengono fornite illustrazioni a colori di basidiomi freschi in situ e dei principali caratteri micromorfologici.

Abstract
A new report for France of Lyophyllum helevella, a rare blackening species belonging to section Semitalina, is discussed. The collection studied, made in Alsazia, is described both macr- and micromorphologically. Colored slides both of fresh basidiomata and the main micromorphological features are added.



INTRODUZIONE


Nel 1997 E.M. ha avuto occasione di osservare e studiare, presso Liebenswiler, in Alsazia (Francia) diversi esemplari di un Lyophyllum a carne annerente che, inviato per determinazione al prof. Heinz Clèmençon, è risultato corrispondere a L. helvella, una specie molto rara e conosciuta da pochissime stazioni.
Un’accurata descrizione degli esemplari studiati, opera di E.M., corredata di numerose illustrazioni macro e microscopiche, è stata presentata tempo addietro dallo stesso E.M. nel sito internet Link per la prima volta nell’anno 2004 ma l’estrema rarità della specie e la necessità di illustrarla a quella parte di micologi non aventi accesso al sito, ci ha indotto a redigere la presente comunicazione.
Dal punto di vista tassonomico, stante la non definitività del lavoro di ricostruzione della tassonomia delle Lyophyllaceae iniziato da HOFSTETTER & al. (2002), la specie viene provvisoriamente ascritta al genere Lyophyllum sensu lato.



MATERIALI E METODI


La descrizione è stata desunta dallo studio di materiale fresco colorato con rosso congo ed osservato in KHO 3% e 20% e reattivo di Melzer. I caratteri micromorfologici sono stati rilevati utilizzando un microscopio Leica DME con obiettivi alla fluorite acro 1,30.
Il materiale d’erbario è conservato in Erbario personale autori con Codice :8422-97.
La tassonomia segue CONSIGLIO e CONTU (2002).



TASSONOMIA


Lyophyllum helvella (Boudier) Clèmençon

#8801;Hygrophorus helvella Boudier in Bull. Soc. Bot. Fr- XXIV: 308, 1877; -- Lyophyllum helvella (Boudier) Clèmençon in Mycol. Helv. 1(1): 39, 1983.

Cappello : 4-10 cm, inizialmente subgloboso poi convesso infine disteso-largamente appianato e nettamente revoluto in eta’. Umbone assente o molto debolmente accennato, margine non striato, a maturita’ lobato-ondulato o grossolanamente costolato con orlo leggermente debordante chiaramente involuto. Cuticola liscia, sericea non igrofana, mediamente untuosa al tatto, rivestita, per larghi tratti, da fibrille innate marmorizzate e marezzata a zone da tonalita grigio-ocracee. Colore inizialmente biancastro poi gradualmente grigio-cinerognolo infine bruno-fuligginoso fino a marcatamente nereggiante. La graduazione ed evoluzione dei cromatismi cosi anche l’aspetto morfocromatico possono evocare a tratti basidiomi del piu’ noto e comune Hygrophorus marzuolus (Fr.) Bres.

Lamelle : abbastanza fitte, frammiste a lamellule, adnate o leggermente decorrenti al gambo, mediamente basse, spesse e piuttosto tenaci al tatto. Filo rettilineo o debolmente sinuoso, concolore. Inizialmente biancastre, bianco-cremastre, con l’età assumono gradualmente delle tonalita’ grigiastre e poi cinerognole-fuligginose. Non anneriscono alla manipolazione o annerenti in modo estremamente lento.

Gambo : 6-14 x 1,5-3 cm, pieno,carnoso molto consistente, cilindrico poi gradualmente svasato all’apice, con base regolare poco ingrossata. Caulocute liscia o segnata da prominenti striature longitudinali. Colore biancastro uniforme in eta’ possono evidenziarsi delle tonalita’ grigio-cinerognole.

Carne : compatta e tenace nel cappello, piuttosto fibrosa nel gambo. Alla sezione immutabile o, dopo molto tempo dalla raccolta, con sfumature grigio-cinerognole. Probabilmente il viraggio dopo manipolazione potrebbe essere condizionato a dipendenza delle variabili condizioni ambientzali con tempo di reazione variabile. Odore nullo o poco rilevante, sapore mite.

