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 La fascia costiera a nord della foce dell'Ombrone
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vespa90ss
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Inserito il - 03 luglio 2009 : 23:13:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


La fascia costiera a nord della  foce dell''Ombrone

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vespa90ss
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Inserito il - 03 luglio 2009 : 23:13:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


La fascia costiera a nord della  foce dell''Ombrone
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vespa90ss
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vespa90ss
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vespa90ss
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vespa90ss
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Inserito il - 03 luglio 2009 : 23:16:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia



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vespa90ss
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Inserito il - 03 luglio 2009 : 23:16:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

La fascia costiera a nord della  foce dell''Ombrone
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vespa90ss
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Inserito il - 03 luglio 2009 : 23:17:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia



La fascia costiera a nord della  foce dell''Ombrone
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vespa90ss
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Inserito il - 03 luglio 2009 : 23:19:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

La fascia costiera a nord della  foce dell''Ombrone



queste ultime due foto mostrano l'una, come in qualche modo alcuni rifiuti possano contribuire alla sopravvivenza delle specie onnivore come le Pimelia: l'altra mostra come sia disorganizzata la raccolta dei rifiuti, considerando che questi due cesti dovrebbero servire come minimo a soddisfare l'utenza del parcheggio che può contenere un centinaio di auto e camper. Senza voler considerare che alle spalle c'è una spiaggia libera dove sostano centinaia di persone per tutto il giorno (la spiaggia del Parco dovrebbe essere sfruttabile solo per l'attraversamento nei primi 5 metri di battigia).

Beppe Miceli




Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal - Pensées 1670.




Modificato da - vespa90ss in data 03 luglio 2009 23:27:11
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FOX
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Città: BAGNO A RIPOLI

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Inserito il - 03 luglio 2009 : 23:46:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Grazie Beppe,

per aver ulteriolmente documentato questa area e arricchito questa discussione anche con oggetti poco graditi anche se pieni di tanto significato e di tanta maleducazione.

Comunque devi sapere che tutti i litorali, da un tot di distanza dal mare sono tutti tutelati da vincoli ambientali, compreso la flora e la fauna, pertanto è meglio non reclamizzarere tanto queste zone, si rischia solo di fare un danno maggiore, facendo affluire più persone creando così un ulteriore calpestio. Certe iniziative fatte a livello personale non so quanto siano corrette, quando esistono organi competenti compreso un Ente parco.

Alla prossima....


simo




Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan
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vespa90ss
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Inserito il - 04 luglio 2009 : 14:11:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Simonetta per le tue considerazioni.
Torno a ripetere che sulla fascia di battigia, proprio in funzione del fatto che ci troviamo in un Parco Regionale, il grosso dei rifiuti è stato sicuramente rimosso chissà in quante decine e decine di sacchi.
In tutta onestà devo dire che la situazione è abbastanza sotto controllo.
Al contrario trovai una situazione drammatica alla foce del Serchio al confine della tenuta presidenziale del Parco di San Rossore (vedi qui).
Purtroppo i singoli gesti di maleducazione ( non imputabili certo alle esondazioni del fiume che propongono contemporaneamente l'accumulo di una massa di rifiuti gigantesca, escrementi della nostra "civiltà") sono numerosissimi e l'uno attira l'altro come una calamita.
Non è assolutamente concepibile che esista gente che consuma qualcosa e getti al suolo i rifiuti del suo vivere animalesco. Vanno presi dei provvedimenti severi che sanzionino in maniera esemplare chi trasgredisce alle regole.



cartello in quattro lingue esposto ogni duecento metri lungo il litorale del Parco dell'Uccellina:

La fascia costiera a nord della  foce dell''Ombrone


Questo cartello potrebbe andare bene per un comune arenile qualsiasi destinato alla balneazione, ma non è certamente adatto a tutelare la sopravvivenza delle forme viventi all'interno di un Parco ad interesse comunitario.
Ha un grosso senso sistemare cartelli del genere quando il retroduna viene invaso e calpestato senza il minimo rispetto da una quantità di personaggi che vanno dal gitante domenicale, al pescatore, al cercatore di emozioni notturne o agli amanti della tintarella integrale?

Torno anche a ripetere che è l'esempio l'unica arma vincente, in grado di formare le coscienze e di sensibilizzare anche un solo componente di un gruppo familiare, di una gita, di una brigata di amici.
E' sufficiente che uno soltanto di questi possa recepire il messaggio per trasferirlo a tutti gli altri.
In fondo basta solo trovare il coraggio per essere i primi ad iniziare.
Beppe


Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal - Pensées 1670.




