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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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Pangur Bán
Utente Senior
Regione: Umbria
2713 Messaggi Tutti i Forum |
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Pangur Bán
Utente Senior
Regione: Umbria
2713 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 novembre 2024 : 17:33:43
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Immagine: 50,03 KB |
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giampaolo
Utente Senior
Città: roma
Regione: Lazio
2545 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 novembre 2024 : 18:50:49
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Bella e grazie Pangur! Un'orchidea sempre affascinante! Anche lei ha sofferto quelle giornate di maltempo di fine maggio! Bello anche il Monte Subasio, sono passato recentemente, splendide le praterie e le doline nella zona sommitale. Salutoni! gp |
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Pangur Bán
Utente Senior
Regione: Umbria
2713 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 novembre 2024 : 09:27:53
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In un documento della regione Umbria ho letto che lassù vi sono quasi 1200 ettari di praterie perenni. Lo spazio non manca. ^_^ Il Subasio è un esempio di come il paesaggio sia migliore adesso rispetto al passato, quando di solito è il contrario. Secoli di disboscamenti causarono un impoverimento della vegetazione e dissesto idrogeologico. Pare che già nel Medioevo il monte fosse messo male, ma dalla Prima Guerra Mondiale cominciò un'opera di rimboschimento che ha portato col tempo a piantare milioni di alberi.
All'inizio furono impiegati i prigionieri di guerra austriaci che nel 1916 lavorarono sul versante Ovest. In seguito fu il Corpo Reale delle Foreste che continuò a piantare alberi ma a rilento. Con l'avvicinarsi del 1926 e del settecentesimo anno dalla morte di San Francesco, si pensò di realizzare un monumento sul Subasio per omaggiare il santo, ma si opposero il governo e varie personalità, tra cui D'Annunzio. Il monte, brullo e spoglio, "ridotto a una pietraia cinerea" [cit], era troppo brutto per farci qualsiasi cosa, così si decise che il "monumento" sarebbe stata una mastodontica opera di rimboschimento.
Tutto questo lo sto leggendo nel volume "Settanta anni di rimboschimenti sul Subasio con una introduzione sull'aspetto fisico e sulle vicissitudini ambientali del monte attraverso i secoli" di Emilio Vetturini, che può anche considerarsi una guida alla specie arboree presenti. All'epoca della pubblicazione, il 1989, il parco non era ancora stato istituito e l'autore nei capitoli finali mostra preoccupazione sia per i boschi (dopo tanto lavoro!) che per i prati in alto a causa del loro eccessivo sfruttamento come pascoli.
"Prima del 1968-70 la strada panoramica (l'unica carrabile che attraversa i prati) era limitata al versante assisano [...] in queste condizioni solo pochi appassionati di montagna vi salivano. Per tale motivo il monte restava esente dagli incovenienti dell'attuale invasione automobilistica, mentre gli escursionisti lo risalivano a piedi, conquistando gradatamente le pendici, le cui bellezze si svelavano in susseguirsi di colpi di scena, tra l'ammirato stupore di ciascuno. La Tappa all'Eremo delle Carceri era di rito e la suggestione mistica del luogo appariva come un premio a chi aveva percorso tanta strada. La prosecuzione fino al Mortaro (la dolina più grande) aveva poi il sapore della conquista, mentre i temerari, amanti dell'avventura, osavano spingersi fino alla Spella (che è dalla parte opposta e quindi in pratica attraversavano l'intera distesa delle praterie collinari in altura)".
Un altro libro che tratta vari aspetti del Subasio (fauna, flora, clima, geologia, storia, antropizzazione, ecc.) è: "Il parco del monte Subasio, ambiente fisico e umano" di Francesco Rambotti, edito nel 1986. Infatti il Piano Urbanistico Territoriale già nel 1983 prevedeva la realizzazione del parco regionale insieme a quelli dei Monti Sibillini, del Monte Coscerno e Monte Aspra, del Monte Cucco, del Nera-Velino e del Tevere.
Il Subasio dovette aspettare 12 anni, cioè il 1995. A quasi trent'anni di distanza la situazione mi sembra buona, se non ottima. Il monte è ricoperto da alberi, i prati rimangono prati, animali ce ne sono (se si sale all'alba, difficile non incontrare almeno qualcosa. Proprio ieri mi ha tagliato la strada un branco di una dozzina di grossi cinghiali neri. Ecco, magari è meglio un capriolo o un leprotto *_*), l'agguerrito CAI locale cura i sentieri e si è battuto per essi (Assisi e Spello hanno vietato la circolazione dei mezzi a motore sui sentieri in barba a certi politici), cantieri forestali continuano ad essercene ogni anno (rimozione di alberi caduti, interventi per prevenire gli incendi, ecc.) e in basso, nelle zone collinari non protette, paradossalmente sono i cacciatori che qualche volta fanno volontariato ripulendo gli stradini degli uliveti dai rifiuti lasciati da qualche amante della natura.
Riguardo ai fiori, il pericolo non viene dai cavalli (piccole mandrie) che vengono lasciati liberi in altura, né dalle persone perché la raccolta è vietata, ma dal clima bizzarro. Le orchidee di inzio maggio sono state bruciate dal freddo e la fioritura era scarsa mentre in altri anni in quei giorni era già abbondante.
| quelle giornate di maltempo di fine maggio! |
Tuttavia, seppur in ritardo, a giugno c'è stata un'espliosione floreale che è durata settimane grazie alle pioggie e al fatto che il caldo vero è arrivato solo a luglio come nel 2023. :-)
A parer mio il Subasio è croce e delizia per un macrofotografo perché abbandona di insetti e fiori, ma essendo un monte isolato, sui prati TIRA SEMPRE IL VENTO!
Immagine: 127,41 KB
Anni '30: docenti dell'Universita di Perugia, studenti, tecnici e un generale della milizia forestale visitano i cantieri per il rimboschimento.
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Modificato da - Pangur Bán in data 29 novembre 2024 09:32:48 |
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giampaolo
Utente Senior
Città: roma
Regione: Lazio
2545 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 29 novembre 2024 : 15:55:30
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Grazie Pangur! Molto interessante il tuo documento sul Monte Subasio e la sua storia recente. Ci sono stato per una breve camminata con un amico che sta ad Assisi, non pensavo di trovare ambienti così particolari; sono sceso in una dolina, non ricordo il nome, immagino si possano trovare belle sorprese, insetti e fiori, visto l'ambiente insolito. Penso proprio, come dici, il vento non faccia sconti, è vero, può impedire l'attività fotografica ma potrebbe essere un veicolo per trasportare semi od altri organismi da altri luoghi, visto anche la posizione geografica, strategica a 360 gradi! Un salutone gp |
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Pangur Bán
Utente Senior
Regione: Umbria
2713 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 novembre 2024 : 18:38:30
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| ma potrebbe essere un veicolo per trasportare semi od altri organismi da altri luoghi, visto anche la posizione geografica, strategica a 360 gradi! |
Esattamente. C'è un capitolo del primo libro che ho citato che tratta i venti. Da una parte sono una della cause per cui sulla sommità non ci sono alberi, dall'altra favoriscono la diffusione di semi e polline per i prati.
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