Spore : 5-6,5 x 5-6 #61549;m, lisce, ialine,inamiloidi, con parete mediamente spessa. e apicolo molto debolmente accennato. Largamente ellittiche-ovaliformi, rotondeggianti in proiezione laterale; subglobose o quasi sferiche in proiezione centrale.$

Basidi : 27-33 x 6-8 #61549;m, prevalentemente tetrasporici, raramente bisporici, subcilindrici-subclaviformi, con giunti a fibbia.
Cellule marginali : 15-30 x 3-6 #61549;m, presenti, a volte con sagoma ben definita evocanti dei piccoli cheilocistidi, a maturita’ germinanti all’apice con prolungamento ifale notevolmente accentuato.

Cheilocistidi : non rilevati
Pleurocistidi : non rilevati

Epicute : Rivestimento pileico a struttura tricodermica, con ife superficiali larghe 1-6#61472;#61549;m, debolmente fino a mediamente gelificate - ma una vera e propria ixocutis è assente – coricate e disposte in senso radiale, sovente pigmentate, raramente rivestite da un deposito molto finemente incrostante. In alcune ife lo strato gelificato appare prominente e il rivestimento epiparietale puo’ evocare a tratti delle formazioni incrostanti. Subcute differenziata composta da ife larghe 6-17 #61549;m, ialine o debolmente pigmentate, non incrostate, lungamente cilindriche o suballantoidi, raramente rigonfie. Giunti a fibbia presenti.

Hab.: gregario, in boschi di latfoglie, su lettiera. Autunno. Molto raro. Conosciuto dalla Francia, dalla Spagna (?) e dalla Germania. Gli esemplari studiati sono stati rinvenuti in bosco misto, su lettiera di Fagus sylvatica, in terreno calcareo.

Materiale studiato. – FRANCIA, Alsazia, Liebenswiler , 22.11.1997 , bosco interno in zona collinare pianeggiante, 435 m.s.l.m., al margine di un sentiero forestale, in tratto luminoso con Fagus, Abies alba, Picea abies, Pinus sp., Quercus sp. e Carpinus, su terreno calcareo, substrato sabbioso-sassoso a tratti argilloso con strato superficiale ricco di humus in decomposizione, superficie a tratti erbosa-muscosa, con rilevante strato di lettiera poco decomposta, leg. E. Musumeci. Temperatura : +1° / + 2° . Umidità : 100-86 %. Altre specie reperite nelle vicinanze: Tricholoma portentosum, Amanita citrina e Amanita porphyria. Exiccata in erbario Musumeci sub cod. 8422-97.


DISCUSSIONE :


Questa specie venne descritta per la prima volta da BOUDIER (1887) che ne aveva raccolto numerosi esemplari proprio in Francia (Ecouen), come “Hygrophorus helvella”. Nel protologo il maestro transalpino connotava la propria specie come un fungo di taglia media, a cappello grigio-ocraceo più o meno scuro, con margine tendente a divenire revoluto in quattro parti diverse, in guisa da attribuirgli l’aspetto di un’Helvella, le lamelle leggermente decorrenti, la carne con odore di farina, tendente a divenire interamente nerastra negli esemplari secchi e la crescita in circoli.
Rimasta misconosciuta a lungo, l’entità di Boudier venne riconsiderata in dettaglio da H. CLEMENCON (1983), il quale, studiando materiale autentico, scoprì che, in realtà, si trattava di un Lyophyllum annerente a spore subglobose (“5-6 x 4,5-5 #61549;m”) e rivestimento pileico gelificato (cfr. CLEMENCOM, cit.: “Revetement piléique épais de 50-70 #61549;m, gélatineux, hyphes larges de 2-4 #61549;m, couchées, enchevetées, à parois lisse, mince et incolore”), proponendo la relativa combinazione nuova.
Una ridescrizione moderna di questa specie è stata pubblicata dallo stesso CLEMENCON nel suo studio monografico sui Lyophyllum europei a carne annerente (CLEMENCON, 1986: 75), nel quale, tuttavia, a dimostrazione che alcuna nuova raccolta era da lui stata fatta dopo quelle di Boudier, lo specialista svizzero riporta i dati macromorfologici contenuti nel protologo ed i caratteri micromorfologici così come emergenti dal suo studio del materiale autentico.
Poco da dire invece sulla rarita’ della specie, che secondo Clemencon “……indubbiamente abbiamo di fronte una specie di straordinaria rarita’ di assoluto interesse scientifico. Importante in futuro verificare la variabilita’ dei caratteri morfocromatici e il particolare ambiente di crescita e microclima strettamente localizzato,……anche se ho l’impressione che non sara’ affatto facile incontrarla di nuovo !...”