Modificato da - vespa90ss in data 04 luglio 2009 14:19:37
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gigi58
Moderatore Trasversale


Città: Trapani
Prov.: Trapani

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Inserito il - 06 luglio 2009 : 09:26:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Beppe per la documentazione, purtroppo debbo constatare che il livello di inquinamento da rifiuti lungo le mie coste è superiore

Gigi
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vespa90ss
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Inserito il - 10 luglio 2009 : 21:30:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
foce del Serchio (PI) febbr. 2008
La fascia costiera a nord della  foce dell''Ombrone


Questa foto, Gigi, rappresenta il grave stato di abbandono in cui versava la foce del Serchio nel febb.2008
A distanza di pochissimi giorni dalla pubblicazione del mio post venne organizzata una pulizia straordinaria (parrebbe per pura coincidenza) che dovrebbe aver ristabilito una situazione di normalità.
Come vedi Gigi, anche da noi in Toscana (ci consideriamo la terra che ha dato fortissimi contributi alle più importanti spinte culturali ed artistiche del Rinascimento con l'affacciarsi dell'Umanesimo) non siamo da meno. In pochi decenni abbiamo dilapidato il patrimonio culturale lasciatoci in eredità dai nostri antenati per offrire lo spettacolo che la foto di sopra esprime chiaramente: il degrado di una società culturalmente in pesante declino.
Potreste provare anche voi a Trapani ad organizzare periodicamente delle pulizie straordinarie mettendovi daccordo con le autorità locali per farvi fornire mezzi ed il materiale necessario: poi contattare le associazioni locali pro natura e vedere se è possibile realizzare una giornata di raccolta in allegria, fra amici. I rifiuti, se nessuno li va a levare, non si levano da soli. Rimarranno lì per decenni. Invece, poco alla volta, si può ripulire tutto.
Io ad esempio stamattina ho avuto una certa difficoltà a riempire appena tre sacchetti grandi del supermercato perchè... pulisci oggi, pulisci domani, non riesco più a fare caccia grossa come le prime volte....Evidentemente la cosa sta funzionando e molto bene...
In pratica adesso devo cominciare a raccogliere i rifiuti (lungo la via del ritorno, al termine della sessione dedicata alla fotografia) partendo da più lontano, cioè più vicino alla foce dell'Ombrone quella più sporca di rifiuti e non solo nell'ultimo chilometro: trascinarsi sulle dune 4/5 sacchetti grandi pieni di robaccia pesante è faticoso credimi, specie se sei già carico delle tue attrezzature. Eppure devo dirti che ormai, dopo una decina di volte che faccio questa cosa non c' è rimasto più granchè da raccogliere: direi quasi tutto pulito. Ho trasportato una quarantina di sacchetti riempiti... ma la soddisfazione adesso è grande perchè ho fatto tutto da solo.
Ciao, Beppe


Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal - Pensées 1670.




Modificato da - vespa90ss in data 10 luglio 2009 21:39:16
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vespa90ss
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Inserito il - 29 luglio 2009 : 22:25:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia



Oenothera sp. - una pianta aliena naturalizzata






La fascia costiera a nord della  foce dell''Ombrone



Credo a questo punto che sia necessario parlare di un altro pericolo che sta correndo l'ambiente dunale, minacciato non solo dall'accumulo dei rifiuti non biodegradabili ma anche da presenze vegetali aliene appartenenti addirittura alla flora di un altro continente.
Sto facendo riferimento alla Oenothera sp., originaria dell'America settentrionale che già da diversi anni aveva invaso le coste adriatiche e che di recente ha cominciato a colonizzare i litorali tirrenici. A detta dei buoni conoscitori di questo tratto di litorale toscano, fino a qualche anno fa l'Oenothera non era assolutamente presente, mentre il 25 luglio scorso ho potuto contare diverse decine di esemplari in fiore riuniti in pochi metri quadrati.

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vespa90ss
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Inserito il - 29 luglio 2009 : 22:26:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

La fascia costiera a nord della  foce dell''Ombrone



I botanici, pur convenendo che questa pianta possiede tutte le caratteristiche per essere inclusa fra le piante dunali, desiderano non considerarla tale in quanto estranea alla nostra flora. Questo, nonostante si fosse dimostrata tetragona alle offese prodotte dalla prolungata siccità, dalla forte salinità del suolo, dalle scarse caratteristiche nutritizie della sabbia in quanto povera di sostanze organiche, dall'azione dei venti impetuosi, dalle frequenti mareggiate e dalla fortissima irradiazione solare, al punto tale non solo di sopravvivere stentatamente ma addirittura di crescere in salute, fiorire, produrre semi e vederli germinare fino a perpetuare e diffondere rapidamente la specie. Una pianta dunale a tutti gli effetti ma senza il riconoscimento ufficiale dei documenti per poterla considerare comunitaria .
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vespa90ss
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Inserito il - 29 luglio 2009 : 22:27:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia



La fascia costiera a nord della  foce dell''Ombrone


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vespa90ss
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Inserito il - 29 luglio 2009 : 22:27:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Cerchiamo allora di comprendere il perchè di tutto questo accanimento da Santa Inquisizione contro questa pianta che ha avuto la sola colpa di mettere piede nel nostro continente: un'ostilità che sembrerebbe poco giustificata visto che è una pianta decorativa con quei suoi bei fiori gialli. Una pianta che non ha spine, non è velenosa nè tantomeno portatrice di parassiti. Ha la sola colpa di essere aliena.
Per un attimo ho provato ad immaginare una Sicilia senza i fichi d'India: ci riuscireste voi? Eppure anche quella è una pianta aliena. Chissà se le hanno già dato documenti validi di cittadinanza: forse ancora no.
Eppure Madre Natura ha sviluppato un suo piano, un suo disegno progettuale che prevede di far prevalere certe specie su altre sfruttando l'azione diretta o indiretta di altri esseri viventi in grado di spostarsi con maggior rapidità dei suoi stessi semi: gli animali e l'uomo che in più modi trasporteranno i loro semi a grandi distanze.


Oenantha in fiore e dietro una secca della scorsa stagione con le capsule che contenevano i semi
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vespa90ss
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Inserito il - 29 luglio 2009 : 22:28:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Ecco perchè non dobbiamo meravigliarci quando vedremo una pianta insediarsi in un luogo e far piazza pulita delle altre: rientra in un piano di rigenerazione e di sconvolgimento che non gradisce la permanenza delle cose ma al contrario la sua impermanenza. E noi uomini, ritengo dovremmo adattarci a queste regole universali che governano il mondo anche se la nostra ratio ci lascia intendere che il proliferare abbondante di una sola specie infestante ed aliena causerà la scomparsa di più specie autoctone, dimostratesi però più deboli.
Sarà una perdita per la biodiversità di quel luogo ma un vantaggio per il processo di impermanenza delle cose che garantisce diversità su una scala di valori più ampia e con spettro diverso di risonanza.



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vespa90ss
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Inserito il - 29 luglio 2009 : 22:28:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia



Tanto per fare un esempio, una pianta che sconvolgesse tutto un habitat in quanto riuscita a modificare l'azione di sedimentazione della sabbia sotto la spinta dei venti, crerebbe un nuovo tipo di ambiente, magari più idoneo alla sopravvivenza di altri artropodi, molluschi terrestri e piccoli vertebrati.
Quindi in senso assoluto la biodiversità non varierebbe, ma soltanto in senso relativo.
L'Oenantha sp. è quindi considerata una pianta infestante che sfrutta gli spazi rimasti vuoti di piante dunali perchè più soggette all'azione del calpestio in quanto estese su una superficie di appoggio maggiore mentre lei, essendo colonnare, sfugge meglio a tale tipo di pressione che l'uomo esercita con la sua invadenza. E come infestante andrebbe eradicata così come a Marina di Vecchiano è stato fatto per la Yucca gloriosa ormai diffusa in migliaia di piccoli esemplari di impossibile eliminazione.
Si potrà solo tentare di contenere questa azione infestante limitandone il più possibile la diffusione ma...ormai Madre Natura sta seguendo il suo corso e ci strizza l'occhiolino. Noi uomini con la nostra presunzione siamo ben poca cosa contro di lei....
Lei ha il tempo paziente dalla sua parte.

Beppe Miceli


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Modificato da - vespa90ss in data 29 luglio 2009 22:31:58
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canon fd
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Inserito il - 03 agosto 2009 : 09:52:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salve,
molto bella la descrizione di questi territori cui sono particolarmente affezionato (sono stati la mia palestra fotonaturalistica dagli anni 80 e ancor prima della creazione del parco si andava, ragazzini, a pescare i muggini nel Chiaro Grande).

Così, anche per presentarmi visto che sono nuovo del forum, aggiungo qualcosa anch'io:
Immagine:
La fascia costiera a nord della  foce dell''Ombrone
227,11 KB
il "famigerato" fratino fotografato sulla spiaggia proprio davanti ai Chiari del Porciatti (così sono chiamati quei laghetti retrodunali sulle carte dell'IGM).

Daniele

Modificato da - canon fd in data 03 agosto 2009 09:53:33
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