In epoca successiva BON (1999) e LUDWIG, (2001) alcuni AA hanno avuto modo di riportare descrizioni di L. helvella e dette descrizioni vanno ritenute particolarmente significative in quanto basate sullo studio di materiale diverso da quello autentico di Boudier.
BON (1999: 93), fonda la propria su materiale raccolto, presumibilmente in Spagna, da A. Caballero; egli, peraltro, sotto il profilo macromorfologico, riporta il colore del cappello come più pallido, “ocre grisatre, palissant” e la carne con forte odore “farineuse rance”, mentre, sotto quello micromorfologico, cita dati pressoché analoghi a quelli del materiale autentico, descrivendo le spore come “5-6(7) x 4,5-5(6,5) #61549;m, largement ovoides à globuleuses”, basidi “22-30 x 7-8,5 #61549;m” e rivestimento pileico nettamente gelificato in superficie, a ife larghe 2-5 #61549;m, caoticamente intrecciate e con apici forcati o lobati.
LUDWIG, dal canto, suo, basandosi su una raccolta effettuata in Germania, riporta caratteri macroscopici conformi a quelli delle descrizioni precedenti, salvo che per il margine pileico, descritto come non sempre revoluto e la carne con sapore amaro nella propria raccolta, mentre, sotto l’aspetto micromorfologico, descrive le spore come globose o largamente ellissoidali, “4,5-5,5(6) x 3,5-4,5 #61549;m” e i basidi come “25-32 #61549;m lang”.
Lo stesso studioso tedesco, poi ha pubblicato due iconografie colorate di L. helvella, stranamente raffiguranti due gruppi di esemplari con caratteri esteriori ben diversi (LUDWIG, 2000, taf. 90, figg. 44.16.A e 44.16.B).
L. helvella appartiene alla sezione Semitalina e, in particolare, al complesso di specie a spore globose o subglobose fulcrante intorno a L. amariusculum Clèmençon ed a L. paelochroum Clèmençon ma si distingue bene per le colorazioni di cappello e lamelle normalmente più cupa, la carne con forte odore di farina e sapore non amaro, i basidi di lunghezza massima non superante i 30(32) #61549;m e per il rivestimento pileico a ixocutis più netta (CLEMENCON, 1986).
Gli stessi caratteri lo separano da L. eustygium (Cooke)Clémençon, peraltro più chiaro ed a portamento da Collybia.
Infine L. subeustygium Fernàndez-Sasia, Perez de Gregorio & Contu, recentemente descritto dalla Spagna e pure caratterizzato da basidi relativamente corti, “30-34 x 7-9 #61549;m” nel typus e da rivestimento pileico gelificato in superficie, si distingue facilmente per l’aspetto che evoca una Collybia, le lamelle di colore più carico e non decorrenti, decisamente più fitte, la carne talvolta virante al blu alla sezione, i basidi più robusti e l’habitat in boschi di conifere (FERNANDEZ-SASIA, PEREZ DE GREGORIO & CONTU, 2004).
Da tutte queste specie, inoltre, L. helvella differisce per il carpoforo di consistenza particolarmente fragile e igroforoide, non tricolomoide o collibioide.


BIBLIOGRAFIA

BON M. --1999: Flore Mycologique d’Europe. Les Collybio-marasmioïdes et ressemblants. Doc. Mycol. Mémoire hors-série n. 5. Amiens.
BOUDIER E.—1877: De quélques espèces nouvelles de champignons. Bull. Soc. Bot. Fr. 24 : 307-314.
CLEMENCON H. – 1983: Un nouveau Lyophyllum noircissant. Mycologia Helvetica 1 (1): 39-41.
CLEMENCON H. – 1986: Schwärzende Lyophyllum-Arten Europas. Zeitschr. für Mykol. 52 (1): 61-84
CONSIGLIO G. & CONTU M.—2002: Il genere Lyophyllum P. Karst. emend. Kühner, in Italia. Riv. Micol. 45(2): 99-181.
FERNANDEZ-SASIA R., PEREZ DE GREGORIO M.-A. & CONTU M. – 2004: Una nuova specie di Lyophyllum (Tricholomataceae) a carne annerente dalla Spagna. Micol. Veget. Medit. XIX(1): 3-8.
HOFSTETTER V., H. CLEMENÇON, R. VILGALYS & J.-M. MONCALVO -- 2002: Phylogenetic analyses of the Lyophylleae (Agaricales, Basidiomycota) based on nuclear and mitochondrial rDNA sequences. Mycol. Res. 106 : 1043-1059.
LUDWIG, E. -- 2000: Pilzkompendium, Bd.1 Abbildungen: Die kleineren Gattungen der Makromyzeten mit lamelligem Hymenophor aus den Ordnungen Agaricales, Boletales und Polyporales. Eching.
LUDWIG, E. -- 2001: Pilzkompendium, Bd.1 Beschreibungen: Die kleineren Gattungen der Makromyzeten mit lamelligem Hymenophor aus den Ordnungen Agaricales, Boletales und Polyporales. Eching.

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Ordine: Agaricales Famiglia: Tricholomataceae Genere: Lyophyllum Specie:Lyophyllum helvella
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Spore : 5-6,5 x 5-6 #61549;m, lisce, ialine,inamiloidi, con parete mediamente spessa. e apicolo molto debolmente accennato. Largamente ellittiche-ovaliformi, rotondeggianti in proiezione laterale; subglobose o quasi sferiche in proiezione centrale

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Spore : 5-6,5 x 5-6 #61549;m, lisce, ialine,inamiloidi, con parete mediamente spessa. e apicolo molto debolmente accennato. Largamente ellittiche-ovaliformi, rotondeggianti in proiezione laterale; subglobose o quasi sferiche in proiezione centrale

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Spore : 5-6,5 x 5-6 #61549;m, lisce, ialine,inamiloidi, con parete mediamente spessa. e apicolo molto debolmente accennato. Largamente ellittiche-ovaliformi, rotondeggianti in proiezione laterale; subglobose o quasi sferiche in proiezione centrale

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Spore : 5-6,5 x 5-6 #61549;m, lisce, ialine,inamiloidi, con parete mediamente spessa. e apicolo molto debolmente accennato. Largamente ellittiche-ovaliformi, rotondeggianti in proiezione laterale; subglobose o quasi sferiche in proiezione centrale

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Basidi : 27-33 x 6-8 #61549;m, prevalentemente tetrasporici, raramente bisporici, subcilindrici-subclaviformi, con giunti a fibbia.
Cellule marginali : 15-30 x 3-6 #61549;m, presenti, a volte con sagoma ben definita evocanti dei piccoli cheilocistidi, a maturita’ germinanti all’apice con prolungamento ifale notevolmente accentuato.

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Basidi : 27-33 x 6-8 #61549;m, prevalentemente tetrasporici, raramente bisporici, subcilindrici-subclaviformi, con giunti a fibbia.
Cellule marginali : 15-30 x 3-6 #61549;m, presenti, a volte con sagoma ben definita evocanti dei piccoli cheilocistidi, a maturita’ germinanti all’apice con prolungamento ifale notevolmente accentuato.

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Basidi : 27-33 x 6-8 #61549;m, prevalentemente tetrasporici, raramente bisporici, subcilindrici-subclaviformi, con giunti a fibbia.
Cellule marginali : 15-30 x 3-6 #61549;m, presenti, a volte con sagoma ben definita evocanti dei piccoli cheilocistidi, a maturita’ germinanti all’apice con prolungamento ifale notevolmente accentuato.

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Basidi : 27-33 x 6-8 #61549;m, prevalentemente tetrasporici, raramente bisporici, subcilindrici-subclaviformi, con giunti a fibbia.
Cellule marginali : 15-30 x 3-6 #61549;m, presenti, a volte con sagoma ben definita evocanti dei piccoli cheilocistidi, a maturita’ germinanti all’apice con prolungamento ifale notevolmente accentuato.

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Lyophyllum helvella (Boudier) Clèmençon

Epicute : Rivestimento pileico a struttura tricodermica, con ife superficiali larghe 1-6#61472;#61549;m, debolmente fino a mediamente gelificate - ma una vera e propria ixocutis è assente – coricate e disposte in senso radiale, sovente pigmentate, raramente rivestite da un deposito molto finemente incrostante. In alcune ife lo strato gelificato appare prominente e il rivestimento epiparietale puo’ evocare a tratti delle formazioni incrostanti. Subcute differenziata composta da ife larghe 6-17 #61549;m, ialine o debolmente pigmentate, non incrostate, lungamente cilindriche o suballantoidi, raramente rigonfie. Giunti a fibbia presenti.

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Lyophyllum  helvella  (Boudier)  Clèmençon
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